Arte e mostre
A Roma Anna Addamiano racconta il suo Vocabolario del tempo
Domani a Roma si inaugura – alla presenza dell’artista – un’importante mostra di Anna Addamiano al Circolo degli Artisti, visitabile fino al 17 gennaio 2025.
Storie è un progetto ideato per il Circolo Esteri del Ministero Affari Esteri di Roma nel quadro della Collezione Farnesina di Arte Contemporanea. Esso vive nobilmente sulle arti che riprogrammano il mondo, si campiona ad essere uno spettacolare archivio decentralizzato ove le diverse discipline si nutrono di arte-mondo, mira a rappresentare come si abita la cultura globale, ovvero l’altramodernità, che altro non è che una sorta di costellazione, una specie di arcipelago di singoli mondi e singoli artisti le cui isole interconnesse non costituiscono un continente unico di pensiero, ma lo specchio di un’arte postproduttiva e
frontaliera, mobile, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica.
Una delle opere della Addamiano in mostra
L’ideatore è lo storico Carlo Franza
E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, intellettuale di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere un’Europa Creativa Festival. Bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell’eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi nel clima di abitare stili e forme storicizzate. Perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza.
La seconda esposizione del nuovo percorso
Con l’arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l’arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l’arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Con Storie (2024-2026) si porgono dodici mostre personali di dodici artisti contemporanei, taluni di chiara fama. Questa mostra dal titolo “Anna Addamiano. Vocabolario del tempo” è la seconda del nuovo percorso. Ed è già una novità in quanto si veicolano a Roma nomi dell’arte contemporanea di significativo rilievo, evidenziando gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio.
Una grande interprete della contemporaneità
L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte Contemporanea di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Anna Addamiano. Vocabolario del tempo”. Un’esposizione che raccoglie opere dell’artista già apparsa agli occhi della critica italiana e internazionale come una figura delle più interessanti e propositive dell’arte contemporanea.
Una nuova estetica dell’Espressionismo italiano
Scrive Carlo Franza nel testo: “Trovo significante e doveroso proporre la mostra di Anna Addamiano al Circolo Esteri di Roma nel Progetto Storie in concomitanza con la mostra romana che presenta una selezione delle opere della collezione Iannaccone di Milano relative alla linea espressionista dell’arte italiana tra gli anni Trenta e Cinquanta – dalla Scuola Romana al gruppo Corrente. E ciò perché il suo lavoro, il percorso dell’artista romana si attesta nel quadro di un fil rouge che l’apparenta come illustri colleghi tra cui Carlo Belli, Carlo Fabrizio Carli, Arnaldo Romani Brizzi, hanno già sottolineato- e tornare a parlare di una nuova estetica dell’Espressionismo italiano per tornare ad analizzare un linguaggio artistico che si è andato
rilevando, confrontandolo con il mondo figurativo degli anni fra le due guerre, e il suo nuovo e attuale sviluppo.
Un’esperienza cresciuta nel confronto con l’estero e nel dialogo con le esperienze interne
Questa ricerca artistica contemporanea mostra la realtà oggettiva vista attraverso la coscienza soggettiva, con in primo piano l’anima deformante dell’artista in crisi che si riverbera nella deformazione data dalla pittura stessa. L’espressionismo italiano ha costituito un’esperienza poetica ed estetica di enorme interesse culturale e storico-artistico, ben complessa nella sua definizione identitaria dato che è maturata da un lato nel confronto con i gruppi dell’espressionismo internazionale, specialmente francesi, dall’altro nel dialogo con le variegate ricerche artistiche italiane degli anni fra le due guerre, articolata polifonia di proposte classiciste e anticlassiciste.
Inquietudine esistenziale con un linguaggio impulsivo
E se da un lato è vero che l’espressionismo italiano può bene essere descritto, come è stato fatto, più che come un movimento unitario come un “arcipelago” di esperienze indipendenti, trasversali e costanti sono invece alcuni tratti poetici e linguistici; la prevalenza della visione soggettiva dell’artista rispetto alla rappresentazione oggettiva della realtà; un senso di inquietudine esistenziale e di crisi di coscienza dell’artista-intellettuale che si traduce nella alterazione della forma idealizzata di matrice classico-accademica; la ricerca del “primitivo” e del “selvaggio”; la netta prevalenza del colore sul disegno, ovvero dell’elemento linguistico impulsivo, quando non anarchico, rispetto a quello cerebrale, razionale della linea.
L’arte essenziale ed intimista della Addamiano
Il percorso espositivo di Anna Addamiano inizia naturalmente da Roma, attratta da alcune delle personalità che via via hanno definito variamente la “scuola romana” e le sue peculiarità tecniche e tematiche, non ultima quella del tonalismo. Ha proseguito con un vigoroso e appassionato espressionismo lirico, che ha guardato alle ricerche parigine del postimpressionismo; inaugurando una pittura antiretorica, essenziale e intimista. Ha lavorato tra pittura, scultura, installazioni e arazzi, lasciando pensare anche a stoffe e fili utilizzati da Maria Lai.
La sua visione surreale
Un discorso su Anna Addamiano ci riporta a quelle che potrebbero essere state le fonti di gusto dell’artista, a quell’excursus di Scuola Romana, a quegli echi di un certo gusto del primitivo, a quelle radici goyesche caldeggiate da Oppo. Attraverso una visione surreale animata da fantasmi e miracoli, la sua è una poetica di evocazione. Popolata di insetti, farfalle, macerie, donne, bambole, desolati istantanei fantasmi… insomma il suo racconto visionario. Animali, uomini e cose assumono nel gran moto della creatività un’eccitazione nervosa con qualcosa di spiritico e fantastico. Opere tese, espressive, che trovano ascendenza soprattutto in Scipione e Stradone, specie in quella certa scelta di temi di fondo popolaresco e istrionesco. Nelle quali compaiono diseredati e maschere, disperazioni mimetiche e balletti, popolane e componenti romantiche che lasciano individuare il suo diario interiore.