Storie vere
Bodybuilding pensaci tu. Claudia a 47 anni, depressa e sovrappeso, ha trovato la forza per cambiare la sua vita grazie a questa pratica
Lo sport può essere una potente forma di terapia. E così lo è stato per Claudia Oliveira 52enne brasiliana che con la pratica del bodybuilding ha trasformato la sua vita in meglio.

Claudia oggi ha 52 anni e vive felice e contenta. Ma solo 5 anni fa non era così. Depressa e sovrappeso si sentiva una donna inutile, problematica sull’orlo di crisi di nervi continue. Insomma era infelice e non si piaceva per nulla. Poi è successo qualcosa che ha trasformato completamente la sua esistenza: ha iniziato a praticare il bodybuilding. Piano, piano giorno dopo giorno ha capito che quella pratica stava influenzando positivamente il suo umore. Ma soprattutto la sua autostima oltre naturalmente migliorare il suo corpo sia da punto di vista estetico sia dal punto di vista di resistenza neuromuscolare.
La passione per il bodybuilding e la voglia di trasmetterla
Dopo i primi positivi cambiamenti Claudia Oliveira ha deciso di raccontare quella sua avventura e pratica anche sui social. E così in poco tempo è diventata un punto di rifermento di quanti, nelle sue stesse condizioni, cercavano qualche idea e aiuto per migliorare il proprio benessere psico fisico. Poi man mano che i suoi follower crescevano di numero e le restituivano feedback positivi ha deciso di impegnarsi nel promuovere e divulgare i benefici di questa pratica corporea. Fino a diventare un vero e proprio punto di rifermento del settore. Insomma un testimonial dei benefici del bodybuilding.
La sua esperienza e motivazione come ispirazione per chi vuole cambiare
Claudia ci tiene proprio a fare conoscere la sua esperienza. “Il bodybuilding mi ha salvata. Credevo di meritare qualcosa di meglio, e ho iniziato a cambiare le mie abitudini alimentari e ad allenarmi,” scrive sui social. Il suo percorso non è solo fisico: oggi si sente più forte, sicura e realizzata, e spera che la sua storia possa ispirare chiunque lotti con problemi simili a trovare la forza per trasformare la propria vita. Si sente talmente coinvolta che dalla depressione di cinque anni fa si è aggiudicata il premio Fitness Newcomer in Brasile, mostrando che l’impegno e la passione possono rivoluzionare anche le sfide più difficili. “Sto vivendo la mia fase migliore: del mio corpo, della mia mente, della mia autostima e della mia forza,” racconta, spronando i suoi follower a credere in loro stessi. “Se ci sono riuscita io, puoi farcela anche tu,” aggiunge. Equesto è il messaggio che più conta.
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Storie vere
Sequestrata a un narcotrafficante una Ferrari F512TR andrà all’asta per sostenere un progetto per il recupero dei tossicodipendenti
La Ferrari F512TR, icona degli anni ’90, è stata messa all’asta dopo essere stata confiscata a un narcotrafficante. Il ricavato sarà destinato a programmi per combattere la tossicodipendenza, trasformando un simbolo di eccesso in uno strumento di speranza

Destinato a collezionisti di un certo livello di vita una Ferrari F512TR, sequestrata a un narcotrafficante verrà messa all’asta dallo Stato. Evoluzione della celebre Testarossa, l’F512TR è stata prodotta tra il 1993 e il 1995 in soli 2.261 esemplari. Pochi esemplari per quei ricchi che nel mondo si contendono almeno uno dei modelli di Maranello. Con un motore V12 da 5.0 litri e 428 cavalli, questa bellezza coupé accelera da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi. E raggiunge una velocità massima di 314 km/h. Anche a distanza di 30 anni, le prestazioni della Ferrari F512TR continuano a stupire. E il prezzo? La sua valutazione è di circa 143 mila euro.
I dettagli dell’asta tosta…
La vendita si svolge online sulla piattaforma Escrapalia e si chiuderà il prossimo 10 aprile 2025. L’auto, targata 1126JTD, viene venduta “così com’è“, con 126.794 km all’attivo e alcune necessità di manutenzione. Per esempio? Beh bisognerà rivedere il cambio dei pneumatici e la sostituzione della batteria. Come una normalissima utilitaria…Nonostante le modifiche che la avvicinano al modello F512 M, l’auto conserva l’anima della F512TR originale.
Avvertenze per l’acquirente
Gli acquirenti stiano ben attenti. Oltre che vincere l’asta dovranno affrontare una tassa amministrativa di 1.845 euro e una commissione del 17,3%. Ma avranno accesso a una documentazione completa e a un’analisi dettagliata delle condizioni del veicolo.
Ferrari F512TR anche un simbolo di rinascita
Questa Ferrari non è solo un’auto da collezione. Diventerà anche un simbolo di rinascita. Il ricavato dell’asta, infatti, sarà interamente devoluto a programmi per il recupero dei tossicodipendenti, – ma guanda un po’ – una piccola rivincita da parte dello Stato che si batte contro mafie e criminalità.
Storie vere
Pensionato dà una mano per l’adunata degli Alpini. Quattro giorni di lavoro che gli costeranno caro. Parola di Inps
Il pensionato sta valutando un ricorso in appello, considerando anche altri casi analoghi in Italia.

Quando glielo hanno chiesto non ci ha pensato un attimo. Lo aveva fatto per tutta una vita lo spillatore di birra. La storia risale al 2023 quando un pensionato di 66 anni, ex dipendente di una birreria, ha accettato di lavorare per quattro giorni spillando birra all’adunata nazionale degli Alpini a Udine. Per quel “lavoretto” extra ha guadagnato 180 euro netti. Ma quel “lavoretto” gli è costato una sanzione di ben 29mila euro da parte dell’Inps, equivalente a un anno intero di pensione.
Il motivo della sanzione
Il pensionato era andato in pensione anticipata nel 2021 grazie al programma “Quota 100“, che consente di lasciare il lavoro prima del raggiungimento dell’età pensionabile. Tuttavia, la normativa prevede che chi beneficia di “Quota 100” non possa svolgere alcun lavoro retribuito, con l’unica eccezione del lavoro autonomo occasionale entro un limite di 5mila euro annui. Nonostante il pensionato abbia dichiarato di essersi informato presso gli uffici dell’Inps e di aver ricevuto rassicurazioni verbali, l’ente previdenziale è stato inflessibile. Ha applicato la normativa in modo rigoroso, imponendo la restituzione di un anno di pensione.
La decisione del Tribunale che ha condannato il pensionato
La vicenda è finita davanti al Tribunale del lavoro, che ha confermato la sanzione. L’unico beneficio ottenuto dal pensionato è stata una dilazione del pagamento. Invece di 650 euro mensili, dovrà restituire 430 euro al mese, per un totale di circa cinque anni.
La posizione dell’Inps? Inflessibile
L’Inps ha difeso la propria decisione, spiegando che il decreto legge 4 del 2019 vieta il cumulo della pensione anticipata con redditi da lavoro dipendente. Anna Pontassuglia, responsabile dell’Ufficio relazioni con il pubblico della sede provinciale dell’Inps, ha ribadito: “È ammessa solo la prestazione occasionale, comunque non superiore ai 5mila euro annui. L’istituto deve applicare pedissequamente la normativa.“
Storie vere
Panino “fatale”. A Vicenza uomo di 80 anni mangia una tinta per capelli scambiandola per maionese
Scambia il tubetto di maionese con la tinta per capelli della moglie, lo spalma nel tramezzino e se lo mangia. E’ salvo.

Ma come avrà fatto a non capirlo al volo che stava mangiando una tintura per i capelli della moglie al posto della maionese? L’episodio singolare che avrebbe potuto avere conseguenze gravi si è verificato a Vicenza, dove un uomo di 80 anni ha vissuto un’esperienza decisamente insolita. L’anziano ha deciso di prepararsi un tramezzino con prosciutto e formaggio, e una classica spalmata di maionese. Ma al posto della maionese, l’uomo ha spalmato sul suo panino la tinta per capelli della moglie, conservata insieme agli alimenti sugli scaffali della cucina. Dopo aver consumato il pasto, sono iniziati i primi sintomi di malessere: forti dolori allo stomaco, sensazione di bruciore e nausea.
L’intervento del Centro antiveleni di Verona
Realizzando la gravità della situazione, l’ottantenne ha contattato il Centro antiveleni di Verona, rifiutandosi però di recarsi al pronto soccorso. La dottoressa Lucia Drezza gli ha fornito precise istruzioni per affrontare la situazione: assumere gastroprotettori, digiunare per almeno quattro ore e mantenere un contatto costante con il Centro. Seguendo queste indicazioni, l’uomo è riuscito a ristabilirsi nel giro di poche ore.
Una storia che si ripete
Questo episodio è solo una delle 14.000 chiamate annuali ricevute dal Centro antiveleni di Verona. Il responsabile, il dottor Giorgio Ricci, ha spiegato che tra i casi più comuni ci sono genitori preoccupati per bambini che ingeriscono sostanze potenzialmente dannose, anziani con demenza senile che commettono errori simili a quello del vicentino, e raccoglitori di funghi inesperti che si intossicano con specie non commestibili.
Sicurezza domestica: che fare?
La vicenda del tramezzino “al gusto di ammoniaca” è un promemoria sull’importanza di conservare i prodotti non alimentari lontano dai cibi e di prestare attenzione alle attività domestiche. Ci si chiede chissa come avrà fatto quel prodotto per capelli a entrare nel frigorifero, forse per mantenere la propria freschezza e integrità. Ci sta. Bisognerebbe magari etichettare meglio le sostanze non alimentari contenute nel frigorifero. Per questa volta è andata bene. La prontezza del Centro antiveleni e la capacità dell’uomo di seguire le istruzioni hanno evitato conseguenze più gravi, trasformando un errore potenzialmente fatale in una disavventura da raccontare.
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