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Storie vere

Graziano Scarabicchi, lo sconosciuto più famoso d’Italia: 156 spot e una carriera in ascesa

Dai piccoli borghi dell’Umbria al grande schermo: la straordinaria storia di un attore instancabile che, tra spot, film e conduzioni, inizia a essere riconosciuto dal pubblico italiano.

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    Si definisce “lo sconosciuto più famoso d’Italia” Graziano Scarabicchi, un volto che entra quotidianamente nelle case di milioni di italiani grazie a oltre 150 spot pubblicitari realizzati in 10 anni di carriera. È il padre amorevole, il marito, il fidanzato, il pasticcione: un attore che cambia “abito” in ogni ruolo, lasciando un segno, anche in pochi secondi. Tra i suoi lavori più noti, un frame condiviso con Kate Winslet per una celebre marca di orologi. Originario di Monte Santa Maria Tiberina, un piccolo borgo dell’Umbria, Scarabicchi ha saputo trasformare il suo sogno d’infanzia in una carriera che spazia tra pubblicità, film, serie TV e conduzioni televisive.

    Il segreto del successo

    Il segreto del suo successo? “Non ci sono sconti,” afferma. “Lavoro duro a ogni provino, rifaccio i video finché non sono soddisfatto. È una dedizione totale che alla fine ripaga.” La sua versatilità è la chiave: la capacità di adattarsi a tanti ruoli diversi gli permette di spaziare dal mondo della pubblicità a quello del cinema e della TV. Attualmente, GrazianoScarabicchi è impegnato in ben quattro spot in onda e si prepara all’uscita di tre film. Il primo, Io e te dobbiamo parlare (19 dicembre), lo vede accanto ad Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni. A marzo sarà protagonista di Io non sono nessuno, dedicato alla vita di Mariasilvia Spolato, prima donna italiana a dichiarare pubblicamente la sua omosessualità. Un terzo progetto, La volpe e l’uva, è in fase di definizione. Per la TV, ha partecipato alla serie di successo Il clandestino e ha condotto programmi come Paradise e Felicità.

    Il legame di Graziano Scarabicchi con le sue radici

    Nonostante il crescente successo, Graziano Scarabicchi rimane legato al suo borgo natale, dove torna appena può per “imbiancare casa, fare la spesa o rotolarsi nel prato con i cani.” La sua umiltà emerge anche nei ricordi: i sacrifici giovanili per frequentare i corsi di teatro a Sansepolcro, le prime esperienze come modello e le giornate da fabbro nell’azienda di famiglia. Il suo sogno prende forma con il trasferimento a Milano per frequentare un’accademia di recitazione, proseguendo con una masterclass al Piccolo Teatro e le prime apparizioni televisive, come nella sitcom Vita da vigile su Rai Due. Oggi, con una carriera consolidata e un curriculum impressionante, Graziano continua a vivere e lavorare con la stessa dedizione degli inizi. “I miei amici mi dicono: ‘Sei famoso’, ma io rimango il Graziano di sempre. E sì, se c’è da tinteggiare, prendo secchio e pennello e lo faccio.

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      Storie vere

      Dalla diagnosi di autismo quando aveva 3 anni all’autonomia conquistata. Il caso di Andrea Antonello

      Il padre ha permesso al figlio di intraprendere un percorso che lo ha reso sempre più autonomo nella vita quotidiana.

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        Il trentaduenne Andrea Antonello di Castelfranco Veneto è una figura ispiratrice per chi ogni giorno è alle prese con l’autismo. La sua vita ha preso una piega particolare quando, all’età di 3 anni, gli è stata diagnosticata la sindrome dello spettro autistico. Suo padre Franco Antonello, un imprenditore, ha scelto di dedicarsi completamente al figlio, accompagnandolo in un percorso di crescita che ha portato Andrea verso una sorprendente autonomia.

        Un percorso di autonomia e crescita per chi è alle prese con l’autismo

        Nonostante le iniziali difficoltà, Andrea ha raggiunto importanti traguardi. Grazie al sostegno della famiglia, è riuscito a diventare sempre più indipendente. Un esempio significativo è il fatto che vive da solo da alcuni anni, un traguardo straordinario per una persona con disabilità intellettiva. Andrea gestisce la sua casa, cucina, tiene tutto in ordine e lavora nell’Impresa sociale I Bambini delle Fate”, fondata dal padre per sostenere progetti di integrazione per ragazzi autistici.

        Esperienze straordinarie

        Andrea e suo padre hanno vissuto esperienze incredibili insieme, come un viaggio in moto di tre mesi attraverso le Americhe. Questa avventura ha ispirato il film Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores. La storia del loro viaggio e il racconto della loro vita sono diventati fonte di ispirazione per molte famiglie.

        I contributi alla comunità e la scrittura

        Andrea è anche autore di diversi libri scritti con il supporto della scrittura facilitata. Nei suoi testi, descrive in prima persona la sua esperienza con l’autismo, contribuendo a sensibilizzare il pubblico e rompere gli stereotipi. La sua narrazione offre un punto di vista unico, aiutando a comprendere meglio il mondo delle persone autistiche.

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          Storie vere

          Sessismo in un’aula di Tribunale: l’avvocata Eleonora Coletta e la sua lotta per la verità

          Accuse calunniose e strategie difensive discutibili: l’avvocata Coletta denuncia domande sessiste durante il processo contro la Asl di Taranto, in una battaglia legale per ottenere giustizia e risarcimento dopo la perdita del marito e del padre.

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            Eleonora Coletta, avvocata e vice presidente del comitato Verità e Giustizia vittime Covid Moscati, ha intrapreso una difficile battaglia legale contro la Asl di Taranto, accusata di malasanità per la morte del marito Dario e del padre durante la pandemia. Gli eventi si sono svolti presso l’ospedale Moscati di Taranto. Coletta attribuisce i decessi a errori sanitari piuttosto che alle conseguenze del virus. Questa dolorosa vicenda ha spinto l’avvocata a scrivere il libro Canale Terminale, in cui descrive quel reparto come il punto finale per molti pazienti Covid.

            Un causa civile che in aula degenera

            Fin dal suo inizio la causa civile si è trasformata in una sfida spinosa per Coletta, che denuncia di essere stata bersaglio di domande «sessiste» durante il processo. Secondo lei, tali domande mirano a screditare il suo dolore e a ridurre il risarcimento richiesto. Nonostante i periti abbiano accertato le responsabilità della Asl, l’azienda ha rifiutato la conciliazione, prolungando la controversia. Eleonora Coletta continua così a combattere, sottolineando l’importanza della dignità personale e della giustizia per le vittime di malasanità.

            La lotta di Coletta per difendere il rispetto della dignità personale

            L’avvocato della Asl ha adottato una strategia difensiva che ha cercato di insinuare che la sua presunta condotta privata libertina ridurrebbe il suo dolore per la perdita del marito, E, di conseguenza, il risarcimento richiesto. Coletta respinge fermamente le accuse, sottolineando il legame profondo con il marito, che l’ha sostenuta in momenti difficili, come durante un ricovero a Milano. La vicenda solleva interrogativi sul rispetto della dignità personale e sulla giustizia per le vittime di malasanità, evidenziando le difficoltà che le donne possono incontrare nel difendere la propria integrità in contesti legali.

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              Storie vere

              Il prossimo 27 aprile Carlo Acutis sarà canonizzato. Il santo della generazione digitale

              La canonizzazione e il crescente fenomeno attorno al giovane beato, tra fede, tecnologia e controversie sulle reliquie.

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                Deceduto nel 2006 a soli 15 anni per una leucemia fulminante, Carlo Acutis sarà proclamato santo il prossimo 27 aprile. La sua figura ha ispirato un culto in continua crescita, con oltre un milione di pellegrini che nel 2024 hanno visitato il Santuario della Spogliazione ad Assisi, dove riposano le sue spoglie. Il giovane è ricordato per la sua passione per la tecnologia, che gli ha valso il titolo di “patrono di Internet“. È ammirato soprattutto dai giovani, grazie alla sua capacità di vivere e condividere la fede con un linguaggio moderno, accessibile e vicino ai loro interessi.

                Le reliquie e le numerose controversie

                L’interesse per Carlo Acutis ha portato a una “corsa” alle sue reliquie. Recentemente, una ciocca di capelli è stata venduta su eBay per 2.110 euro. Il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, ha denunciato il commercio illegale di reliquie, e il caso è ora al vaglio delle autorità. Le reliquie ufficiali, custodite dalla Diocesi di Assisi, includono porzioni del cuore del giovane. Saranno portate a Roma per la canonizzazione e sono distribuite solo per motivi pastorali o spirituali.

                Acutis un fenomeno di fede

                Nel 2019, le spoglie di Carlo sono state traslate al Santuario della Spogliazione, aumentando significativamente il numero di visitatori ad Assisi. A differenza delle tradizionali reliquie, il corpo del beato, esposto in una teca di vetro, colpisce per la sua semplicità: indossa una tuta e scarpe da ginnastica, un’immagine che lo rende straordinariamente umano e vicino ai fedeli.

                Secondo il vescovo Sorrentino, Carlo ha saputo riproporre il Vangelo con il linguaggio del nostro tempo, coinvolgendo chi lo percepiva distante. Il suo carisma sta nell’essere un giovane “normale”, che ha vissuto con entusiasmo, affrontando la malattia con fede e serenità, come San Francesco. Il legame con la città di Assisi nasce dal suo desiderio espresso in vita di essere sepolto lì, volontà rispettata dai genitori dopo la sua morte. Il giovane Carlo è già associato a due miracoli. La guarigione di un bambino brasiliano e, più recentemente, quella di una giovane del Costa Rica, vittima di un grave incidente, che sarà presente a Roma per la canonizzazione.

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