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Francesca Fagnani e i suoi segreti: tra richieste sui social e l’amore “irresistibile” di Enrico Mentana

“Non sempre c’è il colpo di fulmine, certe persone ti crescono dentro”. E sui figli: “Si può essere felici anche senza”

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    Francesca Fagnani torna a far parlare di sé, non solo per il suo ritorno in tv dal 19 novembre con la nuova stagione di Belve, ma anche per alcuni dettagli della sua vita privata, raccontati con la schiettezza e ironia che l’hanno resa celebre. Accanto a lei, da oltre dieci anni, c’è Enrico Mentana, giornalista e direttore del TG La7, con cui ha costruito un rapporto fondato sulla riservatezza e sul rispetto dei propri spazi. «Mi ha dovuto corteggiare a lungo prima di conquistarmi», ha rivelato la conduttrice, aggiungendo che, diversamente da quanto accade nei film, non è stato un colpo di fulmine: «Alcune persone ti crescono dentro».

    Roma, Enrico Mentana a passeggio con Francesca Fagnani

    Il loro primo bacio è avvenuto in ascensore, ma prima che arrivasse quel momento Mentana ha dovuto lavorare non poco: «Mi ha corteggiata per almeno un anno e mezzo», racconta Francesca, con una punta di divertimento, ricordando come gli amici comuni li abbiano fatti conoscere durante una vacanza in montagna.

    Roma, Enrico Mentana a passeggio con Francesca Fagnani

    Per quanto riguarda la gelosia, Fagnani ammette di aver dato una sbirciatina al telefono del compagno in passato: «Ma ha messo cento password e otto riconoscimenti facciali: non ci arrivo più». Quanto a Mentana, lei assicura che non ha motivo di essere geloso: «Ho molti più corteggiatori ora, rispetto a prima. Mi contattano anche sui social e mi chiedono tantissime volte foto dei piedi. Una volta un fan mi ha scritto: “Ti prego, puoi far vedere i tuoi piedi in tv per cinque minuti?”».

    Roma, Enrico Mentana a passeggio con Francesca Fagnani

    Tra le domande curiose che Fagnani riceve, il tema dei figli è ricorrente. Francesca non ha figli, ma è molto legata a quelli di Mentana. «Non mi manca avere figli», ha spiegato, sottolineando che per lei la felicità non dipende da questo aspetto: «Penso che si possa essere felici anche senza». Anche il matrimonio non rientra tra le sue priorità: «Non è un’esigenza, né un desiderio di realizzazione». Dice che le è stato chiesto di sposarsi, ma non ci ha mai creduto fino in fondo: «Me l’hanno chiesto un paio di volte, ma mi sono data alla fuga. Non credo all’amore per sempre».

    Roma, Enrico Mentana a passeggio con Francesca Fagnani

    Francesca ha anche raccontato del legame profondissimo con sua madre, una figura centrale nella sua vita. «Quando l’ho persa, sette anni fa, è stato uno schiaffo. Quello che ho provato per mia madre è stato un amore sconvolgente, irrecuperabile. Nessuno può preoccuparsi per me e amarmi come una madre», confessa, sottolineando come questo tipo di legame rimanga insostituibile.

    Un personaggio sincero e fuori dagli schemi, Francesca Fagnani continua a catturare l’attenzione del pubblico, sia per il suo stile incisivo nelle interviste, sia per una visione della vita che rifugge le convenzioni, concentrandosi su ciò che davvero le importa: vivere secondo i suoi valori e affetti autentici, senza piegarsi alle aspettative della società.

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      James Dean mito infranto? La verità dietro lo scandalo del ricatto dell’icona di una generazione ribelle

      Un nuovo libro rivela che la leggenda del cinema pagò 800 dollari a Rogers Brackett pochi giorni prima dell’uscita del film East of Eden. Un accordo rimasto segreto per 70 anni.

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        Partiamo scrivendo a chiare lettere che non ci sarà mai alcun possibile scandalo o insinuazione che potrà scalfire la figura di James Dean. Almeno per una certa generazione. Con il suo fascino ribelle e la tragica fine, la sua figura, immagine, mito da sempre affascina il pubblico e ne siamo certi continuerà a farlo generazione dopo generazione. Ma dietro al mito hollywoodiano si nasconde un lato più complesso e tormentato, svelato in parte da un nuovo libro di Jason Colavito, “Jimmy: The Secret Life of James Dean“.

        Il ricatto e il segreto, allora, inconfessabile

        Secondo il libro, Dean fu vittima di un ricatto da parte del suo ex amante, Rogers Brackett. Nel 1954, poco prima della prima di “East of Eden“, l’attore fu costretto a pagare una somma ingente per evitare che la loro relazione omosessuale venisse resa pubblica. Un segreto che, in un’America degli anni ’50 fortemente omofoba, avrebbe potuto distruggere la sua carriera. La rivelazione ha scosso il mondo del cinema e ha riacceso il dibattito sulla sessualità di Dean. Per anni, infatti, si sono susseguite voci e indiscrezioni sulla sua vita privata, ma questa è la prima volta che emergono prove così concrete di una relazione omosessuale e di un ricatto.

        James Dean e le conseguenze del suo segreto

        Secondo Colavito la paura di essere scoperto come gay spinse Dean a vivere una doppia vita, nascondendo la sua vera natura e subendo le pressioni di una società che non accettava la diversità sessuale. Questa situazione lo portò a vivere un profondo tormento interiore, che si riflette anche nelle sue interpretazioni cinematografiche. La rivelazione del ricatto getta una nuova luce sulla figura di Dean, svelando un uomo fragile e tormentato, lontano dall’immagine del ribelle invincibile. Ma al tempo stesso, sottolinea l’ipocrisia di un’epoca che celebrava la libertà e l’individualità, ma condannava chi si allontanava dai canoni della normalità.

        Un biopic per raccontare una storia nascosta

        La storia di Dean e Brackett ha ispirato anche la realizzazione di un nuovo biopic, che si concentrerà proprio sulla loro relazione. Il film, basato sul libro di memorie di William BastSurviving James Dean“, promette di svelare nuovi dettagli sulla vita privata dell’attore e di offrire uno sguardo più intimo e autentico sulla sua personalità. La notizia del ricatto ha suscitato reazioni contrastanti nel pubblico. Da un lato, c’è chi è rimasto scioccato e deluso dalla scoperta della vera natura di Dean. Dall’altro, c’è chi ha espresso solidarietà verso l’attore, vittima di un’epoca che non lo ha compreso. E che ancora stenta a farlo.

        Quanto l’omofobia ha influenzato la vita e le scelte di James Dean

        L’omofobia dilagante negli anni ’50 ha gettato una lunga ombra sulla vita di James Dean, plasmando le sue scelte e le sue azioni in modo profondo. La rivelazione del ricatto subìto dall’attore ha aperto una finestra su un mondo di segreti e paure che lo hanno accompagnato per tutta la sua breve esistenza. Nella società americana degli anni ’50 l’omosessualità era considerata una malattia mentale e un crimine in molti Stati. Chi veniva scoperto a praticare atti omosessuali rischiava il carcere, la perdita del lavoro e l’emarginazione sociale. In questo contesto, Dean si trovava in una situazione estremamente difficile che ha condizionato notevolmente le sue scelte professionali. Essere un attore gay significava rischiare di vedere distrutta la sua carriera e di essere ostracizzato dal pubblico.

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          Personaggi

          Il mio Rocco Siffredi: stavolta parla la moglie Rozsa Tassi

          Per la puntata conclusiva dell’attuale stagione del programma Le Iene, un ospite particolarissimo: Rozsa Tassi, la donna che da oltre 30 anni condivide la vita con Rocco Siffredi.

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            Per Rozsa Tassi (conosciuta anche con lo pseudonimo di Rosa Caracciolo), ex modella ed ex attrice pornografica ungherese naturalizzata italiana, Rocco Siffredi è sempre stato semplicemente Rocco di Ortona. Mentre per tutti gli altri era il pornoattore italiano più famoso al mondo. Povateci voi a essere la partner di un personaggio come lui, che ha fatto del sesso non solo la sua attività… ma anche la sua dipendenza più difficile da arginare. Una vita sicuramente complicata che, però, Rozsa affronta accando al marito da più di trent’anni ormai, per amore della sua famiglia.

            Ospite nella puntata conclusiva de Le Iene

            Convivere con l’ombra di un personaggio scomodo e discusso non le è mai risultato facile, la modella lo ha apertamente confessato nel monologo televisivo fatto domenica scorsa nel corso dell’ultima puntata de Le Iene.

            L’incontro fortuito col futuro marito

            Vestita con un completo da uomo nero in perfetto stile “iena”, la Tassi ha raccontato che l’incontro con quello che sarebbe diventato suo marito, avvenuto trent’anni fa, fu completamente inaspettato: «L’ho conosciuto nel 1993 a Cannes. All’epoca non avevo mai visto un suo film e a quel Festival non era andato per fare il porno, figuriamoci se potevo immaginare di innamorarmi di Rocco Siffredi. Non sapevo neppure chi fosse. Io ho conosciuto Rocco di Ortona, non quello che per tante era un supereroe».

            Gli inizi con Rocco e i suoi… fardelli

            Una casualità che però ha segnato l’inizio della loro storia d’amore sfociata nel matrimonio, celebrato nel 1993, coronata con l’arrivo di due figli. Anche se le fasi iniziali della loro vita in comune non sono state facili: «Quando ci siamo innamorati, lui era molto combattuto e, in effetti, essere la moglie di Rocco Siffredi in alcuni momenti è stato impegnativo. I primi tempi quando facevamo l’amore in dieci minuti aveva già fatto dieci posizioni. Sembrava di stare sulle montagne russe. Ci ho messo un anno prima di confessargli che volevo altri gesti, altre tenerezze».

            Stereotipi mentali e ragionamenti assurdi

            Durante l’ospitata a Le Iene ha parlato anche delle difficoltà incontrate negli anni e dei pregiudizi di cui è stata vittima solo perché era moglie di un pornoattore di fama mondiale. «All’epoca facevo la modella e ai casting se capivano che ero la moglie di Rocco Siffredi improvvisamente il lavoro veniva cancellato», ha detto la modella, proseguendo il suo racconto: «In banca un giorno il direttore senza timore mi disse: “Ma dai, sei la moglie di Rocco lui non è geloso”. Pensavano che appartenessi a tutti, ma questo vuol dire ragionare con il … e non con il cervello».

            Poca solidarietà anche da parte delle donne

            Rozsa Tassi ha confessato che anche le donne, quelle dalle quali avrebbe dovuto ricevere solidarietà, si sono dimostrate spesso ostili nei suoi confronti: «Non andava meglio con le donne che mi facevano sempre la stessa domanda: “Non sei gelosa”. E io rispondevo sicura: “No, perché io so dove è mio marito. Tu invece? Lo sai dove è il tuo?”».

            Insieme dalla Toffanin

            La coppia è apparsa di recente in tv, ospiti entrambi di Silvia Toffanin a Verissimo. Durante la lunga intervista, la coppia ha svelato di avere superato svariati momenti difficili, che hanno rappresentato un pericolo per la loro unione… ma di essere sempre rimasti uniti grazie al profondo amore e rispetto che nutrono l’uno per l’altra. «Ho sempre voluto che il mio lavoro non fosse una croce anche per la mia famiglia perché la famiglia è ciò che mi interessa di più», aveva rivelato l’attore nello studio di Verissimo, con gli occhi velati dalle lacrime. La Toffanin possiede un grande potere: non piange solo lei… ma riesce a far commuovere pure gli ospiti!

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              Personaggi

              Claudio Cecchetto: con Pezzali la rottura è insanabile, il vero genio degli 883 era Mauro Repetto

              Il creatore della band di Pavia torna a parlare del gruppo-simbolo degli anni ’90 in Italia, non menzionando minimamente Max Pezzali.

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                Cecchetto, che per il grande pubblico rimane la voce guida di Gioca Jouer, è un produttore discografico dal fiuto infallibile, disc jockey e conduttore radio-televisivo. Ha condotto i Festival di Sanremo e il Festivalbar. Ha fondato e portato in auge Radio Deejay, lanciando talenti come Gerry Scotti, Amadeus, Nicola Savino, Jovanotti, Linus, Paola & Chiara, Sandy Marton, Sabrina Salerno, Fabio Volo e Leonardo Pieraccioni. Insomma… un bel curriculum!

                Il numero uno degli irriconoscenti!

                Già qualche mese fa il dj non si era certo risparmiato contro la voce degli 883 Max Pezzali. “È stato il più irriconoscente, in questo almeno è il numero 1”. Al Corriere della Sera di recente è tornato sull’argomento 883, una collaborazione professionale col suo marchio che ha fatto la storia. Tenendo a specificare a chiare lettere che la serie tv ispirata alla nascita di quel gruppo emblematico per la musica degli anni ’90 in Italia – visionabile su Sky la prima stagione, è già stato annunciato il seguito – non la guarderà mai. Anche se fu proprio lui a scoprire e a lanciare quel progetto.

                Fu il primo ad intuire il loro potenziale

                “Nessuno prima di me aveva dato retta agli 883 all’epoca. Ed era chiaro che per emergere ti dovevano scoprire. Adesso ci sono i social. E direi che per fortuna c’è Youtube: i giovani possono farsi conoscere al pubblico con pochi filtri, senza qualcuno che decida fin da subito se hanno o meno un futuro”.

                In onda su Sky

                La serie tv di Sky si chiama Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883, diretta dal regista Sydney Sibilia. Un prodotto a nostro giudizio simpatico e divertente, prodotto da Sky Studios e Groenlandia. La serie ripercorre la carriera degli 883, dagli inizi in provincia al successo, otto puntate in tutto, già lo si può definire un piccolo successo, vista l’accoglienza da parte del pubblico. Cecchetto, come molti sanno, è il talent scout che lanciò quel gruppo strambo e atipico oltre trent’anni fa, nella serie interpretato da Roberto Zibetti.

                Il vero genio degli 883 era Mauro Repetto

                Per Cecchetto la chiave del successo della band pavese è da leggersi nei testi, nei “fatti di vita comuni che però aiutavano gli ascoltatori che si sentivano meno soli a vivere questi piccoli e giovanili drammi quotidiani. Ragazze e ragazzi che avevano bisogno di una canzone spassionata ma vera per ripartire. Il genio degli 883 originò da lì”. A proposito di genialità… in passato spesso Cecchetto ha parlato di Mauro Repetto come il vero autore e genio dietro le canzoni. Nessuna citazione invece su Max Pezzali, col quale la rottura sembra davvero insanabile

                Di Pezzali non parla

                “Lui è un ragazzo che ha sempre avuto un grande entusiasmo verso tutto: è un sognatore che realizza i suoi sogni con una dote che in pochi possono vantare: dopo averli realizzati ne trova continuamente di nuovi da inseguire”. Non a caso Repetto conduce ogni venerdì un programma sulla radio web di Cecchetto. No comment di Cecchetto invece su Max Pezzali, una rottura che sembra insanabile.

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