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Animali

Le creature immortali che abitano gli abissi: esseri che sfuggono al tempo!

Il pianeta è ricco di strabilianti creature che popolano gli oceani e i mari. Dagli abissi degli oceani, alcuni esseri quasi celestiali sono capaci di ringiovanire in un fenomeno senza precedenti nel mondo animale.

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    Straordinarie creature che chiamano casa le acque del nostro pianeta
    Nel regno acquatico, si trova una vasta varietà di creature incredibili. Questi esseri viventi si sono adattati a fredde profondità degli oceani o alle calde acque tropicali dei mari.
    Molte di queste creature hanno sviluppato caratteristiche uniche per sopravvivere nel loro habitat, che vanno dalla bioluminescenza alla capacità di mimetizzarsi perfettamente con il loro ambiente.

    ll Drago Blu e a destra la Lumaca di lingua di fenicottero

    Alcune specie hanno comportamenti migratori che le portano a viaggiare per lunghe distanze attraverso gli oceani, mentre altre preferiscono habitat più stabili e localizzati.
    Le creature acquatiche giocano un ruolo cruciale negli ecosistemi marini, contribuendo alla catena alimentare e alla biodiversità complessiva degli oceani.

    Il Pesce mandarino e a destra il Pesce Rondine

    Molte di queste creature sono parte integrante delle reti alimentari marine, predando o essendo predati da altri organismi. Alcune specie svolgono addirittura ruoli chiave nell’equilibrio degli ecosistemi marini, come i coralli che forniscono habitat per una vasta gamma di altre creature marine.

    Il Dragone Foglia e a destra la Ofiuroidei

    Inoltre, alcune creature acquatiche hanno sviluppato abilità straordinarie per sopravvivere nel loro ambiente. Ad esempio, alcune specie possono sopportare pressioni estreme e temperature gelide negli abissi oceanici, mentre altre sono in grado di resistere a lunghi periodi di siccità in ambienti come le paludi.

    La medusa immortale (foto in copertina)
    Con un aspetto quasi celestiale, la medusa immortale emerge come un’entità unica nel regno animale. Ciò che la rende veramente straordinaria è la sua capacità di ringiovanire, un fenomeno senza precedenti nel mondo animale.
    Questa creatura sorprendente riesce a raggiungere la giovinezza eterna grazie a un processo noto come “transdifferenziazione cellulare”, che modifica lo stato differenziato delle cellule e le trasforma in nuovi tipi di cellule.

    Altre ancora hanno sviluppato meccanismi di difesa unici per proteggersi dai predatori o per catturare le loro prede. Insomma, le creature acquatiche sono una componente vitale e affascinante della vita sulla Terra.

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      Come curare un cane dopo un’indigestione e riconoscere i segnali di avvelenamento

      Imparare a gestire un cane che non si sente bene è fondamentale per ogni proprietario. Ecco come intervenire in caso di indigestione e quali segnali osservare per capire se ha ingerito qualcosa di velenoso.

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        Prendersi cura di un cane comporta anche sapere come affrontare situazioni in cui il nostro amico a quattro zampe potrebbe non sentirsi bene. Tra i problemi più comuni ci sono l’indigestione, spesso causata da un’alimentazione sbagliata o da un’assunzione eccessiva di cibo, e il rischio che abbia ingerito sostanze tossiche. Ecco come agire in entrambe le situazioni, con consigli pratici e accorgimenti utili.

        Indigestione: cause, sintomi e rimedi fai da te

        L’indigestione nei cani può verificarsi per numerose ragioni: hanno mangiato troppo, troppo velocemente o hanno ingerito cibi non adatti come dolci, ossa cotte o alimenti ricchi di grassi. I sintomi più comuni includono:

        • Vomito o tentativi di vomito.
        • Diarrea o feci molli.
        • Gonfiore addominale.
        • Letargia o comportamento apatico.
        • Eccessiva salivazione.

        Cosa fare:

        1. Sospendi il cibo per qualche ora: Lascia il cane a digiuno per 12-24 ore per permettere al suo stomaco di riprendersi. Assicurati, però, che abbia sempre a disposizione acqua fresca per evitare la disidratazione.
        2. Reintroduci il cibo gradualmente: Dopo il periodo di digiuno, offri al tuo cane piccoli pasti leggeri, come riso bollito con pollo senza pelle, per uno o due giorni.
        3. Monitora i sintomi: Se il cane continua a vomitare o appare debole, contatta il veterinario.
        4. Evita farmaci senza prescrizione: Mai somministrare farmaci umani al cane senza il parere di un veterinario, poiché molti sono tossici per loro.

        Segnali che il tuo cane potrebbe aver ingerito qualcosa di velenoso

        Un cane curioso può facilmente entrare in contatto con sostanze tossiche: piante, alimenti, farmaci o prodotti per la casa. Riconoscere rapidamente i segnali di avvelenamento è essenziale per intervenire.

        Sintomi comuni di avvelenamento:

        • Vomito, spesso accompagnato da tracce di sangue.
        • Tremori o convulsioni.
        • Difficoltà respiratorie o affanno.
        • Salivazione eccessiva o schiuma alla bocca.
        • Diarrea, anche emorragica.
        • Pupille dilatate o comportamento disorientato.
        • Collasso o letargia estrema.

        Cosa fare:

        1. Rimuovi il veleno, se possibile: Se il tuo cane ha qualcosa in bocca, rimuovilo immediatamente. Usa guanti o evita il contatto diretto per proteggerti da eventuali tossine.
        2. Non provocare il vomito senza indicazioni del veterinario: In alcuni casi, indurre il vomito può peggiorare la situazione (ad esempio se il cane ha ingerito detergenti o sostanze caustiche).
        3. Chiama il veterinario immediatamente: Porta con te una descrizione dettagliata di ciò che potrebbe aver ingerito, includendo eventuali confezioni o etichette del prodotto tossico.
        4. Mantieni il cane calmo: Cerca di farlo riposare per evitare ulteriori stress al sistema nervoso.
        5. Pronto soccorso veterinario: Se indicato dal veterinario, somministra carbone attivo, che può aiutare ad assorbire alcune tossine, ma solo sotto consiglio esperto.

        Prevenzione: come evitare indigestione e avvelenamenti

        1. Alimentazione controllata: Dai al cane pasti regolari, evitando alimenti tossici come cioccolato, uva, cipolla, aglio e dolcificanti come lo xilitolo.
        2. Cibo fuori dalla sua portata: Non lasciare avanzi o alimenti pericolosi alla sua portata.
        3. Attenzione alle piante: Alcune piante comuni come gigli, oleandro e aloe possono essere tossiche.
        4. Prodotti chimici ben conservati: Detergenti, pesticidi e farmaci devono essere sempre riposti in luoghi sicuri.

        Quando rivolgersi al veterinario

        In caso di sintomi gravi o peggioramento delle condizioni, non esitare a contattare il veterinario. Un intervento tempestivo può fare la differenza. Anche se il tuo cane sembra migliorare, è sempre meglio una visita di controllo per escludere complicazioni.

        Con un po’ di attenzione e prontezza, puoi aiutare il tuo amico peloso a superare momenti difficili e tornare alla sua vivace quotidianità.

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          Animali

          Le sai tagliare le unghie del tuo cane? E del gatto?

          Tagliare le unghie di cani e gatti è un compito che richiede pazienza e precisione, ma con gli strumenti giusti e le giuste tecniche, può diventare un’operazione semplice e sicura. Ricorda sempre di essere delicato e di prendere il tempo necessario per assicurarti che l’animale si senta a suo agio. Con un po’ di pratica, tagliare le unghie diventerà una parte normale e senza stress della routine di cura del tuo animale.

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            Tagliare le unghie dei nostri amici a quattro zampe è un’operazione importante per la loro salute e benessere. Se fatto correttamente, può prevenire problemi di salute e comportamentali. In questo articolo, esploreremo gli strumenti necessari, le accortezze da tenere in mente, e le tecniche per tagliare le unghie di cani e gatti in modo sicuro ed efficace.

            Cosa ti serve

            Forbicine o tronchesino? Questo è il primo dilemma. Se scegli le prime quelle a ghigliottina sono ideali per cani di piccola taglia e gatti, hanno una lama che scivola attraverso un foro per tagliare l’unghia. Se scegli invece il tronchesino. più robusto, devi sapere che è adatto per cani di taglia media e grande. Hanno due lame che si incontrano per tagliare l’unghia.

            Esistono anche le limette da cane

            In commercio puoi trovare limette in metallo che vengono utilizzate per arrotondare e levigare i bordi dopo il taglio e le lime elettriche che offrono un’azione più rapida e uniforme, particolarmente utile per cani di taglia grande.

            E dopo il taglio la cremina…

            Dopo aver tagliato le unghie puoi provare ad applicare una crema lenitiva che aiuta a calmare eventuali irritazioni oppure applicare una polvere emostatica che è essenziale in caso di piccoli tagli accidentali per fermare il sanguinamento.

            Ricordati sempre che…

            L’unghia del tuo cane indipendentemente dalla taglia è costituita da una parte viva (polpa) che contiene nervi e vasi sanguigni, quindi è importante evitare di tagliarla. Nelle unghie chiare, è visibile come una parte rosa; in quelle scure, può essere più difficile da individuare. Quando decidi di tagliare le unghie del tuo cane per prima cosa non devi essere ansioso e trasmettere la tua paura dl tuo pelosetto. Scegli un luogo silenzioso e privo di distrazioni per ridurre lo stress dell’animale. Assicurati inoltre di avere una buona luce per vedere chiaramente i punti che devi tagliare. Ma soprattutto dovresti sempre iniziare toccando e massaggiando le zampe dell’animale regolarmente per abituarlo al contatto. E chiaramente devi ricordarti che lui o lei si aspetta un premio. Quindi ricorda di offrire premi e lodi durante e dopo la sessione di taglio per creare un’associazione positiva tra quello che lui o lei penserà essere una tortura e la necessità.

            Come tagliare

            Posizionare l’animale in posizione seduta oppure tenerlo in posizione sdraiata. Assicurati che sia comodo e rilassato. I gatti, invece, preferiscono essere avvolti in un asciugamano per sentirsi più sicuri e protetti. Taglia l’unghia con un angolo leggermente inclinato verso il basso.
            Se non sei sicuro della posizione della polpa, effettua piccoli tagli uno alla volta., quindi utilizza una limetta per levigare eventuali spigoli vivi dopo il taglio.

            Ma perché bisogna tagliare le unghie del cane?

            Le unghie dei cani devono essere tagliate ogni 3-4 settimane. Se diventano troppo lunghe possono causare dolore, difficoltà di movimento e deformità delle zampe. Le unghie dei gatti devono essere tagliate ogni 2-3 settimane. Unghie non curate possono causare quello che forse hai già sperimentato danni a mobili e persone. Oppure possono rimanere incastrate, causando ferite. Puoi acquistare un tiragraffi a parete o da pavimento abituando il tuo gatto ad allenarsi a grattare e quindi ridurre la lunghezza delle sue unghie.

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              Animali

              Distaccati e indipendenti, perché i gatti amano miagolare agli umani

              Nel corso del tempo, i gatti si sono evoluti per usare segnali vocali che risuonano con i nostri istinti di accudimento. Questa comunicazione bidirezionale evidenzia la relazione unica che abbiamo sviluppato con i nostri amici felini, che si sono adattati per sollecitare cure e attenzioni da parte nostra. E molti proprietari di gatti non lo vorrebbero in nessun altro modo.

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                I gatti hanno fatto molta strada, trasformandosi da solitari cacciatori notturni a fedeli compagni domestici. Il miagolio è una delle dimostrazioni più evidenti di questo addomesticamento. Escludendo le mamme con i cuccioli e i richiami sessuali, i gatti si miagolano a vicenda molto raramente. Tuttavia, con noi umani, utilizzano il loro repertorio vocale per attirare la nostra attenzione e sollecitare le nostre cure. Questo comportamento dimostra la profonda relazione che abbiamo sviluppato con i nostri amici felini, spesso erroneamente considerati distaccati e indipendenti.

                Ci considerano i loro badanti

                Secondo Grace Carroll della Queen’s University Belfast, questa storia risale a migliaia di anni fa. In origine, i gatti erano creature solitarie, preferendo vivere e cacciare da soli. Le loro interazioni sociali erano limitate alle interazioni madre-gattino. Tuttavia, quando hanno iniziato a vivere accanto agli umani, le loro vocalizzazioni hanno assunto nuovi significati. Miagolando, i gatti ci vedono come i loro badanti, simili alle loro madri feline.

                Si sono addomesticati da soli

                I gatti incontrarono per la prima volta gli umani circa 10.000 anni fa, quando gli uomini iniziarono a stabilire insediamenti permanenti. Questi insediamenti attrassero i roditori, che a loro volta attirarono i gatti. I gatti meno timorosi prosperarono, beneficiando di una scorta di cibo costante, sviluppando nel tempo legami più stretti con gli umani. A differenza dei cani, che sono stati allevati per caratteristiche specifiche, i gatti si sono addomesticati da soli. Quelli che potevano tollerare e comunicare con gli umani avevano un vantaggio di sopravvivenza.

                La docilità nasce dall’allevamento selettivo

                Gli esperimenti russi sulle volpi d’allevamento, iniziati negli anni ’50 da Dmitry Belyaev, mostrano come l’allevamento selettivo per la docilità può portare a cambiamenti comportamentali e fisici negli animali. Le volpi argentate allevate per essere meno timorose e aggressive sono diventate più docili, sviluppando tratti fisici simili ai cani domestici e vocalizzazioni più amichevoli.

                Modificano le fusa per richiamare la nostra attenzione

                Analogamente, anche i gatti hanno adattato le loro vocalizzazioni. Uno studio del 2009 condotto da Karen McComb ha rivelato che i gatti modificano le loro fusa per richiamare l’attenzione umana, aggiungendo una componente acuta simile a un pianto che attinge alla nostra sensibilità ai suoni di sofferenza, rendendolo difficile da ignorare.

                Anche noi umani abbiamo adattato il nostro modo di comunicare con i gatti

                Utilizziamo il “baby talk”, un tono di voce più alto e un linguaggio semplificato, simile a quello usato con i bambini, che aiuta a coinvolgere e creare un legame con i nostri animali domestici. Una recente ricerca suggerisce che i gatti rispondono positivamente a questa forma di comunicazione.

                Nel corso del tempo, i gatti si sono evoluti per usare segnali vocali che risuonano con i nostri istinti di accudimento. Questa comunicazione bidirezionale evidenzia la relazione unica che abbiamo sviluppato con i nostri amici felini, che si sono adattati per sollecitare cure e attenzioni da parte nostra. E molti proprietari di gatti non lo vorrebbero in nessun altro modo.

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