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“Bergoglio è un usurpatore, Ratzinger non ha mai abdicato”. E don Natale viene scomunicato dal Vaticano
Si allunga la lista dei parroci scomunicati per avere diffuso messaggi sui social e tra i fedeli dichiarando che “Bergoglio non è il Papa legittimo e non lo è mai stato”.
Ci mancava anche il parroco negazionista…Quello di San Cesareo, Don Natale Santonocito, è stato scomunicato per le sue posizioni negazioniste sul pontificato di Papa Francesco.
Secondo il sacerdote, Benedetto XVI non avrebbe mai rinunciato al papato, e Bergoglio sarebbe quindi “antipapa“. La scomunica all’ex parroco di San Cesareo è arrivata dopo un processo canonico e diversi video “contra fidem” postati sui social dal sacerdote. Santonocito in diversi video e durante il processo ha sostenuto che Benedetto XVI non avrebbe mai rinunciato al papato. Quindi Bergoglio sarebbe un “usurpatore“. La scomunica, decisa dal vescovo Mauro Parmeggiani, gli impedisce di celebrare messa e di avere qualsiasi ruolo attivo nella Chiesa.
Le accuse di Don Santonocito
Tra le numerose affermazioni di Don Santonocito alcune specificano che “da undici anni abbiamo un antipapa” e che “il cosiddetto Francesco non è Papa, non lo è mai stato“. Secondo il sacerdote, le dimissioni di Benedetto XVI nel 2013 sarebbero invalide, in quanto il Papa emerito non avrebbe mai rinunciato al “munus petrino“. E la Chiesa come ha risposto?
La diocesi di Tivoli e Palestrina ha preso le distanze dalle affermazioni di Don Santonocito, definendole “contra fidem“. Dopo un primo richiamo pubblicato l’8 dicembre, il vescovo Parmeggiani aveva limitato le sue facoltà ministeriali. Il sacerdote aveva risposto con un nuovo video a metà dicembre, “messaggio di Natale“, in cui ribadiva le sue posizioni.
La scomunica per un caso controverso
In seguito al processo canonico e alla conferma delle sue accuse, Don Santonocito è stato scomunicato. La decisione è stata comunicata dal vescovo Parmeggiani, che ha sottolineato come le posizioni del sacerdote siano “inconciliabili con la fede cattolica“. Alcuni fedeli hanno espresso sostegno al sacerdote, mentre altri hanno condannato le sue affermazioni. Il caso solleva interrogativi sulla libertà di espressione all’interno della Chiesa e sulla diffusione di teorie complottiste e negazioniste. Amen!