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Gossip

Noemi Bocchi e l’ultima follia di lusso: la foto dell’auto da capogiro e il paragone con Ilary Blasi

Dalle Maldive a St. Barth, dai SUV da urlo agli accessori griffati: la vita post-divorzio di Francesco Totti e Ilary Blasi sembra essere una continua ostentazione. Noemi Bocchi non resta indietro e pubblica la foto del suo ultimo acquisto esagerato: una Jeep che costa quanto un appartamento e una tavola da surf di lusso.

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    Il divorzio tra Francesco Totti e Ilary Blasi ha cambiato molte cose nelle loro vite, a partire dai nuovi compagni: Bastian Muller per lei e Noemi Bocchi per lui. Le due coppie, ormai collaudate, sembrano vivere in un’eterna gara a chi se la passa meglio. E, a giudicare dagli ultimi sfoggi di lusso, non si pongono certo limiti quando si tratta di spendere.

    L’ex letterina, infatti, è attualmente alle Maldive con famiglia, compagno e persino Michelle Hunziker, ma questa è solo l’ultima tappa di una lunga serie di viaggi da sogno. Un mese fa era sulla neve, a metà gennaio si godeva il sole di St. Barth con Bastian, non prima di una sosta strategica ad Amsterdam. Una vita decisamente diversa da quella vissuta accanto al Pupone, ma con un punto fermo: il lusso sfrenato.

    Ma Noemi Bocchi poteva restare indietro? Ovviamente no. La nuova compagna di Totti sembra aver preso molto sul serio la competizione, e dopo il celebre doppio albero di Natale nella stessa stanza (!), ha deciso di alzare ancora l’asticella.

    Il suo ultimo post è una chiara dichiarazione di intenti: una Jeep total black con dettagli arancioni, il cui prezzo è paragonabile a quello di un appartamento. Ma non finisce qui. Accanto all’auto da sogno, troneggia una tavola da surf Chanel, un gioiellino che costa qualche migliaio di euro.

    Insomma, tra viaggi esclusivi e acquisti fuori scala, Noemi e Ilary sembrano sfidarsi a colpi di sfarzo. Ma è davvero voglia di vivere al massimo o una necessità di primeggiare? La domanda resta aperta. Noi, intanto, ci limitiamo a lasciare un piccolo consiglio senza impegno: a volte è molto più elegante mostrare meno.

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      Reali

      William e Harry ai Caraibi? Il presunto incontro segreto organizzato da Kate

      Dopo due anni di gelo, Kate Middleton avrebbe cercato di riavvicinare William e Harry organizzando un incontro segreto ai Caraibi. Il duca di Sussex sarebbe rimasto un solo giorno, ma senza risultati: William si sarebbe mostrato freddo e distante, mentre Kate sarebbe apparsa malinconica e combattuta. I portavoce della famiglia reale tacciono, mentre fonti vicine a Harry smentiscono l’accaduto.

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        Un incontro segreto tra Harry e William lontano dagli occhi indiscreti? Secondo quanto riportato dal settimanale britannico Closer, i due fratelli si sarebbero visti a Mustique, la lussuosa isola caraibica dove Kate e William hanno trascorso le vacanze di metà semestre con i figli. Un evento che, se confermato, rappresenterebbe un primo tentativo di riavvicinamento dopo anni di freddezza e tensioni.

        L’incontro voluto da Kate

        A spingere per l’incontro sarebbe stata Kate Middleton, che avrebbe invitato Harry a raggiungerli sull’isola con la speranza di poter riallacciare un rapporto ormai logorato. Stando alle indiscrezioni riportate dal tabloid, il duca di Sussex avrebbe accettato all’ultimo momento, dopo la cerimonia di chiusura degli Invictus Games a Vancouver, e sarebbe rimasto solo per una breve visita, soggiornando nella villa di un amico non lontano dalla residenza di William e Kate.

        William è rimasto gelido

        Secondo la fonte citata da Closer, l’accoglienza non sarebbe stata delle più calorose. “William è stato gelido per tutto il tempo e non si è mai impegnato molto nella conversazione, mentre Kate a tratti era piuttosto triste: questo fa capire quanto le fosse mancato Harry e quanto le dispiacesse il fatto che le loro vite fossero ormai completamente separate”, ha raccontato l’insider.

        Harry ha giocato con i nipoti

        Nonostante un primo momento di tensione, il duca di Sussex si sarebbe sciolto grazie ai bambini, giocando con loro e trascorrendo l’intera giornata in compagnia della famiglia. Ma se Kate sperava che fosse il primo passo verso una riconciliazione, sembra che William non fosse affatto dello stesso avviso.

        Alla fine della visita, la principessa del Galles avrebbe affrontato il marito, esortandolo a mettere fine alla faida e a trovare un modo per ricucire il rapporto con il fratello. “Se l’ultimo anno le ha insegnato qualcosa, è che la vita è troppo breve”, avrebbe detto Kate, riferendosi probabilmente alle difficoltà di salute di re Carlo e alla sua stessa recente operazione.

        Ma c’è un dettaglio che rende la vicenda ancora più avvolta nel mistero: i rappresentanti di William e Harry hanno rifiutato di commentare la notizia, mentre una fonte vicina al duca di Sussex ha categoricamente smentito che l’incontro abbia avuto luogo. Secondo questa versione, Harry sarebbe tornato direttamente in California dopo gli Invictus Games, senza nessuna deviazione caraibica.

        Allora, chi dice la verità? Se l’incontro segreto è davvero avvenuto, è stato un primo passo verso la pace o solo un altro tentativo fallito? Per ora, tutto resta avvolto nel silenzio.

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          Personaggi

          James Dean mito infranto? La verità dietro lo scandalo del ricatto dell’icona di una generazione ribelle

          Un nuovo libro rivela che la leggenda del cinema pagò 800 dollari a Rogers Brackett pochi giorni prima dell’uscita del film East of Eden. Un accordo rimasto segreto per 70 anni.

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            Partiamo scrivendo a chiare lettere che non ci sarà mai alcun possibile scandalo o insinuazione che potrà scalfire la figura di James Dean. Almeno per una certa generazione. Con il suo fascino ribelle e la tragica fine, la sua figura, immagine, mito da sempre affascina il pubblico e ne siamo certi continuerà a farlo generazione dopo generazione. Ma dietro al mito hollywoodiano si nasconde un lato più complesso e tormentato, svelato in parte da un nuovo libro di Jason Colavito, “Jimmy: The Secret Life of James Dean“.

            Il ricatto e il segreto, allora, inconfessabile

            Secondo il libro, Dean fu vittima di un ricatto da parte del suo ex amante, Rogers Brackett. Nel 1954, poco prima della prima di “East of Eden“, l’attore fu costretto a pagare una somma ingente per evitare che la loro relazione omosessuale venisse resa pubblica. Un segreto che, in un’America degli anni ’50 fortemente omofoba, avrebbe potuto distruggere la sua carriera. La rivelazione ha scosso il mondo del cinema e ha riacceso il dibattito sulla sessualità di Dean. Per anni, infatti, si sono susseguite voci e indiscrezioni sulla sua vita privata, ma questa è la prima volta che emergono prove così concrete di una relazione omosessuale e di un ricatto.

            James Dean e le conseguenze del suo segreto

            Secondo Colavito la paura di essere scoperto come gay spinse Dean a vivere una doppia vita, nascondendo la sua vera natura e subendo le pressioni di una società che non accettava la diversità sessuale. Questa situazione lo portò a vivere un profondo tormento interiore, che si riflette anche nelle sue interpretazioni cinematografiche. La rivelazione del ricatto getta una nuova luce sulla figura di Dean, svelando un uomo fragile e tormentato, lontano dall’immagine del ribelle invincibile. Ma al tempo stesso, sottolinea l’ipocrisia di un’epoca che celebrava la libertà e l’individualità, ma condannava chi si allontanava dai canoni della normalità.

            Un biopic per raccontare una storia nascosta

            La storia di Dean e Brackett ha ispirato anche la realizzazione di un nuovo biopic, che si concentrerà proprio sulla loro relazione. Il film, basato sul libro di memorie di William BastSurviving James Dean“, promette di svelare nuovi dettagli sulla vita privata dell’attore e di offrire uno sguardo più intimo e autentico sulla sua personalità. La notizia del ricatto ha suscitato reazioni contrastanti nel pubblico. Da un lato, c’è chi è rimasto scioccato e deluso dalla scoperta della vera natura di Dean. Dall’altro, c’è chi ha espresso solidarietà verso l’attore, vittima di un’epoca che non lo ha compreso. E che ancora stenta a farlo.

            Quanto l’omofobia ha influenzato la vita e le scelte di James Dean

            L’omofobia dilagante negli anni ’50 ha gettato una lunga ombra sulla vita di James Dean, plasmando le sue scelte e le sue azioni in modo profondo. La rivelazione del ricatto subìto dall’attore ha aperto una finestra su un mondo di segreti e paure che lo hanno accompagnato per tutta la sua breve esistenza. Nella società americana degli anni ’50 l’omosessualità era considerata una malattia mentale e un crimine in molti Stati. Chi veniva scoperto a praticare atti omosessuali rischiava il carcere, la perdita del lavoro e l’emarginazione sociale. In questo contesto, Dean si trovava in una situazione estremamente difficile che ha condizionato notevolmente le sue scelte professionali. Essere un attore gay significava rischiare di vedere distrutta la sua carriera e di essere ostracizzato dal pubblico.

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              Personaggi

              Chiara Ferragni, crisi senza fine: Fenice a un passo dal baratro, bilancio da incubo

              La società Fenice, cuore dell’impero Ferragni, registra un crollo verticale dei ricavi: da 14 milioni a meno di 2 in due anni. Perdita di 10 milioni, soci in guerra e rischio impugnazione del bilancio. Lunedì l’assemblea decisiva.

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                Per Chiara Ferragni, oggi sarà il giorno della verità. Due assemblee, una ordinaria e una straordinaria, decideranno le sorti di Fenice, la società chiave del suo impero, travolta dal pandoro-gate. I numeri parlano chiaro: il patrimonio è stato azzerato, le perdite superano i 10 milioni di euro, mentre i ricavi del 2024 sono crollati sette volte rispetto a quelli pre-scandalo, passando da 14 milioni nel 2022 a meno di 2 milioni. Ma il problema non è solo contabile: uno dei soci, Pasquale Morgese, è pronto a impugnare il bilancio e potrebbe rifiutarsi di partecipare all’aumento di capitale necessario per salvare la società.

                La situazione è delicata. Chiara Ferragni (32,5% del capitale) e i suoi soci Paolo Barletta (40%) e Pasquale Morgese (27,5%) si riuniranno per discutere i conti e il futuro dell’azienda. Al centro della discussione ci saranno due punti chiave: l’approvazione (in forte ritardo) del bilancio 2023 e una ricapitalizzazione urgente per evitare il tracollo definitivo. L’amministratore unico, Claudio Calabi, nominato a novembre dopo l’uscita di scena della Ferragni e di Barletta, presenterà il bilancio del 2023 e una fotografia aggiornata della situazione patrimoniale al 30 novembre 2024, necessaria per procedere all’aumento di capitale. Tradotto: serve che i soci mettano mano al portafoglio per coprire le perdite e garantire un altro anno di sopravvivenza alla società.

                Ma qui iniziano i problemi. Se Morgese dovesse rifiutarsi di partecipare, la società potrebbe trovarsi in una posizione di estrema debolezza. Secondo fonti vicine agli azionisti, però, ci sarebbero già garanzie sulla copertura finanziaria anche in caso di defezioni, permettendo alla ricapitalizzazione di andare avanti.

                Il bilancio 2023 mostra ricavi ancora dignitosi, intorno ai 11-12 milioni di euro, in leggero calo rispetto ai 14,3 milioni del 2022. Tuttavia, questi numeri non riflettono ancora appieno l’impatto dello scandalo Balocco, esploso a dicembre 2023. La vera battuta d’arresto è nel 2024: i dati aggiornati a novembre indicano un crollo verticale del fatturato, che ha raggiunto appena 2 milioni di euro. Un vero tracollo per il brand Chiara Ferragni, ormai percepito con diffidenza dai grandi player del settore moda.

                L’amministratore unico Calabi ha avviato una drastica operazione di riduzione dei costi. Nel 2025 le spese della Fenice saranno pari a un milione di euro, mentre il numero di dipendenti è stato quasi dimezzato, scendendo da sedici a otto. Perfino la sede storica della società è stata abbandonata, con il trasferimento negli uffici della holding Sisterhood, sempre di proprietà della Ferragni. Nonostante tutto, il bilancio presentato in assemblea include garanzie sulla continuità aziendale e ha ottenuto il via libera del revisore.

                Ma non tutti sono d’accordo con questa lettura. Pasquale Morgese, imprenditore pugliese delle calzature, ha fatto sapere che non condivide la gestione Calabi e potrebbe opporsi all’approvazione del bilancio. Secondo fonti vicine a lui, la continuità aziendale sarebbe tutta da dimostrare, visto che Fenice ha come unico asset il marchio Chiara Ferragni, oggi in forte crisi d’immagine.

                Le altre fonti, invece, sono più ottimiste e sostengono che la società potrebbe ancora avere sbocchi di mercato nel settore beauty, gioielleria e pelletteria, puntando ai mercati internazionali e a un pubblico giovane tra 15 e 28 anni. Tuttavia, al momento non esiste un vero piano industriale, perché l’obiettivo principale è tenere a galla l’azienda per altri dodici mesi prima di decidere sul rilancio.

                L’assemblea di lunedì si preannuncia dunque tesissima. Morgese contesta l’impostazione contabile e il peso delle perdite, considerate troppo alte, e sembra sempre più distante dalla strategia di Calabi. Eppure, il controllo dell’azienda resta saldamente nelle mani di Ferragni e Barletta, che hanno i numeri per approvare il bilancio e l’aumento di capitale anche senza il consenso del terzo socio.

                La vera incognita è capire se il divario tra i soci si allargherà o se, invece, ci sarà un margine di confronto per evitare l’impugnazione del bilancio da parte di Morgese. Un’eventuale battaglia legale, infatti, renderebbe ancora più complicato il già precario equilibrio dell’azienda.

                Per Chiara Ferragni, il futuro del suo marchio si decide ora. Tra numeri impietosi e tensioni tra i soci, l’influencer dovrà affrontare una delle sfide più difficili della sua carriera imprenditoriale.

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