Lifestyle
Basta ti lascio. Anzi no, lasciami tu…
Riconoscere i segnali di disagio in una coppia e affrontarli con una comunicazione aperta e costruttiva può aiutare a invertire la rotta e migliorare la salute della relazione. Adottare buone pratiche di ascolto e risoluzione dei conflitti, insieme a una maggiore consapevolezza emotiva, può rafforzare la connessione di coppia e promuovere la longevità della relazione.
Basta ti lascio. Anzi no. Ci sono diversi campanelli d’allarme per capire se una coppia inizia a vacillare. Non se ne può più l’uno dell’altra e viceversa. Ci si irrita per poco, si alza la voce, si vuole avere ragione a tutti i costi e non si ha voglia di cambiare il proprio punto di vista. La prospettiva. E soprattutto vengono a mancare quei minimi gesti di rispetto e accoglienza l’uno per l’altra. Abbiamo selezionato quattro campanelli d’allarme che devono insospettire entrambi i partner sul vero andamento della relazione sentimentale.
Vicini, ma lontani
Un segnale importante dello stato di salute della coppia è l’intimità emotiva, ovvero la capacità di sentirsi profondamente connessi con il partner. Quando questa connessione si incrina, si crea una barriera invisibile che separa i partner, portando a una comunicazione ridotta e meno significativa. Le emozioni e i sentimenti diventano privati, riducendo la vitalità della relazione. Per migliorare l’intimità emotiva, è essenziale ascoltare se stessi e il partner, prestando attenzione anche al linguaggio non verbale. Osservare quei piccoli gesti quotidiani aiuta la comprensione.
Incontro-scontro
La frequenza e la natura dei conflitti sono un altro indicatore del benessere di coppia. Se i litigi si concentrano sempre sugli stessi argomenti e servono come valvola di sfogo, è un segnale di stress cronico e disconnessione emotiva. Affrontare i conflitti in modo costruttivo e cercare soluzioni insieme può aiutare a interrompere il circolo vizioso, promuovendo la crescita della coppia e migliorando la comunicazione. La parola magica è accoglienza.
Forme di evitamento
Il silenzio e l’evitamento sono segnali che indicano disagio nella relazione. Evitare conversazioni difficili può portare a un dialogo interiore frenetico e a sentimenti di rabbia o risentimento non espressi. Non chiedere scusa o non prendersi la responsabilità delle proprie mancanze lascia ferite aperte e mina la fiducia reciproca. Affrontare direttamente i problemi e chiedere scusa quando necessario è fondamentale per mantenere una relazione sana. Chiedere scusa è davvero magico per abbassare la tensione.
Attacchi a tutto campo
Commenti svalutanti, risposte sarcastiche e negazione del punto di vista del partner sono segnali evidenti di un problema. Frasi generalizzanti e il “brown bagging”, ovvero elencare una lunga serie di rimostranze, possono erodere la fiducia e la sicurezza emotiva. L’aggressione emotiva può essere difficile da riconoscere ma è essenziale comunicare chiaramente come ci si sente e stabilire confini rispettosi. Se l’aggressione persiste, potrebbe essere necessario valutare se la relazione è sana e soddisfacente. In certi casi potrebbe essere utile rivolgersi a psicoterapeuti specializzati in relazioni di coppia.
Lifestyle
Pericolo squali: leggenda e realtà
I non giovanissimi sono stati certamente traumatizzati dalla pellicola Jaws di Steven Spielberg datata 1975… e dal filone di genere che ne è seguito. Lo squalo – questo il titolo della versione italiana – è stato il prototipo del blockbuster estivo ed è considerato uno spartiacque nella storia del cinema. La sua uscita fu considerata come un momento di svolta nella storia del cinema e per l’avvento della Nuova Hollywood.
Dal grande schermo alla realtà
Gli squali sono creature pericolose ed al contempo affascinanti, che popolano i mari italiani da secoli. Negli ultimi anni, gli avvistamenti di squali lungo le coste italiane sono aumentati, suscitando preoccupazione tra i bagnanti e i pescatori.
Le specie presenti in Italia
Predatori efficienti e assolutamente necessari per mantenere l’equilibrio ecologico negli oceani. Certo è che la loro presenza può rappresentare un rischio per gli esseri umani. Tra le specie di squali più comuni avvistate nei mari italiani ci sono lo squalo bianco, lo squalo martello e lo squalo toro.
Qualche accortezza
I pericoli che gli squali possono creare vanno affrontati con consapevolezza e precauzione. Nonostante gli attacchi degli squali siano relativamente rari, è fondamentale seguire alcune linee guida di sicurezza durante le attività in mare, come evitare di nuotare in acque profonde o in orari di maggiore attività predatoria degli squali. Inoltre, è importante sensibilizzare la popolazione sull’importanza di preservare l’habitat degli squali e di adottare pratiche di pesca sostenibili per ridurre il rischio di conflitti tra uomini e squali.
Dove può capitare di incontrarli
Gli incontri nelle immediate vicinanze della riva sono più frequenti negli stretti, in particolare dove vi è una presenza più rilevante di pesci che possono rappresentare delle prede potenziali, come ad esempio lo Stretto di Messina. Accade inoltre di frequente nelle aree di nursery di alcune specie di squali, ossìa in quelle zone nelle quali le femmine gravide vanno a partorire i loro piccoli e dove i piccoli restano nella prima fase della loro vita. Come ad esempio si verifica in Puglia, lungo la costa del Mar Ionio.
Giustificata la paura degli squali nei nostri mari?
No! Gli squali, specialmente quelli di grossa taglia, incluse le specie ritenute pericolose o potenzialmente pericolose, sono in drammatica diminuzione ormai da decenni nelle nostre acque. Anche le pochissime specie che – di rado – possono mostrare segni di aggressività nei confronti dell’essere umano, di norma non hanno alcun interesse nei nostri confronti. Il più delle volte si limitano ad allontanarsi non appena si accorgono della presenza umana. L’ultimo caso di attacco mortale di squalo ad un essere umano verificatosi in acque italiane risale al 1989. Da allora sono trascorsi 32 anni. Anche perchè… non facciamo parte della loro dieta.
Vanno protetti, non sterminati
Gli squali rappresentano una parte integrante dell’ecosistema marino e meritano rispetto e protezione. Con la giusta educazione e precauzione, possiamo imparare a convivere pacificamente con queste affascinanti creature e a godere della bellezza dei mari italiani in tutta sicurezza.
Curiosità
Smart Working, benessere o illusione?
Il lavoro a distanza, un fenomeno che ha visto un’impennata con la pandemia di COVID-19, ha rivoluzionato il concetto tradizionale di ufficio, offrendo sia vantaggi sia sfide uniche. Con la transizione verso ambienti di lavoro più flessibili, molte persone hanno sperimentato un cambiamento radicale nel modo in cui gestiscono il proprio equilibrio tra vita personale e professionale.
Con l’aumento del lavoro a distanza, diventa fondamentale comprendere e affrontare i suoi effetti psicologici per garantire un equilibrio sano tra vita lavorativa e personale. L’obiettivo è creare un ambiente di lavoro a distanza che sia sostenibile, produttivo e mentalmente sano.
VANTAGGI psicologici del lavoro a distanza
Flessibilità e autonomia. La capacità di gestire il proprio tempo e spazio di lavoro può migliorare la soddisfazione lavorativa e ridurre lo stress.
Risparmio di Tempo e riduzione dello stress: Eliminare il pendolarismo può portare a una riduzione dello stress e a un aumento del tempo libero.
SFIDE psicologiche del lavoro a distanza
Difficoltà nel Mantenere i Confini: La fusione tra spazi domestici e lavorativi può portare a un’erosione dei confini, causando stress e affaticamento.
EFFETTI sull’equilibrio vita-lavoro
Gestione del Tempo: Strategie per bilanciare efficacemente lavoro e vita personale in un ambiente domestico.
Burnout e Stress: Come la mancanza di separazione tra lavoro e vita personale può contribuire al burnout e quali sono le soluzioni possibili.
STRATEGIE per migliorare il benessere mentale
Creazione di Confini Chiari: Metodi per stabilire e mantenere confini tra tempo lavorativo e personale.
Interazioni Sociali Virtuali: Promuovere la connessione e il supporto sociale attraverso strumenti digitali.
TECNOLOGIA e produttività
Utilizzo di Strumenti Digitali: Come la tecnologia può facilitare il lavoro a distanza senza compromettere la salute mentale.
Automonitoraggio e Autogestione: L’uso di app e strumenti per monitorare la propria produttività e il benessere mentale.
CASI STUDIO e Ricerca
Studi Recenti: Panoramica di ricerche scientifiche sull’impatto del lavoro a distanza sulla salute mentale e l’equilibrio vita-lavoro.
FUTURO del Lavoro a Distanza
Modelli Ibridi: Possibili evoluzioni del lavoro a distanza e integrazione con i modelli di lavoro tradizionali.
Considerazioni per la leadership
Supporto e Formazione: Il ruolo dei leader nel sostenere i dipendenti che lavorano a distanza.
Curiosità
Cara zanzara ma perché vuoi proprio il mio sangue?
C’è un motivo se certe zanzare sono più assetate di sangue di altre, e quindi pungono molto di più noi esseri umani. Ma la dolcezza del nostro sangue non c’entra nulla (leggi qui perché è una bufala). A modulare questo “desiderio” sono infatti i loro ormoni.
Cosa rende la zanzara più assetate di sangue? Il motivo è più dolce di quanto si possa immaginare. Le zanzare femmine delle specie come Aedes aegypti, conosciute per trasmettere malattie come Dengue, febbre gialla e Zika, pungono gli esseri umani per un motivo preciso: il sangue animale è essenziale per lo sviluppo delle loro uova. Una volta nutrite, il loro appetito per il sangue si spegne fino alla deposizione delle uova.
Il ruolo degli ormoni
Un recente studio condotto dall’Istituto di zoologia dell’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino e dall’University of Georgia, pubblicato su PNAS, ha svelato che sono due ormoni a modulare questo comportamento. Gli entomologi Zhen Zou e Michael Strand hanno identificato che i livelli di un ormone intestinale, chiamato Neuropeptide F (Npf), aumentano quando le zanzare cercano un ospite e diminuiscono dopo aver consumato sangue.
Cosa sono gli ormoni vampiri
I ricercatori hanno scoperto che un altro ormone, Ryamide, prodotto da neuroni che raggiungono l’intestino, gioca un ruolo cruciale. Dopo un pasto di sangue, i livelli di Npf calano mentre quelli di Ryamide aumentano. Iniettando Ryamide in zanzare senza uova, i livelli di Npf sono diminuiti, sopprimendo la loro attrazione per gli esseri umani. Questo suggerisce che Npf e Ryamide lavorano insieme per regolare l’attrazione delle zanzare verso le prede, garantendo così lo sviluppo delle uova e la sopravvivenza della specie.
Quali implicazioni per il futuro
Questa scoperta potrebbe aprire la strada a nuovi obiettivi per i pesticidi, mirati a prevenire la riproduzione delle zanzare e la trasmissione di malattie. Manipolare questi ormoni potrebbe ridurre significativamente il numero di punture e, di conseguenza, la diffusione di malattie pericolose.
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