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Giulia De Lellis stuzzica Chiara Ferragni: frecciatine e rivalità infiammano Venezia

A Venezia, Giulia De Lellis ha lanciato una frecciatina velata a Chiara Ferragni durante l’evento “Il Tempo delle Donne”, organizzato dal Corriere della Sera. Sebbene non l’abbia menzionata direttamente, le parole taglienti di De Lellis sulla necessità di seguire le regole sono state percepite come una critica alla Ferragni.

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    Giulia De Lellis ha colto l’occasione per lanciare una frecciatina velenosa alla sua collega Chiara Ferragni, senza mai nominarla esplicitamente. Tutto questo durante l’evento “Il Tempo delle Donne” a Venezia, organizzato dal Corriere della Sera, Giulia De Lellis ha lanciato una sorta di sfida alla sua collega influencer Chiara Ferragni, pur senza nominarla esplicitamente. Il commento di Giulia ha creato un evidente confronto tra le due regine dei social italiani. Questa sottile provocazione ha confermato le voci di una rivalità nascosta tra le due icone digitali.

    Durante l’intervento l’influencer romana ha sottolineato l’importanza di seguire le regole nel mondo dell’influencing, alludendo al recente caso che ha coinvolto la collega milanese. La De Lellis ha affermato che “bisogna fare o non fare” e che “la legge non ammette l’ignoranza”. La tensione tra le due influencer è nota da tempo, e questo episodio sembra averla ulteriormente confermata.

    “Ci sono persone che continueranno a fregarsene delle regole, però di base ci sono sempre state. Bisognava fare o non fare? Bisogna seguire le regole”, ha sottolineato la De Lellis. E ancora: “Sta al buon senso della persona che fa questo lavoro, o come qualsiasi altro mestiere. Come dice mio padre, la legge non ammette l’ignoranza. Le regole ci sono sempre state e c’è chi le segue e chi no”.

    Giulia da Uomini e Donne al successo social
    Giulia De Lellis ha raccontato la sua ascesa nel mondo dello spettacolo a partire dalla partecipazione a Uomini e Donne. Incredibilmente, quando entrò nel programma non aveva nemmeno un profilo Instagram! È stato proprio dopo la scelta di Andrea Damante che ha aperto il suo account, conquistando in pochissimo tempo ben 600mila follower. Secondo lei, il segreto del suo successo è stato quello di mostrarsi sin da subito simpatica e genuina.

    Ma a sorpresa, Giulia ha confessato di avere un rapporto piuttosto complesso con la tecnologia. Nonostante sia un’influencer di successo, ha ammesso di essere quasi “allergica” al cellulare e di non amare particolarmente usarlo. Anzi, spesso rimprovera le persone che la circondano, come sua madre, per l’uso eccessivo dei dispositivi digitali.

    Tutto questo, dunque, conferma le voci su una rivalità che da tempo circola nel mondo del web. Sebbene nessuna delle due abbia confermato apertamente il conflitto, le frecciatine lanciate a eventi pubblici e le differenze di approccio al lavoro da influencer rendono il confronto inevitabile. Resta da vedere se questa tensione sottile sfocerà in un confronto diretto o se continuerà a rimanere velata.

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      Il club dei super ricchi: quindici miliardari con oltre 100 miliardi di dollari a zucca

      Il club dei super ricchi raggiunge un nuovo record: 15 miliardari con oltre 100 miliardi di dollari, guidati da Bernard Arnault, Jeff Bezos e Elon Musk.

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        Il club dei super ricchi del mondo è più affollato che mai: ci sono infatti 15 miliardari con un patrimonio di oltre 100 miliardi di dollari, il numero più alto mai registrato. Lo rivela il Bloomberg Billionaire Index, secondo cui la ricchezza combinata di questi 15 magnati è cresciuta del 13% nell’ultimo anno, raggiungendo quota 2.200 miliardi di dollari, una cifra appena superiore all’intero PIL italiano.

        I leader del club dei super ricchi

        A guidare il gruppo c’è Bernard Arnault, il patron di LVMH, con oltre 220 miliardi di patrimonio, seguito da Jeff Bezos e Elon Musk. Per la prima volta quest’anno, a debuttare nel club dei super ricchi, è comparsa Françoise Bettencourt Meyers, erede dell’impero L’Oreal. Tra gli altri nuovi ingressi c’è il miliardario messicano Carlos Slim, 84 anni, al 13° posto con 106 miliardi di dollari. La sua ricchezza è aumentata grazie al boom del peso messicano, che ha spinto le azioni delle sue aziende, dall’edilizia alla gestione di ristoranti e negozi, rendendolo la persona più ricca dell’America Latina.

        I magnifici 15

        L’elenco dei magnifici 15 vede dietro al re del lusso francese ben 10 americani, tutti protagonisti della corsa tecnologica: Jeff Bezos, Elon Musk, Mark Zuckerberg, Larry Page, Bill Gates, Sergey Brin, Steve Ballmer, Warren Buffett, Larry Ellison e Michael Dell. Nell’elenco statunitense, l’unico esponente della Old Economy è Buffett, il cui rendimento è stato accresciuto dagli investimenti in Apple e altre società tecnologiche attraverso la sua Berkshire Hathaway.

        Il resto del mondo

        Dal dodicesimo posto in poi troviamo i rappresentanti del resto del mondo: il petroliere indiano Mukesh Ambani, il messicano Carlos Slim, l’altro magnate indiano Gautam Adani (infrastrutture e logistica) e la donna più ricca del mondo, la francese Françoise Bettencourt Meyers, erede dell’impero L’Oreal.

        Il club dei super ricchi si espande, mentre le loro fortune continuano a crescere a ritmi vertiginosi, ridefinendo i confini della ricchezza globale.

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          Monaco nel caos: Alberto di Monaco riorganizza il potere, mentre il suo ex braccio destro denuncia un complotto!

          Il Principe Alberto di Monaco e sua moglie Charlene Wittstock accusati di spese folli e scandali finanziari. A quanto pare, l’ex contabile della coppia principesca è stato arrestato e interrogato per la gestione dei fondi del Principato, con sospetti su irregolarità e spese eccessive. L’arresto e l’interrogatorio dell’ex contabile sollevano dubbi sulla trasparenza finanziaria delle famiglia reale monegasca

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            Alberto di Monaco è coinvolto in un nuovo scandalo mediatico, con l’ex amministratore del suo patrimonio, Claude Palmero, arrestato e interrogato per ore. Le accuse, tra diffamazione e abuso di fiducia, provengono dallo stesso principe. Il licenziamento di Palmero, avvenuto a giugno 2023, ha scatenato un’indagine dopo la divulgazione di segreti sulla famiglia reale tramite il sito Dossiers du Roche.

            Il diario di Palmero, trapelato al Le Monde, ha rivelato dettagli sulle spese eccessive della famiglia, come i 15 milioni di euro spesi da Charlene, e le fortune custodite in paradisi fiscali da Alberto per mantenere i figli illegittimi.

            In risposta alla crisi, Alberto ha rafforzato la catena di comando giudiziaria del Principato con nuove nomine, mentre l’avvocato di Palmero denuncia una campagna di false informazioni per colpire il suo cliente, aumentando la tensione politica a Monaco con Samuel Vuelta-Simon, ex procuratore di Tolosa e ora nuovo segretario di Stato, Éric Arella, nominato direttore della pubblica sicurezza.

            Nel frattempo, l’avvocato di Claude Palmero, Marie-Alix Canu-Bernard, ha criticato la diffusione di “false informazioni” per influenzare l’indagine e danneggiare la reputazione del suo cliente, sostenendo che Palmero è da tempo “bersaglio di potenti interessi a Monaco”. La situazione evidenzia una crescente tensione politica e giudiziaria nel Principato.

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              Barbascura X: da topo da laboratorio a pirata dei social con un milione di followers

              Barbascura X, nato a Taranto 37 anni fa, è diventato un fenomeno del web con oltre un milione di follower. Da chimico a divulgatore scientifico, conduttore televisivo, scrittore e performer teatrale, il suo stile ironico e grottesco ha rivoluzionato il modo di spiegare la scienza

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                Prima di diventare un fenomeno dei social, Barbascura X era praticamente un topo da laboratorio. Nato a Taranto 37 anni fa, ha un curriculum impressionante: laurea in chimica organica, specialistica in sintesi organica, dottorato in green chemistry e una serie di lavori di ricerca e laboratorio in tutta Europa. Ma la sua carriera ha preso una svolta inaspettata, facendolo diventare uno dei primi divulgatori scientifici del web, oltre che conduttore televisivo, scrittore e performer teatrale. La sua scienza “spiegata male”, raccontata in modo ironico e grottesco, ha conquistato oltre un milione di follower, grazie a uno stile che ha superato “l’autoreferenzialità e la sacralità tradizionalmente associate al mondo scientifico”.

                Le origini del fenomeno Barbascura X

                Iniziamo con le presentazioni, anche se non ha mai svelato il suo vero nome.

                “Penso di aver tolto davvero la maschera facendomi chiamare Barbascura. Ho l’impressione di poter fare e dire qualsiasi cosa senza dover rendere conto a nessuno.”

                Del tipo?

                “Quando ho iniziato a fare video lavoravo come chimico in un laboratorio ad Amsterdam e mi faceva comodo che i colleghi e le persone che leggevano i miei articoli non sapessero che nel frattempo facevo lo scemo sui social.”

                Cosa temeva?

                “Il mio capo non avrebbe sicuramente apprezzato, mi avrebbe messo davanti a una scelta. Per qualcuno il divertimento è inaccettabile.”

                E nella quotidianità l’anonimato non le crea alcun problema?

                “No anzi, la cosa più bella è che non ricevo chiamate dai call center, non riescono a rintracciarmi. E non ci è riuscito nemmeno un gruppetto di persone con idee molto bizzarre sul Covid che per mesi ha tentato invano di trovare il mio indirizzo di casa. Volevano venire a ‘redarguirmi’ perché non apprezzavano quello che dicevo sulla pandemia. Per un po’ mi sono anche infiltrato tra loro su Twitter, è stato divertente assistere agli sforzi con cui cercavano di scoprire il mio vero nome.”

                L’evoluzione del personaggio

                Il nome d’arte, invece, lo aveva scelto ai suoi esordi su YouTube nel 2014. “Poi con calma lo cambio”, aveva detto. Invece, ha compiuto dieci anni.

                “È come quando a 14 anni crei un indirizzo mail imbarazzante e poi rimane quello per tutta la vita. Barbascura nasce in un periodo in cui i miei coinquilini di Bologna mi davano del pirata per via del mio look e perché mi ero appassionato di storia della pirateria. E ‘Barbanera’ era già stato preso.”

                La vita da pirata dei social

                Com’è la vita di un pirata?

                “Sono un festaiolo, ho trasformato la mia casa in un parco giochi. La mia serata ideale è con una chitarra, un po’ di amici, una pizza e giochi da tavolo. E poi viaggio un sacco.”

                In quale altra definizione si rivede? Online viene descritto come youtuber, scrittore, stand-up comedian, persino divulgatore punk.

                “Il problema delle definizioni è che cercano di incasellarti, a me invece piace fare tante cose e in modo molto caotico. Però direi satiratore scientifico.”

                Niente a che vedere con lo stile sobrio alla Piero Angela.

                “No e forse ha funzionato proprio per questo. Quando ho iniziato a fare video, i divulgatori si rivolgevano solo ai propri colleghi, c’era questa necessità di darsi un tono. Non esisteva qualcuno che parlasse di scienza come se si stesse rivolgendo a un amico al pub e le persone non immaginavano di potersi divertire imparando cose nuove.”

                Critiche e consensi

                Alcuni nel settore non la apprezzarono. Ricordo che in uno scambio su Twitter Roberto Burioni le disse: “Non discuto con chi ha la cattedra su Youtube”. Lei in risposta lo definì un classista.

                “È stato un battibecco divertente. Mi ricordo che quando uscirono i miei primi video si scatenò un dibattito all’interno della comunità dei divulgatori scientifici italiani, perché non era pensabile scherzare su determinati argomenti. Uno di loro mi disse che non avevo capito come funzionava l’evoluzione perché l’avevo rappresentata attraverso un pupazzetto verde. Ma oggi sono ben voluto nel mondo accademico.”

                La transizione dalla chimica alla comunicazione

                Il lavoro da chimico, però, nel frattempo l’ha lasciato.

                “In parte perché nel 2019 ero tornato in Italia con la prospettiva di rimanere a Roma qualche mese, invece rimasi bloccato per la pandemia e mi innamorai della città. E poi il lavoro in laboratorio era diventato molto stressante. Erano luoghi poco umani ed ero arrivato al punto in cui entravo nel panico all’idea di tornarci. Adesso continuo a fare ricerca e scrivere articoli per l’università.”

                Il successo sui social

                A darle la fama sui social in ogni caso non fu la chimica, ma gli animali. Nel primo video del suo format più noto, “Scienza Brutta”, sosteneva la tesi che i panda dovrebbero estinguersi.

                “È nato per caso, per dare fastidio a una mia collega di dottorato a cui i panda piacevano un sacco. Mi ero messo a studiare tutto di questi animali, cercando dei ganci per demolirli, e involontariamente era nato questo monologo che ripetevo spessissimo agli amici per farli ridere.”

                Quando ha capito che l’idea funzionava?

                “Quando ho pubblicato un video sui cetrioli di mare. Io stesso pensavo ‘ma a chi interessano?’ e invece è andato primo in tendenza su YouTube.”

                Dalla scienza ai teatri

                Poi è passato ai riti di accoppiamento e di recente li ha anche portati a teatro.

                “Sono affascinanti. Soprattutto quelli dei ragni, animali che in genere sono molto sottovalutati e che invece fanno delle cose assurde. I maschi hanno un sacco di strategie di corteggiamento, dalla danza al bondage. Conquistano le femmine anche con i regali, come bozzoli pieni di prede.”

                Quindi uno spettacolo in cui si parla di sesso, persino di escrementi. Il politicamente corretto allora non esiste?

                “In passato ho assistito a esternazioni di cattivo gusto, fatte da comici che si sono poi lamentati della censura del politicamente corretto. In realtà si può parlare veramente di ogni cosa, dipende da come lo fai. La gente deve sapere che stai scherzando.”

                La sfida dei social moderni

                Ma se aprisse il suo canale oggi, avrebbe lo stesso successo?

                “Oggi bisogna un po’ appiattirsi, perché i reel e l’algoritmo privilegiano contenuti brevi e sempre più semplici. La soglia dell’attenzione si è abbassata molto ed è facile diventare una ‘scrollata sul cesso’ fra mille altre.”

                Lei ha paura di diventarlo?

                “Io parto da una posizione avvantaggiata, perché le persone mi conoscono già e posso permettermi di non esplodere con ogni contenuto. Il terrore più grande è piuttosto di deludere chi mi segue, di tradire la loro fiducia. Questa cosa mi crea un po’ di problemi.”

                In che modo?

                “Sto così attento a non dire e fare cazzate che alla fine lavoro e studio anche più del dovuto. Rivedo i miei contenuti mille volte e ormai non parlo quasi più nemmeno delle cose di cui sono sicuro al cento per cento.”

                La crisi climatica

                La crisi climatica le fa paura invece? Nel suo “Saggio erotico sulla fine del mondo” il disastro ambientale si trasforma nel set di una commedia tragicomica.

                “Nel tempo ho sviluppato un certo cinismo. Ogni volta che a livello politico si è sul punto di prendere delle decisioni che aiuterebbero a salvare il pianeta ci sono delle categorie che si oppongono perché viene toccato il loro orticello. Adesso ci troviamo tutti a bordo di un aereo che sta precipitando, circondati da persone che sorseggiano serenamente il loro cocktail mentre altre, i più giovani soprattutto, sono in piedi e urlano, com’è naturale che sia.”

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