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Ilaria Salis, ora come si procede?

Ilaria Salis è stata eletta al Parlamento Europeo. Ora iniziano le pratiche per farla uscire dall’Ungheria. Cosa dice il Trattato dell’Unione Europa.

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    E’ stata la più votata nella circoscrizione nord occidentale con oltre 109 mila preferenze e nella circoscrizione Italia insulare con oltre 48mila voti. Stiamo parlando di Ilaria Salis, candidata di Alleanza Verdi e Sinistra, che negli ultimi mesi è stata al centro delle cronache giudiziarie, e non solo, che hanno visto coinvolte Italia e Ungheria. Incarcerata in attesa di giudizio la Salis è stata candidata a sorpresa da Bonelli & Co per le elezioni europee proprio con l’intento di toglierla dagli arresti domiciliari in Ungheria. E inoltre piazzarla su uno scranno del Parlamento Europeo a poco meno di 8mila euro netti al mese di stipendio e oltre i 5 mila euro di indennità a cui aggiungere 350 euro per le singole presenze. Missione compiuta quindi per AVS che supera la soglia del 6%. Almeno nella prima parte. Già perché adesso bisogna fare uscire la Salis dall’Ungheria. E non sarà una cosa semplice.

    Cosa dicono gli accordi internazionali

    Salis, attualmente ai domiciliari in Ungheria, è accusata di aver aggredito due militanti neonazisti a Budapest nel 2023. La sua elezione al Parlamento Europeo per Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) potrebbe cambiare la sua situazione legale, in quanto godrebbe dell’immunità parlamentare. Il Protocollo numero 7 sui privilegi e sull’immunità dell’Unione Europea prevede che i membri del Parlamento Europeo beneficiano di immunità da detenzione e procedimenti giudiziari durante le sessioni parlamentari. Tuttavia, l’elezione non annulla le accuse: il giudice di Budapest potrebbe chiedere la revoca dell’immunità.

    L’inizio di nuove sfide legali

    Gli avvocati della neo deputata a Strasburgo, Mauro Straini ed Eugenio Losco hanno già dichiarato di aver chiesto la scarcerazione della loro assistita e la sospensione del processo per la durata della carica. Non appena sarà ufficiale l’elezione, hanno detto i due avvocati alle autorità magiare verrà richiesta l’applicazione immediata dell’improcedibilità come previsto dall’articolo 9 lettera b del settimo protocollo del Trattato dell’Unione Europeo.

    Scarcerazione e lo stop al processo sono automatiche

    Il tribunale magiaro potrebbe anche decide scarcerazione e sospensione del processo prima che arrivi la sollecitazione della difesa. Potrebbero decorrere o dal momento dell’acquisizione dello status di parlamentare o dall’inizio dei lavori parlamentari previste per il 16 e 19 luglio, come suggerisce una prassi parlamentare. All’Ungheria comunque, come a qualsiasi Stato membro, resta la possibilità di chiedere la revoca dell’immunità.

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