Cronaca
Yara Gambirasio: il dettaglio sulla scarpa per la difesa di Bossetti
Sono stati visionati i reperti del caso Yara Gambirasio. La difesa di Massimo Bossetti ha commentato quelle che potrebbero essere le novità.
Il caso dell’omicidio di Yara Gambirasio potrebbe aprirsi a nuovi sviluppi. Claudio Salvagni, uno dei legali di Massimo Bossetti, ha rivelato a Fanpage.it dettagli significativi emersi dopo una prima visione dei reperti, avvenuta nelle scorse ore. Le 23 provette da analizzare e la scarpa della giovane vittima sono al centro di queste potenziali novità.
Scatole di Reperti e Condizioni di Conservazione
Salvagni ha descritto il contenuto delle tre scatole di reperti relativi al caso della povera Yara. “Nel primo scatolone erano contenuti i vestiti: slip, leggins, maglietta, giubbotto, calze e scarpe, tutti conservati in sacchetti”, ha spiegato l’avvocato. Ha sottolineato la sorprendente qualità di conservazione dei materiali: “La conservazione è molto buona. Il nostro consulente, Marzio Capra, ha potuto esaminarli e ha trovato tracce ulteriori da analizzare, il che è molto positivo per noi.”
Il Dettaglio delle Scarpe
Un dettaglio particolare emerso riguarda le scarpe della tredicenne. “Mi aspettavo che fossero molto compromesse, invece, la parte interna, dove poggia il calzino, era perfettamente bianca. Al contrario, i calzini erano molto sporchi. Questo mi fa pensare che la scarpa sia stata rimessa successivamente, che la ragazza sia stata rivestita. Questo supporta la tesi che la difesa ha sempre sostenuto”, ha commentato Salvagni.
Analisi delle 23 Provette
L’avvocato ha inoltre spiegato l’intenzione di analizzare 23 provette, tra le altre prove: “Sul prossimo passo stiamo ragionando, dobbiamo capire cosa fare. Una cosa è certa: la difesa non può accontentarsi della semplice visione, ma l’obiettivo è arrivare all’analisi dei reperti per una possibile revisione. Cercheremo di argomentare con altre istanze la necessità dell’analisi.”
Il caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, la giovane scomparsa da Brembate di Sopra nel novembre del 2010 e trovata senza vita tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola, potrebbe quindi vedere nuovi sviluppi grazie a queste ulteriori analisi.