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Eleonora Riso delusa da MasterChef: «Non mi aspettavo di non essere chiamata a fare la chef»

Vincere MasterChef sembra aprire le porte a un futuro dorato nel mondo della gastronomia, ma la realtà può essere diversa. Eleonora Riso, vincitrice della tredicesima edizione, ne è la prova. Ecco come la giovane chef sta costruendo il suo percorso, lontano dai riflettori delle cucine stellate.

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    Vincere MasterChef, uno dei talent show culinari più amati e seguiti in Italia, sembra spesso essere il trampolino di lancio perfetto per una carriera nelle cucine stellate. Tuttavia, per Eleonora Riso, una delle vincitrici più promettenti, la realtà è stata ben diversa da quanto ci si potrebbe aspettare. A distanza di un anno dalla vittoria, Eleonora non ha ricevuto alcuna opportunità nelle grandi cucine stellate, nemmeno da parte dei celebri chef che l’hanno giudicata durante il programma: Giorgio Locatelli, Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo.

    «Gli chef del programma non mi hanno mai chiamato, ma non è un problema e non ho certo pretese», ha dichiarato Eleonora, mostrando di comprendere le differenze tra un cuoco amatoriale e un professionista

    .Un futuro in proprio con il nuovo percorso
    Ma, nonostante la mancanza di opportunità nel mondo delle stelle Michelin, Eleonora non si è persa d’animo. La sua attenzione si è spostata verso un progetto più accessibile e comunitario. Eleonora ha infatti iniziato a informarsi su come funzionano i Circoli Arci, associazioni culturali che promuovono eventi sociali e spazi condivisi, spesso legati alla gastronomia.

    Ispirata dalla sua esperienza a Milano, dove frequentava il Ciq (Centro Internazionale di Quartiere), Eleonora ha trovato in questi luoghi un modello che potrebbe rappresentare il suo futuro ideale. «Un gruppo di ragazzi nordafricani aveva creato una realtà fantastica, con cucina e spazi ampi per stare insieme. È il mio modello», ha spiegato, dimostrando un forte interesse per una cucina che non sia solo ristorazione, ma anche condivisione e incontro.

    Nonostante le sfide, Eleonora non è interessata a seguire il percorso tradizionale della gavetta nelle cucine professionali. Dopo anni di lavoro come cameriera, sente l’esigenza di costruire qualcosa di suo, senza dover affrontare un lungo periodo di apprendistato in un ristorante.

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