Storie vere
Da top manager (Ikea) a tassista notturno: la rinascita di Vincenzo Pezzarossa
Una scelta di vita coraggiosa: Vincenzo Pezzarossa lascia il successo internazionale per dedicarsi alla famiglia e alla scrittura.
Vincenzo Pezzarossa, 51 anni, ha vissuto una vita che sembra uscita da un romanzo. Laureato in Giurisprudenza, ha iniziato la sua carriera come giornalista, per poi diventare un manager di successo per Ikea, girando il mondo e vivendo a mille all’ora. Ma un giorno, in una piovosa riunione in Svezia, ha avuto una crisi di nervi che gli ha cambiato la vita. Ha deciso di lasciare tutto, tornare a Milano e reinventarsi come tassista notturno: GIOVE 100. Una scelta che, come dice lui, gli ha permesso di “rallentare e recuperare il tempo con mia moglie e mia figlia. Il tempo non ha prezzo“. Una storia che ha raccontato nel libro “Che Dio tassista anche tu come me cambierai vita“ PAV Edizioni.
Vincenzo era un top manager che girava il mondo
Per anni, Vincenzo ha lavorato per Ikea, ricoprendo ruoli di prestigio come “country communication and change manager”. Viaggiava continuamente, partecipando a progetti internazionali che lo portavano in giro per il mondo. “All’inizio ti diverti, poi diventa alienante. Il mio matrimonio stava per crollare, e ho perso gli anni della crescita di mia figlia“. La svolta è arrivata durante una riunione: “Mi sono reso conto che non volevo più vivere così. Dovevo tornare a Milano e lavorare per vivere, non vivere per lavorare“. L’idea di diventare tassista è nata quasi per caso. “Un giorno, a Linate, ho preso un taxi guidato da un laureato in Economia che aveva mollato tutto per costruirsi una seconda vita. Ho pensato: perché no?“. Dopo aver ottenuto le certificazioni necessarie, Vincenzo ha iniziato il suo nuovo lavoro. “Il primo giorno è stato un disastro: mi sono incastrato sulle rotaie del tram, ho sbagliato strada e ho dovuto offrire corse gratis. Ma non mi sono arreso“.
Ha scelto di guidare nella notte di Milano
Oggi Vincenzo lavora principalmente di notte, un turno che gli permette di organizzare meglio il suo tempo e stare con la famiglia. “Attacco alle 16 e smonto alle due di notte. Prima, da manager, era no-stop. Ora posso fermarmi a prendere un caffè se ne ho voglia“. Ma la notte porta con sé anche incontri inaspettati e storie incredibili. “Una volta ho prelevato una ragazza davanti a un hotel, e durante il tragitto ha iniziato a spogliarsi. Il marito, seduto dietro, sembrava dormire. Alla fine, lui mi ha detto: ‘Lei è un idiota, non ha idea di che occasione ha gettato al vento’. Puntavano a un ménage à trois“. Essere tassista avrà anche i suoi vantaggi? “Certo posso vedere crescere mia figlia e mia moglie è orgogliosa di me. Lo stipendio non è quello di un tempo, ma non ho mai pensato fosse una retrocessione“. Tuttavia le difficoltà non mancano. “È un lavoro usurante e c’è sempre il tema della sicurezza. Una volta mi hanno puntato un coltello per rapinarmi, ma erano più spaventati di me e sono scappati“.
Nonostante tutto, Vincenzo non esclude di cambiare di nuovo vita
“Sono un’anima irrequieta. Mi sono arrivate un paio di proposte interessanti dal mondo del marketing. Tempo al tempo, di spazio nello scaffale della mia vita ce n’è ancora“. Nel frattempo, continua a scrivere e a raccogliere storie dai suoi passeggeri, alimentando la sua passione per la narrazione. “Con noi tassisti, le persone si lasciano andare, come in un confessionale. È un mestiere che ti permette di osservare da vicino uno spaccato di umanità“.