Storie vere
Lisa ce l’ha fatta: da randagio a poliziotto a quattro zampe di Reggio Calabria
Lisa è stata abbandonata sul ciglio della strada, salvata e portata in canile. Quindi è stata adottata dalla Polizia di Reggio Calabria e oggi partecipa alle attività e agli eventi istituzionali.

Chi è Lisa? Fino al 2022 è stata una cagnolina meticcia abbandonata e trovata alla fine di un capodanno da incubo. La sua nuova vita è iniziata grazie all’intervento della Polizia di Stato di Reggio Calabria. All’inizio, appena ritrovata era stata soccorsa e accolta dai volontari dell’associazione “Dacci una Zampa Onlus“, che gestiscono il canile municipale sotto amministrazione giudiziaria. Poi è stata adottata dal Questore della città e da qualche mese fa parte a tutti gli effetti del gruppo cinofili della polizia. Partecipando agli eventi istituzionali e ai progetti dedicati alle scuole, Lisa è diventata in poco tempo simbolo di amore, riscatto e sensibilizzazione contro l’abbandono e il commercio illegale di animali. Ma le storie di riscatto canino sono infinite. Grazie al cielo.
Max, da canile a unità cinofila anti-droga
Max, pastore tedesco grigione di 2 anni è entrato a far parte del comando di Polizia locale dell’Unione Montana del Bassanese. Assieme a Leonardo, il suo conduttore, fa coppia fissa tra le strade del Bassanese. Addestrato a riconoscere cannabinoidi e cocaina è in grado di scovare anche eroina ed ecstasy. Nel primo fine settimana di lavoro il cane antidroga, ha mostrato le proprie doti riuscendo a scovare della marijuana nascosta nella bancarella di un ambulante e nelle tasche di un minorenne.
Kira, salvata e diventata mascotte dei vigili del fuoco
Nel 2023, Kira, una femmina di labrador abbandonata in un rifugio di Bari, è stata adottata dal corpo dei vigili del fuoco della città. Dopo un addestramento base, Kira è diventata la mascotte ufficiale del dipartimento. Oggi partecipa alle esercitazioni di soccorso, oltre a essere presente durante le dimostrazioni nelle scuole e agli eventi di sensibilizzazione.
Lucky, il cane randagio che ora salva vite
Nel 2022, Lucky, un meticcio randagio ritrovato nelle campagne vicino a Napoli, è stato addestrato come cane da soccorso dopo essere stato adottato dai volontari della Protezione Civile. Grazie al suo fiuto eccezionale, Lucky è stato inserito nelle squadre di ricerca e soccorso e ha contribuito a ritrovare persone disperse in diverse operazioni in tutta la Campania. La sua storia è diventata un esempio di come i cani abbandonati possano trasformarsi in risorse inestimabili per la comunità.
Sensibilizzazione e adozione: un messaggio per tutti
Le storie di Lisa, Max, Kira e Lucky evidenziano non solo il potenziale dei cani salvati dai rifugi, ma anche l’importanza di scegliere l’adozione come atto di amore e responsabilità. Oltre a contribuire alla lotta contro l’abbandono e il commercio illegale di animali, l’adozione salva vite, sia quelle degli animali che, in casi come quelli sopra, delle persone che loro aiutano grazie al loro coraggio e dedizione.
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Storie vere
Quell’affare che affare non è anche se sembra vero, parola di Facebook
Facebook e Facebook Marketplace sono utili per trovare occasioni, ma purtroppo sono anche terreno fertile per i truffatori. Ecco come riconoscere le truffe più comuni e proteggersi.

Se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è. E’ questa la sintesi di quanto ultimamente sta accadendo a molti utenti di Facebook. Il social media, posseduto e gestito dalla società Meta, può essere un ottimo strumento per scovare occasioni e fare acquisti. Ma è anche terreno fertile per truffe sempre più sofisticate. Immagina di trovare finalmente quell’oggetto che desideravi da tempo: una bici elettrica, un iPhone usato o magari un divano che sembra nuovo di zecca. Il prezzo è allettante, il venditore sembra affidabile e tutto sembra andare per il verso giusto. Eppure… Eppure è proprio lì che spesso inizia la fregatura.
Il venditore fantasma
Le truffe su Facebook si evolvono costantemente e, ogni giorno, ingannano centinaia di persone. Il modus operandi dei truffatori segue due strategie principali. Da un lato ci sono i “venditori fantasma”, che pubblicano annunci per articoli molto richiesti a prezzi eccezionali. Il loro obiettivo è convincerti a pagare una caparra tramite bonifico o ricarica, sparendo subito dopo aver ricevuto il denaro. Dall’altro ci sono gli “acquirenti-truffatori”, che ti contattano fingendo interesse immediato per il tuo oggetto in vendita. Questi propongono sistemi di pagamento fraudolenti, come link fasulli che imitano PayPal o Poste, per ottenere i tuoi dati e rubarti soldi.
Riconoscere i segnali di allarme
Un prezzo troppo basso rispetto al valore reale del prodotto, un profilo Facebook con pochissimi amici o creato di recente, richieste di pagamenti fuori dalla piattaforma ufficiale e l’insistenza nel chiudere rapidamente l’affare, sono tutti campanelli d’allarme che non dovrebbero essere ignorati. Ma come possiamo proteggerci da queste insidie? Prima cosa evitare di inviare soldi prima di vedere il prodotto di persona, poi scegliere sempre metodi di pagamento tracciabili e sicuri. Quindi assicurati di incontrare il venditore o acquirente in un luogo pubblico. Inoltre, diffidate dei link esterni per ricevere o inviare denaro: spesso sono il mezzo principale con cui i truffatori riescono a ingannare gli utenti.
Pronto qui è il servizio clienti di Facebook che parla…
Una delle trovate più recenti riguarda i falsi “servizi clienti” di Facebook. Dopo essere stati truffati, alcuni utenti ricevono messaggi che sembrano provenire dal supporto ufficiale della piattaforma, promettendo assistenza in cambio di informazioni personali. È un’altra trappola! Meta non ti contatterà mai tramite chat per chiederti password o dati sensibili. Lo scrivino e riscrivono in tutte le lingue possibili, ma niente c’è chi spavado non legge le indicazioni e agisce di testa propria perdendoci.
E se dovessi cadere vittima di una truffa?
Per prima cosa è importante agire tempestivamente. Conservare tutte le prove, come screenshot e dettagli dei pagamenti, e segnalare l’accaduto a Facebook. Si può denunciare il fatto alle autorità competenti, come la Polizia Postale, e contattare la propria banca per bloccare eventuali operazioni sospette. Meta, da parte sua, consiglia agli utenti di prestare attenzione alle e-mail sospette che fingono di provenire da Facebook, spesso con notifiche fasulle o promesse troppo belle per essere vere. In caso di dubbi, è sempre possibile segnalare direttamente il problema tramite l’indirizzo phish@fb.com o gli strumenti ufficiali di Facebook.
Storie vere
Estorce denaro al padre con la minaccia di accusarlo di stupro. Lui, disperato, si uccide
“Mi invento che mi hai violentata”, così la 15enne estorceva denaro al padre prima del suicidio dell’uomo.

Questa incredibile storia si svolge a Palermo dove una quindicenne e il suo fidanzato sono sotto indagine per aver estorto denaro al padre della giovane, portandolo al suicidio. La ragazza minacciava il padre vedovo con false accuse di violenza sessuale e minacce fisiche. La frase più utilizzata dalla figlia negli scambi con il padre su whatsapp era: “Se non mi dai i soldi mi invento che mi hai violentata“. Le continue richieste di denaro, a volte anche di migliaia di euro, avevano ridotto l’uomo in povertà togliendogli la forza di ribattere.
Un ricatto inammissibile
I messaggi whatsapp tra padre e figlia, contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip del Tribunale minorile di Palermo, rivelano una situazione di forte conflitto e prevaricazione. La quindicenne, insieme al fidanzato, pretendeva denaro per spese futili come videogiochi e cosmetici, ma anche per sostenere il gioco d’azzardo del ragazzo e le spese carcerarie del padre di lui.
Un giorno prima del suicidio del padre la quindicenne perpetuava la sua squallida minaccia
Nonostante le difficoltà economiche dell’uomo, che non aveva più soldi nemmeno per il cibo e le medicine, la figlia continuava a minacciarlo e a insultarlo. La situazione si era aggravata dopo la morte della madre della ragazza e l’arrivo di una nuova compagna del padre. Il giorno prima del suicidio, la ragazza aveva inviato un ultimo messaggio minaccioso al padre. L’uomo è stato trovato impiccato dal figlio, lasciando due lettere in cui esprimeva il suo dolore e il suo disprezzo per le azioni della figlia e del fidanzato.
Storie vere
Dalla diagnosi di autismo quando aveva 3 anni all’autonomia conquistata. Il caso di Andrea Antonello
Il padre ha permesso al figlio di intraprendere un percorso che lo ha reso sempre più autonomo nella vita quotidiana.

Il trentaduenne Andrea Antonello di Castelfranco Veneto è una figura ispiratrice per chi ogni giorno è alle prese con l’autismo. La sua vita ha preso una piega particolare quando, all’età di 3 anni, gli è stata diagnosticata la sindrome dello spettro autistico. Suo padre Franco Antonello, un imprenditore, ha scelto di dedicarsi completamente al figlio, accompagnandolo in un percorso di crescita che ha portato Andrea verso una sorprendente autonomia.
Un percorso di autonomia e crescita per chi è alle prese con l’autismo
Nonostante le iniziali difficoltà, Andrea ha raggiunto importanti traguardi. Grazie al sostegno della famiglia, è riuscito a diventare sempre più indipendente. Un esempio significativo è il fatto che vive da solo da alcuni anni, un traguardo straordinario per una persona con disabilità intellettiva. Andrea gestisce la sua casa, cucina, tiene tutto in ordine e lavora nell’Impresa sociale “I Bambini delle Fate”, fondata dal padre per sostenere progetti di integrazione per ragazzi autistici.
Esperienze straordinarie
Andrea e suo padre hanno vissuto esperienze incredibili insieme, come un viaggio in moto di tre mesi attraverso le Americhe. Questa avventura ha ispirato il film Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores. La storia del loro viaggio e il racconto della loro vita sono diventati fonte di ispirazione per molte famiglie.
I contributi alla comunità e la scrittura
Andrea è anche autore di diversi libri scritti con il supporto della scrittura facilitata. Nei suoi testi, descrive in prima persona la sua esperienza con l’autismo, contribuendo a sensibilizzare il pubblico e rompere gli stereotipi. La sua narrazione offre un punto di vista unico, aiutando a comprendere meglio il mondo delle persone autistiche.
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