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Arte e mostre

Andrea Murdock Alpini: «Esplorare il mondo sommerso è una necessità per conoscere noi stessi e il nostro passato»

Un’esperienza unica nel mondo sommerso, tra relitti, grotte e miniere allagate, raccontata dall’esploratore subacqueo Andrea Murdock Alpini il 12 novembre al Goggler Club di Milano

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    L’esploratore Andrea Murdock Alpini condividerà le sue incredibili esperienze di ricerca subacquea, raccontando storie affascinanti e inedite dalle sue spedizioni in luoghi iconici come il relitto dell’Andrea Doria, il Mar Baltico e le grotte allagate di Romania e Russia. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di avventura e storia.
    Il Goggler Club Milano ospiterà Andrea Murdock Alpini, esploratore subacqueo di fama internazionale, per una conferenza che promette di incantare il pubblico con storie di ricerca, avventura e passione per il mondo sommerso. Martedì 12 novembre 2024, alle ore 20:30, l’incontro avrà luogo presso il Palazzo delle Federazioni del CONI a Milano, e sarà un’occasione unica per scoprire i retroscena di alcune delle sue spedizioni più affascinanti, raccontate attraverso filmati e fotografie tratte dai suoi libri “Andrea Doria: un lembo di patria” e “Immersioni Selvagge” (editi da Magenes). La conferenza sarà accompagnata da numerosi filmati inediti e immagini suggestive, che raccontano paesaggi solitari e incontaminati dove il rapporto tra il subacqueo e la natura diventa protagonista. L’ingresso è gratuito, poiché i posti sono limitati, è consigliata la prenotazione inviando una email a info@goggler.it.

    Abbiamo rivolto delle domande all’esploratore Andrea Murdock Alpini, insignito del prestigioso “Tridente D’Oro”, che guiderà il pubblico in un viaggio emozionante tra relitti, grotte e miniere allagate. Si partirà dal celebre relitto dell’Andrea Doria, documentato nella spedizione “Un lembo di patria” con PHY Diving Equipment, patrocinata dal Comune di Genova e dalla Fondazione Ansaldo. Il viaggio proseguirà nel Mar Baltico, dove sono stati esplorati navi affondate nel XVI secolo, e in grotte allagate tra Romania e Russia, oltre alle miniere sommerse in Sud Africa. Murdock Alpini racconterà anche le sue immersioni nel Mar Mediterraneo, nello Stretto di Messina, tra antichi porti romani, foreste di gorgonie e il famoso relitto della Motonave Viminale, uno dei più belli d’Italia.


    Cosa ti ha spinto a intraprendere un percorso così avventuroso e ricco di sfide come l’esplorazione subacquea?
    L’esplorazione subacquea per me rappresenta un’opportunità per conoscermi meglio e per scoprire il mondo. Attraverso questa pratica, posso sviluppare nuove tecniche e materiali, grazie anche al marchio PHY Diving, con cui progettiamo attrezzature per le immersioni. Inoltre, l’esplorazione subacquea mi permette di approfondire temi come la geologia, la biologia, la storia, la geografia e gli insediamenti umani, inclusi migrazioni e fattori sociali. In sostanza, le immersioni sono un mezzo per esplorare e comprendere il mondo sotto vari aspetti.
    Come è nata l’idea di creare PHY Diving Equipment e in che modo questo marchio si distingue nel panorama dell’attrezzatura subacquea?
    PHY Diving è nato dalla mia esigenza di sviluppare attrezzature specifiche per le spedizioni
    subacquee, poiché non esistevano prodotti adeguati. Il primo prodotto creato è stato un cappuccio subacqueo speciale, testato in condizioni estreme durante un’esplorazione in una grotta degli Urali, con temperature fino a -25°C e acqua a 4°C. Successivamente, ho focalizzato la ricerca su attrezzature leggere e termiche, ideali per ambienti freddi, come indumenti sottili ma molto caldi. Il nostro fiore all’occhiello sono le mute subacquee, progettate con materiali e design innovativi, per migliorare qualità e performance. Tutti i nostri prodotti sono rigorosamente made in Italy. Il nome PHY è ispirato alla lettera greca “phi” e alla sezione aurea, simboli di armonia e bellezza, che riflettono i principi che guidano il nostro lavoro. La sfida più grande è stata l’esplorazione dell’Andrea Doria, che ha spinto la ricerca di soluzioni ancora più innovative.
    Quali sono state le maggiori sfide incontrate durante la spedizione sull’Andrea Doria e quali scoperte sono emerse?
    La spedizione sull’Andrea Doria è stata una missione complessa, patrocinata dal Comune di Genova e dalla Fondazione Ansaldo, con l’obiettivo di studiare lo stato di conservazione del relitto, in vista della sua probabile scomparsa nei prossimi 15-20 anni. Le riprese subacquee hanno documentato la nave e raccontato la sua storia, suscitando un forte impatto mediatico. Un elemento innovativo della spedizione è stata l’immersione nel relitto della prua della Stockholm, la nave svedese coinvolta nell’incidente con l’Andrea Doria, che ha aggiunto una prospettiva unica sulla tragedia storica.
    Perché hai scelto di esplorare i relitti del Mar Baltico e quali sono le particolarità di questi siti archeologici sommersi?
    Ho scelto di esplorare i relitti nel Mar Baltico per la loro straordinaria conservazione, dovuta alle acque fredde e a bassa salinità. Ho esplorato siti archeologici, come quelli nelle acque di Dalarö (sud di Stoccolma), dove giacciono navi in legno del XV e XVI secolo, e l’arcipelago di Åland, con relitti più recenti risalenti dalla fine dell’Ottocento alla Seconda Guerra Mondiale, inclusi rompighiaccio. Il Mar Baltico mi affascina anche per i suoi paesaggi nordici. A dicembre, organizzerò una nuova spedizione a Narvik, in Norvegia, per documentare relitti di navi da guerra affondate durante la Seconda Guerra Mondiale. Questi progetti si inseriscono in studi scientifici sulla fisiologia del subacqueo in ambienti freddi e sulla decompressione, condotti in collaborazione con il CNR di Milano Niguarda e il Master di Medicina Iperbarica di Padova.
    Quali sono le differenze principali tra esplorare grotte allagate e miniere sommerse? Quali sono i rischi maggiori associati a questi ambienti?
    Le differenze principali tra grotte sommerse e miniere allagate riguardano la loro origine e stabilità. Le miniere, create dall’uomo, tendono a diventare instabili dopo l’abbandono, con rischi strutturali e frane, rendendole ambienti pericolanti. Le grotte sommerse, di origine naturale, sono generalmente più stabili. I rischi comuni includono la profondità, il sedimento e l’instabilità. Nelle miniere, l’instabilità strutturale è il pericolo maggiore, mentre nelle grotte le correnti sotterranee possono essere rischiose, con la possibilità di piene improvvise. Se moderate, però, mantengono il flusso e l’acqua pulita.


    Cosa rende così affascinante e unico lo Stretto di Messina dal punto di vista subacqueo? Lo Stretto di Messina è un ecosistema subacqueo unico, dove si incontrano il mare Ionio a sud e il Tirreno a nord, creando un “imbuto” che genera correnti particolari e fondali ricchi di
    biodiversità. Questo Stretto è stato abitato da diverse popolazioni nel corso dei secoli, lasciando tracce nei fondali, dai relitti moderni a quelli più antichi, inclusi resti archeologici. Le forti correnti mantengono l’acqua cristallina, favorendo una ricca varietà di fauna e flora, con specie autoctone uniche. È fondamentale tutelare e preservare questo straordinario ecosistema per le future generazioni.
    Leggi anche
    https://www.lacnews24.it/cultura/un-porto-sottacqua-alla-scoperta-dei-tesori-sommersi-nello-stretto-di-messina-possiamo-ricostruire-duemila-xizn858e

    Quali sono le qualità fondamentali che un esploratore subacqueo deve possedere?
    Un esploratore subacqueo deve possedere qualità essenziali per affrontare le sfide del mondo sommerso. La curiosità è fondamentale, spingendo a scoprire l’ignoto, mentre la pazienza e le competenze organizzative sono cruciali per coordinare risorse e attrezzature in ambienti difficili. L’autocontrollo è necessario per gestire i rischi e mantenere la calma, ma deve essere equilibrato dal coraggio di superare i propri limiti con prudenza. La capacità di gestire le emozioni è altrettanto importante, poiché solo con queste qualità un esploratore può ottenere nuove conoscenze e arricchire la storia dell’esplorazione subacquea.
    Quali sono i tuoi progetti futuri e quali nuove frontiere dell’esplorazione subacquea vorresti affrontare?
    Il mio lavoro di esploratore subacqueo è strettamente legato allo sviluppo della tecnica, con un focus particolare sull’area grecanica della Calabria, dove sto esplorando fondali ricchi di storia. Ho avviato un progetto chiamato Grecanic Wreak Valley, che mira a raccontare la connessione tra la geografia storica della regione e i numerosi relitti sommersi, legati alla Magna Grecia. A lungo termine, mi sto preparando per una spedizione sul Britannic, nave gemella del Titanic, affondata nel 1916. L’obiettivo è esplorare il relitto e approfondire la storia poco conosciuta di questa nave e delle sue sorelle, il Titanic e l’Olympic. Sto preparando un libro che non solo parlerà del relitto, ma esplorerà anche il ruolo delle donne a bordo delle navi all’inizio del Novecento, offrendo un’analisi nuova, che unisce storia, tecnica e dimensione sociale.
    Come concili la tua passione per l’esplorazione con la necessità di divulgare le conoscenze acquisite al grande pubblico?
    Per me, esplorare è una passione che va oltre la scoperta personale: è una necessità di condividere ciò che vivo. La divulgazione è un obiettivo fondamentale dell’esplorazione, perché credo che la conoscenza debba essere restituita al pubblico. Quando esploro, lo faccio per fare ricerca e poi condividere i risultati tramite report, articoli, conferenze, libri e filmati. Non mi limito all’aspetto tecnico dell’immersione, ma cerco di raccontare storie più ampie che comprendano geografia, storia, economia e relazioni umane. La mia passione per la comunicazione mi permette di coinvolgere anche chi non è subacqueo, offrendo loro la possibilità di scoprire nuovi mondi e magari intraprendere esperienze simili. Voglio suscitare curiosità e incoraggiare gli altri a esplorare e a guardare il mondo da nuovi punti di vista.
    Qual è il tuo punto di vista sulla tutela e la conservazione dei siti archeologici sommersi?
    I siti archeologici sommersi sono una parte essenziale del nostro patrimonio culturale e vanno tutelati e valorizzati correttamente. Non basta catalogarli, ma bisogna gestirli in modo che siano fruibili e responsabili. Le immersioni archeologiche, pur essendo affascinanti, richiedono grande preparazione e rispetto per il valore dei beni, alcuni dei quali vanno solo osservati per preservarne l’integrità. È fondamentale collaborare con le soprintendenze archeologiche e coinvolgere i giovani in progetti che sensibilizzino sull’importanza di preservare e valorizzare il nostro patrimonio sommerso. Solo così i siti archeologici possono avere un vero significato per la collettività e essere trasmessi alle generazioni future.

    LEGGI ANCHE https://www.lacnews24.it/ambiente/inghiottita-dalle-acque-oltre-un-secolo-fa-il-mar-ionio-restituisce-un-pezzo-di-storia-identificato-il-relitto-qozsem1q

    Quale consiglio daresti ai giovani che desiderano seguire le tue orme?
    Il mio consiglio è di essere estremamente curiosi e di credere nei propri sogni, ma per realizzarli è necessario fare rinunce e concentrarsi su un unico obiettivo, eliminando il superfluo. Raggiungere un sogno è difficile, tra tentazioni e difficoltà, ma solo con grande determinazione e voglia di successo si può riuscire. L’esplorazione subacquea è affascinante perché unisce molte discipline, dalla scienza alla tecnica, all’arte. Non è necessario partire da una formazione umanistica, ma qualsiasi campo di partenza può portare alla ricerca sotto acqua. Tuttavia, la maggior parte del lavoro di ricerca si svolge in superficie, tra studio e lettura, e il successo arriva solo con pazienza, determinazione e convinzione.
    Quali sono le sfide e le opportunità che si presentano per l’esplorazione subacquea nei prossimi anni?
    Le sfide e le opportunità per l’esplorazione subacquea nei prossimi anni sono due principali. Da un lato, c’è la possibilità di esplorare in profondità grazie a tecnologie avanzate, come batiscafi e strumenti sofisticati. Dall’altro, anche a pochi metri di profondità, dove si concentra gran parte della storia umana, ci sono enormi possibilità di scoperta. Il mare non solo ci permette di comprendere il nostro passato, ma anche di costruire il nostro futuro.
    Qual è l’oggetto più prezioso che hai identificato durante le tue immersioni?
    Durante le immersioni ho scoperto tanti dettagli affascinanti. Alcuni piccoli elementi, come un’etichetta su un motore che identifica un relitto, o oggetti storici come piatti, cristalli e equipaggiamenti antichi, mi hanno emozionato. In Mar Baltico, ho trovato boccali da birra del ‘600 e scarpe di ufficiali ottocenteschi. Tuttavia, il ritrovamento più emozionante è stato in un lago in provincia di Varese, il lago di Monate, dove ho esplorato una palafitta preistorica risalente all’età del bronzo. I tronchi dei pali che costituivano le fondamenta del villaggio, insieme a tracce di vita quotidiana come punte di freccia e macine, mi hanno permesso di connettermi con una civiltà antica. Questo ritrovamento, a soli 2-3 metri di profondità, mi ha ricordato che a volte l’esplorazione non riguarda la profondità, ma il significato di ciò che scopriamo.

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      Arte e mostre

      Un ‘covone’ davvero caro venduto da Sotheby’s

      L’opera “Covone a Giverny” di Claude Monet ha suscitato grande interesse con un prezzo di vendita di quasi 35 milioni di dollari.

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        L’asta di “Covone a Giverny” di Claude Monet che si è svolta a New York ha suscitato grande interesse da parte di collezionisti e investitori. Alla fine dell’asta ha ottenuto un notevole risultato, con un prezzo di vendita di quasi 35 milioni di dollari. Questo successo è particolarmente significativo visto che da qualche tempo si assiste a un calo del mercato mondiale dell’arte. E’ soprattutto un inizio promettente per le vendite delle grandi case d’asta come Christie’s e Sotheby’s.

        Inversione di tendenza

        La vendita online, telefonica e in sede di Sotheby’s ha generato un totale di 235 milioni di dollari per una cinquantina di dipinti di arte moderna. La competizione per “Covone a Giverny” è stata descritta come una “guerra di offerte di otto minuti“, culminata con il suo acquisto per 34,8 milioni di dollari. Questo dimostra anche il persistente fascino e valore dell’opera di Monet nel mercato dell’arte.

        Inoltre, un’altra opera d’arte, “Les Distractions de Dagobert” della pittora anglo-messicana Leonora Carrington, ha stabilito un nuovo record d’asta per l’artista, con una vendita di 28,5 milioni di dollari dopo una battaglia di dieci minuti tra gli acquirenti presenti in sala.

        Risultati che indicano un rinnovato interesse e fiducia nel mercato dell’arte, con gli acquirenti che dimostrano una forte disposizione a investire in opere di grande valore artistico e storico.

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          Arte e mostre

          Non solo relax, pranzi e regali: le mostre da non perdere in questi giorni di vacanza

          Questo è il momento perfetto per scoprire nuove mostre d’arte e vivere l’atmosfera culturale unica che l’Italia è in grado di offrire durante le festività.

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            Vi suggeriamo le mostre più interessanti da visitare in questi giorni, dalle esposizioni artistiche più affascinanti del Nord a quelle imperdibili del Sud. Un viaggio indimenticabile attraverso le bellezze artistiche del nostro paese, in questo magico periodo dell’anno!

            La rivoluzione di Elio Fiorucci a Milano

            Esposizione di grande interesse che ripercorre la storia di questo leggendario stilista, noto per aver rivoluzionato la moda e il costume in Italia dagli anni Sessanta ai Novanta, influenzando col suo impatto profondo l’arte contemporanea. Vero e proprio pioniere nel mescolare arte e moda, creando un punto di riferimento col suo store meneghino per intellettuali, performer e artisti. La mostra che celebra il suo eclettico mondo creativo è visitabile alla Triennale di Milano e dura fino al 16 marzo 2025.

            William Blake a Torino

            Uno dei più grandi poeti, pittori e incisori della letteratura e dell’arte inglese. Praticamente ignorato in vita, le sue opere visionarie hanno ispirato intere generazioni e attualmente sono considerate come testimonianze di valore nella cultura mondiale. La mostra Blake e la sua epoca, visitabile fino al 2 febbraio 2025 è ospitata nella magnifica Venaria Reale di Torino.

            A Genova la pioniera dell’impressionismo

            La mostra principale da vedere all’ombra della lanterna è quella dedicata a Berthe Morisot, la pioniera dell’Impressionismo, ospitata a Palazzo Ducale fino al 23 febbraio 2025. Si tratta della prima grande mostra in Italia sulla sua figura (1841-1895). La rassegna presenta ben 86 opere, molte delle quali sono in prestito esclusivo dagli eredi di Morisot, alcune delle quali inedite e mai esposte prima d’ora.

            Nicola Verlato a Imola

            Il Museo San Domenico di Imola ospita una grande mostra antologica dal titolo Myth Generation, in grado di offrire una panoramica unica sull’arte di questo artista contemporaneo di fama internazionale. Aperta fino al 19 gennaio 2025, presenta oltre 50 opere selezionate per raccontare il percorso artistico di Verlato, nato a Verona nel 1965. La sua arte che fonde pittura, scultura e nuovi media attribuisce vita a un’estetica innovativa che mescola riferimenti all’arte rinascimentale e barocca, con le influenze più moderne provenienti dal cinema, dai fumetti, dai videogame e dalle tecnologie di realtà virtuale.

            E fu sera, e fu mattina: Valter Bernardeschi a Firenze

            Se apprezzi la fotografia e la natura non perderti la mostra di Valter Bernardeschi intitolata E fu sera, e fu mattina: la natura negli scatti di Valter Bernardeschi, ospitata a Palazzo Medici Riccardi, a Firenze. La mostra, aperta fino al 7 gennaio 2025, si ispira alle riflessioni di Papa Francesco nella sua enciclica Laudato Sii, un’opera che invita a prendersi cura della Terra e della sua bellezza.

            I Capolavori dorati a Perugia: L’età dell’oro presso la Galleria Nazionale dell’Umbria

            Un’altra occasione da non perdere è quella che ha luogo nella Galleria Nazionale dell’Umbria, a Perugia. La rassegna “L’età dell’oro. I capolavori dorati della Galleria Nazionale dell’Umbria incontrano l’Arte Contemporanea“ esplora il fascino dei capolavori dorati che fanno parte della collezione della Galleria umbra, mettendo in dialogo le opere di grandi maestri del passato con quelle dei protagonisti dell’arte contemporanea.

            Se ti trovi a Roma

            Per le mostre da vedere in Italia a Natale 2024 una tappa a Roma non può mancare. Fino al 23 marzo 2025 il Museo di Roma ospita la rassegna Roma pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo, un’esposizione tutta al femminile che celebra le donne artiste che hanno lasciato un segno indelebile nella Capitale. L’evento si concentra su 56 pittrici attive a Roma dal XVI al XIX secolo. Artiste che hanno lavorato tra le mura di Roma, contribuendo alla storia dell’arte in modo significativo. Un’occasione per scoprire il talento femminile nell’arte, raramente messo in luce, ma che merita assolutamente attenzione.

            Giuseppe Pirozzi a Napoli: L’atelier dello scultore al Museo di Capodimonte

            Visitabile presso il suggestivo Cellaio Real Bosco di Capodimonte, nel prestigioso museo omonimo.. La rassegna, aperta fino al 6 gennaio 2025, offre uno spunto affascinante per scoprire l’evoluzione artistica di Giuseppe Pirozzi, uno dei più importanti scultori contemporanei italiani, nato a Napoli nel 1934.

            A Conversano il sogno d’amore di Chagall

            Il grahde Chagall è di scena al Castello Aragonese di Conversano. Prorogata fino al 12 gennaio 2025, questa rassegna presenta oltre 100 opere di uno degli artisti più amati del XX secolo, offrendo un’esauriente panoramica sulla sua arte, costituita da opere vibranti, oniriche e piene di simboli. Un viaggio emozionale attraverso i colori e le suggestioni che hanno caratterizzato il suo universo creativo.

            I Tesori d’Italia ad Agrigento: la mostra al Parco della Valle dei Templi

            Ultima (ma non ultima) di questa agenda: ti consigliamouna visita ad Agrigento, in Sicilia, dove il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi ospita la mostra I Tesori d’Italia. Si tratta di un’esperienza che celebra il patrimonio storico e culturale del nostro paese, in un contesto unico, fino al 31 dicembre 2025. Questa rassegna rende omaggio ad Agrigento, Capitale della cultura italiana per l’anno 2025, ponendo in evidenza la sua straordinaria ricchezza archeologica e culturale. Un’occasione imperdibile per scoprire uno dei siti archeologici più affascinanti del nostro paese.

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              “Odor de Milan”: il libro olfattivo che racconta la storia del panettone e di Milano

              Un’opera d’arte che si scopre con il naso, non con gli occhi, l’incontro tra memoria, aroma e creatività nell’opera olfattiva di Topylabrys. Un libro che va oltre le pagine, raccontando Milano in modo inedito e coinvolgente.

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                Cosa accade quando un libro non si legge con gli occhi, ma con il naso? Quando le pagine non sono solo di carta, ma di ricordi e profumi che accarezzano i sensi? “Odor de Milan” è l’opera olfattiva di Ornella Piluso, in arte Topylabrys, che racchiude l’essenza di Milano nel profumo inconfondibile di un panettone appena sfornato. Il 10 dicembre, questo progetto troverà una nuova espressione al Museo Bagatti Valsecchi, dove sarà protagonista di un’asta benefica a favore della ristrutturazione dell’impianto luci del museo. Un’occasione imperdibile per supportare la cultura, mentre si esplora il potere evocativo dell’olfatto.

                Il profumo del panettone e la memoria olfattiva, un viaggio sensoriale nella tradizione milanese
                “Odor de Milan” va oltre la lettura tradizionale. Ogni pagina di questo libro è impregnato di una fragranza che risveglia ricordi legati alla ritualità del panettone: l’impasto che lievita, il taglio della fetta, l’ingresso in una bottega dove l’aroma di dolce si diffonde nell’aria. Un’emozione che va oltre il gusto, trasformando il panettone in un’esperienza sensoriale completa che coinvolge tutti i sensi.

                Topylabrys e la magia del lievito madre
                Con “Odor de Milan”, Topylabrys invita il pubblico a riflettere su come i profumi siano legati ai ricordi e alle sensazioni fisiche. Il lievito madre, che cresce e si rinnova nel tempo, diventa la metafora perfetta di come il nostro senso dell’olfatto custodisca memorie indelebili, come il panettone, che viene “rinfrescato” ad ogni incontro. Un libro che non è solo da leggere, ma da vivere, in un’esperienza che risveglia la memoria olfattiva di ognuno di noi.

                Una Collaborazione Creativa e Sensoriale: Visioni Olfattive e l’Arte Contemporanea
                Il progetto “Odor de Milan” è il risultato di una collaborazione creativa tra Topylabrys e l’azienda Visioni Olfattive, che ha contribuito a rendere questo viaggio sensoriale un’innovazione artistica, dove il profumo diventa arte. Il libro è un ponte tra la memoria olfattiva, la tradizione gastronomica milanese e l’arte contemporanea. Presentato durante la 25ª edizione del Panettone Party 2024, evento organizzato dall’Associazione Arte da Mangiare Mangiare Arte e dal Movimento di Pensiero, il progetto ha ricevuto una calorosa accoglienza, con la partecipazione di oltre 150 artisti internazionali.

                “Odor de Milan”: Un Viaggio nella Milano Più Intima e Sensoriale
                Con “Odor de Milan”, Topylabrys prosegue la sua ricerca artistica sensoriale, esplorando il mondo delle emozioni e dei sensi. Questo libro non è solo un oggetto da collezionare, ma un’opera che invita il lettore a scoprire una Milano più intima e sensoriale, fatta di profumi che parlano al cuore e alla mente. Un’opera che celebra la tradizione e l’arte contemporanea, unendo passato e presente in una nuova e affascinante dimensione olfattiva.

                Supporta l’Arte e la Cultura con “Odor de Milan”
                Il 10 dicembre, unisciti all’asta benefica al Museo Bagatti Valsecchi, dove “Odor de Milan” sarà protagonista. Acquistando questo libro, non solo entrerai in contatto con un’esperienza unica, ma contribuirai alla ristrutturazione del museo, sostenendo la cultura e l’arte contemporanea. Non perdere l’opportunità di vivere un’esperienza olfattiva che trasforma il panettone in una memoria indimenticabile e in un viaggio sensoriale che celebra Milano.

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