Storie vere
Lida Moniava e l’hospice pediatrico di Mosca. Per un fine vita con amore e dignità
Parla la fondatrice del primo hospice pediatrico di Mosca – La Casa del faro – che ha in cura mille bambini. “La guerra è distruzione e morte. Chiedo scusa ai fratelli ucraini”.
Lida Moniava, fondatrice del primo hospice pediatrico di Mosca, La Casa del Faro, intervenuta al Meeting di Rimini, ha chiesto scusa agli ucraini per la guerra iniziata dal suo Paese. “La guerra è distruzione e morte, mentre l’hospice si occupa di amore e vita“. Per Lida l’impegno nell’assistenza pediatrica è nato dall’esperienza da volontaria in un ospedale oncologico a soli 16 anni. Ha visto bambini morire senza cure adeguate e questo l’ha spinta a creare il primo hospice pediatrico russo nel 2012, con un reparto di degenza aperto nel 2016.
Una realtà che assiste mille bambini grazie a benefattori e fondazioni
Oggi l’hospice assiste mille bambini, sostenuto per l’85% da benefattori e fondazioni come Fondazione Vera, grazie al lavoro di un’équipe di 450 persone. La russa Lida sottolinea che l’hospice non è un luogo di morte, ma uno spazio dove ogni singolo giorno di vita dei piccoli pazienti è reso significativo e degno. Racconta di Kolja, un ragazzo disabile abbandonato dai genitori, e di Dima, che grazie all’amore ricevuto ha cambiato idea sul suo desiderio di morire.
Un impegno continuo reso difficile dalla guerra
La guerra ha complicato il lavoro dell’hospice, rendendo più difficili l’approvvigionamento di medicine e apparecchiature. Tuttavia, il loro impegno continua, sostenuto anche dall’associazione Russia Cristiana e dal lavoro del fotografo Efim Erichmann, che documenta momenti di gioia dei piccoli pazienti, mostrando come ogni vita, seppur breve, possa essere umana e piena di amore.