Storie vere

Din, Don, Dan… le campane suonano 48 volte al giorno e i turisti scappano

Una storia inaspettata in Alta Val Di Non che ha messo alla prova la tranquillità di questo piccolo angolo di Trentino, suscitando un acceso dibattito tra tradizione e esigenze moderne.

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    Non sono solo i disagi aerei o il sovraffollamento turistico a rovinare le vacanze. Anche le campane di un piccolo paesino possono diventare fonte di stress, come dimostra il caso di un gruppo di turisti emiliani che, durante una vacanza a Mione, nell’Alta Val di Non, hanno visto il loro soggiorno trasformarsi in un incubo.

    Andiamo in vacanza solo qualche giorno per riposare…

    I turisti, provenienti da Reggio Emilia, avevano scelto il tranquillo borgo del Comune di Rumo per un periodo di relax. Tuttavia, la chiesa di San Lorenzo Martire, una delle principali attrazioni del luogo, ha reso il loro riposo impossibile. Il campanile, seguendo un’antica tradizione, suona ogni mezz’ora, giorno e notte, per un totale di 48 rintocchi quotidiani e 184 complessivi.

    Tornatevene a casa…!!??

    Infastiditi dal continuo suono delle campane, i turisti hanno chiesto l’intervento del Comune e della parrocchia, nella speranza di trovare una soluzione. Tuttavia, i tentativi di mediazione sono falliti. “Ci hanno consigliato di tornare a casa nostra e di non farci vedere più in giro“, ha raccontato uno dei turisti sui social, aggiungendo che le campane mattutine, insieme a qualche problema nell’alloggio, li avevano spinti ad abbandonare la vacanza prima del previsto.

    Le tradizioni non si toccano

    La sindaca di Rumo, Michela Noletti, ha tentato di placare gli animi, ma la situazione è degenerata. “Sono stata minacciata a livello personale. Per fortuna i carabinieri erano presenti e possono testimoniare quanto accaduto“, ha spiegato Noletti. Ora la vicenda potrebbe finire in tribunale. In paese, lo sgomento è palpabile. “Rumo ha sempre accolto tutti a braccia aperte, ma quando qualcuno cerca di imporsi con cattive maniere, è difficile trovare un compromesso”, ha detto il responsabile del Consiglio affari economici della parrocchia.

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