Cocktail & Wine
Sesso, droga e cocktail analcolici: Alice Cooper sorprende i fan con un drink che spacca
Alice Cooper sfida le aspettative con un cocktail analcolico che mescola sciroppo d’acero invecchiato, segale e bacche. Con un occhio ai trend NoLo e uno al sociale, il rock non ha mai avuto un sapore così sorprendente
Alice Cooper, maestro indiscusso dello shock rock, inizia il 2025 rompendo gli schemi – come suo solito. Ma stavolta, il palco non c’entra: è il mondo dei cocktail a tremare. Con il suo nuovo Sex, Drugs, Rock & Dry Cocktail, Cooper mette sul tavolo un mix sorprendentemente sobrio, senza alcol ma con tanta personalità.
Un cocktail che grida rock, ma senza eccessi
Il nome del drink, tutto un programma, richiama il classico slogan dello stile di vita rock, ma l’ironia è dietro l’angolo: niente alcol né sostanze psicoattive. Gli ingredienti, invece, sono una dichiarazione di originalità: sciroppo d’acero invecchiato in botte, segale, funghi e bacche.
Cooper, commentando l’uscita, invita i fan a “sfogarsi con altri vizi”. Una battuta? Forse. Ma il messaggio è chiaro: anche la moderazione può essere un’affermazione di stile.
Il trend dei NoLo cocktail
La scelta di lanciare un prodotto analcolico non è casuale. Il mercato delle bevande NoLo (no e low alcohol) è in costante crescita, con un pubblico sempre più attratto da opzioni che uniscono gusto e sobrietà. Alice Cooper sembra aver colto il momento giusto, cavalcando l’onda di un trend che in Italia ha visto perfino aperture alla produzione di vini dealcolati.
Il Sex, Drugs, Rock & Dry Cocktail non si limita a essere innovativo nel contenuto. Anche il formato, un ready-to-drink in bottiglia, risponde a una domanda sempre più alta per soluzioni pratiche ma raffinate.
Cuore rock e scopo sociale
C’è di più. Alice Cooper ha annunciato che il 100% dei profitti del cocktail sarà devoluto a Giving Kitchen, un’organizzazione no-profit che supporta i lavoratori del settore della ristorazione negli Stati Uniti, fornendo assistenza in situazioni di emergenza.
Con questo gesto, il rocker non solo spinge il suo brand, ma ribadisce il suo impegno sociale. “Un drink può essere una dichiarazione – spiega Cooper – e questo lo è: per il gusto, per lo stile e per fare del bene”.
Prezzo e formati
Il Sex, Drugs, Rock & Dry Cocktail è disponibile in due versioni:
- Bottiglia da 0,75 litri al prezzo di 49,99 dollari.
- Bundle speciale Go Pig Go, che include una bottiglia e un vinile in edizione limitata dell’EP Breadcrumbs, al prezzo di 199,99 dollari.
Alice Cooper tra tradizione e modernità
Questo nuovo progetto non fa che confermare come Alice Cooper, nonostante decenni di carriera, riesca a reinventarsi continuamente. Dalla musica ai cocktail, il suo stile ribelle e provocatorio resta una costante, anche quando si tratta di sfidare le aspettative con un prodotto che, pur senza alcol, sa farsi sentire.
Un brindisi – analcolico – al rock, alla sobrietà e alla creatività senza limiti. Cheers!
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Cocktail & Wine
Chef Giorgione si sfoga: “Il nuovo Codice della Strada penalizza la vendita del vino”!
Lo chef Giorgio Barchiesi, conosciuto da tutti come Giorgione, in un’intervista ha commentato i risultati del nuovo Codice della Strada voluto dal ministro Matteo Salvini, evidenziandone i limiti per il settore della ristorazione.
La disamina del corpulento e simpatico chef è molto chiara: “Il problema vero è che il vino inizia a non vendersi più. In pochi giorni il consumo e quindi per noi la vendita di vino si è più che dimezzata: si è tri-mezzata. O non bevono o appunto prendono una sola bottiglia in 18″.
Lo si può vedere in azione su Gambero Rosso Tv
Lo chef Giorgio Barchiesi, in arte Giorgione, in un’intervista commenta i risultati del nuovo Codice della Strada firmato Matteo Salvini. Il cuoco è un dei volti più noti del canale del Gambero Rosso, il suo account su Instagram è Giorgione Orto e Cucina e il suo ristorante più famoso si trova a Montefalco, in Umbria, terra del celeberrimo vino Sagrantino.
I vini buoni quelli più penalizzati
“Si è creato certamente un clima pesantino, e mi spiace perché la mia vita è legata al cibo e al buon bere al di là delle prenotazioni al mio ristorante di cui non possono proprio lamentarmi- spiega lo chef – è tutto prenotato fino ad ottobre del prossimo anno”. I clienti, purtroppo, racconta Giorgione attualmente sono guardinghi e “hanno paura di prendersi qualche legnata e non posso proprio dare loro torto”. Lo spauracchio del ritiro della patente ha colpito soprattutto “i vini buoni, e per noi proprio il Sagrantino che ha una gradazione alcolica più elevata”.
C’è chi offre il servizio di accompagnamento aggiuntivo
Secondo lo chef, il timore generato dalle multe ha innescatoun effetto psicologico immediato. I clienti, pur continuando a frequentare i ristoranti, preferiscono limitarsi al consumo minimo di alcol per evitare sanzioni severe. «Non posso biasimarli, ma spero che questa situazione si normalizzi col tempo». In alcune città italiane, alcuni stanno organizzandosi con servizi di accompagnamento per permettere ai clienti di godersi la cena senza problemi. Tuttavia, spiega Giorgione, relativamente al suo locale: «A Montefalco non è fattibile organizzare un servizio simile. Qui i clienti arrivano spesso da lontano con le loro auto».
I consigli dettati dal buon senso
“Ricordo a tutti che se si beve poi non ci si può mettere alla guida. E magari suggerisco di bere quel bicchiere all’inizio del pasto, in modo che sia possibile smaltirlo prima di rimettersi in viaggio. Un goccetto per uno non fa male a nessuno. Un bicchiere per uno nemmeno, due probabilmente inizia a diventare un problema. Vedo che c’è grande paura, ma anche un po’ di esagerazione. Però attenzione perché al popolo italiano puoi fare passare provvedimenti restrittivi quando necessari. Ma se lo prendi sul cibo e sul vino…“, conclude il cuoco.
Cocktail & Wine
Champagne: un tripudio di perlage per un brindisi natalizio memorabile
Per Natale e Capodanno, ecco la nostra selezione dei migliori champagne per i tuoi momenti speciali. Con le bottiglie su cui puntare e alcune regole fondamentali per iniziare e gustare lo champagne da veri professionisti. Si parte dai 60 euro a bottiglia ma si può arrivare a spendere cifre molto superiori…
La passione per lo champagne, che dalla regione omonima della Francia viene esportato in 190 nazioni, non conosce davvero confini. Anche gli italiani, produttori di bollicine tutt’altro che di secondo èpiano… li apprezzano particolarmente, tanto che ogni anno le spedizioni verso il nostro Paese registrano volumi da record, con un giro d’affari di svariate decine di milioni di euro. Dai dati diffusi dal Bureau du Champagne risulta anche che apprezziamo particolarmente anche le bottiglie di pregio: i cosiddetti “millesimati”, prodotti ottenuti da uve di una sola vendemmia, insieme alle cuvée speciali, che rappresentano il top di gamma di ogni produttore.
Alcune regole imprescindibili
Stappare una bottiglia di champagne, oltre che un piacere, incarna un rito che affonda le radici in una tradizione centenaria. Quando si festeggia un momento speciale, è fondamentale conoscere e rispettare alcune regole, anche di etichetta, che permettono di esaltare un vino prezioso. Senza correre il rischio di sembrare dei cafoni o, come minimo, degli incompetenti…
Freddo, non gelato
Una temperatura troppo bassa impedirebbe di apprezzare pienamente i profumi e di riconoscere al gusto le sfumature più eleganti. In base a questo principio, la temperatura ideale di servizio è tra gli 8 e i 10 gradi. Ottenibile asciando la bottiglia per circa tre ore nello scomparto più basso del frigorifero. La cosa migliore, se lo possedete, sarebbe di utilizzare l’apposito secchiello per venti minuti, in una miscela di ghiaccio, acqua e sale.
Il botto è bandito
Impugnate in maniera decisa il tappo ed estraetelo ruotandolo leggermente, senza lasciarlo: il suono che apre un momento speciale deve essere simile a un soffio, altro che lo scoppio di un petardo!
No al bicchiere stracolmo
Lo champagne si versa in due tempi, a distanza di pochi secondi. In questo modo il tipico collare di bollicine che si forma in superficie durerà più a lungo nel bicchiere, evitando che l’effervescenza faccia traboccare il bicchiere. Riempite il flûte per due terzi, in modo da lasciare agli aromi lo spazio per esprimersi al meglio.
Il bicchiere giusto
Le coppe sono fuori moda e lasciano sfuggire troppo rapidamente gli aromi. Quanto spessa e forte è la bottiglia, che deve contenere le turbolenze della seconda fermentazione tipica dello champagne, tanto lieve e delicata dovrà essere il flûte – preferibilmente a tulipano – che accoglie ed esalta gli aromi del vino. Lavate i bicchieri solo con acqua caldissima: le catenelle di bollicine che dal fondo del bicchiere risalgono verso l’alto sono favorite da un’accurata pulizia del bicchiere, che non deve contenere residui di detergenti. Dopo il lavaggio, lasciate sgocciolare i bicchieri fino alla completa asciugatura.
I prodotti consigliati
Il classico Moët Impérial si distingue per il bouquet ben bilanciato, frutto dell’assemblaggio in parti uguali di vini del millesimo e vini di riserva dei due anni precedenti. Il blend di circa 100-150 varietà diverse si traduce in un vino degno della regione di cui porta il nome. Il dosaggio è limitato a 7 grammi al litro, per mantenere un equilibrio fresco e leggero tra frutta e acidità che ben si sposa con le ricercate specialità gastronomiche di fine anno.
Lo champagne Brut Special Cuvée possiede note calde e tostate, grazie a un assemblaggio di una piccola parte di vino d’annata e una maggioranza di vini di riserva. Di un bel giallo dorato con un pérlage molto fine, è connotato da una bellissima complessità aromatica, con sentori di frutta matura e spezie, note di pesca e sfumature di mela cotta e composta. Perfetto su secondi di carne bianca e di pesce.
Louis Roederer, Collection 244, dal bouquet ampio e profondo, con sensazione di frutti gialli maturi e agrumi. Le note iodate, affumicate, dovute all’autolisi e all’affinamento in legno, aggiungono freschezza aromatica. Sensazione molto succosa e concentrata; la materia è delicata e carezzevole, avvolge il palato subito alleggerito da una delicata effervescenza. Le note affumicate prendono poi il sopravvento per sostenere un finale ricco di sapore. Rispetto ai due champagne precedentemente presentati (acquistabili sui 60 euro), qui il prezzo lievita a 220 euro.
Dom Ruinart 2010, con soli 4 grammi di zucchero per litro, il Dom Ruinart è un Extra Brut. Il primo naso di questo champagne dona note di cipria, floreali (iris) e minerali (roccia umida), che rimandano al mondo dei profumi. In seguito, dominano le note tostate e speziate: noce moscata, nocciole e mandorle tostate, un accenno di caffè, profumi avvolgenti e rassicuranti. Ricco sul palato, il Dom Ruinart 2010 è vivace e concentrato. Si impone con la sua grande intensità aromatica. Si abbina particolarmente bene a piatti che necessitano di sviluppare sapori profondi e complessi. Disponibile sui 270 euro.
Dom Pérignon Rosé Vintage 2009, un’annata nella quale le uve hanno espresso tutta la loro maturità e ricchezza. Intimo e carezzevole, temperato da una lenta trasformazione in cantina durata quasi 12 anni, l’assemblaggio eleva gli aromi, liberando tutte le sfumature aromatiche del Pinot Noir – lampone, fico, fragola, ciliegia – esaltate dalla delicatezza, dall’eleganza minerale e dalle note dello chardonnay. Al palato, dopo una prima sensazione di morbidezza e rotondità, il vino si apre, adagiandosi come un’intima carezza. 425 euro la bottiglia.
Armand De Brignac, lanciato come brand da Jay-Z nel 2006, ma nel 2021 Moët Hennessy lo ha acquisito al 50%, avviando la sua collaborazione con il rapper. L’ultima creazione Armand de Brignac si aggiunge alla gamma di Cuvée. Sono disponibili solo circa 7.000 bottiglie al mondo, tutte incise con la data di sboccatura e il proprio numero. Ognuna delle bottiglie metallizzate è rifinita con l’applicazione a mano di un’etichetta in peltro francese e una lucidatura finale. Uno champagne estremamente raro e pregiato, che ha riposato 7 anni in cantina fino alla sboccatura, prezzo indicativo 1.600 euro.
Cocktail & Wine
Eggnog: la bevanda natalizia per eccellenza, tra storia, tradizione e varianti golose
Da simbolo delle feste nei Paesi anglosassoni a protagonista delle tavole natalizie in tutto il mondo, l’Eggnog è una delizia cremosa che si può personalizzare in mille modi, senza perdere il suo fascino antico.
Le feste natalizie portano con sé una serie di sapori e profumi che evocano immediatamente il calore della tradizione. Tra questi, l’Eggnog è senza dubbio una delle bevande più iconiche. Cremoso, speziato e con una nota alcolica che scalda l’anima, questo punch a base di latte, uova e zucchero ha radici antiche e una storia affascinante.
Un po’ di storia
L’Eggnog ha origini anglosassoni, e il suo antenato è il “posset”, una bevanda calda medievale a base di latte cagliato, vino o birra, e spezie. Nel XVIII secolo, con l’arrivo del rum dalle colonie americane, la ricetta si trasformò in quella che conosciamo oggi. Negli Stati Uniti, l’Eggnog è diventato simbolo delle feste natalizie, servito in famiglia o alle feste con amici.
La ricetta tradizionale
Per preparare l’Eggnog nella sua versione classica, occorrono:
- 4 tuorli d’uovo
- 100 g di zucchero
- 500 ml di latte intero
- 250 ml di panna fresca
- 125 ml di rum o brandy (facoltativo)
- Un pizzico di noce moscata e cannella
Procedimento:
- Monta i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
- In un pentolino, scalda il latte con le spezie, evitando che arrivi a ebollizione.
- Versa il latte caldo lentamente sul composto di uova, mescolando continuamente.
- Rimetti il tutto sul fuoco basso, mescolando fino a quando la miscela si addensa leggermente (attenzione a non cuocere troppo).
- Aggiungi la panna e il rum o brandy, se desiderato.
- Lascia raffreddare, quindi servi l’Eggnog in bicchieri decorati con una spolverata di noce moscata.
Valori nutrizionali
Una porzione di Eggnog (circa 200 ml) apporta:
- Calorie: 230-300 kcal (variabili in base alla quantità di zucchero e alcol)
- Grassi: 15 g (di cui saturi circa 9 g)
- Proteine: 7 g
- Carboidrati: 18 g
La bevanda è ricca di calcio grazie al latte e alla panna, ma anche di grassi saturi. Perfetta per un’occasione speciale, è meglio consumarla con moderazione.
Varianti per tutti i gusti
- Senza alcol: Elimina il rum o il brandy per una versione adatta a bambini e astemi.
- Vegano: Sostituisci il latte con bevande vegetali (ad esempio mandorla o soia), la panna con panna vegetale, e utilizza un sostituto delle uova come la farina di ceci o l’aquafaba montata.
- Leggera: Usa latte scremato e riduci la quantità di zucchero per una versione meno calorica.
- Speziata: Aggiungi cardamomo, zenzero o chiodi di garofano per un sapore più intenso.
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