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Goldrake U: il reboot del robot leggendario che unisce nostalgia e modernità

Nuovi episodi, vecchi valori: dal pacifismo intergalattico alla lotta per l’inclusione, il mito di Goldrake si rinnova con un design attuale e storie inedite. Una sfida per Rai2, tra ricordi e un futuro ancora da costruire.

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    “Si trasforma in un razzo missile…”: per chi ha vissuto l’infanzia tra gli anni ’70 e ’80, queste parole sono pura magia. Oggi, dopo quasi cinquant’anni, Goldrake torna a solcare il piccolo schermo con Goldrake U, un reboot che promette di mantenere lo spirito del passato aggiornandolo per il pubblico contemporaneo. L’appuntamento è su Rai2, in prima serata, con i primi quattro episodi di una serie da tredici puntate.

    Il robot più amato di sempre non è cambiato nei valori: è ancora il difensore della Terra, il profugo spaziale che lotta per un mondo più giusto. Ma le storie, il design e i personaggi hanno subito una trasformazione per adattarsi ai tempi.

    Da Atlas Ufo Robot a Goldrake U: un fenomeno culturale
    La prima trasmissione italiana di Atlas Ufo Robot risale al 4 aprile 1978. In un periodo in cui i cartoni animati erano dominati dal monopolio Disney, Goldrake rappresentò una rivoluzione. Il suo successo segnò l’inizio dell’era dei robot giapponesi e cambiò il modo in cui una generazione intera vedeva il mondo.

    Duke Fleed, ribattezzato Actarus in Italia, era un eroe tormentato e solitario, pronto a sacrificarsi per salvare il pianeta che lo aveva accolto. Con lui, compagni indimenticabili come Alcor, Venusia e Maria. E poi c’era lui, Goldrake: potente, invincibile, simbolo di speranza.

    Un reboot che guarda al futuro
    Goldrake U non è una semplice riedizione della serie originale. È un reboot, un rilancio che introduce storie nuove e personaggi rivisti per rispondere alle aspettative del pubblico contemporaneo. Actarus, ora Daisuke, appare più giovane e introspezione e conflitti interiori sono al centro del suo personaggio.

    Alcor non è più una spalla, ma un guerriero con un ruolo paritario. Venusia si trasforma in una sacerdotessa, mentre Maria assume un’aura più complessa e controversa, anche con un design ipersessualizzato. Lo stesso Goldrake è stato ridisegnato: slanciato, corazzato, pronto a fronteggiare nemici con armi mai viste.

    La serie è il risultato di una joint venture tra Manga Productions e Dynamic Planning, con una produzione che tocca location internazionali, dal deserto mediorientale ai paesaggi europei.

    Goldrake oggi: nostalgia o necessità?
    Dietro il ritorno di Goldrake si nasconde qualcosa di più profondo della semplice nostalgia. I temi affrontati dalla serie – pace, ecologia, inclusione – risuonano con forza in un mondo che sembra aver smarrito molte delle conquiste del passato.

    Goldrake, l’eroe pacifista intergalattico, non combatte più solo alieni invasori, ma ci ricorda quanto sia necessario lottare per costruire un futuro migliore. Un messaggio che unisce generazioni diverse, tra chi lo ha conosciuto negli anni ’70 e chi oggi legge manga e guarda anime.

    La sfida di Rai2
    Per Adriano De Maio, responsabile delle serie tv Rai, Goldrake U rappresenta una scommessa. «Abbiamo bisogno di modelli positivi e inclusivi, e Goldrake è perfetto per accendere il palinsesto», ha dichiarato. La prima serata è solo un test, ma se il pubblico risponderà, la serie continuerà con gli episodi successivi.

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