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Mamma che coppia Sylvie e il generale Vannacci: AUDIO ESCLUSIVO!

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    Fulminata sulla via di Predappio! Da qualche giorno Sylvie Lubamba, la bellissima ex panterona nera di Chiambretti, ha sfoderato gli artigli per difendere pubblicamente il cattivissimo per antonomasia, il generale Vannacci. Un incontro a quanto lei racconta travolgente, giocato sulla lama di una (neppure troppo) attrazione fatale che, almeno per ora – a detta della stessa showgirl e ignorando i soliti bene informati che parlano di una liaison virtuale degna di Romeo e Giulietta – si limita a una profonda stima e amicizia.

    Ma allora non è così cattivo!

    Insomma, il generale al di là delle provocazioni sul filo del razzismo contenute sui suoi libri, dimostra di essere ben più aperto al rapporto interetnico di quanto era lecito pensare. E sembra essere più che ben disposto nei confronti della bella showgirl di colore che, fiera delle sue origini africane (e chi non lo sarebbe con un fisico come il suo), non nasconde la sua sensibilità al fascino del macho in divisa.

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    Un gran bell’uomo

    “Roberto è un uomo sensibile, intelligente, colto. Ed è un bell’uomo. Ne sono affascinata? Sì, molto. Se non fosse sposato scapperei con lui ovunque”. Un uomo da perdere la testa, insomma. E a sentire Sylvie, l’idea che almeno quella sia già stata un po’ persa, è più che tangibile: “Lui? Mi ha fatto capire più di una volta che apprezza la mia vicinanza. Ma lo ripeto a scanso di equivoci. La nostra è un’attrazione reciproca, ma lui è un uomo tutto d’un pezzo. Ed è sposato con una donna che io conosco personalmente e a cui non farei mai nulla di scorretto”. Il sospirone che segue è degno di Meg Ryan in “C’è posta per te”.

    Con Lubamba è sempre carino

    Intanto il rapporto tra il presunto – ma evidentemente neppure troppo – cattivone e la sensuale signorina dalla pelle nera si è concretizzato in un rapporto professionale molto stretto: “Sto facendogli da portavoce e lo accompagno nelle sue presentazioni. Una cosa posso dirla a voce alta: Roberto non è razzista, neppure un po’. E io non ho problemi a rivendicare la mia etnia di cui vado più che fiera. Lui con me è sempre stato molto carino…”.

    Il sospetto che lo sia soprattutto perché di fronte ha una bellissima donna alta 1,80, con tutte le curve al posto giusto e due gambe lunghe un chilometro, bisogna ammetterlo, ci sfiora. D’altra parte anche i fascisti italiani in Etiopia, ai tempi di “quando c’era Lui, caro lei” cantavano a piena voce la loro ammirazione verso le bellezze dalla pelle scura: “Faccetta nera, bell’Abissina, aspetta e spera che già l’ora si avvicina…”  

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