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Pediofobia: l’orrore nascosto dietro gli occhi inanimati delle bambole!

Tra le paure più inquietanti e poco comprese c’è la la paura dello sguardo delle bambole. È una fobia che può trasformare oggetti apparentemente innocui in fonti di terrore paralizzante. Le bambole, associate all’innocenza, diventano minaccia oscura per chi ne è affetto.

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    Si chiama pediofobia, ed è una paura intensa e irrazionale delle bambole. Chi ne soffre può provare ansia, panico e disagio anche solo alla vista di una bambola. Questo disturbo può estendersi a bambole di qualsiasi tipo, da quelle di porcellana a quelle moderne di plastica, e perfino a bambole animate come i manichini.

    Le cause della pediofobia non sono del tutto chiare, ma possono includere esperienze traumatiche legate alle bambole durante l’infanzia, o essere alimentate da film horror e storie di bambole maledette che hanno lasciato un segno profondo nella psiche

    I sintomi possono variare da una leggera ansia a veri e propri attacchi di panico. Le persone affette possono evitare negozi di giocattoli, musei con esposizioni di bambole, o case dove sono presenti questi oggetti. La pediofobia può influenzare negativamente la qualità della vita, limitando le attività quotidiane e sociali.

    La terapia cognitivo-comportamentale è spesso efficace, aiutando le persone a riconoscere e modificare i pensieri negativi legati alle bambole. Tecniche di esposizione graduale possono desensibilizzare la risposta di paura, permettendo un’interazione più serena con l’oggetto fobico.

    La pediofobia trasforma bambole in sinistri simboli di terrore. Comprendere questa fobia e affrontarla con il giusto supporto può aiutare a dissipare le ombre che avvolgono questi oggetti, restituendo serenità a chi ne soffre.

    Anche ciò che sembra innocuo può celare profondi timori, ma con la giusta guida, è possibile superare ogni paura.

      Cucina

      Panbiscotto ai frutti rossi: una ricetta dalle origini antiche che anche la dieta perdona!

      Il panbiscotto è una ricetta che ha origini antiche e si prestava a essere preparato con ingredienti semplici, spesso disponibili in dispensa. L’aggiunta dei frutti rossi, oltre a dare un tocco di colore e freschezza, arricchisce il dolce di vitamine e antiossidanti, rendendolo non solo gustoso ma anche nutriente

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        Combina la croccantezza del biscotto con la morbidezza e la dolcezza dei frutti rossi. Una scelta eccellente per chi cerca un dolce facile da preparare, ma che sia allo stesso tempo raffinato e delizioso.
        Puoi personalizzare il tuo panbiscotto aggiungendo gocce di cioccolato o noci tritate per un tocco in più di sapore e croccantezza.
        Il panbiscotto ai frutti rossi si conserva bene per diversi giorni se tenuto in un contenitore ermetico. Può anche essere congelato e scongelato all’occorrenza.

        Panbiscotto ai frutti rossi

        Ingredienti per uno stampo medio da plumcake
        200 g di farina 00
        100 g di zucchero semolato
        100 g di burro fuso freddo
        2 uova
        3 cucchiai di nocciole tritate
        1 bustina di lievito per dolci
        1 pizzico di sale
        150 g di frutti rossi misti (lamponi, mirtilli, ribes)

        Procedimento
        Inizia lavando e asciugando bene i frutti rossi. Se i frutti sono grandi, tagliali a metà. In una ciotola grande, sbatti le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungi il burro fuso e continua a mescolare.

        Setaccia la farina insieme al lievito, alle nocciole e al pizzico di sale, poi incorporali gradualmente al composto di uova e zucchero. Delicatamente, aggiungi i frutti rossi all’impasto, mescolando con cura per evitare di romperli troppo.

        Versa l’impasto in uno stampo da plumcake imburrato e infarinato. Livella la superficie con una spatola. Cuoci in forno preriscaldato a 170°C ventilato per circa 30-35 minuti, o fino a quando il panbiscotto non sarà dorato in superficie e uno stecchino inserito al centro ne uscirà pulito. Lascia raffreddare completamente il panbiscotto prima di tagliarlo a fette.

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          Gossip

          Kate Middleton apre un nuovo capitolo dopo il cancro, si riprende, ma cambiano le priorità: «La malattia le ha cambiato la vita»

          La salute di Kate Middleton sta migliorando, ma secondo esperti reali, la sua vita pubblica non sarà più la stessa. Viaggi selezionati e impegni meno frequenti: ecco cosa ci aspetta.

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            Kate Middleton dopo aver combattuto con coraggio la sua battaglia contro il cancro, sta lentamente recuperando e tornando alla sua vita pubblica. La principessa del Galles, che recentemente ha ripreso gli impegni ufficiali partecipando alle celebrazioni del Remembrance Day, sembra essere sulla via della guarigione.

            Kate cambia vita, “Less is more”
            Il principe William: “Nel 2025, spero di avere Kate al mio fianco per le prossime visite ufficiali e gli eventi reali,” aveva dichiarato William durante la sua recente visita in Sud Africa. “Kate sta molto meglio”, conferma Robert Jobson, esperto reale e autore del best-seller Catherine: Principessa del Galles. “È tornata ad allenarsi in palestra, sta facendo tutte le cose che voleva fare prima, ma il tumore ha cambiato la sua prospettiva sulla vita”.

            Secondo Jobson, la Principessa, pur essendo tornata in forma, adotta ora una filosofia di vita decisamente più selettiva: “La vedremo più spesso, ma la sua presenza pubblica sarà meno frequente. Kate adotta la filosofia del “less is more”. Non si esibirà più in tour interminabili in tutto il paese, ma si concentrerà su eventi di grande impatto, scegliendo con cura le occasioni che considera veramente importanti”.

            “Kate non è riuscita a partecipare al viaggio in Sud Africa, e questo le è dispiaciuto molto. Ma si sta preparando per un tour all’estero nel 2025, e l’Italia è uno dei paesi che ha in programma”, ha dichiarato Robert Jobson.

            Questa nuova fase della vita di Kate Middleton segna una trasformazione profonda nelle sue priorità. “La malattia le ha cambiato la vita e il modo in cui affronta il suo ruolo pubblico”, afferma Jobson. “Kate continuerà a fare parte della vita pubblica della famiglia reale, ma lo farà con una visione più centrata sulla sua famiglia e sulla sua salute. La sua priorità ora è stare bene per i suoi figli e il principe William”.

            “La sua esperienza con la malattia le ha dato una nuova prospettiva sulla vita e sul suo ruolo pubblico. Per questo motivo, credo che Kate sarà più selettiva nelle sue apparizioni, ma la vedremo comunque fare la sua parte nei prossimi anni”.

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              Gossip

              “4 Ristoranti” a Treviso: i ristoratori dicono “no” alla sfida di Alessandro Borghese

              Il programma di successo di Alessandro Borghese cerca ristoranti a Treviso, ma molti locali temono le difficoltà del format e rifiutano l’invito.

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                È partita la ricerca per la nuova edizione di Quattro Ristoranti, il programma televisivo condotto da Alessandro Borghese che giunge quest’anno alla sua nona stagione. La trasmissione, che mette a confronto quattro ristoratori di una stessa area geografica, è molto attesa dal pubblico, ma a Treviso sembra che la risposta dei ristoratori non sia delle più entusiastiche.

                Dania Sartorato, presidente provinciale della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi): “Già due anni fa avevamo avuto delle richieste per i ristoranti del centro storico, ma non sono andate a buon fine”, spiega Sartorato. “I motivi sono molteplici. Da spettatore, Quattro Ristoranti è uno spettacolo interessante e piacevole, ma per i ristoratori che non sono pronti ad affrontare critiche pubbliche o mettersi in discussione davanti al pubblico, il programma può diventare una vera e propria sfida”.

                Paura di mettersi in gioco e timore delle critiche
                Molti ristoratori temono che la visibilità derivante dalla partecipazione al programma possa trasformarsi in un’arma a doppio taglio. “La pubblicità che deriva dalla trasmissione può essere un’opportunità, ma anche un rischio”, afferma Sartorato. Questo timore di una pubblica critica ha spinto diversi ristoratori a declinare l’invito a partecipare, nonostante la possibilità di guadagnare notorietà e attrarre nuovi clienti. Non tutti i locali sono pronti a mettersi alla prova sotto la lente d’ingrandimento, e alcuni preferiscono evitare il rischio di vedere la loro attività messa in discussione pubblicamente.

                La sfida di Alessandro Borghese: un’opportunità o una minaccia?
                Il programma è un’occasione unica di visibilità, che può portare benefici a livello turistico e commerciale. La ricerca dei ristoranti per Quattro Ristoranti a Treviso continua, ma la partecipazione al programma rimane una questione delicata per molti. Mentre alcuni vedono nella visibilità e nel confronto un’opportunità di crescita, altri preferiscono rimanere lontani dal rischio di una “pubblica umiliazione” televisiva.

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