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Panico sul Frecciarossa Lecce-Milano: un serpente del grano tra i passeggeri

Un Frecciarossa si trasforma in un set da film: un cucciolo di serpente del grano fugge dal trasportino e si rifugia in una bocchetta dell’areazione, bloccando la corsa e creando scompiglio tra i passeggeri.

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    Momenti di tensione sul Frecciarossa Lecce-Milano, dove un cucciolo di Pantherophis guttatus, meglio noto come serpente del grano, ha interrotto il viaggio in modo decisamente insolito. Il piccolo rettile è riuscito a scappare dal suo trasportino, strisciando libero tra i passeggeri e scatenando reazioni tutt’altro che entusiaste.

    L’animale, del tutto innocuo, è uno dei serpenti più diffusi tra gli appassionati di terraristica, ma la sua apparizione improvvisa in carrozza ha seminato il panico. Dopo la segnalazione del controllore alla sala operativa di Trenitalia, il personale del Corpo forestale è stato allertato e ha raggiunto il treno alla stazione di Ancona.

    Treno fermo e caccia al rettile

    La situazione, però, si è complicata: il serpente ha trovato rifugio in una bocchetta dell’areazione, rendendo necessario lo smontaggio della parte per recuperarlo. A quel punto, la corsa è stata fermata definitivamente, causando disagi ai passeggeri.

    Un viaggio che doveva essere tranquillo si è trasformato in una scena da Snakes on a Train, ma senza alcun pericolo reale. Resta solo un interrogativo: il piccolo fuggitivo verrà ritrovato prima del prossimo viaggio?

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      Che paura: i ragni zombie d’Irlanda, la realtà oltre la fantascienza

      Se pensavate che gli zombie esistessero solo nei videogiochi e nelle serie TV come The Last of Us, preparatevi a ricredervi. Nelle oscure profondità di una grotta irlandese, un team di documentaristi si è imbattuto in qualcosa che sembra uscito direttamente da un horror: ragni morti che continuano a muoversi…

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        Non si tratta di uno scherzo… e nemmeno il contenuto di un trailer della serie HBO… ma il risultato dell’infestazione da parte di un fungo manipolatore: il Gibellula attenboroughii.

        Quando la Natura Supera la Fantasia: Il Fungo Zombie

        Tutto è iniziato durante le riprese della serie BBC Winterwatch, quando i cameramen hanno notato qualcosa di insolito: ragni apparentemente morti, ma con una strana struttura biancastra che si estendeva dai loro corpi. Dopo una più attenta analisi, gli scienziati hanno scoperto che questi artropodi non erano più padroni di loro stessi da tempo. Il fungo killer li aveva prima controllati, poi uccisi e infine trasformati in incubatrici per diffondere le sue spore. Se tutto questo vi ricorda il terrificante Cordyceps di The Last of Us, il fungo che trasforma gli esseri umani in mostri senza volontà, sappiate che il principio è lo stesso. Solo che stavolta è dannatamente reale!

        Il Processo di Infezione: Una Trappola Mortal

        Secondo gli scienziati del Westerdijk Fungal Biodiversity Institute e del CABI UK Centre, il Gibellula attenboroughii segue un metodo estremamente raffinato per diffondersi:

        1. Attacco Subdolo – Il fungo utilizza segnali chimici per attirare i ragni fuori dalle loro tane.
        2. Controllo Totale – Una volta infettato, il ragno è spinto a spostarsi verso punti esposti, spesso sulle pareti della grotta.
        3. Esecuzione e Sfruttamento – Il fungo uccide l’ospite, mummificandolo e utilizzando il suo corpo come terreno fertile.
        4. Diffusione delle Spore – Grazie al posizionamento strategico del cadavere, le spore vengono facilmente disperse dalle correnti d’aria, infettando nuove vittime.

        Per ora nessun rischio per noi umani

        Se tutto questo rappresentasse il prologo di un film apocalittico, a questo punto i protagonisti sarebbero naturalmente in preda al panico più totale, cercando disperatamente una cura prima che il fungo si diffonda in tutta la popolazione. Fortunatamente, per ora i Gibellula si accontentano dei ragni!

        Un nuovo orizzonte per la scienza… e per i film horror)

        L’analisi del DNA di questi ragni zombie ha rivelato che il Gibellula attenboroughii è una specie completamente nuova per la scienza. Le sue capacità manipolative hanno attirato l’attenzione non solo degli ecologi, ma anche degli esperti di biotecnologia. Infatti, il fungo produce sostanze antimicrobiche che potrebbero avere applicazioni farmaceutiche in futuro. Secondo il micologo Harry Evans, principale autore dello studio “è uno scrigno di tesori medicinali, e siamo solo all’inizio di ciò che potremmo scoprire.”

        Ne sappiamo ancora troppo poco

        Ma il messaggio più inquietante è un altro: sappiamo ancora troppo poco sui funghi entomopatogeni. Questi organismi, che manipolano e controllano gli insetti come marionette, potrebbero nascondere segreti ancora più terrificanti. Gli esperti stimano che nel mondo esistano tra i 10 e i 20 milioni di specie di funghi, e ne abbiamo catalogato solo l’1%. Se alcuni di loro sono già in grado di trasformare ragni e formiche in zombie… cosa ci assicura che non ci sia un organismo in grado di fare lo stesso con mammiferi più grandi? Per ora possiamo dormire sonni tranquilli. Ma se domani vi svegliate con una strana muffa sulla pelle… beh, avete visto come va a finire in The Last of Us. Buona fortuna…

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          Vaccinazioni per cani e gatti: quali fare prima dell’estate per una protezione totale

          Primavera ed estate portano con sé nuove avventure per i nostri amici a quattro zampe, ma anche maggiori rischi di esposizione a virus e batteri. Per garantire la loro salute, è fondamentale aggiornare le vaccinazioni prima di giugno, specialmente se si viaggia o si trascorre più tempo all’aperto. Vediamo quali sono i vaccini essenziali per cani e gatti e perché sono così importanti.

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            La primavera è il momento perfetto per controllare il libretto vaccinale del proprio animale. Con l’aumento delle temperature, il rischio di malattie infettive trasmesse da altri animali o da insetti aumenta sensibilmente. Inoltre, molte strutture turistiche e pensioni per animali richiedono certificati di vaccinazione aggiornati.

            Vediamo nel dettaglio quali sono le vaccinazioni essenziali per cani e gatti.


            Vaccini per i cani: quali fare prima dell’estate?

            I cani sono esposti a molte malattie contagiose, soprattutto se frequentano aree verdi, spiagge o altri luoghi affollati. Ecco i vaccini fondamentali:

            🔹 Vaccino polivalente (Cimurro, Parvovirosi, Epatite e Leptospirosi)

            • Protegge da quattro malattie virali gravi e spesso mortali.
            • Si consiglia il richiamo annuale, ideale da fare in primavera.

            🔹 Vaccino contro la rabbia (obbligatorio in alcuni paesi se si viaggia)

            • Essenziale per chi programma vacanze all’estero o in regioni a rischio.
            • Deve essere somministrato almeno 21 giorni prima della partenza.

            🔹 Vaccino contro la Leishmaniosi

            • Indispensabile se si vive o si viaggia in zone endemiche (Centro-Sud Italia e isole).
            • Meglio somministrarlo tra marzo e aprile per garantire la copertura nei mesi caldi, quando i pappataci sono più attivi.

            🔹 Vaccino contro la tosse dei canili (Bordetella e Parainfluenza)

            • Importante se il cane frequenta pensioni, aree cani o viene portato in viaggio.

            Vaccini per i gatti: quali sono indispensabili?

            Anche i gatti, soprattutto quelli che vivono all’aperto o in compagnia di altri felini, devono essere protetti dalle principali malattie infettive.

            🐱 Vaccino trivalente (Herpesvirus, Calicivirus, Panleucopenia)

            • Protegge dalle malattie respiratorie e intestinali più comuni nei gatti.
            • Essenziale per tutti, anche per quelli che vivono in casa.

            🐱 Vaccino contro la leucemia felina (FeLV)

            • Fondamentale per i gatti che escono all’aperto o convivono con altri felini.
            • Si consiglia di somministrarlo prima dell’inizio della stagione degli accoppiamenti.

            🐱 Vaccino contro la rabbia

            • Obbligatorio per i gatti che viaggiano all’estero.

            Quando fare il richiamo?

            • I cuccioli devono ricevere il primo ciclo di vaccinazioni tra le 6 e le 12 settimane di vita.
            • Gli adulti devono fare richiami annuali o triennali a seconda del vaccino.
            • È consigliabile programmare le vaccinazioni prima dell’estate per evitare problemi in caso di viaggi o soggiorni in pensione.

            Il consiglio in più

            Oltre ai vaccini, non dimenticare la prevenzione contro pulci, zecche e zanzare: i parassiti aumentano con il caldo e possono trasmettere malattie pericolose.

            Aggiornare il libretto vaccinale prima di giugno significa godersi la bella stagione in sicurezza, senza rischi per il proprio amico a quattro zampe.

            Hai già controllato il libretto del tuo cane o gatto? 🐾😊

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              Dalle tartarughe ai pinguini, in acqua vince lo stile libero

              Dalle tartarughe marine ai polpi, ogni specie ha sviluppato il proprio metodo per muoversi nell’acqua. Un team di ricercatori ha scoperto che molte di loro seguono la “regola dei tre spessori” per nuotare con il minimo dispendio di energia. Dai marlin ai cefalopodi, la natura ha sperimentato le più incredibili strategie per affrontare un ambiente mille volte più denso dell’aria, tra velocità fulminee e tecniche di risparmio energetico.

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                Muoversi sulla terra è semplice: basta spingere contro il suolo. Ma in acqua, la questione si complica. Questo ambiente, mille volte più denso dell’aria, ha spinto l’evoluzione a sperimentare soluzioni uniche per nuotare nel modo più efficiente possibile. Un recente studio condotto da un team internazionale di ricercatori, tra cui Paolo Luschi dell’Università di Pisa, ha rivelato che molte specie marine seguono la cosiddetta “regola dei tre spessori”: nuotano mantenendo una profondità pari a tre volte lo spessore del proprio corpo. Questa strategia consente loro di evitare i vortici e le onde superficiali, riducendo lo sforzo senza allontanarsi troppo dalla superficie per respirare.

                Le tartarughe marine Caretta caretta, per esempio, percorrono migliaia di chilometri tra le zone di accoppiamento e le aree di alimentazione. Il loro carapace si è adattato per favorire il nuoto: è più appiattito e aerodinamico rispetto a quello delle tartarughe terrestri. Le loro zampe anteriori si sono trasformate in vere e proprie pagaie, una caratteristica condivisa con i pinguini, che hanno convertito le ali in pinne. Anche le otarie e alcuni insetti acquatici, come la Notonectidae, nuotano in modo simile, utilizzando gli arti anteriori per spostarsi.

                Il metodo più diffuso tra gli abitanti dell’acqua, però, è il nuoto a propulsione caudale: la spinta viene generata dalla coda. I pesci più veloci, come i marlin, possono raggiungere i 40 km/h, mentre cetacei come delfini e balene utilizzano una coda orizzontale che si muove su e giù, anziché lateralmente come nei pesci. Tuttavia, non tutti gli animali acquatici hanno sviluppato una grande velocità. Il cavalluccio marino ha rinunciato alla coda come propulsore, sostituendola con una minuscola pinna dorsale, il che lo rende il nuotatore più lento del mondo: appena 150 cm all’ora.

                Altri animali hanno trovato soluzioni sorprendenti per muoversi sott’acqua. Le aragoste, per esempio, utilizzano un sistema di fuga rapidissimo: in caso di pericolo, battono la coda all’indietro e schizzano via con un balzo improvviso. Molti uccelli acquatici, invece, sfruttano le zampe palmate, mentre quelli che si immergono in profondità, come le sule, “volano” letteralmente sott’acqua, utilizzando le ali come propulsori.

                Uno dei metodi di nuoto più spettacolari appartiene ai cefalopodi, i veri maestri della propulsione a reazione. Polpi, seppie e calamari si muovono espellendo acqua attraverso un sifone orientabile, consentendo loro di spostarsi in qualsiasi direzione con grande agilità. Anche le meduse adottano un sistema simile, riempiendo d’acqua la propria campana per poi espellerla con forza, generando spostamenti rapidi. È un metodo poco efficiente in termini di consumo energetico, motivo per cui seppie e calamari preferiscono utilizzare le pinne laterali per i movimenti più lunghi.

                Altre specie si affidano all’ondulazione del corpo per muoversi. Anguille, murene, coccodrilli e serpenti acquatici utilizzano questo metodo per avanzare lentamente e con poco sforzo, perfetto per muoversi tra nascondigli e anfratti. In molti casi, lunghe pinne dorsali aiutano a massimizzare la spinta, rendendo questi animali estremamente agili sott’acqua.

                Alla fine, tra tutte le creature marine, il nuotatore più sorprendente è proprio l’essere umano. Sebbene non sia un animale acquatico, ha sviluppato tecniche che gli permettono di muoversi in acqua con notevole efficienza, inventando stili di nuoto che imitano quelli presenti in natura. E, a differenza di quasi tutti gli altri primati, ha le narici rivolte verso il basso, un adattamento che aiuta a evitare di ingerire acqua. Forse un retaggio del nostro passato evolutivo, trascorso lungo fiumi e coste alla ricerca di cibo.

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