In primo piano
I Cesaroni 7 si farà, ma senza Lucia: Claudio Amendola svela tutti i dettagli!
Dopo settimane di attese e incertezze, arriva la conferma: I Cesaroni torneranno, ma con grandi sorprese. Elena Sofia Ricci non ci sarà, e nemmeno alcuni dei volti storici.
Finalmente arriva l’annuncio che tutti stavano aspettando: I Cesaroni torneranno, ma non come ci si aspettava. In un’intervista, Claudio Amendola ha rivelato che le riprese della settima stagione della serie cult cominceranno ufficialmente il 24 febbraio 2025 con l’assenza di uno dei pilastri storici della serie: Lucia, il personaggio interpretato da Elena Sofia Ricci. Amendola ha chiarito che Giulio, il suo personaggio, non sarà più affiancato da Lucia. “Giulio tornerà da solo. Non posso aggiungere altro, sto facendo i provini”.
Ma le sorprese non finiscono qui: se Elena Sofia Ricci non sarà della partita, il resto del cast maschile storico de I Cesaroni ci sarà tutto. “Purtroppo, Elena non ci sarà, è stata un caposaldo della serie. Ma rivedremo tutti i maschi de I Cesaroni”, ha aggiunto Amendola, dando una notizia che farà felici i fan: Marco (Matteo Branciamore), Cesare (Antonello Fassari), Rudi (Niccolò Centioni), Mimmo (Federico Russo), Ezio (Max Tortora) e Walter (Ludovico Fremont) torneranno a farci compagnia.
Ma la delusione è forte per chi sperava di vedere anche le donne di casa Cesaroni. Micol Olivieri, che interpretava Alice Cudicini, non tornerà. Anche Alessandra Mastronardi, che interpretava l’indimenticabile Eva, ha escluso categoricamente un suo ritorno, chiudendo ogni speranza di vedere il personaggio tornare.
Se, quindi, le assenze pesano, il ritorno di gran parte dei personaggi maschili potrebbe riportare la serie sui binari giusti, mantenendo alta l’aspettativa tra i fan. Per ora, l’unica speranza per i più nostalgici è un cameo di Lucia o delle sue “figlie televisive”. Ma, come dice Amendola, “Lo spirito di Elena sarà presente in ogni scena.”
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Cucina
Ricetta nata per soddisfare un re buongustaio, la Quiche Lorraine ci porta tra i sapori della Francia
È molto più di una semplice torta salata, ma è icona che incarna secoli di tradizioni. La sua storia appassionante ci ricorda il potere unificante del cibo e di come un piatto semplice possa trasportarci in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio.
Storia di un re buongustaio
Fu re Luigi XIV che, deliziato dalla Quiche Lorraine ha iniziato a guadagnare popolarità fuori dalla Lorena, grazie alla diffusione della ricetta attraverso i matrimoni reali e l’influenza della cucina francese nella nobiltà europea. Nel 1800, la quiche acquisì ulteriore popolarità grazie alla sua inclusione nei menu dei caffè e dei bistrot parigini. La sua versatilità e il suo sapore delizioso la resero un piatto amato da tutti i ceti sociali, diventando un classico della cucina francese.
Quiche Lorraine
Ingredienti per una quiche da 20 cm di diametro
1 confezione di pasta brisée già pronta
Per il ripieno
200 g di pancetta affumicata a fettine
150 g di emmental grattugiato
4 pomodorini ciliegino
3 uova
250 ml di panna fresca
Basilico q.b.
Sale e pepe q.b.
Noce moscata q.b.
Procedimento
In una padella antiaderente, rosola la pancetta affumicata fino a quando diventa dorata e croccante. Stendere la pasta brisée in una teglia tonda imburrata e infarinata, premi bene sul fondo e sui bordi della teglia per farla aderire, bucherella il fondo con una forchetta e mettila in frigorifero per 15-20 minuti.
In una ciotola, sbatti le uova con la panna fresca e il formaggio emmental, aggiungi sale, pepe, la pancetta e la noce moscata a piacere, mescola e versa delicatamente il composto nella teglia con la brisée, che nel frattempo avrai tolto dal frigo, distribuisci sulla superficie qualche pomodorino affettato sottile, e inforna la quiche per circa 30-35 minuti a 170 gradi, ventilato.
Sarà cotta quando la brisée apparirà dorata e il ripieno è gonfio e leggermente rappreso. Una volta cotta, lascia raffreddare leggermente prima di servire.
In primo piano
Jasmine Carrisi sbarca a Beautiful: il traguardo impensabile della figlia di Al Bano e Loredana Lecciso!
La giovane figlia di Albano e della Lecciso ha debuttato nella soap opera più famosa al mondo, emozionando i fan e ottenendo il riconoscimento per il suo talento. Un successo che la vede protagonista insieme ai grandi attori internazionali.
Dopo una carriera già avviata come cantante, Jasmine Carrisi conquista un altro traguardo importantissimo: la sua prima apparizione in “Beautiful”, la soap opera che da oltre 30 anni incolla milioni di spettatori alla tv. Una vittoria che ha lasciato senza parole anche i fan, che si sono riversati sui social per complimentarsi con la figlia di Al Bano e Loredana Lecciso.
Un evento straordinario per Jasmine Carrisi, che dopo aver fatto parlare di sé nel mondo della musica, conquista anche il palcoscenico internazionale della televisione. La figlia di Al Bano e Loredana Lecciso ha fatto il suo debutto in una delle soap opera più seguite al mondo: “Beautiful”. Un traguardo che pochi si aspettavano, ma che ora la proietta ancor di più sotto i riflettori del mondo dello spettacolo.
In queste settimane, il cast storico di “Beautiful” ha registrato alcune puntate speciali a Roma, per la prima volta in 36 anni. La capitale è stata scelta come scenario per nuove scene, che hanno visto Jasmine Carrisi tra i protagonisti. Un evento che, per la giovane, ha rappresentato una vera e propria realizzazione professionale.
Ad annunciare la sua partecipazione alla famosa soap opera è stata proprio Jasmine attraverso un post sui suoi canali social. “Incredibile aver partecipato a una puntata di Beautiful con la mia canzone in sottofondo”, ha scritto la giovane artistica, accompagnando il testo con uno scatto che la vede insieme ad alcuni dei più noti attori della soap. Jasmine Carrisi non è nuova alle luci della ribalta. Dopo aver intrapreso la carriera musicale, seguendo le orme del padre Al Bano, la ragazza ha dimostrato anche di possedere un notevole talento. La sua canzone ha fatto da colonna sonora a una delle scene più significative della puntata in cui ha preso parte, un dettaglio che l’ha resa ancora più orgogliosa.
Quando si potrà vedere la puntata?
La scena con il suo debutto sarà possibile rivederla su Mediaset Infinity. Un’occasione imperdibile per chi vuole vedere la giovane Carrisi all’opera sul set della storica soap.
Cronaca
Alessitimia e crimini efferati: la psicopatologia dietro gli omicidi di Impagnatiello e Pifferi
Alessia Pifferi e Alessandro Impagnatiello sono due casi drammatici legati all’alessitimia, un disturbo che impedisce di riconoscere e gestire le emozioni. Ma quanto influisce davvero sulle azioni criminali?
L’alessitimia è un disturbo psicologico che può influire profondamente sul comportamento umano, ma non giustifica azioni criminali estreme. Recentemente, questa condizione è stata diagnosticata in due protagonisti di tragiche vicende: Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano, e Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo per l’omicidio della figlia di 18 mesi, Diana. Sebbene l’alessitimia possa spiegare alcuni tratti comportamentali, entrambi sono stati ritenuti capaci di intendere e volere secondo la perizia psichiatrica. Ma che cos’è esattamente l’alessitimia e come influisce sul comportamento umano?
Cos’è l’alessitimia e come incide sulla vita emotiva
Il termine “alessitimia”, derivato dal greco, significa “mancanza di parole per esprimere emozioni”. Questo disturbo psicologico impedisce a chi ne soffre di riconoscere, comprendere e verbalizzare le proprie emozioni, rendendo difficile relazionarsi con gli altri e prendere decisioni razionali. Le persone alessitimiche tendono a confondere emozioni e sensazioni fisiche, mostrando una scarsa empatia e difficoltà nell’elaborare e comunicare i propri sentimenti.
Alessitimia e crimine: perché giustifica azioni estreme
Sebbene l’alessitimia possa essere associata a disturbi psicologici come ansia, depressione e disturbi alimentari, non può essere considerata una giustificazione per comportamenti criminali. Nei casi di Alessia Pifferi e Alessandro Impagnatiello, le perizie psichiatriche hanno confermato che, nonostante il disturbo emotivo, entrambi erano pienamente consapevoli delle loro azioni e quindi responsabili. L’alessitimia, sebbene comprometta la capacità di regolare le emozioni, non scusa comportamenti impulsivi e violenti.
Trattamento dell’alessitimia con la psicoterapia e gli approcci Terapeutici
Il trattamento dell’alessitimia è possibile attraverso tecniche di psicoterapia cognitivo-comportamentale, che mirano a migliorare la consapevolezza emotiva e la gestione delle emozioni. Questi trattamenti aiutano i pazienti a sviluppare una maggiore empatia e a migliorare la comunicazione emotiva. Tuttavia, la diagnosi e il trattamento devono essere condotti da professionisti qualificati, in quanto il disturbo può avere un impatto significativo sulla vita emotiva e relazionale dell’individuo.
L’alessitimia non è una scusa per commettere crimini!
L’alessitimia, pur essendo una condizione che può compromettere gravemente la consapevolezza emotiva e la gestione delle emozioni, non deve essere vista come una scusante per crimini violenti. Sebbene questa psicopatologia possa spiegare comportamenti impulsivi e difficoltà affettive, la responsabilità individuale resta fondamentale. La consapevolezza emotiva è essenziale per un corretto funzionamento sociale e per la gestione delle proprie azioni, ed è importante che i disturbi psicologici vengano trattati in modo adeguato per evitare conseguenze devastanti.
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