Storie vere

Rocco: soldi in Francia, indennità in Italia e un bando che non convince

Ha lavorato tra le vigne francesi per dieci giorni e, tornato in Italia, ha chiesto e ottenuto una indennità di disoccupazione: 580 euro al mese per un semestre.

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    Rocco ha 23 anni, viene da Conversano, e l’anno scorso ha deciso di fare un’esperienza particolare che molti suoi coetanei fanno almeno una volta nella vita. E’ stato a vendemmiare in Francia, nella Borgogna, per dieci giorni. Niente di strano, se non fosse che al suo ritorno in Italia ha potuto richiedere la disoccupazione da rimpatrio. Si tratta di una misura che permette, a chi ha lavorato anche per brevi periodi all’estero, di ricevere un’indennità di disoccupazione. Risultato? Lo Stato sborsa circa 580 euro al mese per sei mesi. Si tratta di una cifra compresa tra i 2500 e i 3500 euro in totale. Un gran bel gruzzoletto per uno studente fuori sede.

    Una discreta differenza salariale per gli stagionali impiegati in agricoltura

    Se Rocco avesse lavorato in Italia svolgendo la stessa mansione avrebbe incassato circa 35 euro al giorno per 7 ore di lavoro senza pause. Invece lavorando in Francia ha guadagnato più del doppio, con due pause al giorno. Il salario minimo francese, infatti, garantisce almeno 11 euro l’ora, ma nel suo caso il compenso è stato addirittura di 12,50 euro lordi.

    Rocco e i suoi vignerons

    Rocco e altri giovani italiani, specialmente studenti fuorisede del Nord, preferiscono trascorrere qualche giorno nei vigneti francesi per poi rientrare con un’indennità che, almeno per un po’, dà respiro alle loro tasche. E se non bastasse la vendemmia si può essere impiegati nella raccolta della frutta, nella gestione del bestiame in molte fattorie e maneggi. Ogni volta si può fare avanti e indietro – almeno due volte l’anno – visto che l’indennità è garantita per sei mesi. Ma non è tutto rose e fiori, come sottolinea lo stesso Rocco. In Francia, anche se si guadagna bene, non tutte le aziende offrono le stesse condizioni favorevoli, ovvero vitto e alloggio pagato e qualche benefit finale come – nel caso della vendemmia – bottiglie di vino o di champagne. Eppure, il sistema funziona.

    Servizio Civile nei campi dai 18 ai 28 anni. Il bando scade a fine novembre

    La proposta avanzata al G7 di Siracusa dal ministro Francesco Lollobrigida di un servizio civile agricolo italiano, intende portare mille giovani tra i 18 e i 28 anni a lavorare nei campi. Al posto del periodo di leva militare tradizionale. Un’esperienza che permetterebbe di servire lo Stato con attività agricole, in cambio di un rimborso di 507 euro al mese per 25 ore di lavoro settimanali. Ma i numeri non sembrano allettare giovani come Rocco, fatti due conti non ci sta proprio. In Francia prendeva più del doppio. Comunque il bando per aderire al bando del servizio civile agricolo che si è aperto il 3 ottobre scadrà il 28 novembre. Riuscirà a convincere i giovani italiani a restare in Italia?

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