Connect with us

Storie vere

Il Re dei Barbapapà è lui Giorgio Hüllweck e la sua collezione. “Un tesoro di ricordi. Venderli? Giammai!”

Il collezionista vicentino vanta pezzi rarissimi: dai gonfiabili ai cosmetici, passando per ogni tipo di pupazzo, giornalino e gadget.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Il vicentino Giorgio Hüllweck, 45 anni, possiede oltre mille articoli legati ai Barbapapà: pupazzi rari, gonfiabili, decorazioni natalizie, libri, giornalini e gadget introvabili. Ogni pezzo racconta una storia, frutto di una ricerca appassionata che ha attraversato città e decenni. Il suo amore per i Barbapapà è nato il 15 agosto 1985, mentre sfogliava vecchi Topolini del padre. Una pubblicità lo invitava a giocare con quei colorati personaggi, e da quel momento scattò la scintilla.

    L’inizio della sua collezione

    Per Giorgio il primo Barbapapà arrivò il 13 marzo 1986, per il suo sesto compleanno. Si trattava di un piccolo peluche verde di Barbalalla, seguito poco dopo da Barbabravo e un’altra Barbalalla. Da lì, la ricerca divenne una vera caccia al tesoro, spingendolo a setacciare negozi di giocattoli, librerie e mercatini. Oggi la collezione include tutti i libri e i cento giornalini degli anni ’70 e ’80, locandine cinematografiche, dischi con le sigle di Roberto Vecchioni, Claudio Lippi e Orietta Berti, oltre a pupazzi di ogni tipo prodotti dalla storica Fabianplastica. Tra i pezzi più rari Giorgio detiene pupazzi gonfiabili anni ’70, una confezione intatta di cosmetici della Regina Cosmetic e una pellicola da videoproiettore. In totale i pezzi della collazione sono più di mille.

    Conservazione e valore affettivo

    Per trovare alcuni pezzi, Hüllweck ha fatto vere e proprie follie. Innumerevoli telefonate negli anni ’90, una caccia ai giornalini culminata nel 1993 con l’acquisto di una collezione intera, e perfino il sacrificio di mangiare decine di uova di Pasqua nel 2011 per completare la serie di portachiavi a sorpresa. Oggi i suoi Barbapapà sono raccolti con cura nella sua camera, anche se sogna una vetrinetta per esporli. Ma Giorgio quanto vorresti per venderli? Vnderli? Giammai. “Il loro valore affettivo è incalcolabile“, dice. La sua collezione non è solo un viaggio nella nostalgia, ma anche una testimonianza del cambiamento dei tempi. Dice “Una volta erano Made in Italy, oggi sono Made in China“.

    I curiosi intrecci tra Giorgio e i Barbapapà

    Dalla produzione veneta dei pupazzi alla sua passione per gli anime giapponesi, fino ai ricordi legati allacittadina di Grado e ai concerti di Elisa, la storia dei Barbapapà si è intrecciata con la vita di Giorgio in modi sorprendenti. Quale sarà il suo preferito? “Ma che domande Barbabravo!” E come mai? “Per il colore azzurro.E Barbaforte per la mia passione per la palestra. Ma in fondo, ogni pezzo della collezione ha un posto speciale nel mio cuore“.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Storie vere

      Vladimir Polozov: il combattente che ha riscoperto la forza grazie all’amore di sua moglie

      Lottatore MMA sull’orlo del KO, la moglie irrompe nell’arena: “Alzati, per favore!”. E lui ribalta il match.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        Nello sport, come nella vita, ci sono momenti che sembrano segnati dal destino, in cui tutto appare perduto. Ma a volte, un gesto d’amore può ribaltare il corso degli eventi, trasformando una sconfitta annunciata in una vittoria indimenticabile. È esattamente ciò che è accaduto a Vladimir Polozov, noto come “The Irishman”, durante il match di Arti Marziali Miste MMA Series 84, svoltosi in Russia lo scorso settembre. Un incontro che, grazie a un colpo di scena degno di un film, è tornato a far parlare di sé, conquistando milioni di visualizzazioni online. Come ha fatto?

        Un match impari: Davide contro Golia

        Vladimir Polozov, con i suoi 1,69 metri di altezza e 75 kg di peso, si è trovato di fronte a un avversario decisamente più imponente: Anatoliy Galushka, alto 1,86 metri e con un peso di 110 kg. Una sfida che ricordava il classico scontro tra Davide e Golia, con Polozov in netto svantaggio fisico. Fin dall’inizio, il combattimento sembrava seguire il copione previsto: Galushka dominava con una serie di colpi potenti che mettevano in difficoltà il più piccolo Polozov, riducendolo quasi all’impotenza.

        La disperazione di Ekaterina: un grido d’amore per ricaricare Vladimir

        Mentre Polozov era costretto a terra, sottoposto a una gragnuola di pugni che sembrava preludere a un inevitabile KO, accade qualcosa di inaspettato. Ekaterina, la moglie di Vladimir, seduta in prima fila, non è riuscita a trattenere le proprie emozioni. Con il cuore in gola, ha superato le barriere di protezione, sfidando la sicurezza per avvicinarsi il più possibile all’ottagono. Pur essendo trattenuta e poi portata via di forza, le sue urla disperate hanno risuonato nitide nell’arena e sono arrivate anche ai microfoni televisivi: “Alzati, per favore!”. Quel grido, carico di amore e disperazione, è stato come una scossa elettrica per Polozov. In un’intervista post-match, Vladimir ha raccontato: “Ho sentito il suo grido ed è stato come se mi avesse tirato fuori dalla nebbia. Lei è sempre stata il mio sostegno, in quel momento le sue parole sono state decisive”.

        Il potere dell’Amore con la A maiuscola

        Ispirato dalle parole di Ekaterina, Polozov ha trovato la forza per rialzarsi e ribaltare il match. Con una mossa rapida e precisa, ha bloccato il braccio di Galushka in una presa dolorosa, costringendo l’avversario ad arrendersi in pochi secondi. Un epilogo che ha lasciato il pubblico a bocca aperta, trasformando quella che sembrava una sconfitta certa in una vittoria memorabile. Ma questa è cronaca sportiva. Ekaterina, ribattezzata dagli appassionati “l’angelo custode con le scarpe da ginnastica”, ha spiegato che non poteva restare a guardare mentre suo marito soffriva. “Volevo semplicemente aiutarlo, almeno moralmente”, ha detto. La coppia, che vive in un villaggio sperduto circondato da animali (hanno 11 gatti, 6 cani, 5 maialini e una mucca), ha dimostrato ancora una volta quanto il loro legame sia forte e sincero. Il cuore può battere qualsiasi avversario.

          Continua a leggere

          Storie vere

          Jessica Cox: la pilota senza braccia che ha deciso di conquistate i cieli

          Questa storia è un promemoria potente per tutti noi su come le avversità possano trasformarsi in trampolini di lancio per nuove imprese.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

            Ci sono persone che nascono per infrangere limiti e riscrivere le regole. Jessica Cox, nata senza braccia, è una di queste. La sua storia è quella di una donna che ha scelto di volare più in alto di quanto chiunque avrebbe potuto immaginare. Oggi è la prima donna al mondo a pilotare un aereo usando soltanto i piedi, un’impresa straordinaria che continua ad affascinare e ispirare persone in tutto il mondo.

            Un’infanzia di determinazione e resilienza

            Cresciuta in Arizona, Jessica Cox ha rifiutato fin da bambina di essere definita dalla sua disabilità. Grazie al supporto della sua famiglia, ha appreso una lezione fondamentale: “Non è ciò che hai o che ti manca che conta, ma ciò che fai con quello che hai.” Con una forza di carattere fuori dal comune, Jessica ha imparato a fare tutto con i piedi: mangiare, scrivere, lavarsi i denti, guidare un’auto e persino pettinarsi. La sua determinazione l’ha portata a rompere ogni stereotipo, affrontando con un sorriso e un’immensa sicurezza i pregiudizi che spesso accompagnano le disabilità. Jessica rappresenta una lezione di vita. Un esempio di come l’intraprendenza possa trasformare le sfide in opportunità.

            Per Jessica Cox un sogno è diventato realtà

            Il desiderio di volare non è stato casuale. A 22 anni, durante un’esperienza di volo su un piccolo aereo, Jessica ha scoperto la passione per l’aviazione. Quello che per molti è un hobby inaccessibile, per lei è diventato una missione. Pilotare un aereo senza braccia è stato un grattacapo tecnico e normativo, ma Jessica non si è fermata. Dopo tre anni di intenso addestramento, nel 2008 ha ottenuto la licenza di pilota sportivo. Jessica vola su un Ercoupe, un aereo dotato di comandi accoppiati che possono essere gestiti interamente con i piedi. La sua abilità nel manovrare comandi, pedali e radio con una precisione incredibile è una vera coreografia di destrezza e adattamento.

            Più di una pilota, Jessica è una voce che promuove l’inclusione

            Jessica non ha solo conquistato i cieli, ma anche i cuori. È diventata una speaker motivazionale, condividendo il suo messaggio di inclusione e accettazione in tutto il mondo. Con energia e carisma, dimostra che non esiste un unico “normale” e che accettare se stessi è il primo passo per superare qualsiasi limite. Jessica celebra la diversità e l’autodeterminazione, mostrando al mondo che ogni ostacolo può essere superato con creatività e forza di volontà. Ogni sua azione è un esempio di resilienza: invece di lamentarsi delle difficoltà, reinventa continuamente il suo approccio alla vita con una creatività instancabile.

            Una vita senza limiti

            Oltre a essere una pilota, Jessica è cintura nera di taekwondo, tuffatrice, suona il pianoforte e guida un’auto. È sposata, vive con entusiasmo e continua a esplorare nuovi territori. La sua energia sembra alimentata da un mix unico di determinazione, libertà e gioia di vivere. Ogni volo che intraprende è un manifesto che grida: “I limiti sono fatti per essere superati.” Jessica vola non solo per se stessa, ma per tutti coloro che si sono sentiti dire “Non è possibile.”

              Continua a leggere

              Storie vere

              Paola Boschero: la signora d’acciaio che sfida i pregiudizi a suon di muscoli

              La storia di una donna che ha superato le critiche e i pregiudizi per seguire la sua passione per il bodybuilding.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

                Paola Boschero, 58 anni, è una forza della natura. Madre di un figlio in procinto di sposarsi, questa donna piemontese ha trasformato il suo corpo grazie a una passione sfrenata per il bodybuilding. I suoi muscoli scolpiti e definiti sono il risultato di anni di allenamento intenso, disciplina ferrea e una dieta ferrea. La sua passione è nata quasi per caso, grazie all’incoraggiamento del marito Alex, che l’ha spronata a rimettersi in gioco dopo un periodo di pausa. Da allora, Paola Boschero non si è più fermata, raggiungendo traguardi importanti come la vittoria nei campionati del Piemonte nel 1991 e, soprattutto, la conquista della Pro Card, che le ha permesso di partecipare alla prestigiosa competizione di Mr. Olympia.

                Alimentazione: elemento chiave del successo della Boschero

                Durante i periodi di preparazione alle gare, Paola consuma fino a un chilo e mezzo di carne magra al giorno, suddivisa in 5 o 6 pasti. Una quantità che può sembrare eccessiva, ma che è fondamentale per sostenere la massa muscolare e fornire l’energia necessaria per gli allenamenti intensi. Ma quando va in spaggia o in piscina come affronta gli sguardi dei curiosi?Paola è consapevole che il suo aspetto può suscitare reazioni contrastanti. Alcuni la ammirano per la sua forza e determinazione, altri la criticano per aver trasformato il suo corpo in modo così radicale. Ma non sembra proprio una che si lascia scoraggiare dai giudizi altrui. “Quando sono in spiaggia, mi dicono che sembro un maschio“, racconta. “Ma a me non importa. E poi loro hanno la pancia… io no. Bado all’estetica perché non mi piaccio quando non mi sento in forma, quando un muscolo oppure la mia pelle non è tesa“.

                C’è qualcosa che non le va proprio giù?

                Ciò che più la infastidisce sono le domande sulla sua salute e la curiosità morbosa delle persone che vogliono toccare i suoi muscoli. “È assurdo“, commenta. Ma nonostante sfide e pregiudizi, Paola Boschero continua a coltivare la sua passione con orgoglio e determinazione, dimostrando che il bodybuilding non è solo uno sport, ma anche uno stile di vita che richiede sacrificio, costanza e amore per il proprio corpo. Ma come si diventa bodybuilder?

                Come creare un fisico da bodybuilder

                Le regole per cercare di assumere un corpo come quello dei bodybuilder sono: allenamento, alimentazione, riposo, intergrazione, costanza e disciplina.

                Allenamento. L’allenamento è la base per costruire un fisico da bodybuilder. Si concentra principalmente sull’allenamento della forza con pesi, eseguito con carichi elevati e ripetizioni medio-basse (6-12). Gli esercizi sono multiarticolari (squat, panca piana, stacco da terra) e di isolamento (curl bicipiti, alzate laterali). L’allenamento va programmato in base al livello e agli obiettivi, variando esercizi, serie e ripetizioni.

                Alimentazione. L’alimentazione è altrettanto cruciale. Deve essere ipercalorica per favorire la crescita muscolare, con un apporto elevato di proteine (circa 2 grammi per kg di peso corporeo), moderate quantità di carboidrati e una piccola quantità di grassi. È importante consumare pasti piccoli e frequenti (5-6 al giorno) per mantenere attivo il metabolismo e fornire energia costante ai muscoli.

                Riposo. Il riposo è fondamentale per permettere ai muscoli di recuperare e crescere dopo l’allenamento. È consigliabile dormire almeno 7-8 ore a notte e concedersi dei giorni di riposo attivo (attività fisica leggera) o passivo (riposo totale) durante la settimana.

                Integrazione. L’integrazione può supportare l’allenamento e l’alimentazione, ma non è indispensabile. I principali integratori utilizzati nel bodybuilding sono le proteine in polvere, la creatina, i BCAA e i multivitaminici. È sempre consigliabile consultare un medico o un nutrizionista prima di assumere qualsiasi integratore.

                Costanza e disciplina. Infine, ma non meno importante, per ottenere un fisico da bodybuilder sono necessari costanza, disciplina e sacrificio. I risultati non arrivano dall’oggi al domani, ma richiedono anni di allenamento, alimentazione e riposo adeguati.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù