Interviste
Mamma mia che emozione! Ho incontrato Dustin Hoffman
Ma dove? A Lucca per i sopralluoghi del prossimo film del cineasta britannico Peter Greenaway che verrà girato tra le mura della città toscana.
Ma dove? A Lucca dove Dustin Hoffman ha trascorso alcuni giorni per i sopralluoghi del prossimo film del cineasta britannico Peter Greenaway che verrà girato tra le mura della città toscana.
Da vent’anni vivo a pochi chilometri da Lucca. Spesso mi capita di trascorrere alcune giornate diviso tra amici e impegni della Comunità di Sant’Egidio. Venerdì 22 ignaro di quello che stava accadendo in una zona centralissima della città, mi sono addentrato tra gli stretti vicoli a cavallo della mia bicicletta. La carico sempre in auto visto la difficoltà di parcheggio. Dal parcheggio delle Tagliate, dove posteggio la mia auto, mi dirigo verso Porta Santa Maria e inforco via Fillungo che sta a Lucca come Montenapoleone sta a Milano e via Condotti a Roma. Insomma la via più raffinata dello shopping e dei negozi blasonati.
Uno scoop inaspettato. E’ proprio lui Dustin Hoffman
Mi squilla il telefono. E’ la mia amica Isabella. “Oh Domenico dove sei?” In città, rispondo. “Se passi sotto casa c’è una sorpresa che ti potrebbe interessare”. Rispondo cortese che sarei passato ma non sapevo a che ora. “Vieni subito che fai uno scoop”. Vado. E infatti poco prima di via del Gallo sbarrata da divieti di transito e transenne chi ti incontro? Proprio lui Dustin Hoffman, uno dei miei attori preferiti. Non è solo e capisco cosa intendesse la mia amica per scoop. Lì per lì capisco anche che non sarebbe stato possibile fare nulla per avvicinarlo. Ma…Isabella, che aveva carpito alcune informazioni, ha prenotato un tavolo per due al ristorante All’Olivo, storica trattoria lucchese molto raffinata a due passi dalla Torre Guinigi, la più conosciuta della città. Ed è lì che mi sto dirigendo.
Io in bici lui a piedi
Con la bici punto verso il ristorante. E proprio in quel tratto di strada che separa Piazza Bernardini a via del Suffragio lo incrocio di nuovo. Dustin passeggia in compagnia di sua moglie Lisa e un paio di persone del suo staff. Erano appena usciti da La Tela di Penelope, in via Sant’Andrea, laboratorio gestito da Melissa Mori che utilizza l’arteterapia e i suoi telai antichi, come forma di riabilitazione psichiatrica. Lo saluto, ricambia. Scendo dalla bici e affianco il gruppetto. Gli chiedo se era la prima volta che visitava Lucca. Mi risponde di no e aggiunge “Siete fortunati a vivere in un gioiello di queste dimensioni. Sembra un presepe. Tutto piccolo in miniatura ma molto ben tenuto”. Cosa le è piaciuto di più finora? “Avevo già visitato nel passato Lucca in forma privata. Qui la vita scorre piacevolmente e soprattutto in maniera silenziosa. Il verde è sorprendente. Avere un giro di mura intatto così bello (4,5 km ndr) in ogni ora del giorno e della notte illuminato con i lampioni che sembrano usciti da un altro secolo. Lucca è una città che emana un fascino unico e sorprendente ”.
E la cucina lucchese? Wonderful
Le è piaciuta la cucina? Mentre si avvicina indice, pollice e dito medio della mano destra alle labbra commenta. “Davvero speciale. Ho mangiato anche a Firenze nel passato ma qui c’è qualcosa di diverso nei sapori. Tordelli… davvero unici”. Lo staff mi spiega che la sera prima aveva cenato a La Buca di Sant’Antonio – tra i ristoranti più blasonati in città. Si era fatto servire una insalata special seguita dalle Fettucce alla Buca (Salsiccia di cinghiale sbriciolata, funghi e Grana Padano) e quindi una fiorentina con osso. Tutto innaffiato da vino rosso della Lucchesia. Ma non era vegetariano? Fanno finta di non capire e non mi rispondono. Intanto arriviamo all’Olivo di Antonella e Corrado. La mia amica Isabella strabuzza gli occhi. Posteggio la bici. Ma li perdo di vista. Dustin, moglie e organizzatori americani e lucchesi entrano.
Calamaretti, seppioline e Spaghettoni fantasia
Il mio tavolo è lontano da quello dell’attore. Ma riesco a capire che questa sera la sua scelta è indirizzata sul pesce. Calamaretti, seppioline e Spaghettoni Fantasia (per due). E poi altro che non riesco a identificare. Forse un assaggio di baccalà che all’Olivo cucinano divinamente. E quindi non riuscirò a salutarlo? Giammai. Lo intravedo mentre si alza dirigendosi verso la toilette. Lo faccio anche io mentre passando tra i tavoli noto alcune signore in fibrillazione. Faccio per aprire la porta prima di lui. Mi riconosce. Lo saluto. “Everything is ok”? “Wonderful” risponde. “Have a good trip Mr Hoffman”. Ciao, mi risponde alzando il pollice.