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Storie vere

Autovelox da record: a Galatina piovono multe a palate, ma chi ride alla fine?

Oltre 64mila contravvenzioni in un anno: l’autovelox più prolifico d’Italia fa incassare milioni al Comune, ma i ricorsi vinti dagli automobilisti fanno storcere il naso.

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    Galatina, un piccolo comune salentino, è diventato improvvisamente il centro dell’attenzione mediatico per un motivo piuttosto inaspettato. Motivo? Un autovelox particolarmente “produttivo”. Posizionato sulla strada statale 101 Lecce-Gallipoli, questo dispositivo ha emesso ben 64.427 multe nel solo 2024, una media di quasi 177 contravvenzioni al giorno. Un record assoluto che ha fatto impennare gli introiti del Comune, ma ha anche scatenato una vera e propria battaglia legale tra automobilisti e amministrazione.

    Quell’autovelox è un’autentica miniera d’oro

    Secondo i dati ufficiali, l’autovelox di Galatina ha fruttato alle casse comunali diversi milioni di euro. Un bottino considerevole, ottenuto grazie alle sanzioni per eccesso di velocità che, a seconda della gravità dell’infrazione, possono variare da 40 a oltre 3.000 euro. Ma non tutto l’oro che luccica è oro: molti automobilisti, infatti, hanno contestato le multe ricevute, presentando ricorso al Giudice di Pace. E in molti casi hanno ottenuto ragione. E quindi?

    Il Codice della strada e le polemiche

    Le contravvenzioni emesse dall’autovelox si basano sull’articolo 142 del Codice della Strada, che stabilisce i limiti di velocità consentiti sulle diverse tipologie di strade. In questo caso, il limite è di 90 km/h, ma in alcuni tratti della statale 101 è stato ridotto a 70 km/h per motivi di sicurezza. Nonostante ciò, molti automobilisti sostengono che la segnaletica non sia sempre chiara e che i limiti di velocità siano troppo bassi. E i vigili urbani che dicono? Il comandante della Polizia Locale di Galatina, Luigi Tundo, ha spiegato che in passato si sono registrate punte di 600 multe al giorno, ma che la media si è poi stabilizzata su valori comunque molto elevati. Tundo ha anche sottolineato che sono state riscontrate velocità folli, come i 250 km/h, (ehhh nientedimeno…!!!) che comportano sanzioni salatissime e il ritiro della patente.

    Chi ha ragione?

    La questione è controversa. Da un lato, c’è chi sostiene che l’autovelox sia uno strumento necessario per garantire la sicurezza stradale e che chi infrange le regole deve essere punito. Dall’altro, c’è chi denuncia una vera e propria caccia alle streghe, con multe elevate e ricorsi spesso vinti dagli automobilisti. La verità, probabilmente, sta nel mezzo. L’autovelox ha sicuramente contribuito a ridurre la velocità media sulla strada statale 101, ma allo stesso tempo ha generato un clima di diffidenza e di sfiducia nei confronti delle istituzioni. A oggi non è chiaro quale sarà il futuro dell’autovelox di Galatina. Intanto, la vicenda continua a far discutere e a dividere l’opinione pubblica. Una cosa è certa: finché ci saranno autovelox e finché gli automobilisti continueranno a superare i limiti di velocità, la battaglia legale tra amministrazioni e cittadini andrà avanti.

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      Taxi a guida autonoma: dal futuro possibile alla figuraccia in un batter d’occhio

      Quando la tecnologia ci abbandona nel momento del bisogno.
      Il sogno dell’auto che si guida da sola si scontra con la realtà.

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        Mike Johns, un imprenditore di Los Angeles, stava per prendere un volo. Aveva scelto la comodità di un taxi autonomo, ma quello che doveva essere un viaggio tranquillo si è trasformato in un’esperienza surreale. Seduto a bordo del veicolo senza conducente, Johns si è ritrovato intrappolato in un loop infinito, mentre l’auto girava in tondo nel parcheggio dell’aeroporto.

        Sembrava una scena di un film di fantascienza“, ha raccontato l’uomo in un video diventato virale sui social media. “Pensavo che qualcuno stesse scherzando o che l’auto fosse stata hackerata“. La realtà, purtroppo, era ben più prosaica: un semplice malfunzionamento del sistema di guida autonoma aveva trasformato un mezzo di trasporto in una gabbia mobile.

        C’è da viaggiare ancora un po’ prima di avere fiducia sull’auto senza conducente

        L’incidente, avvenuto lo scorso dicembre, ha messo in evidenza i limiti della tecnologia e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e l’affidabilità dei veicoli a guida autonoma. Se da un lato queste automobili promettono di rivoluzionare il modo in cui ci muoviamo, dall’altro dimostrano ancora di avere bisogno di importanti miglioramenti. L’episodio di Johns ha fatto il giro del mondo, alimentando il dibattito sulla reale utilità e sicurezza dei taxi senza conducente. Molti si chiedono se siamo davvero pronti ad affidare la nostra vita a macchine che possono commettere errori.

        Se questa è l’innovazione“, ha commentato Johns, “allora preferisco guidare da solo“. E in effetti, è difficile non condividere il suo scetticismo. L’idea di un’auto che si guida da sola è affascinante, ma finché queste tecnologie non saranno in grado di garantire una sicurezza assoluta, è difficile immaginare un futuro in cui i veicoli autonomi sostituiranno completamente quelli tradizionali.

        Le sfide dell’automazione nei taxi

        L’incidente di Johns ha messo in luce alcune delle sfide che devono ancora essere affrontate per rendere la guida autonoma una realtà sicura e affidabile.

        La prima sfida riguarda i malfunzionamenti tecnici. I sistemi di guida autonoma, infatti, sono complessi e possono essere soggetti a errori, come dimostra l’episodio di Johns.
        La seconda sfida che devono affrontare i produttori delle auto a guida autonoma riguarda una vasta gamma di condizioni ambientali a cui le auto sono sottoposte, dal traffico intenso alle condizioni meteorologiche avverse. Terza sfida: la sicurezza. È fondamentale garantire che i veicoli autonomi siano in grado di reagire in modo sicuro e tempestivo a situazioni impreviste. La guida autonoma solleva anche importanti questioni etiche, come ad esempio chi è responsabile in caso di incidente. Convincere le persone ad abbandonare il volante sarà sempre più difficile fino a quando non saremo in grado di garantire che i veicoli autonomi siano completamente sicuri.

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          Storie vere

          Disabilità. separazione, resilienza. Così Giulia ha trasformato una tragedia in una vita felice

          Dopo un incidente che l’ha resa disabile e una dolorosa separazione, l’influencer racconta la sua storia di forza, resilienza e amore accanto al marito Andrea e ai loro due figli, dimostrando che la felicità è possibile anche oltre le avversità.

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            Ottobre 2011 è il mese che ha segnato un profondo cambiamento nella vita di Giulia Lamarca, influencer (con 725 mila follower), conosciuta per la sua forza e il suo messaggio di resilienza. A soli 19 anni, un grave incidente in moto le ha cambiato per sempre la quotidianità. Nove mesi di ricovero ospedaliero, la consapevolezza di non poter più camminare e l’addio del suo fidanzato dell’epoca. Un ragazzo che l’ha lasciata proprio nel giorno in cui ha ricevuto questa notizia devastante.

            Da una vigliaccata all’incontro della vita

            Dopo aver superato lo shock – il suo ex era in moto con lei il giorno dell’incidente – per Giulia le corsie dell’ospedale in cui ha vissuto i mesi più difficili della sua vita hanno creato lo spazio per un nuovo capitolo. In quelle stanze sempre uguali ha incontrato Andrea, il fisioterapista che sarebbe diventato il padre dei suoi figli, Ethan e Sophie. Ma tutto questo Giulia ancora non lo sapeva. Andrea si è innamorato subito di lei, ma «ci mise un po’ a conquistare la mia fiducia e il mio amore. Uscivo da un brutto periodo. Oggi posso dire di essere stata molto fortunata. È stato bello sentire che per lui andavo bene così». Infatti con il tempo, Andrea ha conquistato la fiducia e l’amore di Giulia, oggi trentenne, mostrando che per lui non contava la sua disabilità, ma la persona che era.

            Giulia è incredula di come si puo manifestare l’amore

            Giulia e Andrea sono una famiglia felice e incredula del percorso straordinario che hanno intrapreso insieme. “Non pensavo di poter raggiungere questo grado di felicità – confessa Giulia – siamo in quattro, è tutto vero?” Giulia è riuscita a fare della sua esperienza di vita un modo per sensibilizzare e incoraggiare il prossimo a non arrendersi mai.

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              Storie vere

              A 26 anni ha già tre case, come ha fatto? Ecco spiegato il successo finanziario di Charlie Sanderson

              Con un piano ben organizzato, disciplina e piccoli sacrifici, la giovane di Manchester dimostra che risparmiare e investire è possibile, senza mai rinunciare alla felicità e ai propri sogni.

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                Charlie Sanderson, una giovane di Manchester di soli 26 anni, è diventata un esempio di determinazione e organizzazione finanziaria. Con un piano ben studiato e un approccio metodico alle spese, è riuscita a comprare tre proprietà e ora si prepara per acquistare la sua quarta casa, senza mai rinunciare alla felicità. Ma come ha fatto? Ecco il suo percorso e le strategie che ha adottato. Magari ci si potrebbe ispirare…

                Il segreto del risparmio

                Charlie guadagna circa 40mila euro all’anno. Non poco ma nemmeno tanto. Al suo stipendio principale affianca lavoretti extra, come quello di “mystery shopper“. Ovvero una cliente misteriosa incaricata di valutare servizi e prodotti di aziende. Ma la chiave del suo successo sta nel modo in cui gestisce le sue spese. La giovane ha stabilito una regola ferrea: massimo 50 sterline al mese per tutto ciò che non è essenziale. Questo limite la aiuta a evitare spese inutili, ma non le impedisce di concedersi piccoli piaceri. Per esempio, in alcuni mesi spende meno di 10 sterline per cioccolato e snack, mentre in altri investe in esperienze che la rendono felice, come un pranzo fuori per lavoro o una serata al cinema. Seguendo il principio di ottimizzare anche queste spese, cerca di “ottenere il massimo” dalle piccole cose, dando priorità a ciò che ha un impatto positivo sulla sua vita.

                Gestire le proprie finanze… un gioco da ragazze

                Grazie a questa disciplina, Charlie ha già accumulato oltre 20mila sterline risparmiate, che ha investito saggiamente nelle sue proprietà. Inoltre, la sua capacità di pianificare a lungo termine le permette di bilanciare risparmio e obiettivi. Sta infatti lavorando per acquistare la casa dei suoi sogni e ha in programma un viaggio in Giappone il prossimo anno, dimostrando che è possibile risparmiare senza rinunciare alla propria felicità.

                Che cosa ci dice Charlie

                Con il suo esempio, Charlie sfida il pregiudizio secondo cui i giovani non sarebbero attenti al loro futuro. La sua dedizione e il suo metodo dimostrano che è possibile raggiungere grandi traguardi con uno stipendio medio e un’organizzazione intelligente delle finanze. La storia di Charlie non è solo una lezione di economia personale. Diventa un invito a credere nei propri sogni senza dimenticare di vivere il presente.

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