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Animali

Dormire insieme a cani e gatti concilia il sonno anche se a volte sono ingombranti

A un certo punto te lo ritrovi sul letto. Quando? Appena spegni la luce dopo aver letto qualche pagine del tuo libro. Perché loro, cani e gatti, sanno bene il significato di quella luce spenta. Fino a l’ultimo momento restano sotto il letto o in quella che dovrebbe essere la loro cuccia. Ma quel clic è il segnale. Via libera. Sanno che in pochi minuti ti addormenterai.

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    Cane e gatti…? A un certo punto te li ritrovi sul letto. Quando? Appena spegni la luce. Perché loro, cani e gatti, sanno bene il significato di quella luce spenta. Fino a l’ultimo momento restano sotto il letto o in quella che dovrebbe essere la loro cuccia. Ma quel clic è il segnale. E’ il via libera. Sanno, che in pochi minuti ti addormenterai. E quindi non riuscirai più a controllare i loro movimenti. Perché non approfittarne? Della loro presenza te ne accorgerai solo quando tu, o loro, inizierete a muovervi, stendere le gambe, girarvi sull’altro lato, allungare le braccia. E così il vostro pelosetto ve lo ritrovate addosso, naso contro naso, nelle posizioni più stravaganti e scomode. Ma ci si può anche limitare a dormire nella stessa stanza. Ognuno sulla propria branda.

    Vabbé dai ma solo per questa volta…

    C’è uno studio basato su sondaggi di Nature Scientific Report che afferma come dormire con il gatto sul letto sia meglio che dormire con il proprio cane. Sarà vero? Sono stati intervistati 1.500 adulti americani che hanno completato questionari per valutare le loro abitudini di sonno. Circa la metà dei partecipanti ha riferito di aver dormito nella stessa stanza con il proprio animale domestico per almeno parte della notte. Secondo il professor Brian Chin del Trinity College. dallo studio sarebbe emerso anche che “(…) chi dorme nello stesso letto con animali domestici ha in media una qualità del sonno peggiore e più sintomi di insonnia rispetto a chi non lo fa. Abbiamo trovato prove di un effetto negativo sul sonno quando si dorme insieme ai cani, ma nessuna prova di un effetto negativo se si dorme con i gatti“. Sarà vero?

    Più insonnia che sonno

    Nonostante questi risultati derivati dalle risposte ottenute durante le interviste il 93 % delle persone del test ha sostenuto che dormire in compagnia dei propri animali domestici ha un effetto positivo sul loro sonno. Molte persone ritengono infatti che dormire insieme ai propri animali domestici può produrre un senso di conforto o intimità anche se le possibili interruzioni del sonno sono in agguato. Le principali cause sono il troppo calore, i movimenti dell’animale e i relativi rumori di fondo.

    Ma quindi dormire con cani e gatti fa bene oppure no?

    Dopo aver conquistato il letto, ci fanno adattare alle loro forme, prendono gli angoli più improbabili lasciandoci in posizioni scomodissime che accettiamo giusto per amore. Per loro dormire nel letto dei padroni significa diverse cose. Soprattutto per i cani che quando dormono con il proprio padrone rinsaldano l’intesa, ne riconoscono la leadership e si affidano alla vicinanza notturna per consolidare la loro relazione con noi. Ma non solo.

    Loro cercano sicurezza e protezione, tu spazio per allungare le gambe

    Tra i fattori che spingono cani e gatti a dormire sul nostro letto durante la notte sono la ricerca di amore, sicurezza e protezione oltre che un posto comodo e caldo. Alcuni veterinari ritengono inoltre che dormire con il gatto o il cane ha degli effetti benefici sulla nostra salute. In quanto la loro vicinanza ci aiuta a rilassarci e a sentirci “coccolati”. Il contatto con l’animale produce ossitocina che favorisce il riposo e aiuta a dormire meglio. Infine tra gli effetti benefici bisogna ricordare che condividere lo stesso spazio durante il sonno rafforza il legame tra uomo e animale.

    E con l’igiene come la mettiamo?

    Molti degli animali domestici trascorrono alcune ore fuori casa magari in un giardino e quindi tendono a sporcarsi. Questo potrebbe creare una serie di problemi per la nostra salute. Cani e gatti non sufficientemente tutelati con antiparassitari possono trasportare pulci, zecche, germi e batteri con cui potremmo entrare in contatto. Soprattutto sul letto. Inoltre bisogna fare attenzione ai bambini, agli anziani e alle persone allergiche al pelo o alla forfora degli animali che dovrebbero evitare di dormire con gli stessi.

    Cani e gatti hanno differenti cicli sonno-veglia

    La scienza ha stabilito che i gatti hanno ritmi di sonno-veglia diversi dai nostri, ragion per cui potremmo rischiare di essere svegliati dalle loro attività notturne. Bisogna sempre tenere conto anche del fatto che il cane è quasi sempre in allerta per cui a ogni minimo rumore esterno a cui il suo orecchio non è abituato gli fa drizzare le orecchie con relativo abbaio spezza sonno.

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      Animali

      Prima di adottare un uccello domestico: tutto ciò che devi davvero sapere

      Dalla scelta della specie alle cure veterinarie, passando per alimentazione, socializzazione e sicurezza domestica: ecco perché adottare un uccello non è mai una decisione da prendere alla leggera.

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      Prima di adottare un uccello domestico: tutto ciò che devi davvero sapere

        Scegliere un uccello come animale domestico è un gesto che attira sempre più persone, complici le dimensioni contenute e l’apparente facilità di gestione. In realtà, i volatili sono tra gli animali da compagnia più delicati, e richiedono cure specifiche, un ambiente sicuro e una buona conoscenza delle loro esigenze etologiche. Prima di accoglierne uno in casa, è indispensabile capire cosa comporti davvero conviverci.

        Capire la specie che si adotta

        Non esiste “l’uccellino facile”. Ogni specie ha caratteristiche, bisogni e livelli di socialità molto diversi tra loro. I pappagallini ondulati, ad esempio, sono più interattivi e vivono mediamente 8–10 anni; i calopsitti possono arrivare a 15–20 anni; le specie più grandi, come gli amazzoni o i cacatua, superano spesso i 40–50 anni. Una decisione che può durare una vita. È quindi fondamentale informarsi tramite allevatori certificati, veterinari aviari o associazioni riconosciute.

        Ambiente e benessere: non basta una gabbietta

        Uno dei principali errori è credere che una gabbia standard sia sufficiente. In realtà, tutti gli uccelli necessitano di spazi ampi, posatoi naturali, giochi sicuri e soprattutto tempo fuori dalla gabbia per volare e muoversi. Secondo veterinari e ornitologi, molte patologie – dal piumaggio rovinato allo stress cronico – derivano proprio dalla mancanza di stimoli e libertà di volo.

        La casa, inoltre, deve essere resa sicura: niente finestre aperte senza protezioni, piante tossiche, teflon potenzialmente letale se surriscaldato, o fonti di rumore e stress.

        Alimentazione varia e controllata

        La dieta non può basarsi solo sui semi. I volatili hanno bisogno di un’alimentazione bilanciata che comprenda mangimi estrusi, frutta e verdura adatte alla specie, e un controllo delle quantità per evitare obesità o carenze nutrizionali. Molti problemi di salute derivano proprio da alimentazioni monotone. E alcuni cibi comuni – come avocado, cioccolato, alcol o sale – sono per loro tossici.

        Richiedono tempo, interazione e pazienza

        Alcune specie sono fortemente sociali e, in natura, vivono in grandi gruppi. Questo significa che un uccello domestico isolato rischia di sviluppare stress, vocalizzazioni eccessive o comportamenti distruttivi. Non si tratta di animali “ornamentali”: hanno bisogno di interazione quotidiana, stimoli cognitivi, giochi e contatto sociale. Adottarli richiede tempo costante, soprattutto per i pappagalli più intelligenti.

        Impegno economico e veterinario

        La salute dei volatili deve essere seguita da un veterinario esperto in animali aviari, non sempre facile da trovare. Le visite periodiche, gli esami e l’alimentazione corretta comportano un impegno economico non trascurabile. Inoltre, un volatile può vivere decenni: significa pianificare a lungo termine.

        Adozione consapevole

        Molti esperti ricordano che gli uccelli non sono animali “semplici” o adatti a chi vuole un compagno silenzioso. Alcuni possono essere molto rumorosi, altri timidi e sensibili ai cambiamenti ambientali. Prima di adottarne uno, è fondamentale chiedersi: Ho abbastanza tempo? Lo spazio è adeguato? Posso garantire cure costanti per molti anni?

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          Fumo e animali domestici: la salute di cani e gatti è in pericolo anche a casa

          Respirano ciò che respiriamo noi, ma con un rischio maggiore: i pet vivono a stretto contatto con le superfici contaminate dal fumo e ne pagano le conseguenze sulla salute.

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          Fumo e animali domestici

            La casa non è un rifugio quando c’è una sigaretta

            Per chi convive con un cane o un gatto, la casa è un mondo di coccole e sicurezza. Ma se tra quelle mura si fuma, per loro diventa un luogo a rischio. Gli animali non hanno la possibilità di allontanarsi volontariamente dal fumo come farebbe un essere umano: restano dove siamo noi e respirano tutto ciò che produciamo.

            Il fumo passivo contiene migliaia di sostanze nocive, molte delle quali cancerogene. A differenza delle persone, cani e gatti sono più vicini alle superfici — tappeti, divani, cuscini — dove si deposita il cosiddetto fumo di terza mano, quello che resta impregnato negli oggetti e viene ingerito o inalato nel tempo.

            Conseguenze rilevate dai veterinari

            Negli ultimi anni numerosi studi hanno confermato che gli animali esposti al fumo hanno un’incidenza più alta di malattie respiratorie e forme tumorali.

            Nei cani

            • Maggior rischio di tumore nasale, soprattutto nelle razze con muso lungo: le particelle tossiche restano intrappolate nelle cavità nasali.
            • Aumento dei casi di tumore ai polmoni nei cani che vivono con fumatori abituali.
            • Irritazioni a livello di gola, tosse cronica e peggioramento dei sintomi in animali con bronchite o patologie cardiache.

            Nei gatti

            • Il fumo si deposita sul pelo: mentre si puliscono, ingeriscono scorie tossiche.
            • Collegamenti scientificamente documentati con linfoma felino, una forma aggressiva di tumore del sistema immunitario.
            • Conjuntiviti e problemi respiratori ricorrenti.

            Anche altri animali soffrono
            Uccelli da compagnia, roditori e persino rettili possono riportare danni, perché i loro sistemi respiratori sono particolarmente sensibili alle sostanze chimiche inquinanti.

            Il fumo di “terza mano”: un pericolo silenzioso

            Non basta aprire la finestra o fumare in un’altra stanza. Le particelle del tabacco si depositano ovunque: sul pavimento, sui tessuti, nelle cucce. Per un gatto che si lecca il pelo o un cane che si rotola su un tappeto, l’esposizione è continua, anche quando la sigaretta è spenta da ore. Questo tipo di contaminazione è oggi al centro delle preoccupazioni di ricercatori e veterinari, perché gli effetti si accumulano nel tempo.

            I segnali da non ignorare

            Se un animale vive in un ambiente con fumatori, può iniziare a mostrare:

            • starnuti frequenti
            • occhi arrossati e lacrimazione
            • tosse o affanno
            • ridotta tolleranza allo sforzo

            Sono sintomi comuni anche ad altre patologie, ma la prima domanda che il veterinario farà sarà: c’è qualcuno che fuma in casa?

            Proteggere chi ci vuole bene

            La soluzione più efficace è semplice — ma richiede impegno: non fumare in presenza di animali domestici. Se non si riesce a smettere, ecco alcune precauzioni utili:

            • fumare solo all’aperto, lontano dall’ingresso di casa
            • lavare le mani e cambiare la maglia dopo aver fumato, soprattutto prima di accarezzare gli animali
            • ventilare spesso gli ambienti
            • pulire e aspirare regolarmente tessuti e superfici

            Non sono misure sufficienti a eliminare completamente il rischio, ma riducono l’esposizione.

            Un motivo in più per smettere

            Molti proprietari trovano nella tutela dei loro animali la motivazione giusta per dire addio alle sigarette. Gli amici a quattro zampe non giudicano e non chiedono nulla — se non di stare al nostro fianco. Sapere che il fumo può far loro del male aiuta a fare una scelta di salute che vale per tutti i membri della famiglia, umani e non.

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              Dentro o fuori? Perché il gatto cambia idea davanti alla porta

              Un comportamento che fa sorridere e disperare milioni di proprietari: il continuo avanti e indietro dei gatti tra casa e giardino ha spiegazioni precise.

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              Perché il gatto cambia idea davanti alla porta

                Chi vive con un gatto lo conosce bene: graffia alla porta per uscire, poi miagola subito per rientrare. Una volta dentro, dopo pochi minuti, eccolo di nuovo davanti all’uscio, come se non avesse ancora deciso dove stare. Un atteggiamento che può sembrare un dispetto o un capriccio, ma che in realtà affonda le radici nella biologia e nel comportamento naturale del gatto domestico.

                Il gatto è un animale territoriale (ma prudente)

                A differenza del cane, il gatto è un animale fortemente territoriale. Anche se vive in appartamento, percepisce la casa come una parte del proprio dominio e l’esterno come un’area da controllare. Entrare e uscire non significa scegliere un luogo migliore, ma monitorare due ambienti diversi, verificando che tutto sia sotto controllo.

                Quando è fuori, il gatto resta esposto a rumori, odori e potenziali minacce. Il rientro in casa rappresenta una zona sicura. Al contrario, una volta dentro, nuovi stimoli esterni — un rumore, un altro animale, un odore interessante — possono riattivare la curiosità e spingerlo di nuovo fuori.

                Istinto di controllo e bisogno di sicurezza

                Secondo gli etologi, il gatto tende a mantenere sempre una via di fuga. Sapere di poter entrare o uscire quando vuole riduce lo stress e gli dà un senso di controllo sull’ambiente. Questo comportamento è particolarmente evidente nei gatti che hanno accesso libero all’esterno o che vivono in zone con giardini e cortili.

                Non si tratta di indecisione, ma di una strategia adattiva: il gatto valuta continuamente se l’ambiente in cui si trova è quello più vantaggioso in quel preciso momento, dal punto di vista termico, sensoriale o di sicurezza.

                Temperatura, odori e stimoli cambiano tutto

                Un altro fattore spesso sottovalutato è il microclima. I gatti sono molto sensibili alla temperatura: possono uscire per prendere aria fresca e rientrare pochi minuti dopo se percepiscono freddo, vento o umidità. Allo stesso modo, un odore nuovo — come il passaggio di un altro animale — può spingerli a esplorare, mentre un rumore improvviso li induce a cercare rifugio.

                Anche la luce gioca un ruolo importante: l’alba e il tramonto sono i momenti in cui i gatti sono naturalmente più attivi, perché coincidono con i picchi di attività delle prede in natura.

                È un comportamento normale?

                Sì. Gli esperti di comportamento felino concordano sul fatto che questo atteggiamento rientra nella normalità assoluta, soprattutto nei gatti adulti non sterilizzati o in quelli particolarmente curiosi e vigili. Diventa invece un campanello d’allarme solo se accompagnato da segnali di stress, vocalizzazioni eccessive o cambiamenti improvvisi delle abitudini.

                Come gestire la situazione senza stress

                Per ridurre il continuo avanti e indietro, i veterinari consigliano di arricchire l’ambiente domestico con giochi, tiragraffi e punti di osservazione, come mensole o finestre sicure. Se possibile, una gattaiola consente all’animale di gestire autonomamente i propri spostamenti, diminuendo la frustrazione — la sua e quella del proprietario.

                In definitiva, il gatto che vuole uscire quando è dentro e rientrare quando è fuori non è confuso né viziato. Sta semplicemente facendo ciò che la sua natura gli impone: controllare il territorio, valutare gli stimoli e scegliere, momento per momento, dove sentirsi più al sicuro. Un piccolo promemoria quotidiano di quanto l’istinto resti vivo anche nei felini più domestici.

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