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Valeriona disperata: così hanno raggirato mia madre Gianna

La showgirl Valeria Marini ricostruisce la vicenda nella quale è stata coinvolta la madre, vittima di un investimento in bitcoin propostole da un produttore cinematografico. Riducendola addirittura sul lastrico, senza soldi per pagare l’affitto di casa…

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    E’ una Valeria Marini in lacrime, quella che racconta la vicenda accaduta alla madre. La donna, Gianna Orrù, avrebbe investito e perso oltre 350mila euro a causa di un investimento sbagliato in bitcoin, suggeritole dal produttore cinematografico Giuseppe Milazzo Andreani tra il 2018 e il 2019.

    Mamma si rifiutava di farmi entrare in casa, tanta era la vergogna

    La showgirl in merito non ha il benchè minimo dubbio: «Questa persona ha distrutto mia madre, che essendo una donna d’onore si vergognava di essere stata raggirata al punto di rifiutarsi persino di aprirmi la porta di casa».

    La chimera di un lauto guadagno coi bitcoin

    Il produttore 50enne è ora a processo con l’accusa di truffa, per aver convinto la Orrù a investire il proprio denaro, con la promessa che le avrebbe non solo restituito il capitale, ma anche che ne avrebbe ricavato profitti elevati.

    Cosa sono i bitcoin

    Si tratta di una moneta virtuale creata nel 2009 creata da uno o più hacker con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. Diversamente dalle altre valute il Bitcoin non ha dietro una Banca centrale che distribuisce nuova moneta ma si basa su due principi: un network di nodi – cioè di pc – che la gestiscono in modalità peer-to-peer, insieme all’uso di una forte crittografia per validare e rendere sicure le transazioni.

    Obiettivo cortometraggio

    In presenza del giudice monocratico della città giudiziaria, la Marini ha ricostruito la triste vicenda che ha distrutto psicologicamente la sua famiglia. In aula, ha dichiarato di aver conosciuto il Milazzo, tramite la sua segretaria. L’uomo si era presentato come produttore e voleva girare un cortometraggio (dal titolo L’ultimo applauso, che doveva essere distribuito nel 2016). La soubrette racconta: «Sosteneva che avrei potuto interpretare una parte e che per il progetto avrebbe utilizzato i fondi Imaie, l’istituto mutualistico per la tutela degli artisti.

    Il regista di matrimoni

    Andreani si era presentato sostenendo che aveva girato il video del matrimonio con l’imprenditore Giovanni Cottone, anche se la Marini non si ricorda minimamente di lui e prosegue nel racconto: «Così ci siamo incontrati nel mio ufficio e ha presentato la domanda a nome mio, percependo 15 o 20mila euro».

    L’occhio della madre (Ėjzenštejn non c’entra…)

    Poi la showgirl aggiunge altri dettagli importanti: «Mia madre, dopo aver visionato il corto, lo aveva contattato perché sosteneva che non fosse venuto bene e aveva chiesto alcune modifiche in fase di montaggio. Dopodiché, si è sempre occupata lei della faccenda perché io ero impegnata in altre trasmissioni. Con lei, Milazzo ha sempre avuto un atteggiamento ossequioso e la contattava spesso per cercare di stringere un rapporto di lavoro, ma non si è mai presentato come intermediario finanziario».

    Un investimento disastroso

    Successivamente il produttore avrebbe suggerito alla signora Orrù l’investimento in bitcoin. In aula la showgirl ha dichiarato di non essere a conoscenza della cosa «finché mia madre non aveva ormai già investito 200mila euro. All’inizio non sapevo cosa avesse, ma la vedevo sempre giù di morale e infatti ho subito pensato che avesse qualche problema di salute. Poi mi ha raccontato, ma nutriva la speranza che il suo denaro le fosse restituito soprattutto per una questione d’onore». Un problema finanziario talmente grave che ha reso necessario un aiuto concreto da parte della figlia: «Le ho dato casa mia perché non poteva nemmeno pagare l’affitto».

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