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Gossip

Manuela Arcuri torna sul grande schermo dopo dieci anni: “Sono vegetariana… con sgarro”

Dopo un decennio lontana dal grande schermo, Manuela Arcuri torna a recitare nel film “Tradita”, al fianco di Giancarlo Giannini e William Levy. A 48 anni, l’attrice racconta la sua routine tra sport, alimentazione equilibrata e piccoli sgarri, come la mozzarella e il tiramisù.

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    A dieci anni dal suo ultimo ruolo cinematografico, Manuela Arcuri torna sul grande schermo con “Tradita”, il thriller diretto da Gabriele Altobelli in uscita la prossima primavera. Nel film, l’attrice interpreta Pazienza Mantovani, un’avvocata romana alle prese con un caso che cambierà la sua vita. Al suo fianco, attori del calibro di Giancarlo Giannini e William Levy. Ospite di Verissimo, Arcuri ha raccontato il suo entusiasmo per questa nuova sfida: “È il mio primo thriller ed è un genere che mi ha sempre affascinato”.

    I segreti di bellezza di Manuela Arcuri

    Fisico scolpito e invidiabile, Manuela Arcuri sembra non aver ceduto al tempo. Il segreto? Un mix tra disciplina e piacere. L’attrice confessa di essere una grande appassionata di movimento: dalla palestra alla cyclette, fino alle lunghe passeggiate all’aria aperta, non manca mai di tenersi attiva. “Prendere l’ascensore? Solo se strettamente necessario!” scherza. Anche per la pelle preferisce trattamenti naturali, pur ammettendo di aver fatto qualche piccolo ritocco: “Non posso dire di non essere mai ricorsa alla chirurgia estetica, ma davvero in modo minimo, solo per idratare e nutrire”.

    L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: vegetariana per scelta, ha eliminato la carne ma non rinuncia a qualche sgarro. “La mozzarella è la mia tentazione più grande, e poi la pizza: la mangio una volta a settimana!”. E per i dolci? “Il tiramisù è la mia debolezza, ma mi concedo solo un piccolo peccato di gola ogni tanto”.

    Carriera e vita privata: tra successi e famiglia

    Dopo il successo televisivo con fiction come Carabinieri, L’onore e il rispetto e Pupetta – Il coraggio e la passione, nel 2014 Manuela Arcuri ha scelto di prendersi una lunga pausa dalla tv per dedicarsi alla sua famiglia. Mamma di Mattia, avuto dall’imprenditore Giovanni Di Gianfrancesco, ha messo in stand-by la carriera per seguire la crescita del figlio.

    La storia d’amore con Di Gianfrancesco è solida da oltre un decennio: la coppia si è sposata due volte, la prima nel 2013 in segreto a Las Vegas, e la seconda nel 2022 con una sontuosa cerimonia al Castello Odescalchi, sul lago di Bracciano. Prima di incontrare il marito, l’attrice ha avuto flirt noti con personaggi come l’ex calciatore Francesco Coco e lo schermidore Aldo Montano.

    Un’icona di bellezza e successo

    Nel 2010, la rivista People l’ha inserita tra le dieci donne più belle del mondo, e già nel 2002 la sua avvenenza era stata celebrata con una statua a Porto Cesareo, in Puglia. “Un’idea di Gianni Ippoliti, ma tra polemiche e ironie alla fine è rimasta lì”, racconta ridendo.

    Nonostante il successo e gli omaggi ricevuti, Manuela Arcuri non ha sempre avuto un rapporto sereno con la propria immagine. “Da ragazzina non mi accettavo, ero sempre insoddisfatta”, ha ammesso. A restituirle sicurezza è stata la maternità, che l’ha aiutata a ritrovare il giusto equilibrio tra benessere e autostima.

    Ora è pronta a tornare sotto i riflettori, più sicura di sé che mai, con un film che segna un nuovo capitolo della sua carriera.

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      Il triangolo Icardi-Wanda-Keita infiamma l’Argentina, meglio di una telenovela

      La vicenda calcistico-sentimentale dell’anno si arricchisce di nuovi dettagli esplosivi: presunti tradimenti, figli dimenticati in hotel di lusso e regali costosissimi pagati… con la carta del (quasi ex) marito.

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        Wanda Nara e Mauro Icardi sembrano protagonisti di una telenovela che non finisce mai. L’ultimo capitolo? Un’accusa bollente direttamente dall’Argentina: secondo il programma El Ejército de la Mañana, Wanda avrebbe regalato due Rolex a Keita Baldé — suo presunto amante ed ex compagno di squadra di Icardi — usando la carta di credito del marito. Come se non bastasse, pare abbia anche lasciato i figli chiusi in un hotel in Turchia per andare a divertirsi con il suddetto Keita. E Mauro? Più che cornuto, anche spennato.

        Ti regalo un Rolex… col conto di mio marito

        Secondo i giornalisti Pepe Ochoa e Fefe Bongiorno, la love story tra Wanda e Keita Baldé non sarebbe stata una semplice scappatella da copertina, ma una relazione parallela ben strutturata. Tanto strutturata che pare Wanda abbia pensato bene di omaggiare il suo Keita con due Rolex fiammanti. Il problema? A pagare, inconsapevolmente, sarebbe stato Mauro Icardi tramite la sua carta di credito. Un gesto che, se confermato, porta il concetto di “generosità con i soldi altrui” a un livello olimpico.

        Figli in hotel, Wanda in fuga: la versione argentina

        Ma non è finita qui. Sempre secondo la trasmissione argentina, il dettaglio che più avrebbe fatto infuriare Icardi non è tanto il Rolex, quanto il comportamento “da brava madre” ostentato da Wanda. Il problema? Pare che mentre Mauro lavorava sodo in Turchia, Wanda lasciasse i figli parcheggiati in un hotel extra-lusso, tipo deposito bagagli deluxe, per andare in giro con il suo amante senegalese.

        Lei si difende: “Lui mi ha tradita per primo!”

        A sua discolpa, Wanda ha sempre sostenuto di aver iniziato la relazione con Keita solo dopo aver scoperto il presunto tradimento di Icardi con l’attrice China Suarez — che, per la cronaca, è oggi ufficialmente legata a Mauro. Un intreccio amoroso degno di un episodio speciale di Beautiful, solo con più followers e meno censura.

        Chi è il vero campione?

        Tra orologi di lusso, vendette e triangoli internazionali, la vera domanda rimane: chi merita il pallone d’oro del drama? Wanda per la sua gestione creativa delle finanze? Icardi per la pazienza zen (forse)? O Keita, che ha vinto due Rolex senza manco segnare un gol? Una cosa è certa: se l’amore è un gioco, qui stanno tutti giocando… ma con il portafoglio di Mauro.

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          Eva Henger: “Mia figlia Mercedesz rapita da bambina”, il racconto shock

          Ospite a “La Volta Buona” di Caterina Balivo, Eva Henger ha raccontato il rapimento subito da Mercedesz quando era solo una bambina. Una vicenda sconvolgente che l’ha segnata per sempre.

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            Eva Henger ha vissuto momenti di puro terrore quando sua figlia Mercedesz era ancora molto piccola. Ospite nel programma La Volta Buona di Caterina Balivo su Rai 1, l’ex attrice ha rivelato un drammatico episodio avvenuto molti anni fa, quando la bambina fu rapita da una vicina di casa. Un trauma che ancora oggi la fa rabbrividire al ricordo di quei momenti.

            “Mercedesz a due anni è stata rapita dalla vicina di casa”, ha raccontato Henger. “Mi sono distratta un attimo e non l’ho più trovata accanto a me”. Un evento che ha scatenato immediatamente il panico, soprattutto perché all’epoca la bambina era particolarmente vivace. “Nel condominio la chiamavano ‘figlia del Diavolo’, ma io ho capito subito che non si trattava di una sua fuga. Qualcosa non andava”.

            La Henger ha spiegato che il suo primo pensiero fu quello di chiedere aiuto alla suocera e alla migliore amica, ma a dare un’intuizione fondamentale fu proprio la suocera: “Si è ricordata di questa signora, una vicina che non stava bene mentalmente e che ogni volta che vedeva Mercedesz diceva che lei sarebbe dovuta essere sua figlia”.

            Dopo ore di angoscia, finalmente la svolta: la Henger si è recata a casa della vicina e ha trovato la bambina dopo cinque ore di ricerca disperata. “Abbiamo bussato alla porta, ma ci hanno aperto solo i figli maschi di questa donna, che erano impauriti. Mercedesz era in una stanza da sola, piangeva con in mano un Nintendo. Ho avuto paura di non rivederla mai più, perché in quegli anni c’erano molti casi di rapimenti di bambini piccoli”.

            Fortunatamente, l’incubo si è concluso con il ritrovamento della bambina, che oggi ha rimosso quasi completamente il ricordo di quella terribile esperienza. “Ricordo solo di aver giocato in una stanza da sola”, ha raccontato Mercedesz, minimizzando inconsapevolmente l’enorme spavento vissuto dalla madre.

            Un episodio sconvolgente, che Eva Henger ha deciso di condividere solo ora, aggiungendo un tassello inedito alla sua storia personale e al suo rapporto con la figlia.

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              Giornalismo d’inchiesta o triste reality show? Il duello infuocato tra la Lucarelli e Cruciani

              Un botta e risposta tra Selvaggia Lucarelli e Giuseppe Cruciani accende il dibattito su informazione, intrattenimento e responsabilità mediatica. La giornalista accusa, il conduttore risponde: ma chi ha ragione?

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                La giornalista Selvaggia Lucarelli non le manda a dire e attacca il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani per il suo ruolo nel “mito” di Davide Lacerenza, imprenditore finito nei guai per droga e prostituzione. Secondo la giornalista, il suo programma in onda su Radio24, La Zanzara, non si limita a dare voce ai personaggi controversi ma li esalta, trasformandoli in fenomeni mediatici, contribuendo a renderli icone trash del nostro tempo.

                Spazio a personaggi deteriori

                La Lucarelli accusa Cruciani di essere complice involontario della spettacolarizzazione del degrado, lasciando il microfono aperto a figure discutibili per il solo gusto di suscitare indignazione o risate. “Prima li crea, poi li scarica”, sintetizza la firma de Il Fatto Quotidiano.

                La difesa di Cruciani: “Non siamo la procura della repubblica”

                Giuseppe Cruciani non si scompone e ribatte su Dagospia con la consueta verve. “La Zanzara è un programma di intrattenimento, non la commissione d’inchiesta sulle stragi”. Per lui, la radio non ha il compito di vigilare sulla moralità dei suoi ospiti, ma solo di dare voce a una realtà che esiste, piaccia o meno. Il conduttore respinge al mittente l’accusa di alimentare il mito di Lacerenza, sottolineando che lo scopo del suo show è raccontare, senza filtri e senza ipocrisie. “Se l’accusa è fare spettacolo, ben venga: Barbara D’Urso docet”, ironizza Cruciani, rivendicando con orgoglio il suo stile dissacrante.

                Informazione o circo mediatico? il confine sottile tra libertà e responsabilità

                La querelle tra Lucarelli e Cruciani solleva una questione più ampia: dove finisce il diritto di cronaca e dove inizia la responsabilità dei media? Dare spazio a personaggi controversi è un modo per fare luce su certe dinamiche sociali o una strategia per fare ascolti sulla pelle degli scandali? Il dibattito è più che mai aperto aperto: se da un lato Cruciani rivendica il diritto di raccontare il reale senza filtri, dall’altro Lucarelli mette in guardia dai rischi di trasformare personaggi discutibili in star. La verità, come sempre, sta nel mezzo… o forse tra le righe di un tweet al veleno.

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