Storie vere
Pulire tombe e cambiare vita: storie di successo tra social media e cimiteri
Dalle tombe abbandonate al successo su TikTok, passando per una casa nuova: Shaun Tookey e “The Clean Girl” dimostrano che prendersi cura dei defunti può portare a risultati sorprendenti, sia economici che personali.
Molti si ricorderanno della Tiktoker americana conosciuta come “The Clean Girl” che ha raggiunto la popolarità condividendo video mentre puliva tombe e monumenti in cimiteri abbandonati. Questa è una storia simile. O quasi.
Shaun Tookey: dalle tombe a un tetto per la sua famiglia
Il 31enne di Harlow (Regno Unito), Shaun Tookey, in poco più di un anno ha saputo trasformare una passione in un lavoro redditizio. Da quando ha avviato la sua attività di pulizia tombe nel maggio 2023, ha visto la sua vita cambiare radicalmente. Grazie al passaparola e ai social media, è riuscito a ripulire oltre 300 tombe guadagnando tra i 175 e i 525 euro per ogni lavoro. Un successo che gli ha permesso di realizzare un sogno che sembrava irraggiungibile come comprare una casa per la sua famiglia. Bingo!
Un impatto che va oltre il guadagno
Sia Shaun Tookey che “The Clean Girl” dimostrano che prendersi cura delle tombe non è solo un modo per guadagnare, ma anche un gesto di grande valore sociale. I loro video e le loro storie toccano il cuore di chi ha perso i propri cari e non ha la possibilità di prendersi cura delle loro tombe. In molti casi, le famiglie li contattano per chiedere il loro aiuto, offrendo loro un compenso per il servizio svolto. Compensi che hanno permesso a Shaun Tookey di comprarsi una casa e finalmente avere un tetto. Entrambi sono esempi di come un lavoro umile e poco conosciuto possa trasformarsi in un successo, sia dal punto di vista economico che personale. La loro passione per la pulizia delle tombe li ha portati a guadagnare denaro, ma anche a fare del bene alla comunità, offrendo un servizio prezioso a chi ne ha bisogno. E, nel caso di Shaun Tookey, a realizzare un sogno importante come quello di garantire una casa per la sua famiglia.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Storie vere
La madre attrice porno, il figlio le fa da regista. Lavorano insieme senza vergogna
La madre crea contenuti hard e il figlio le fa da regista. Nonostante le polemiche i due restano uniti e proseguono il loro lavoro, incuranti delle critiche.
Di fronte a una storia del genere puoi prendere posizioni diverse. La prima è quella del ‘bacchettone’ un po’ moralista e disgustato. La seconda è alzare le spalle e girarti dall’altra parte, affari loro. La terza è seguire l’onda. E l’onda ritorna sempre nelle stessa risacca: colpa dei social.
“A volte penso che sia disgustoso ma non mi vergogno”
Comunque la si pensi questa è una storia che non passa inosservata. Da una parte coinvolge la pornostar brasiliana Andressa Urach e dall’altra suo figlio Arthur, 19 anni, che lavora come regista dei contenuti hard della madre. Ma come… ? Eh sì è proprio così. E’ il figlio Arthur a occuparsi delle riprese per la piattaforma di abbonamenti per adulti della madre. Quando gli si chiede se non trova imbarazzante questo suo ruolo, lui serafico risponde che a volte pensa che sia disgustoso, ma non si vergogna per nulla del suo ruolo. “È un lavoro vero. Come qualsiasi altro. Per giunta si tratta di mia madre e non provo alcuna attrazione“.
Uno storia che non poteva passare inosservata al popolo dei social
La rivelazione del coinvolgimento del figlio dietro le quinte è emersa lo scorso anno, e le critiche non si sono fatte attendere. Nonostante i commenti negativi, Arthur ha sempre difeso la sua scelta, sottolineando che non gli importa del giudizio degli altri. Sui social ha più volte messo in chiaro che a loro non interessa cosa pensano i social. E, con un occhio al business, aggiunge: “Parlate bene o male, l’importante è che parliate di noi“.
Tutto il potere al business
I social media sono stati un campo di battaglia per questa storia. Si sono buttati a capofitto dividendosi in più fazioni. Molti utenti hanno espresso perplessità e disapprovazione per il ruolo di Arthur. Uno dei tanti commenti si chiede come sia possibile che “(…) una madre sia una pornostar e il figlio, che lei stessa ha messo al mondo, è colui che la filma? Cosa sta succedendo alla società?“. Alcuni si sono spinti a dire che “Il mondo ha perso i suoi valori e la sua integrità“.
Storie vere
Il ristorante italiano che fece il “gran rifiuto” della stella Michelin
A Lucca un ristorante rinuncia alla prestigiosa stella Michelin, ambito riconoscimento per chi si occupa di gastronomia: “Vogliamo essere liberi di improvvisare”.
Si tratta di una scelta che sta facendo discutere il mondo della ristorazione di alto livello, quella di un noto ristorante italiano che ha rifiutato l’attribuzione della stella Michelin per tornare a godere della libertà, sia culinaria che gestionale, di un un tempo. La motivazione dei tre cuochi e al contempo gestori stimola una riflessione tutt’altro che superficiale.
Il Giglio di Lucca in controtendenza
Il locale che, come il papa Celestino V ne La Divina Commedia, ha fatto il “gran rifiuto” è Il Giglio di Lucca, gestito dal 2012 da Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi. Ma, a differenza del testo vergato dal “sommo poeta”, qui non si tratta di “viltade”… ma di motivazioni ben diverse. Attraverso un post pubblicato sui loro social, i tre chef titolari spiegano in maniera semplice e coerente il perchè abbiano rifiutato un riconoscimento così ambito e internazionalmente riconosciuto.
Il punto di vista dei tre chef
“Vogliamo che il Giglio ci somigli, ci rispecchi e ci racconti. Vogliamo poter fare il lavoro che amiamo senza doverci preoccupare degli standard altrui. Vogliamo concentrarci sui nostri clienti e fargli vivere un’esperienza culinaria informale, accessibile, ma sempre di altissimo livello. Vogliamo essere liberi di improvvisare i menù in base agli ingredienti che abbiamo a disposizione“, si legge su Instagram.
Premiati nel 2019
Il ristorante di Lucca aveva ottenuto la prima stella Michelin nel 2019, mantenendola per i successivi cinque anni. Adesso, però, Rullo, Stefanini e Terigi rinunciNO per tornare a cucinare senza dover necessariamente rispettare standard imposti da altri.
Alcune regole per la stella
Il primo requisito fondamento base per entrare nella guida Michelin è quello di selezionare scegliere il meglio del meglio dei prodotti sul mercato per i piatti in carta, in base alla propria idea di cucina. Una volta sceltii gli ingredienti, lo step successivo per (provare a) conquistare la stella sono le tecniche di cucina. Ogni alimento in menu deve essere cucinato nel migliore dei modi. Lo chef deve possedere un mix di personalità, piglio creativo, approccio ad alto livello e ambizione. Solo il talento e la passione non bastano.
Al centro c’è sempre il commensale
Infine Maitre, sommelier, camerieri, tutti devono essere preparati alle necessità di un ristorante stellato. La vera differenza per ottenere la stella la fa il servizio in sala che deve favorire l’esperienza immersiva del cliente. Dovendo passare qualche ora seduti per una degustazione, saper calcolare i tempi dell’uscita dei piatti, presentarli nel modo giusto e mettere a proprio agio il cliente garantisce una certa possibilità di successo (stellato).
La scelta del Giglio di Lucca: azzardo o saggezza?
Il Giglio di Lucca ha rinunciato alla stella lo scorso maggio. Certamente continuerà a proporre menù di qualità, ma non dovrà più rispettare le linee guida del famoso riconoscimento internazionale. “Torneremo a fare quello che ci piace, come piace a noi. Da oggi, e sempre, l’importante è stare bene“, hanno dichiarato convinti gli chef.
5 anni stellati
La scelta del locale toscano rappresenta un azzardo oppure una manifestazione di saggezza? Per loro aver mantenuto il riconoscimento per ben cinque anni è stato un onore ma anche un ostacolo. Il locale ha iniziato ad avere prezzi più alti e i clienti sono giocoforza diminuiti. Rullo, Stefanini e Terigi hanno così scelto di tornare a essere popolari e, soprattutto, accessibili a tutti, garantendo sempre ottima qualità nel piatto.
Storie vere
Il cane poliziotto “fa un pisolino” durante le ore di lavoro. Conquista il web (ma riceve una punizione speciale)
Il cane poliziotto Fu Zai dorme sul posto di lavoro e viene sanzionato .Le regole valgono per tutti,
Nel mondo del lavoro le regole sono uguali per tutti anche per il cane poliziotto. Lo ha imparato a sue spese Fu Zai, un adorabile Corgi che, dopo essere stato promosso a tutti gli effetti lo scorso ottobre, è diventato una vera e propria star sui social media cinesi grazie alle sue abilità nel rilevamento di esplosivi e al suo carattere affabile. Fu Zai è entrato in servizio presso l’ufficio di pubblica sicurezza di Weifang, nella provincia dello Shandong, Lo scorso anno in poco tempo questo cane ha conquistato il cuore di tutti, dagli addestratori ai colleghi umani, fino agli utenti di Douyin (il TikTok cinese). La polizia di Weifang ha persino creato un account dedicato al Corgi, “Corgi Police Dog Fu Zai and Its comrades“, dove vengono pubblicati video delle sue attività quotidiane, tra cui addestramenti e missioni.
Un “incidente” sul lavoro e la giusta punizione
Tra i suoi numeros successi, anche Fu Zai ha avuto una giornata storta. Durante un turno di lavoro, il giovane Corgi si è concesso un pisolino in ufficio e, come se non bastasse, ha anche urinato nella sua ciotola del cibo. Un incidente che non è passato inosservato e che è stato rivelato durante una cerimonia di premiazione. Nonostante l’ottimo lavoro svolto nel corso del 2024, Fu Zai ha ricevuto una “punizione simbolica”. Ovvero? I dolcetti e i giocattoli che gli erano stati assegnati come premio di fine anno gli sono stati confiscati. Gli sono rimasti soltanto un fiore rosso a testimonianza dei suoi successi. Un gesto che ha scatenato l’ilarità e la tenerezza del web.
Sui social media tutti dalla sua parte
Il video della “punizione”, con tanto di interrogatorio e confisca (quella per davvero) dei suoi giocattoli, ha generato una valanga di commenti sui social. Molti utenti hanno scherzato sull’episodio, paragonandolo alle proprie esperienze lavorative. “Ha lavorato duramente tutto l’anno, solo per perdere il bonus di fine anno. Posso capirlo benissimo“, ha commentato un utente. Un altro ha aggiunto: “Ha fatto pipì nella sua ciotola, non in quella del capo… ridategli immediatamente il premio“. Di fronte a questa ondata di sostegno, la polizia ha assicurato che Fu Zai non è rimasto a bocca asciutta. Per celebrare il Capodanno Lunare, il Corgi ha ricevuto un pacchetto regalo speciale con prelibatezze come aringhe del Pacifico, zuppa di zucca, ravioli, polpette di coniglio e persino una versione per cani del piatto tradizionale Fotiaoqiang.
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