Storie vere
Korinna Kopf si ritira a 28 anni: guadagni record con la vendita di contenuti per adulti
Modella si ritira a 28 anni dopo aver guadagnato oltre 60 milioni di dollari con la vendita di contenuti per adulti.
La modella Korinna Kopf, nota per la sua carriera su piattaforme di contenuti per adulti, ha annunciato il ritiro a soli 28 anni, dopo aver accumulato una fortuna stimata oltre i 60 milioni di dollari. La rivelazione è avvenuta su X (ex Twitter), dove Kopf ha annunciato di non voler più pubblicare il classico “link in bio” per promuovere i suoi contenuti.
Korinna Kopf ha iniziato la sua carriera come membro del gruppo di David Dobrik, The Vlog Squad, ma ha spostato molto presto la sua attività su piattaforme di contenuti a pagamento nel 2021, guadagnando in tre anni cifre straordinarie, confermate in una diretta Twitch. Insieme a lei, diverse modelle di OnlyFans sono salite agli onori delle cronache per le loro sorprendenti carriere e guadagni milionari.
Il fenomeno OnlyFans: per Korinna Kopf guadagni record e risonanza mediatica
L’esempio di Kopf si inserisce in un trend in cui diverse modelle hanno raggiunto fama e successo incredibili su OnlyFans, attirando milioni di fan e incassi altrettanto stellari.
Blac Chyna: la celebre modella e influencer statunitense ha guadagnato cifre vertiginose, posizionandosi tra le prime personalità a superare i 20 milioni di dollari annui.
Mia Khalifa: ex attrice e ora influencer, ha trovato su OnlyFans un pubblico molto ampio, guadagnando milioni in pochi anni e ottenendo visibilità mediatica con dichiarazioni controverse.
Bhad Bhabie: la giovane rapper americana, diventata famosa per il meme “Cash me ousside,” ha affermato di aver guadagnato oltre 50 milioni di dollari dal suo debutto sulla piattaforma.
Bella Thorne: l’attrice e cantante ha stabilito un record raccogliendo 1 milione di dollari in sole 24 ore dall’apertura del suo profilo su OnlyFans, suscitando curiosità e critiche per la sua mossa inaspettata.
INSTAGRAM.COM/LACITY_MAGAZINE
Storie vere
Il parroco diventa papà e la sua mamma lo rimprovera: “Potevi dirmelo prima”
Il parroco Tomas Hlavaty ha lascato la chiesa e sta per diventare papà con la comprensione di tutta la sua comunità ma il rimprovero di sua madre.
Il parroco Tomas Hlavaty, sacerdote nelle piccole parrocchie dell’Alta Langa, ha preso una decisione che ha suscitato grande attenzione da parte dei parrocchiani e non solo. Ha scelto di abbandonare la tonaca per diventare papà. La sua storia ha colpito tutta la comunità di un territorio rinomato per una delle produzioni vitivinicole migliori del Piemonte. I parrocchiani si sono dimostratati sorprendentemente comprensivi, nonostante qualche inevitabile perplessità. Gran parte dei fedeli, pur appartenendo a una realtà rurale e tradizionale, ha mostrato sostegno verso don Tomas, apprezzando la sua fede incrollabile e il coraggio di seguire il suo cuore.
Quel Padre Nostro galeotto tra il don e la futura madre
Il parroco racconta con emozione di aver incontrato la futura madre di suo figlio durante la preghiera, un incontro che non era affatto previsto, ma che ha cambiato il corso della sua vita. Nonostante la gioia di aspettare un figlio, Tomas ha dovuto affrontare una notizia difficile. Il bambino, infatti, nascerà con una malformazione. Tuttavia, la fede del sacerdote non è mai vacillata, anzi, si è rafforzata. Per lui, la fede non è racchiusa in una tonaca, ma è viva e presente in ogni aspetto della vita, anche nelle sfide più difficili.
Legato alla comunità dei giovani che ha seguito e formato per anni
Don Tomas ha anche condiviso il dolore per la separazione dalla sua comunità e, soprattutto, dai giovani che ha seguito e guidato per anni con dedizione. Sebbene la sua scelta sia stata sofferta, la consapevolezza di poter creare una nuova vita con la donna che ama lo ha portato a intraprendere questo nuovo cammino.
La sua mamma lo ha sgridato
Tra le reazioni personali, c’è stata quella della madre di Tomas, che ha scherzosamente rimproverato il figlio per non averle detto prima della sua decisione. Nonostante la distanza fisica, è felice di poter diventare nonna. Rivolgendosi ai fedeli e a tutti i futuri genitori Don Tomas lancia un messaggio importante. Amare veramente significa prendersi cura degli altri, in ogni piccolo gesto quotidiano. La sua nuova esperienza come futuro papà lo sta aiutando a comprendere profondamente l’amore familiare e, attraverso la fede, a guardare con speranza al futuro. Ma non solo.
Aiutate i parroci con la vostra vicinanza
L’ex parroco, ora futuro padre, lancia anche un appello a tutte le comunità: custodire con amore e preghiera i sacerdoti rimasti, poiché la loro presenza è preziosa.
Storie vere
Bei voti in cambio di sesso. Supplente denunciato, indagato e interdetto
Prometteva 8 nelle verifiche in cambio di sesso con le studentesse di un liceo di Como. Il supplente, denunciato, è indagato per violenza sessuale e per istigazione alla corruzione.
Ci risiamo. E’ una storia già vista in tante altre scuole. Quella riportata si è svolta tra l’inverno e la primavera scorsa e ha coinvolto un liceo di Como. Un supplente di 26 anni prometteva favori e votazioni alte in cambio di sesso. Una volta denunciato da due studentesse (di cui una minorenne), è stato interdetto per un anno dal giudice che ora lo sta indagando per violenza sessuale e per istigazione alla corruzione.
Le chat esplicite del supplente sul Instagram
Il giovane supplente cercava di approcciare le studentesse tramite la chat del social Instagram, i cui screenshot sono stati acquisitivi per fare partire le indagini da parte degli inquirenti coordinati dal pubblico ministero Antonio Nalesso. In particolare nelle numerose conversazioni scambiate con una ragazza – quella che l’ha denunciato anche per violenza sessuale – il docente provava a raggiungere il suo obiettivo in maniera esplicita con frasi tipo: “Se fai sesso con me ti do un bell’otto. E ti aiuto anche con gli altri professori”, avrebbe scritto, secondo quanto riporta anche dal quotidiano La Provincia di Como.
Foto intime e richieste hard che hanno terrorizzato la studentessa
Nelle chat erano presenti foto intime che il docente inviava alla studentessa minorenne. A queste aggiungeva richieste esplicite che la ragazza avrebbe accettato per paura di ripercussioni. L’uomo è stato convocato dal giudice per essere ascoltato, ma non si è presentato. Il suo avvocato ha fatto sapere da quando ha saputo di essere sotto inchiesta il suo assistito ha iniziato a soffrire di attacchi di panico.
Storie vere
Suore Carmelitane cacciate dal convento: una battaglia per la Fede, i soldi o la castità?
Licenziate in tronco dal Vescovo di Arlington (Texas), un intero convento di suore Carmelitane accusate di “insubordinazione” e “disobbedienza” nei confronti dell’autorità ecclesiastica.
In questa espulsone c’è qualcosa che non torna. Per farsi un’idea di quello che è successo – e sta ancora succedendo – bisogna tenere conto di viversi fattori. Ricapitoliamo. Negli Stati Uniti un gruppo di suore Carmelitane è stato espulso dal proprio convento, scatenando una controversia che ha rapidamente varcato i confini nazionali. La decisione del vescovo di Arlington, in Texas, di “esclaustrare” le religiose ha suscitato un’ondata di indignazione e ha aperto un dibattito sulla libertà religiosa e sul potere della Chiesa. Il termine esclaustrare in ambito religioso ha un significato molto preciso e connotazioni particolari. Deriva dal latino “claustrum“, che significa “chiosco”, “recinto” o, in senso più ampio, “monastero”. Esclaustrare significa quindi escludere da un monastero una o più persone che vi appartiene, solitamente un religioso o una religiosa. È un provvedimento disciplinare molto serio, che comporta la perdita dello status e dei diritti connessi alla vita monastica. Ma perché si è deciso in questi termini, cosa avranno fatto di così grave queste suore Carmelitane?
Quali sarebbero i motivi dell’espulsione?
Le ragioni addotte dal vescovo per questa drastica misura sono state l‘insubordinazione e la disobbedienza delle suore nei confronti dell’autorità ecclesiastica. In particolare, le religiose sarebbero state accusate di attaccamento eccessivo alla messa in latino e di simpatizzare con la Società di San Pio X, un gruppo tradizionalista considerato scismatico dalla Chiesa cattolica.
Sarà vero o c’è dell’altro?
Le suore hanno respinto con forza queste accuse, sostenendo di essere vittime di una persecuzione e di un tentativo di appropriarsi dei beni del convento da parte proprio delle autorità ecclesiastiche. Hanno sottolineato la loro fedeltà al Papa e alla Chiesa cattolica, affermando che la loro unica colpa è quella di voler mantenere le proprie tradizioni religiose. La controversia si è rapidamente trasformata in una battaglia legale, con le suore che hanno intentato una causa contro il vescovo, accusandolo di aver agito in modo illegittimo. Al centro del contendere ci sono i beni del monastero e il controllo sulla loro destinazione. Quindi soldi…
Il ruolo del Vaticano e una madre superiora troppo vivace
Il Vaticano, naturalmente, sostiene e appoggia la decisione del vescovo, ma le suore hanno contestato anche questa posizione, sostenendo che il Papa è stato mal informato sulla reale situazione che si è venuta a creare. La Santa Sede ha nominato un commissario per gestire il monastero, scatenando l’ira delle religiose che si sono sentite tradite. Un ulteriore elemento di complicazione è stato rappresentato dalle accuse mosse alla madre superiora, Teresa Agnes Gerlach, accusata di aver violato il voto di castità alle prese con una chat erotica con un prete. Quindi sesso…La donna ha respinto con forza queste accuse, sostenendole essere il frutto di un complotto ordito per screditarla e prendere il controllo del monastero.
I soldi ci sono, il sesso pure e quindi cosa manca…ah già la Fede!
La vicenda delle suore carmelitane a questo punto ha preso una piega istituzionale. Roba seria. Scuole di pensiero le une contro le altre armate a colpi di interrogativi teologici e non. Ci si interroga sul potere della Chiesa, sulla libertà religiosa e sulla tutela dei beni ecclesiastici. Insomma questa storia americana è diventata un simbolo della lotta tra tradizionalismo e modernizzazione all’interno della Chiesa cattolica. Ma al di là degli aspetti teologici la vicenda ha anche una forte componente economica, con milioni di dollari in gioco e il controllo di un vasto patrimonio immobiliare. Il futuro del monastero è incerto e dipenderà dall’esito della battaglia legale in corso. La decisione del Vaticano di assegnare il controllo del monastero a un’organizzazione privata cattolica ha innescato a sua volta una serie di eventi che potrebbero portare a diverse conseguenze. Quali?
Suore Carmelitane alla riscossa si ricomprano tutto…
Se l’organizzazione privata dovesse ottenere il controllo definitivo del monastero, potrebbe decidere di mantenere la struttura come luogo di culto o di destinarla ad altri utilizzi, come un centro di accoglienza o un’istituzione educativa. È possibile, inoltre, che l’organizzazione decida di vendere i beni del monastero per ottenere fondi da destinare ad altre iniziative.
Ma le suore espulse – chi si ricorda del film Sister Act potrebbe trovare analogie – potrebbero cercare di riconquistare il controllo del monastero, magari con il sostegno di altri ordini religiosi o di fedeli che condividono le loro idee. A questo punto la sentenza del tribunale sarà determinante per stabilire chi avrà il diritto di gestire il monastero e i suoi beni. E il Vaticano intanto che fa?
Interrogativi che aspettano risposte definitive
Il Vaticano continuerà a sostenere la decisione di assegnare il controllo del monastero all’organizzazione privata. Oppure potrebbe rivedere la sua posizione in seguito alle pressioni dell’opinione pubblica o di altri gruppi religiosi. Le suore espulse d’altra parte saranno in grado di mobilitare il sostegno necessario per riconquistare il monastero? E infine che ruolo giocherà l’opinione pubblica americana nel sostenere o meno le suore nella loro battaglia? La questione non finisce qui. Ne siamo certi…
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