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Divorzi Vip: chi è più ricco tra Fedez e Chiara Ferragni? L’analisi dei patrimoni

La separazione tra Fedez e Chiara Ferragni si preannuncia come uno degli eventi dell’anno, con in ballo proprietà e aziende milionarie. Ma chi dei due è il più ricco? Un’analisi dei loro patrimoni rivela cifre da capogiro, con interessi che spaziano dalla moda alla musica, passando per il management dei content creator. Chiara, con le sue società di moda, e Fedez, con la gestione di creatori e podcast, si sfidano ora sul terreno della divisione dei beni.

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    Con la loro separazione all’orizzonte, i Ferragnez, alias Fedez e Chiara Ferragni, si preparano a uno dei divorzi più chiacchierati e costosi dell’anno. In ballo ci sono proprietà di lusso, aziende fiorenti e patrimoni da milioni di euro. Ma chi è davvero il più ricco tra i due? Entrambi vantano una fortuna costruita con anni di successi e investimenti intelligenti, ma analizzare le loro finanze rivela sorprese e complessità.

    Le case dei Ferragnez: tra Milano e il Lago di Como

    Chiara Ferragni e Fedez hanno investito in proprietà di grande prestigio, con l’attico a City Life, nel cuore di Milano, che spicca tra tutte. Questo immobile, comprato per 4,5 milioni di euro e personalizzato con interni di design, rappresenta una parte significativa del loro patrimonio immobiliare. La proprietà è stata acquistata tramite la Ferragni Enterprise, una società semplice sotto il controllo della Sisterhood, una holding collegata ad altre attività del gruppo. Inoltre, Chiara ha posseduto una villa a Los Angeles, venduta per circa 2,5 milioni di euro nel 2022.

    Ma non è tutto: Villa Matilda, una residenza lussuosa sul Lago di Como, aggiunge ulteriore valore alla loro collezione di immobili. Questa villa, intitolata alla cagnolina di Chiara, si estende su 470 metri quadrati e include una piscina e un parco, con un valore stimato di 5 milioni di euro. Questa proprietà sembra essere gestita dalla Flv Immobiliare, una società collegata alla Zedef Srl di Fedez.

    Le aziende di Chiara Ferragni: la forza dell’imprenditrice digitale

    Chiara Ferragni non è solo un’icona di stile ma anche una potente imprenditrice. La sua Fenice Srl, che gestisce il marchio “Chiara Ferragni”, ha registrato utili per 3,4 milioni di euro nel 2022. Questo marchio, caratterizzato dall’iconico occhio, spazia dall’abbigliamento agli accessori e ha rappresentato una parte fondamentale della sua strategia commerciale. Tuttavia, Chiara ha recentemente affrontato sfide con i fornitori, come Safilo e Pigna, che hanno interrotto i rapporti commerciali.

    La Tbc Crew Srl, un’altra società collegata a Chiara, ha realizzato un fatturato di 14,5 milioni di euro nel 2022, con un utile netto di 5,1 milioni di euro. Questa società gestisce l’immagine della Ferragni e ha contribuito significativamente alla costruzione del suo impero.

    Fedez: dal rap al business

    Fedez, noto per il suo successo musicale, ha anche sviluppato una solida rete di aziende. La Zedef Srl, la sua principale holding, ha riportato un utile di quasi 4 milioni di euro nel 2022. Questa società detiene partecipazioni in altre aziende e gestisce gli utili generati dalle sue numerose attività.

    La ZDF Srl, recentemente fusa nella Dream of Ordinary Madness Entertainment Srl, si occupa della gestione di creatori di contenuti. Nonostante la fusione, nel 2022 questa società ha registrato un utile di oltre 1,6 milioni di euro.

    Chi è il più ricco dei due?

    Stabilire chi sia il più ricco tra Chiara Ferragni e Fedez è complesso. Se da un lato Chiara vanta aziende di successo e un brand riconosciuto a livello mondiale, dall’altro Fedez ha costruito un impero diversificato tra musica, podcast e gestione di contenuti. In una live su Instagram del 2022, Chiara stessa ha ammesso: “Nel 2015 guadagnavi più te, poi ti ho superato”. Tuttavia, il divorzio e la divisione dei beni potrebbero riservare sorprese inaspettate per entrambi.

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      Manuel Bortuzzo rompe il silenzio: «Lulù mi ha minacciato e picchiato, ma ora il cattivo sembro io»

      Il Gup di Roma ha condannato Lulù Selassié a un anno e otto mesi con pena sospesa per stalking nei confronti di Manuel Bortuzzo. Il nuotatore racconta ora per la prima volta la sua verità: «Mi seguiva ovunque, mi ha aggredito e minacciato. Ho denunciato per proteggere la mia libertà, non per vendetta».

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        «Mi ha dato schiaffi, mi ha minacciato di morte, mi seguiva anche all’estero. Ma ora il cattivo sembro io». Manuel Bortuzzo, 26 anni, rompe il silenzio dopo la sentenza che ha condannato l’ex compagna Lulù Selassié a un anno e otto mesi (pena sospesa) per stalking. In un’intervista al Giornale, il nuotatore paralimpico racconta una vicenda che per mesi è stata al centro del chiacchiericcio social, e ora si chiude – almeno sul piano giudiziario – con una sentenza.

        Una storia iniziata nel 2022 nella casa del Grande Fratello Vip, come tante: due ragazzi giovani, un’attrazione davanti alle telecamere, il tentativo di vivere un amore anche fuori. Ma per Manuel, quel legame si è presto trasformato in una spirale di disagio. «Era una relazione come tante, ma ho capito che non eravamo compatibili. L’ho lasciata il 25 aprile 2023. Lei però non l’ha accettato», racconta.

        Fin da subito, le pressioni sarebbero state costanti. «Telefonate, messaggi, appostamenti. Qualunque luogo raggiungessi, lei era lì. E io ripetevo sempre lo stesso concetto: non c’era nessun’altra, volevo solo chiudere quella relazione. Ma per lei era inaccettabile».

        C’è stato un tentativo di riavvicinamento, ammette Manuel, ma è durato poco. «Dopo un altro distacco, si è presentata dall’altra parte del mondo, agli Europei di nuoto. E lì ha alzato le mani. Le presi il polso e le dissi che ci saremmo visti in tribunale».

        Il racconto di Bortuzzo è preciso: dalla violenza verbale a quella fisica, fino al peso emotivo. «Mi diceva: “Ti ammazzo”. Ma a spaventarmi non erano quelle parole. Era quando diceva che voleva farlo con se stessa, come una forma di ricatto psicologico. Anche quella è una violenza».

        A quel punto, la decisione di denunciare. «Non l’ho fatto per ferirla. L’ho fatto per proteggermi. Per tutelare la mia vita, la mia serenità. È stato un gesto di autodifesa, non di rabbia».

        La condanna è arrivata pochi giorni fa. Lulù è stata ritenuta colpevole dal tribunale e condannata a un anno e otto mesi, con sospensione della pena e obbligo di percorso psicologico. «La sospensione non vuol dire che fosse innocente», puntualizza Manuel. «Il tribunale ha riconosciuto che c’era una forma di ossessione, una malattia, non solo una delusione sentimentale».

        Nonostante la sentenza, Bortuzzo oggi si dice ferito anche da come l’opinione pubblica ha vissuto il caso. «La cosa paradossale è che ora sembro io il carnefice. Il ragazzo che ha denunciato una donna fragile. Invece ho solo cercato di difendere me stesso da una relazione diventata tossica».

        E lancia un messaggio chiaro, che va oltre il caso personale: «L’amore non giustifica mai la violenza. Né quella fisica, né quella psicologica. Vale per le donne e per gli uomini. Non esistono scuse quando si superano certi limiti».

        Una vicenda dolorosa, che tocca anche temi più ampi come la parità di genere e la tutela delle vittime, a prescindere dal sesso. E che ora, almeno per Manuel, si chiude con la speranza di poter tornare a vivere e allenarsi senza paura.

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          Raffaella Bergè: “Santa Rita mi è apparsa sul telefonino, la fede mi ha salvata”

          Raffaella Bergè, storica interprete della soap Centovetrine, si confessa nel salotto di Bianca Berlinguer. Dopo anni lontana dalle scene e una condanna in primo grado per riciclaggio nel 2013, l’attrice racconta la sua rinascita spirituale: “Mi sono convertita cinque anni fa. La fede mi ha salvata”.

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            “Sono stata buddista per dodici anni, poi mi è apparsa Santa Rita sul telefonino”. Così Raffaella Bergè, una delle attrici più iconiche della soap Centovetrine, ha raccontato la sua conversione in diretta su È sempre Cartabianca, il programma condotto da Bianca Berlinguer su Rete4.

            Un racconto inatteso, toccante e quasi mistico quello offerto dall’attrice, diventata celebre nei panni della glaciale Marina Kröger. Dopo anni lontana dai riflettori e una condanna in primo grado per riciclaggio nel 2013, Bergè ha deciso di condividere con il pubblico il percorso che l’ha portata, parole sue, a una “vera rinascita”.

            “Mi sono convertita cinque anni fa – ha detto con voce ferma – e ringrazio Dio ogni giorno per questo. È una grazia che ho ricevuto, non ho avuto nessun merito. Cerco di andare a Messa tutti i giorni, perché per me è come una mezz’ora di paradiso, non me la toglie nessuno”.

            Alla domanda della Berlinguer su come sia avvenuto il cambiamento, l’attrice ha risposto raccontando un episodio molto personale: “Era un momento particolare della mia vita. Mi è apparsa letteralmente sul telefonino l’immagine di Santa Rita. So che può sembrare forte, ma è successo in tempi non sospetti, quando non ero ancora immersa nella spiritualità come oggi. Ho letto la sua storia e ho rivisto molto della mia vita. È stato un segno”.

            Bergè ha poi proseguito con parole ancora più profonde: “Ho visto gli occhi di Gesù misericordioso. Mi ha chiesto di portare per un attimo questa corona di umiliazione. E lo sto facendo con umiltà. Sono situazioni molto difficili, ma la fede mi ha aiutata a sopportarle”.

            Un cambiamento radicale che ha segnato non solo la sua vita personale, ma anche il suo rapporto con la notorietà: “Ho fatto un passo indietro, ho capito che la fama non è tutto. Oggi ho bisogno di altro. La luce non la trovo più nei riflettori, ma nella Parola”.

            La sua apparizione in tv ha riacceso l’interesse per una figura rimasta a lungo nell’ombra dopo l’apice del successo televisivo. Ma più che un ritorno sulla scena, quello di Raffaella Bergè sembra essere un cammino diverso, più intimo e spirituale. Un racconto che divide, ma che non lascia indifferenti.

            E, forse, proprio come nella fiction che l’ha resa famosa, anche nella vita reale ogni personaggio può avere il suo colpo di scena.

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              Fuori Damato, dentro Miani: la Ferragni cambia braccio destro… e l’impero vacilla un po’

              Dopo l’addio a Fabio Maria Damato, Chiara Ferragni riorganizza il suo team e sceglie Maria Sheila Miani come nuova figura chiave. Ma chi è davvero questa project manager diventata l’ombra (strategica) dell’imprenditrice digitale? E perché qualcuno la accusa di “gestire troppo”? Scopriamo retroscena, ruolo attuale e futuro nell’impero Ferragni.

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                Il mondo di Chiara Ferragni è in continua evoluzione. Dopo mesi turbolenti, culminati con l’uscita di scena di Fabio Maria Damato – storico braccio destro e uomo di fiducia – l’imprenditrice digitale più famosa d’Italia ha trovato una nuova figura centrale: Maria Sheila Miani. A lanciare la notizia è stato l’esperto di gossip Gabriele Parpiglia che, nella sua newsletter, ha parlato di un cambiamento silenzioso ma determinante nella gestione del brand Ferragni.

                Chi è la Miani?

                Per chi non la conoscesse, Maria Sheila Miani è tutto fuorché un volto nuovo nel mondo Ferragni. Lavora con Chiara dal 2015, ma è rimasta per anni dietro le quinte. Oggi, però, i riflettori iniziano a illuminarla: nata in Irlanda, cresciuta a Roma e residente a Milano, la Miani è un mix di creatività, competenza e discrezione. Si occupa della comunicazione, dell’organizzazione di eventi e trasferte e della gestione quotidiana dell’immagine dell’influencer.

                Non solo project manager

                Ufficialmente è una project manager, ma nella pratica il suo ruolo va ben oltre. Cura il backstage dei grandi eventi, seleziona i look per red carpet e occasioni ufficiali, gestisce la strategia comunicativa e coordina ogni dettaglio della preparazione pubblica di Chiara. Dalla prova luci agli ultimi ritocchi di make-up, nulla sfugge al suo controllo.

                Polemiche e critiche

                Non tutti, però, vedono di buon occhio il nuovo equilibrio. Secondo alcune indiscrezioni riportate da Parpiglia, anche tra gli amici stretti di Chiara ci sarebbe chi storce il naso. Il motivo? La crescente influenza di Miani, che prenderebbe decisioni cruciali senza esporsi troppo. “Non è chi pensate a causare problemi”, scrive il giornalista, lasciando intendere che dietro il momento di crisi dell’impero Ferragni ci sia proprio lei.

                Dietro le quinte ma al centro della scena

                Maria Sheila Miani continua a raccontare il suo lavoro sui social, tra post dal backstage e contenuti personali. Ha anche fondato un bookclub, scrive su Substack e condivide i suoi interessi in maniera autentica. Insomma, una figura sfaccettata che unisce competenze manageriali e creatività editoriale.

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