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Storie vere

Professore aggredito a scuola si nasconde in bagno per evitare il pestaggio del padre di un suo alunno

Il professor Sergio Manni, 65 anni, di Racale (Lecce), è stato aggredito dal padre di un suo studente dopo avergli dato quattro note disciplinari

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    Tutto è iniziato con un rimprovero del professor Sergio Manni, 65 anni, di Racale (Lecce) nei confronti di un suo studente di 16 anni, a cui hanno fatto seguito quattro note. A quel punto, il ragazzo ha chiamato il padre al cellulare, chiedendogli espressamente di andare a “spaccare la faccia” al professore. L’uomo non si è fatto attendere molto. Si è presentato a scuola con il figlio maggiore e ha aggredito prima verbalmente e poi fisicamente il docente, che per evitare i colpi di quel genitore, si è rifugiato in bagno.

    Le conseguenze dell’aggressione

    Il professore Manni ha raccontato di aver avuto molta paura e, dopo l’aggressione subita, di non aver chiuso occhio per giorni. Il giorno dopo, è entrato a scuola con la scorta della polizia municipale. E in più si è fatto aprire il cancello per poter entrare con la propria auto fino al cortile della scuola. Ma la cosa pià incredibile è che nonostante l’aggressione, nei confronti dello studente – che solo due giorni dopo l’accaduto ha picchiato un suo coetaneo senegalese nei corridoi della stessa scuola – non sono stati ancora presi provvedimenti disciplinari. Il professor Manni ha sottolineato come l’educazione fornita dalla famiglia e il contesto familiare abbiano un peso importante in queste situazioni. Ha inoltre aggiunto che la scuola dovrebbe fare di più per insegnare l’educazione, il vivere in comunità e le buone regole sociali.

    Per il professore la solidarietà di colleghi e studenti

    Il professore ha ricevuto parole di supporto da parte dei colleghi e di altri studenti, tra cui una giovane che era presente durante l’aggressione e che gli ha mestamente detto: “Professore, non andare più in quella classe, stai sempre con noi che noi siamo buoni“. Manni naturalmente Manni ha sporto denuncia contro il padre dello studente e ha invitato gli altri docenti a fare lo stesso in anakighi casi ribadendo che “solo così si può sperare di porre fine a questa spirale di violenza“.

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      Senzatetto chiede il reddito di dignità e scopre di essere milionario: un raggiro da tre milioni di euro

      Organizzazioni criminali sfruttano la vulnerabilità dei più deboli per portare avanti affari illeciti, approfittando della loro condizione di estrema povertà ma soprattutto dell’assenza di controlli sulle operazioni finanziarie.

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        A Taranto, un senzatetto di 59 anni ha fatto una scoperta sconvolgente quando ha presentato domanda per il reddito di dignità. L’uomo, ospite del centro di accoglienza notturno della Caritas nella città vecchia, ha scoperto di essere l’intestatario di una società che aveva ricevuto finanziamenti statali per un totale di tre milioni di euro. Scusa?

        L’ignaro clochard non aveva mai avuto alcun ruolo attivo in questa attività imprenditoriale. L’inchiesta della procura di Taranto, condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato alla chiusura delle indagini e alla notifica di accuse nei confronti di tre uomini. Si tratta di un 52enne tarantino, un 39enne di Grottaglie e un 74enne, sempre di Taranto. I tre sono accusati di truffa aggravata, sostituzione di persona e circonvenzione di incapace.

        Il raggiro ai danni del clochard tarantino

        Il senzatetto ha scoperto la truffa quando la sua richiesta di sostegno economico è stata respinta. Approfondendo la questione, ha appreso che risultava essere il legale rappresentante di una società di costruzioni meccaniche che aveva ricevuto finanziamenti pubblici. Secondo la ricostruzione della “Gazzetta del Mezzogiorno”, il 52enne imprenditore di Taranto, con l’aiuto di un complice, avrebbe portato il clochard da un commercialista di Martina Franca, facendogli firmare inconsapevolmente una serie di documenti che lo nominavano amministratore della società. Da quel momento, l’azienda ha ottenuto un sostanzioso contributo statale, senza che il legittimo intestatario ne sapesse nulla.

        Senzatetto come prestanome delle mafie, un fenomeno diffuso

        Questo episodio non è un caso isolato. Le mafie e organizzazioni criminali utilizzano spesso senza tetto, persone indigenti e nullatenenti come prestanome per attività illecite. Questi individui vengono costretti o raggirati a intestarsi società, conti bancari o beni immobili, rendendosi inconsapevoli protagonisti di frodi finanziarie, riciclaggio di denaro e appropriazione indebita di fondi pubblici. Un caso analogo si è verificato a Napoli, dove un uomo senza fissa dimora ha scoperto di essere l’intestatario di dieci appartamenti e diverse auto di lusso. Le indagini hanno rivelato che la camorra aveva usato la sua identità per occultare le proprie ricchezze ed eludere controlli fiscali. A Milano, invece, un’altra truffa ha coinvolto un anziano senzatetto che, senza saperlo, risultava titolare di un’azienda di import-export con un giro d’affari di milioni di euro. Gli inquirenti hanno scoperto che dietro questa operazione c’era un’organizzazione specializzata nel riciclaggio di denaro sporco attraverso prestanome indigenti.

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          Storie vere

          Gina Stewart, la nonna più sexy al mondo a 53 anni guadagna con OnlyFans

          È conosciuta come “la nonna più sexy del mondo” perché così l’hanno definita i tabloid britannici che si occupano spesso di lei.

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            Quando Gina Stewart dice la sua età non ci crede nessuno. I tabloid britannici l’hanno battezzata come “la nonna più sexy del mondo”. E in effetti nonostante i suoi 53 anni la modella australiana continua a stupire con il suo aspetto giovanile. Tanto che ha trovato un nuovo modo per guadagnare. Come? Una versione più giovane di sé, creata con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale è sbarcata su OnlyFans e ha fatto boom!.

            Soldi e follower continuano a crescere

            Gina Stewart ha spiegato al Daily Star come ha creato un alter ego virtuale di 28 anni, sfruttando il potenziale delle nuove tecnologie. “Pensavo che usare l’IA fosse facile, ma in realtà richiede molto tempo e creatività per creare immagini professionali. Ogni foto è per me un’opera d’arte, e a volte passo ore a perfezionarla“, ha raccontato al tabloid di gossip. Grazie a questa versione virtuale Gina ha guadagnato circa 40.000 sterline (48.000 euro). E continua a incrementare i suoi guadagni con piattaforme come Fanvue, dove ha oltre 10.000 follower, e OnlyFans, dove gestisce due profili: uno per se stessa e uno per il suo clone IA, guadagnando circa 9.500 euro al mese.

            In attesa di essere incoronata Miss AI continua a stupire per la sua forma fisica

            Gina ha anche partecipato al concorso The World AI Creator Awards, dove potrebbe essere incoronata come la prima Miss AI. “Il mio modello IA è immortale, mi è stato offerto molto denaro per venderlo. È come un immobile, un ottimo investimento commerciale,” ha dichiarato, evidenziando il potenziale economico di questa nuova tecnologia. Oltre ai suoi successi digitali, Gina continua a stupire i suoi fan con la sua incredibile forma fisica. Sostiene che la gente rimane scioccata quando scopre che ha superato i 50 anni e non ha capelli grigi. “Forse è genetica o il fatto che mangio sano e faccio esercizio regolarmente“, ha spiegato. Gina crede che prendersi cura del proprio corpo sia fondamentale per vivere una vita lunga e sana. E aggiunge: “Credo che essere la migliore versione di noi stessi sia la chiave per una vita felice“. Madre per la prima volta a 19 anni, Gina ha tre nipoti, ma ha anche una figlia di 10 anni, il che rende ancora più surreale per lei l’idea di essere nonna.

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              Storie vere

              Ciao, ciao ufficio… io viaggio in camper. L’avventura milionaria di Steve Adcock

              Impiegato si licenzia, vende casa e va “in pensione” a 35 anni. Si trasferisce in un camper e diventa milionario.

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                Nel 2016, Steve Adcock, un programmatore 35enne stanco della routine lavorativa, ha deciso di cambiare radicalmente vita. Ha venduto la sua casa in Arizona di 150 metri quadrati, incassato 900.000 dollari e, insieme alla moglie e ai due cani, si è trasferito in un camper di 18 metri per un viaggio on the road attraverso gli Stati Uniti.

                Per Steve il sogno è diventato realtà

                La scelta di vivere in un camper, con pochi beni materiali, naturalmente ha permesso alla coppia di ridurre drasticamente le spese, aumentando così il proprio patrimonio netto. Nonostante le difficoltà iniziali, come la mancanza di servizi essenziali e le entrate limitate da YouTube e dal blog, Steve e sua moglie sono riusciti a vivere una vita confortevole, visitando metà degli Stati Uniti e campeggiando in aree gratuite.

                Una lezione di semplicità

                L’esperienza di Steve Adcock potrebbe dimostrare che è possibile raggiungere la libertà finanziaria e realizzare i propri sogni, anche senza una carriera tradizionale. La coppia ha scoperto che la felicità non dipende dal possesso di beni materiali, ma dalla qualità delle relazioni e dalle esperienze vissute.

                Quello di Steve Adcock è un modello ispiratore

                Dopo tre anni di avventura, Steve e sua moglie hanno deciso di “mettere radici”. Lei è tornata a lavorare come agente immobiliare, mentre lui ha scritto un libro di successo, “Millionaire Habits“. Nel libro ha condiviso la sua esperienza e offrendo consigli pratici per raggiungere l’indipendenza finanziaria.

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