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Chi porta più felicità in casa: cani o gatti? La scienza dice che…

Gli studiosi del Manhattanville College di New York hanno stabilito che chi ha un animale domestico è più soddisfatto di chi non ne ha. Cane o gatto? E’ una scelta personale…

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    Avere un animale domestico può avere un impatto positivo sulla nostra salute mentale e fisica. La scelta tra avere un cane o un gatto rimane sempre una questione personale. Eppure la scienza ha studiato anche questo: ci da più felicità avere un canino o un felino? E di che tipo di felicità stiamo parlando?

    Se la scienza indaga sull’affettività degli animali…

    Una recente ricerca condotta dal Manhattanville College di New York ha indagato il legame tra il possesso di animali domestici e il benessere delle persone. I risultati sono sorprendenti: i proprietari di cani hanno riportato livelli di felicità significativamente più alti rispetto ai proprietari di gatti e a coloro che non possiedono animali. Secondo i ricercatori del Manhattanville College quindi chi ha un cane è più felice, meno soggetto a nevrosi e capace di maggior concentrazione rispetto a chi ha in casa un gatto.

    Perché i cani ci rendono più felici?

    Sono diversi i fattori che contribuiscono a spiegare perché i cani sembrano avere un impatto più positivo sul nostro benessere. Per prima cosa l’attività fisica. I cani hanno bisogno di fare movimento, spingendo i loro padroni a fare lunghe passeggiate e attività all’aria aperta. Questo aumento dell’attività fisica aiuta a migliorare l’umore e la salute dei proprietari.
    Con i cani scattano diverse opportunità di interazioni sociali. E questo è vero. Possedere un cane favorisce gli incontri non solo tra animali ma anche tra umani. In ogni città ormai sono disponibili sgambatoii ben attrezzati e recintati dove lasciare liberi i propri canini di relazionarsi in santa pace mente i padroni interagiscono e a volte riescono a concedersi persino qualche flirt. Sgambatoii a parte portare a spazzo un cane offre maggiori interazioni con altri padroni a spasso con i loro quattro zampe. Durante le passeggiate infatti i proprietari possono rafforzare i propri legami sociali e, sempre più spesso, contrastare anche la solitudine.

    Amore incondizionato e responsabilità

    Un altri elemento di distinguo che i cani offrono ai propri proprietari è un amore incondizionato e un sostegno emotivo che possono essere molto benefici, soprattutto nei momenti difficili.
    Non che verso i gatti questo amore non venga sentito e provato, ma diciamolo in molti casi è diverso. Prendersi cura di un cane implica assumersi delle responsabilità, il che, anche secondo la scienza, può aumentare l’autostima e il senso di scopo. Comunque si scelga chi ha un animale domestico, spiega lo studio, e più soddisfatto della sua vita rispetto a chi non ha animali. I proprietari di cani hanno ottenuto punteggi più alti dei proprietari di gatti su tutti i parametri di benessere misurati.

    Si vabbè ma i gatti?

    Nonostante i gatti non abbiano ottenuto gli stessi risultati dei cani nello studio, ciò non significa che non siano ottimi compagni. I gatti offrono un tipo di compagnia diverso, più indipendente e rilassante. Alcuni studi suggeriscono che i gatti possono aiutare a ridurre lo stress e l’ansia. Comunque la scelta tra un cane e un gatto dipende dalle preferenze personali e dallo stile di vita di ciascuno. Entrambi gli animali possono portare gioia e arricchire la nostra vita. Prima di scegliere è importante considerare fattori come il tempo a disposizione, lo spazio abitativo e il livello di attività fisica desiderato prima di prendere una decisione.

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      Perché i gatti ci fissano (e cosa vogliono davvero dirci)

      Dietro quegli sguardi lunghi e profondi c’è un mondo fatto di affetto, curiosità, strategie e antichi istinti predatori. Ma anche messaggi ben precisi. E no, non sempre ti sta giudicando…

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        Chi convive con un gatto lo sa: prima o poi arriva quel momento in cui, alzando gli occhi dal libro o dallo schermo del telefono, si trova due pupille dilatate puntate addosso. Immobili, profonde, quasi ipnotiche. È un classico. I gatti ci fissano. Ma perché lo fanno? Cosa c’è dietro quello sguardo enigmatico che oscilla tra l’amore e la minaccia?

        Partiamo da una certezza: il gatto non fissa a caso. I felini sono animali attenti, osservatori e profondamente strategici. E ogni loro gesto, anche il più apparentemente innocuo, ha un significato preciso.

        1. Perché ti ama (sì, davvero)
        Quando il tuo gatto ti fissa e poi, lentamente, chiude gli occhi e li riapre con un battito lento, sta dicendo: “Mi fido di te. Ti voglio bene”. È il loro modo di abbracciare con lo sguardo. Questo “blink” felino è un segno di affetto e rilassamento. Se ricambi con lo stesso gesto, rafforzi il legame.

        2. Perché ha fame (e tu sei il maggiordomo designato)
        Non c’è bisogno di parole: se ti fissa con insistenza mentre ti aggiri per casa, magari dirigendosi con lo sguardo verso la ciotola, sta aspettando che tu colga l’indizio. I gatti sono maestri nell’uso dello sguardo per comunicare bisogni essenziali. E no, non hanno alcun problema a farti sentire in colpa.

        3. Perché è curioso (e non sa cosa stai combinando)
        Il gatto è un detective naturale. Se stai facendo qualcosa di diverso dal solito – che sia cucinare, aprire una valigia o indossare una maglietta nuova – lui ti osserverà per capire se ciò che stai facendo rappresenta una minaccia, un’opportunità o solo un mistero da risolvere. In pratica: è affari suoi.

        4. Perché ti sta studiando (con intenti… forse poco nobili)
        Lo sguardo prolungato può essere una strategia predatoria: il gatto osserva, valuta e calcola. Anche se vive in un appartamento e mangia croccantini biologici, dentro di lui c’è ancora un piccolo predatore. Magari non ti salterà addosso, ma potrebbe star decidendo il momento esatto per rubare il posto sul divano.

        5. Perché ti sta giudicando?
        No, non sempre. Ma a volte sì. Quando sbagli la marca della lettiera, dimentichi il pollo in gelatina o osi scacciarlo dalla tastiera del computer, quello sguardo lungo e severo ha un solo significato: “Delusa da te, umano”. Fortunatamente, di solito dimenticano in fretta. O ti puniscono dormendo sulla tua felpa preferita.

        6. Perché vuole interagire, ma alle sue condizioni
        Fissare qualcuno negli occhi, per un gatto, non è un gesto da poco. Tra felini può essere visto come segno di sfida. Quando lo fa con noi, lo fa in modo “addomesticato”: ci studia, ci cerca, ma ci tiene a ricordarci che il contatto deve essere delicato, rispettoso e non invadente. Se accompagna lo sguardo con orecchie tese e coda dritta, è pronto a giocare. Se invece la coda si muove nervosamente… meglio aspettare.

        Alla fine, quello sguardo felino è uno specchio: ci riflette, ci osserva, ci interroga. Non sempre capiamo tutto, ma va bene così. Perché chi vive con un gatto impara che, spesso, è proprio il mistero la parte più bella del loro amore.

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          Luna, il cane rosa di Phoenix: una storia straordinaria che piace ai bambini

          Storie come quella di Luna ci ricordano quanto la visibilità sui social e l’empatia possano fare la differenza per gli animali in cerca di un futuro migliore soprattutto quando si tratta di esemplari anziani.

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            Un esemplare unico di Husky siberiano, chiamato Luna, ha catturato l’attenzione di molti grazie al suo insolito manto rosa shocking e ai suoi occhi eterocromatici. Ovvero uno azzurro e uno marrone. Questo colore, risultato di una tintura professionale per animali, l’ha resa una celebrità inattesa. Tuttavia, la sua storia – che piace a grandi e bambini – nasconde alcuni misteri e qualche preoccupazione. Infatti questo Husky è stata ritrovata vagante vicino al White Tank Mountain Regional Park in Arizona, e ora è ospite del Maricopa County Animal Care & Control. Ora rischia di essere eutanizzata se non sarà reclamata o adottata in tempo. Il motivo?

            L’anziana Luna è senza padrone e nessuno la vuole…

            Nonostante il microchip e l’evidente cura del suo aspetto, nessuno dei suoi proprietari si è fatto avanti per reclamarla. Per ora, Luna incarna la speranza di un futuro migliore, sostenuta dalle tante richieste d’aiuto condivise sui social. A 10 anni, è considerata un cane anziano e affronta più difficoltà per l’adozione, ma il suo caso unico potrebbe aiutare a ribaltare il destino. Infatti si stanno dichiarando disponbili all’adozione molte famiglie con bambini piccoli in famiglia anche se bisogna rispettare le procedure del centro di accoglienza che la sta ospitando.

            Ma non è l’unica in giro per il mondo

            Luna non è l’unico animale a far parlare di sé per un aspetto insolito o una storia toccante. Molti si ricordano di Eugenia, la gatta dai baffi “simmetrici”, che ha conquistato i social per il suo curioso disegno naturale del pelo, facendole trovare casa dopo un periodo di abbandono. E come scordare Boo, il cane “più carino del mondo”, diventato virale grazie al suo aspetto simile a un peluche e alla sua acconciatura unica, che ha aiutato a sensibilizzare sulla cura degli animali. Anche Freya, il cane randagio epilettico, ribattezzato “il cane più solitario della Gran Bretagna” dopo aver trascorso anni senza essere adottato grazie ai social le ha fatto trovare una famiglia e persino un ruolo in un film.

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              Quella femmina di ragno è più longeva delle altre grazie alla cura della prole

              Le femmine di Toxeus magnus vivono più a lungo proprio perché si prendono cura dei loro piccoli fino a quando non sono pronti ad affrontare il mondo da soli. Questo comportamento di cura parentale prolungata potrebbe essere un fattore evolutivo che favorisce la longevità nelle femmine di questa specie, un aspetto che sfida le nostre aspettative sul dispendio energetico legato alla riproduzione e alla cura della prole.

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                Si chiama Toxeus magnus, ed è sorprendente per la sua longevità. Si sa, nella maggior parte delle specie animali, le femmine tendono a vivere più a lungo dei maschi, nonostante il notevole dispendio energetico legato alla riproduzione e alla cura della prole. Un fenomeno che si presenta all’ennesima potenza proprio per la Toxeus magnus.

                A cosa è dovuta la longevità di questo ragno

                Uno studio pubblicato su iScience ha esaminato diverse specie di ragni per capire meglio questo fenomeno. Le femmine di Toxeus magnus, un ragno salticida che si sposta saltando, investono tempo ed energie per prendersi cura della prole anche dopo la nascita. Questo comportamento si traduce in una maggiore longevità rispetto ad altre specie di ragni in cui le femmine si limitano a procurare cibo nei primi stadi di crescita dei piccoli.

                La cura parentale che allunga la vita

                Le femmine di Toxeus magnus vivono più a lungo, in media, rispetto alle femmine di altre specie studiate. Questo suggerisce che la cura parentale prolungata può essere un fattore determinante per la loro longevità. Sorprendentemente, invece, il numero di figli prodotti non ha alcun impatto sulla longevità delle femmine di Toxeus magnus. La longevità delle femmine è influenzata positivamente dalle attività riproduttive, mentre per i maschi non c’è alcun effetto sulla loro durata di vita. Entrambi i sessi hanno la stessa durata della fase di sviluppo, ma le femmine vivono in media 95 giorni in più dei maschi, un periodo che coincide con il tempo necessario affinché i piccoli raggiungano la piena indipendenza.

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