Connect with us

Storie vere

A 98 anni, windsurf e golf: la ricetta della felicità secondo Mariuccia

Mariuccia compirà 98 anni il prossimo novembre, cammina a lungo e mangia di tutto ma saggiamente. “Così mi mantengo tonica nel corpo e nell’anima”.

Avatar photo

Pubblicato

il

    È il momento della dieta non dieta. In che senso? Mangiare di tutto con giudizio. Bella scoperta… Un esempio di come la dieta non dieta faccia bene al corpo e all’anima ce lo propone la 98enne Mariuccia Rivano anche in poche parole: pratica windsurf, gioca a golf e ha un marito più giovane di trent’anni. Vi basta?

    Nonna sprint: 98 anni e non sentirli

    D’estate, Mariuccia vola in Sardegna per sfidare le onde con la sua tavola da windsurf. L’inverno lo passa a Roma, dove si diverte a colpire la pallina da golf. E quando torna nella sua Liguria, cammina per chilometri e chilometri. Il tutto senza rinunciare ai piaceri della tavola: “Mangio di tutto, ma con saggezza. Così mi mantengo tonica nel corpo e nell’anima“, dice con un sorriso.

    Una vita all’insegna dello sport

    Ha cominciato a nuotare ai tempi di Mussolini e da allora non ha mai smesso, neanche quando è diventata mamma. Fare sport l’ha sempre aiutata oltre a procurarle anche tanta energia. E soprattutto come le piace sottolineare nelle diverse interviste che ha rilasciato fare sport l’ha aiutata a stare bene con se stessa e con gli altri.

    Amore a novant’anni e un marito più giovane

    A 80 anni ha scoperto il golf, a 90 ha iniziato a suonare il pianoforte. “Quando sono rimasta vedova, le giornate mi sembravano interminabili. Così ho cercato nuovi stimoli.” Poi ha incontrato Mauro, un ingegnere di trent’anni più giovane. “Le nostre giornate sono un continuo divertimento. Lui ama alzarsi presto, io preferisco dormire un po’ di più. Ma ci vogliamo bene così, con i nostri ritmi diversi.

    La dieta di Mariuccia: mangiare di tutto, ma con gusto

    Mariuccia non ha una dieta rigida. Mangia di tutto, ma con moderazione. Preferisce i cibi freschi e di stagione. E non rinuncia mai a un buon bicchiere di vino o a un pezzo di torta. Il segreto della sua forma fisica? “L’attività fisica e una vita piena di passioni.”. Insomma nessun segreto se non il buon senso e tanta armonia.

      Storie vere

      Laura Murphy: per non arrendermi al dolore faccio il viaggio di nozze da sola

      A un mese dalle nozze, Laura Murphy ha perso il fidanzato Davon a causa di un infarto. La giovane ha scelto di partire da sola per il viaggio di nozze che avevano organizzato insieme.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        L’elaborazione di un lutto è un percorso difficile che ognuno affronta con la propria cultura, energia, forza, tenacia e affetti personali. Quando ti muore un compagno con cui stai per sposarti e iniziare un percorso di vita insieme potrebbe caderti il mondo addosso. Si rischia di non riuscire a risollevarsi per molto tempo. Laura Murphy, una donna statunitense, ha affrontato questo immenso dolore dopo la perdita del suo fidanzato, Devon O’Grady, deceduto a soli 31 anni per un infarto, a un mese dal loro matrimonio. Come? Reagendo e non lasciandosi abbattere.

        Un viaggio di nozze già organizzato nei minimi dettagli

        Nonostante il profondo lutto, Laura ha deciso di intraprendere un viaggio in solitaria, puntando alla meta che aveva pianificato insieme a Devon per la loro luna di miele. Questa scelta, sebbene inusuale, è stata per lei un modo per onorare la memoria del suo compagno e cercare una via d’uscita dal dolore. Durante il viaggio, Laura ha deciso di condividere sui social media alcuni momenti della sua esperienza, documentando le tappe del suo percorso in solitudine.

        Il lungo percorso di guarigione di Laura

        Durante il viaggio, Laura Murphy ha condiviso le sue esperienze su TikTok, documentando proprio tutto. Dalle cene solitarie alle passeggiate per Parigi e Londra, ai nuovi incontri, alle chiacchiere con sconosciuti. E non ha voluto tralasciare i momenti di debolezza in cui il pianto diventava un sollievo necessario. Ha iniziato a elaborare in solitudine un lutto che lascia un segno indelebile. Ma è ancora molto giovane. E sebbene la strada verso la guarigione sia ancora lunga, Laura ha trovato un piccolo conforto nell’esperienza vissuta. Esperienza che le è servita per mantenere vivo il ricordo di Devon. Ha solo bisogno di tempo…

          Continua a leggere

          Storie vere

          Rapito a sei anni, ritrovato a 79: il mistero di Luis Armando Albino

          Il mistero di Luis Armando Albino rapito da una donna quando aveva soltanto 6 anni e rintracciato 73 anni dopo grazie alle ricerche di una nipote.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

            A West Oakland in California dopo molti decenni dai fatti accaduti hanno deciso di risolvere il mistero di un bambino rapito quando aveva sei anni e ricomparso all’età di 79 anni.

            Mai accettare caramelle da una sconosciuta

            Una storia che sembra uscita fresca, fresca da un romanzo di Conan Doyle, con un finale a sorpresa che lascia ancora molti interrogativi da chiarire. Luis Armando Albino, scomparso nel nulla all’età di sei anni mentre giocava in un parco, è stato ritrovato vivo da sua nipote, dopo. La scomparsa risale al 21 febbraio del 1951, quando una donna, con l’inganno di una promessa di caramelle, allontanò il piccolo Luis dal fratello di quattro anni più grande Roger. Da quel giorno le sue tracce si persero per sempre. Almeno così sembrava. La famiglia, devastata dal dolore e incredula dell’accaduto, non si arrese mai, ma le ricerche condotte anche dalla polizia si rivelarono vane.

            La nipote ha investigato sullo zio rapito

            La svolta è arrivata grazie alla tenacia di una nipote di Luis, che non si è mai rassegnata all’idea di non ritrovare lo zio. Attraverso il test del DNA, ricerche online e l’aiuto dell’FBI, la donna è riuscita a tracciare una pista che l’ha condotta fino al ritrovamento di Luis, che vive ormai anziano, sulla costa est degli Stati Uniti: niente di meno che a New York.

            Cresciuto da una coppia

            L’uomo, cresciuto da una coppia che lo aveva accolto come un figlio, ha raccontato di un’infanzia segnata dal mistero e dalle continue domande rimaste senza risposta. Nonostante la gioia del ritrovamento, intorno a questo caso aleggia ancora un’ombra di mistero. Chi era la donna che lo rapì e e perché fece un gesto tanto crudele. Per cattiveria, per gelosia, per vendetta? Oggi dopo i molti decenni trascorsi la polizia di Oakland ha riaperto il caso e l’FBI sta indagando per fare luce su quanto accaduto. Ma il tempo passato e la scomparsa di alcuni testimoni, il fratello Roger è deceduto a causa di un tumore, rendono difficile ricostruire con precisione i fatti. E soprattutto le motivazioni che avevano spinto a un atto del genere.

              Continua a leggere

              Storie vere

              Edoardo, un universo a sé: la storia di un bambino unico al mondo

              Edoardo ha una mutazione genetica unica al mondo che non ha un nome ma un codice (19q11q13.2). Mamma e papà hanno fondato l’associazione Diversamente Genitori per fornire supporto e formazione.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

                La prima cosa che emerge con prepotenza in questa storia è la forza della condivisione. Che nel caso di qualsiasi malattia rara – come quella che ha colpito Edoardo – è una efficace arma a disposizione dei genitori da affiancare alle pratiche mediche. Edoardo ha nove anni e un codice genetico che lo rende unico al mondo: 19q11q13.2. Una combinazione di lettere e numeri che indica una mutazione cromosomica così rara da non avere ancora un nome. I suoi genitori, Francesca e Gianfranco, hanno fondato l’associazione Diversamente Genitori per supportare le famiglie che, come loro, si trovano ad affrontare sfide quotidiane legate a disabilità rare.

                Diversamente Genitori: l’amore oltre ogni diagnosi

                La storia di Edoardo inizia come quella di tanti altri bambini, ma ben presto i suoi genitori si accorgono che qualcosa non va. Comportamenti insoliti, ritardi nello sviluppo… Un percorso di visite specialistiche e diagnosi porta alla scoperta di questa mutazione genetica, un vero e proprio rompicapo per i medici. “Ci è caduto il mondo addosso“, confida mamma Francesca. La diagnosi, invece di dare risposte, ha aperto un nuovo capitolo, fatto di incertezze e preoccupazioni. Ma la famiglia non si è arresa.

                Una comunità che sostiene

                Mamma Francesca e babbo Gianfranco hanno deciso di non isolarsi e di cercare un sostegno reciproco. E così hanno deciso di dare vita all’associazione Diversamente Genitori, un luogo dove condividere esperienze, paure e speranze come quelle di altri genitori con figli colpiti da malattie rare. “Abbiamo capito che eravamo soli, ma insieme potevamo farcela“. L’associazione offre un supporto alle famiglie, organizzando incontri con esperti, laboratori per bambini e momenti di confronto tra genitori. La loro intenzione è quella di creare una rete di solidarietà e di far sentire meno sole le famiglie che affrontano situazioni simili a quella di Edoardo.

                Un esempio di forza e resilienza

                Diversamente Genitori è nata come fosse un gruppo di famiglie che poi è cresciuto nel corso del tempo. Organizza incontri mensili con psicologi, insegnanti e operatori in collaborazione con il reparto Pediatria dell’ospedale Sant’Anna di Como. Nonostante le difficoltà, Edoardo oggi è un bambino solare e pieno di vita. Ama stare con gli altri e sta crescendo sereno e sicuro di sé grazie anche all’amore e alla dedizione dei suoi genitori,

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù