Lifestyle
Aste toste, tutto il potere al banditore
Dal 1996 il 18 di aprile in tutto il mondo si celebra il National Auctioneers Day, ovvero la giornata mondiale delle aste. Ma in realtà dovremmo dire che si celebra la giornata del banditore.
Dal 1996 il 18 di aprile in tutto il mondo si celebra il National Auctioneers Day, ovvero la giornata mondiale delle aste. Ma in realtà dovremmo dire che si celebra la giornata del “banditore”. Ovvero colui il quale può decretare il successo o il flop di una vendita. Sulla figura del banditore d’asta Oscar Wilde ebbe a scrivere che “Solo un banditore d’asta può permettersi di ammirare allo stesso modo e in maniera imparziale tutte le correnti artistiche”. Un pensiero che inquadra perfettamente il ruolo super partes di un auctioneer, ovvero il portavoce, l’arbitro imparziale di una pubblica vendita.
Un crescente interesse
Utilizzare le aste per acquistare beni di ogni genere interessa una fascia sempre più ampia di popolazione. C’è chi lo fa per mania di collezionismo, chi perché ricerca un raro articolo e chi, invece, sfrutta le aste per portarsi a casa a poco prezzo quel quadro, quel mobile o quell’oggetto che aspira a possedere. Magari pagandolo meno rispetto un negozio di antiquariato o acquistandolo nuovo. E c’è chi lo fa anche per beneficienza. Il crescente successo delle aste – ce ne sono davvero per tutti i settori merceologici e per tutte le tasche – ha consentito anche l’affermazione della figura del banditore il vero artefice dell’asta, dalla cui bravura dipende il successo o meno di una determinata vendita.
Il narratore dell’incanto
La vendita all’asta è una delle professioni più antiche del mondo, iniziata più di 2000 anni fa. Qualcuno addirittura fa risalire la prima asta intorno al 500 a.C. a Babilonia. Ai tempi dell’Impero Romano a finire all’asta fu lo stesso Impero. Eravamo nel 193 d.C. Dopo l’omicidio dell’imperatore Pertinace, Marcus Didius Julianus si aggiudicò l’Impero e vi salì al trono, scatenando una guerra civile. La parola “asta” deriva dal latino “auctus”, che sta a indicare qualcosa che aumenta. E in effetti i prezzi di un’asta aumentano perché gli offerenti si contrappongono l’uno contro l’altro. La casa d’aste più antica è l’Auktionsverk di Stoccolma creata nel 1674 e ancora in attività. Lì hanno acquistato clienti illustri come i re Carlo XI e Gustavo III, il poeta e compositore nazionale svedese Carl Michael Bellman e gli autori August Strindberg e Selma Lagerlöf. Ma fu negli anni ’50 che il concetto di asta pubblica, fino allora rimasta come una delle forme per vendere e acquistare oggetti a prezzi abbordabili, si è ampliato fino a coinvolgere istituzioni finanziarie e mercati.
Quel Leonardo squalificato…
Naturalmente “Salvator Mundi” di Leonardo da Vinci aggiudicato nel 2017 per oltre 450 milioni di dollari dall’erede al trono saudita Mohammed bin Salman, si è aggiudicato il record per la vendita all’asta più alta. Quella di bin Salman fu una vittoria cercata a tutti i costi per dare lustro all’Emirato e, almeno nelle intenzioni, con la prospettata di intrecciare relazioni con istituzioni e musei occidentali per potere prestare l’opera e farla visionare in tutto il mondo. Ma qualche mese dopo essere stata battuta alcuni critici d’arte misero in dubbi la paternità di quell’opera che mise in discussione il progetto del re. Infatti oggi l’opera è esposta a Riad. Nel corso dei secoli sono stati battuti all’asta dai capelli di George Washington alle ceneri di Truman Capote, dalla protesi dentaria di Winston Churchill, al sangue di Ronald Reagan e persino i calcoli renali di William Shatner, l’attore che ha interpretato il primo Capitano Kirk in Star Trek.
Banditore d’aste si nasce o si diventa?
Per prima cosa occorrono approfondite conoscenze dei beni messi all’incanto, oltre a possedere una grande capacità narrativa. L’auctioneer (la parola inglese deriva dal latino “augeo”, che significa “aumentare”) è considerato bravo quanto più riesce a creare la ‘necessità e il senso di urgenza tra i partecipanti che vogliono a tutti i costi proprio quell’oggetto. Scuole vere e proprie non ce ne sono. Bisogna come accade spesso per alcune professioni di nicchia, fare gavetta e rubare i trucchi e la sapienza del mestiere da chi lo sa fare e lo fa da più tempo. Le principali società di settore infatti formano i loro battitori al loro interno con pochissimo turn over.
Un settore su cui investire
Lo scorso anno il valore globale del mercato delle aste è stato di 5,3 miliardi di dollari. Una cifra destinata a crescere oltre gli 8,6 miliardi di dollari entro il 2028. Statistic Research Department ha valutato che nel 2023 Cina e Stati Uniti sono stati i principali mercati con una quota ciascuno del 31% dell’intero mercato mondiale. E’ possibile acquistare e vendere di tutto dai gioielli alle automobili, quadri e sculture, proprietà immobiliari libri rari e collezioni di monete e francobolli. Ognuno investe quel che può e non c’è limite a ciò che si può acquistare all’incanto.
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Cocktail & Wine
La storia dello Spritz: un cocktail nato per caso. Storia e varianti dell’aperitivo che ha conquistato il mondo
Lo Spritz, con la sua combinazione fresca e leggera, è uno dei cocktail più amati al mondo. Nato nel nord Italia, ha conquistato i palati internazionali con le sue varianti colorate e gustose, perfette per ogni occasione.
Lo Spritz è uno dei cocktail più iconici dell’aperitivo italiano, ma le sue origini ci portano sorprendentemente indietro nel tempo, all’epoca dell’Impero Austro-Ungarico. Si racconta che i soldati austriaci, stanziati nel Veneto durante il XIX secolo, trovassero il vino locale troppo alcolico rispetto a quello che erano abituati a bere nelle loro terre. Per diluire il tenore alcolico del vino, gli austriaci chiesero che venisse “spruzzato” (in tedesco “spritzen”) con dell’acqua frizzante. Così nacque l’antenato dello Spritz, che allora non conteneva ancora alcolici come l’Aperol o il Campari.
Con il passare del tempo, il cocktail si evolse, arricchendosi di un tocco alcolico. A partire dal primo Novecento, la base di vino bianco o prosecco venne combinata con amari come Aperol, Campari o Select, dando vita a quella che oggi conosciamo come la ricetta dello Spritz.
La ricetta originale dello Spritz
Oggi, la versione più famosa dello Spritz è quella a base di Aperol, ma ci sono molte altre varianti che vedremo a breve. La ricetta tradizionale dell’Aperol Spritz prevede:
- 3 parti di Prosecco
- 2 parti di Aperol
- 1 parte di soda o acqua frizzante
- Ghiaccio e una fetta d’arancia per guarnire
Basta versare il tutto in un bicchiere da vino riempito di ghiaccio e mescolare delicatamente. Il risultato è un cocktail fresco, leggermente dolce e dall’inconfondibile colore arancione.
Le varianti più famose dello Spritz
Se l’Aperol Spritz è la versione più celebre, ci sono molte altre varianti che meritano di essere menzionate. Ecco alcune delle più popolari:
1. Spritz al Campari
Per chi preferisce un gusto più amaro, lo Spritz al Campari è l’alternativa perfetta. La ricetta rimane praticamente invariata, ma al posto dell’Aperol si usa il Campari, che dona al cocktail un colore più rosso e un sapore decisamente più deciso.
2. Spritz Select
Molto popolare a Venezia, lo Spritz Select si prepara con il liquore Select, un aperitivo a base di erbe e spezie nato proprio nella città lagunare. Ha un sapore leggermente più complesso rispetto all’Aperol, ma è altrettanto rinfrescante. La ricetta prevede:
- 3 parti di Prosecco
- 2 parti di Select
- 1 parte di soda
- Olive verdi per guarnire
3. Hugo Spritz
Per chi ama i sapori più dolci e floreali, lo Hugo Spritz è un’ottima alternativa. Nato in Alto Adige, questo cocktail sostituisce l’amaro con lo sciroppo di fiori di sambuco e un tocco di menta fresca, creando un drink estivo e aromatico. La ricetta prevede:
- 3 parti di Prosecco
- 2 parti di sciroppo di fiori di sambuco
- 1 parte di soda
- Foglie di menta e una fetta di lime per guarnire
4. Spritz Cynar
Per gli amanti dei sapori erbacei, c’è lo Spritz Cynar, realizzato con il famoso liquore a base di carciofo. Il Cynar dona allo Spritz un gusto unico e leggermente amaro, ideale per chi cerca un aperitivo fuori dagli schemi.
- 3 parti di Prosecco
- 2 parti di Cynar
- 1 parte di soda
- Ghiaccio e fetta di limone
Lo Spritz nel mondo: un fenomeno globale
Negli ultimi anni, lo Spritz ha superato i confini italiani, diventando un cocktail apprezzato in tutto il mondo. Il suo sapore fresco e leggero, unito alla facilità di preparazione, lo ha reso la bevanda perfetta per l’aperitivo estivo, in riva al mare o in una grande città. Dai bar di New York alle terrazze di Parigi, lo Spritz è diventato sinonimo di convivialità e relax.
Con il suo colore vivace e la sua capacità di adattarsi a diverse varianti, lo Spritz rappresenta perfettamente lo spirito italiano dell’aperitivo: un momento di pausa, socialità e piacere semplice.
Cucina
Pan di Stelle: da un biscotto che ha fatto la storia alla torta perfetta per una festa in casa
Dolce, golosa e irresistibile, la torta Pan di Stelle è un dessert facile e veloce da preparare, perfetto per chi ama i sapori semplici e nostalgici. Ideale per compleanni, feste in famiglia o serate tra amici.
Quando si pensa ai biscotti più iconici d’Italia, è impossibile non citare i Pan di Stelle. Nati negli anni ’80, questi biscotti al cacao con le caratteristiche stelline di zucchero bianco sono diventati un vero classico per la colazione e la merenda di generazioni di italiani. La loro combinazione perfetta di cacao e una leggera nota di vaniglia li ha resi irresistibili e versatili anche in cucina. Con il loro sapore inconfondibile, i Pan di Stelle sono perfetti sia da gustare da soli che come base per dessert golosi.
Uno dei dolci più celebri realizzati con questi biscotti è senza dubbio la torta Pan di Stelle, una delizia che unisce crema, cioccolato e il sapore nostalgico dei biscotti più amati. È diventata negli anni il dolce preferito di chi vuole preparare un dessert goloso ma facile e veloce, ideale per una festa in casa o un’occasione speciale. Vediamo insieme come preparare la torta Pan di Stelle perfetta!
Torta Pan di Stelle: un dolce semplice e irresistibile
La torta Pan di Stelle è il dessert ideale per chi ama le preparazioni semplici ma d’effetto. Richiede pochi ingredienti e non necessita di cottura, il che la rende perfetta anche per chi non è un esperto in cucina. La base croccante di biscotti si sposa alla perfezione con strati di panna montata e Nutella, creando un mix irresistibile di consistenze e sapori.
Ingredienti per la torta Pan di Stelle
Ecco gli ingredienti necessari per realizzare una torta Pan di Stelle da 8 persone:
- 400 g di biscotti Pan di Stelle
- 500 ml di panna fresca da montare
- 300 g di Nutella
- 200 ml di latte (per bagnare i biscotti)
- Cacao amaro in polvere per decorare
- Stelline di zucchero o altre decorazioni a piacere
Procedimento
- Prepara la base di biscotti: Versa il latte in una ciotola e bagna velocemente i biscotti Pan di Stelle, uno alla volta, facendo attenzione a non inzupparli troppo. Disponili sul fondo di una tortiera (preferibilmente a cerniera), creando uno strato compatto.
- Stendi la Nutella: Scalda leggermente la Nutella a bagnomaria o nel microonde per renderla più fluida. Con un cucchiaio, distribuisci uno strato di Nutella sui biscotti, cercando di coprire bene tutta la superficie.
- Monta la panna: Monta la panna fresca fino a ottenere una consistenza ferma e soffice. Una volta pronta, stendi uno strato di panna montata sopra la Nutella, livellando bene con una spatola.
- Ripeti gli strati: Prosegui con un altro strato di biscotti bagnati nel latte, seguito da Nutella e panna. Ripeti il procedimento fino a esaurire gli ingredienti, concludendo con uno strato di panna.
- Decorazione finale: Spolvera la superficie della torta con il cacao amaro setacciato e aggiungi le stelline di zucchero per un effetto scenografico. Puoi anche decorare con biscotti Pan di Stelle interi o sbriciolati sui lati della torta.
- Riposa in frigo: Lascia riposare la torta in frigorifero per almeno 4 ore (meglio se tutta la notte) in modo che i sapori si amalgamino e la torta risulti ben compatta.
Un dolce che conquista tutti
La torta Pan di Stelle è un dolce che mette d’accordo tutti, grandi e piccini. La sua preparazione semplice la rende perfetta per una festa in casa, un compleanno o una serata tra amici. Servila fredda e gusta la combinazione perfetta di cioccolato, panna e biscotti.
Curiosità
Riaccendete la torcia olimpica, ci sono le Olimpiadi delle Drag Queen!
Competizione, glamour e creatività: RuPaul lancia il mondiale delle drag queen, dove tra paillettes e eyeliner si celebra la diversità. Nehellenia, la drag queen italiana, si racconta e svela i retroscena della sua partecipazione internazionale.
Il mondo delle drag queen sta vivendo un momento di straordinaria visibilità grazie a “RuPaul’s Drag Race Global All Stars”, una competizione che potremmo definire le “Olimpiadi del drag”. Lanciato il 20 settembre su Paramount+, il programma mette in gara 12 drag queen provenienti da altrettante nazioni, che si sfidano in una serie di prove spettacolari. Ogni venerdì va in onda un nuovo episodio dei 12 previsti, con un cast internazionale che non passa certo inosservato, tra abiti appariscenti, trucco estremo e personalità esplosive.
Nehellenia, drag queen italiana
Tra le protagoniste spicca Nehellenia, drag queen italiana interpretata da Emanuele Aruta, romano di nascita e artista per vocazione. La sua avventura nel mondo delle drag è iniziata, come spesso accade, per caso: “Ho iniziato 12 anni fa per una scommessa,” racconta l’artista, “eravamo in un bar dove c’era un concorso drag. Io, spavaldo, ho detto che avrei saputo farlo meglio di tutti. I miei amici mi hanno sfidato, mi sono iscritto… ed è iniziata la mia carriera”.
Rappresentare l’Italia è stato un onore
Dopo aver partecipato alla seconda stagione di Drag Race Italia nel 2022, la chiamata per la versione globale è stata una grande opportunità: “Rappresentare l’Italia è stato un onore, ma anche una responsabilità,” confessa Aruta, “ogni mattina mi svegliavo due ore prima per studiare inglese. Era una delle cose che mi bloccavano di più, ma ho dato il massimo.”
La competizione, soprattutto negli Stati Uniti, è dura e agguerrita: “In America c’è questa idea di ‘morte tua, vita mia’, non è qualcosa che appartiene a noi italiani,” rivela l’artista, “ma è stato stimolante. Ho cercato di dimostrare che con gentilezza e coraggio si può andare avanti, nonostante tutto.”
Uno dei momenti più emozionanti per Nehellenia è stato incontrare la “regina di tutte le drag queen,” RuPaul, la leggenda che ha portato la cultura drag sotto i riflettori internazionali. “Grazie al suo programma, la comunità queer e non solo ha iniziato a capire di più su questo mondo,” spiega Aruta. “12 anni fa, chi faceva la drag veniva spesso visto come problematico, ma ora il pubblico ha capito che è solo una forma d’arte.”
In un mondo dove le drag queen sono diventate ambasciatrici di creatività e inclusività, RuPaul’s Drag Race Global All Stars rappresenta una celebrazione della diversità e del talento, e Nehellenia è pronta a brillare con tutta la sua luce.
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