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Claudio Baglioni nella rete di Striscia
Striscia la notizia ha sfidato Baglioni sostenendo che il cantautore avrebbe copiato versi di altri autori per scrivere alcune sue canzoni.
Da una parte c’è Antonio Ricci l’ideatore e il papà del tg satirico Striscia la Notizia. Dall’altra c’è Claudio Baglioni da 50 anni osannato cantautore seguito da milioni di sostenitori. E in mezzo questa volta cosa c’è? C’è che Striscia ha sfidato Baglioni sostenendo che il cantautore avrebbe copiato versi di scrittori e poeti per scrivere alcune sue canzoni.
E da chi avrebbe copiato precisamente?
Qui si scomodano dei big della letteratura. Da Salvatore Quasimodo a Marguerite Yourcenar, Alfred Tennyson. Ricci è spietato. Attraverso Striscia sostiene che Baglioni avrebbe rubato tre frasi degli autori sopra citati per comporre un’intera strofa di una sua canzone. “E com’è sempre tardi per amare, l’amore è la pena da scontare per non volere stare soli e meglio è amare e perdere che vincere e non amare mai” un puzzle accurato inserito nel brano “Mai più come te“. Per la precisione secondo Striscia Baglioni avrebbe amalgamato “Ma come è sempre tardi per amare” da Quasimodo, “L’amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli” dalla Yourcenar, e “È meglio aver amato e perso, che non aver amato mai“, da Tennyson. Quest’ultimo verso peraltro apparso anche nei Bacii della Perugina.
Una querelle infinita
Nei confronti di Baglioni Striscia sottolinea come i passaggi “citati” dal cantautore nel corso della sua carriera sarebbero oltre un centinaio. Eh già, del resto grazie all’immediatezza di internet farla franca per chi copia oggi è assai difficile. Insomma quello tra Baglioni e Ricci è un duello che va avanti da decenni ormai e che forse il prossimo gennaio vedrà finalmente una fine. O almeno una pausa. In quanto Baglioni ha citato in giudizio Ricci, come già successo altre volte senza mai essere riuscito ad aver ragione. “Poiché è sempre stato accertato il corretto esercizio del diritto di satira da parte di Striscia la notizia“, specifica Ricci. Che rincara la dose e cerca di ridimensionare lo scontro ricordando che il cantautore ha chiesto e ottenuto il sequestro del volume “Tutti poeti con Claudio”, di anonimo, ma in realtà degli autori della tg satirico
Frasi in prestito
Il libro svela alcune perle dei tanti scrittori dai quali Baglioni avrebbe preso in prestito frasi inserendole nelle sue canzoni senza mai aver avuto il “buongusto” e l'”onesta di citarli”. Ed è proprio questo il motivo di sfotto è ironia usato da Antonio Ricci. L’autore di Striscia infatti sostiene da anni che il saccheggio può anche essere una forma di arte, ma non bisogna farlo in un modo così sfacciato. Ricci ricorda che grazie al cantautore Fabrizio De André gli italiani hanno potuto conoscere autori e poeti internazionali come Brassens, Cohen, Lee Masters, Villon, Kavafis, Mutis. Ma almeno De Andrè citava le fonti.
Una differenza di stile
Per sottolineare la distanza tra gli stili di De Andrè e Baglioni, Antonio Ricci riporta l’esempio della la canzone “Il Pivot” che secondo Ricci è “ispirata” a Dennis Trudell. Un occasione persa per fare conoscere agli appassionati uno dei poeti americani più validi ma da noi completamente sconosciuto. Secondo Ricci giustamente i libri si criticano, “non si fanno sequestrare con azioni intimidatorie e proterve“. Non stupiamoci aggiunge se il nostro Paese in quanto a libertà di stampa è tra gli ultimi posti nel mondo e aggiunge che tutto quello che è scritto nel libro Tutti poeti con Claudio è vero e verificato.