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Italo Spinelli, 89 anni e tre lauree: la conoscenza e il sapere come risposta al dolore

Questa storia ci ricorda che la conoscenza non ha età, e che lo studio può essere un modo per trasformare il dolore in crescita.

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    Lui è Italo Spinelli, ex operaio di Finale Emilia. A 89 anni ha conseguito la terza laurea in sette anni presso l’Università di Macerata, completando il suo percorso con una tesi magistrale in Scienze filosofiche dal titolo Il ritorno di Euridice: memoria e futuro in Giordano Bruno. Ma il suo viaggio accademico non è stato mosso dalla semplice volontà di ottenere un titolo. Ha avuto un’origine profondamente personale: affrontare il dolore della perdita della moglie Angela. Scomparsa nel 2013, Angela è rimasta sempre accanto a lui, nella memoria e nei suoi studi. “Do ragione a Sant’Agostino, che diceva che le anime restano vicino a chi le ha amate davvero. Quindi penso che Angela sia ancora accanto a me, perché io l’ho amata davvero”, ha scritto Spinelli nella dedica della sua tesi.

    Un viaggio nella filosofia per dare significato al dolore

    Dopo una vita di lavoro come operaio, Spinelli ha trovato nella filosofia e nella storia un modo per elaborare la sua perdita e approfondire il senso della vita. Nel 2018, ha conseguito la sua prima laurea in Filosofia, seguita da una seconda in Storia e, infine, l’ultima in Scienze filosofiche. Un percorso accademico intenso, che gli ha permesso di esplorare il pensiero di grandi filosofi e affrontare questioni esistenziali. Per Spinelli, studiare Giordano Bruno non è stato semplice. Il filosofo del Rinascimento è noto per il suo pensiero antidogmatico e la sua visione cosmologica rivoluzionaria. Ma per Italo, la fatica dello studio era un modo per rimanere attivo e per continuare a cercare la verità, quella stessa verità che forse ha finalmente trovato.

    Conoscenza continua

    Italo Spinelli è diventato una figura familiare all’Università di Macerata, dove ha conquistato la stima di docenti e studenti. Il rettore John Mc Court lo ha definito “un esempio vivente di apprendimento permanente”, sottolineando come persino gli studenti più giovani abbiano mostrato ammirazione per il suo impegno. Anche il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Roberto Mancini, ha voluto celebrare il suo percorso, ricordando come il sapere non sia solo un obiettivo personale, ma anche un legame con la comunità. Spinelli ha dimostrato che l’università non è solo un luogo di formazione, ma una casa in cui nessuno deve sentirsi solo.

    E ora? Un nuovo obiettivo…

    Nonostante il traguardo della terza laurea, Italo non pensa ancora alla quarta. Ma ha già individuato un nuovo interesse: seguire la causa di beatificazione di Maria Pia Benati, fondatrice delle missionarie dell’Eucarestia. Per lui, la ricerca del sapere non è un punto d’arrivo, ma un cammino continuo, un modo per dare significato alla vita e per mantenere viva la memoria della donna che ha amato.

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