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Cucina

Capesante, le perle del mare, regine gustose della cucina delle feste

Le conchiglie Saint-Jacques, note anche come capesante, sono gioielli del mare apprezzati per la loro delicatezza e il sapore inconfondibile. Ricche di storia e tradizione, queste prelibatezze sono protagoniste di numerosi piatti gourmet, dalla cucina francese a quella internazionale.

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    Le capesante sono un mollusco bivalve molto apprezzato in cucina per la sua carne delicata e dal sapore dolce. La loro versatilità le rende perfette per essere preparate in numerose ricette, rendendole un ingrediente di punta per i menu delle feste.

    Perché scegliere le capesante per le feste?
    Eleganza: La loro presentazione, spesso cruda o leggermente scottata, dona un tocco di raffinatezza a qualsiasi portata.

    Gusto intenso: Il sapore delicato e dolce della carne si sposa benissimo con una varietà di aromi, rendendo ogni piatto unico e memorabile.

    Versatilità: Possono essere preparate in tanti modi diversi: gratinate, saltate in padella, al forno, crude con un filo d’olio… ce n’è per tutti i gusti!

    Occasione speciale: Le capesante sono considerate un alimento prezioso e vengono spesso associate a occasioni importanti, come cene di Natale, Capodanno e anniversari.

    La storia parte dalla Spagna
    Le capesante, conosciute anche come conchiglie Saint-Jacques, sono molto più di un semplice frutto di mare: rappresentano un connubio di storia, cultura e gastronomia. Queste prelibatezze marine devono il loro nome al leggendario pellegrinaggio a Santiago de Compostela. I pellegrini, una volta raggiunta la tomba di San Giacomo (Saint-Jacques in francese), portavano con sé una conchiglia come simbolo del loro viaggio spirituale.


    Una sciccheria in cucina
    Nel corso dei secoli, le capesante hanno conquistato le tavole di tutto il mondo, diventando protagoniste indiscusse della cucina raffinata. La loro carne delicata e succulenta è apprezzata dai cuochi e dai buongustai per la sua versatilità e il sapore unico. Che siano preparate alla griglia, gratinate o servite crude con una spruzzata di limone, le capesante offrono un’esperienza culinaria ineguagliabile.

    E celebrate anche nell’arte
    La bellezza delle capesante non si limita al loro sapore. Le loro conchiglie, con la loro forma a ventaglio, sono state celebrate nell’arte e nell’architettura, diventando simboli di bellezza e fertilità. La loro presenza in antichi mosaici, dipinti e sculture testimonia l’importanza che queste creature marine hanno avuto nelle diverse culture e civiltà.

    In sintesi, le capesante non sono solo un ingrediente prelibato, ma anche un simbolo ricco di storia e significato. Gustare una capasanta è come fare un tuffo nel passato, assaporando secoli di tradizione e cultura, il tutto racchiuso in un delizioso boccone di mare.

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      Il risotto agli asparagi: storia, tradizione e un pieno di benefici per il palato e la salute

      Dalle origini antiche all’evoluzione moderna, il risotto agli asparagi è un classico della cucina italiana che unisce tradizione, sapore e creatività, con varianti per ogni palato e importanti benefici nutrizionali

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        Il risotto agli asparagi è un grande classico della cucina italiana, apprezzato per la sua semplicità e il gusto delicato. Questo piatto è nato nelle regioni settentrionali, in particolare in Lombardia e Veneto, dove il risotto è parte integrante della tradizione culinaria e gli asparagi, freschi e di stagione, si trovano facilmente nelle campagne a primavera. La combinazione tra il sapore cremoso del riso e il gusto caratteristico degli asparagi crea un’armonia unica che ha conquistato gli amanti della cucina tradizionale e contemporanea.

        Storia e Tradizione

        La storia del risotto agli asparagi si intreccia con quella dei primi risotti italiani. Il risotto nasce intorno al XV secolo, quando il riso cominciò a diffondersi in Italia grazie ai commerci con l’Oriente. Nel Nord Italia, i risotti sono diventati il simbolo di una cucina che valorizza ingredienti semplici e locali, e gli asparagi sono entrati presto in scena, soprattutto nel periodo primaverile quando raggiungono il picco della freschezza. Originariamente, il risotto agli asparagi veniva cucinato nei casali lombardi e veneti, con il riso delle campagne circostanti e gli asparagi selvatici raccolti a mano. Da allora, il piatto è rimasto un caposaldo della tradizione, arricchito e variato nel tempo, pur mantenendo il legame con la semplicità delle origini.

        Proprietà Nutrizionali

        Gli asparagi sono protagonisti di questo piatto non solo per il sapore ma anche per le loro proprietà benefiche. Ricchi di vitamine A, C, E e K, gli asparagi contengono anche importanti antiossidanti e folati, sostanze utili per il sistema immunitario e per la salute cardiovascolare. Il risotto agli asparagi, quindi, non è solo un piacere per il palato ma anche una scelta salutare. Il riso fornisce energia a lunga durata, grazie ai carboidrati complessi, ed è facilmente digeribile. Inoltre, se preparato con brodo vegetale e senza troppi condimenti, il risotto agli asparagi può essere un pasto leggero ma nutriente, ideale anche per chi segue una dieta equilibrata.

        Variazioni sul Tema

        Il risotto agli asparagi, pur essendo perfetto nella sua versione base, si presta a numerose variazioni che ne arricchiscono il gusto. Tra le varianti più popolari troviamo il risotto agli asparagi e pancetta, in cui la pancetta aggiunge una nota croccante e saporita; oppure il risotto agli asparagi e gamberetti, una versione più sofisticata che unisce il sapore delicato del pesce a quello degli asparagi. Un’altra opzione interessante è il risotto agli asparagi e zafferano, una combinazione che regala al piatto un colore dorato e un aroma più intenso.

        Gli chef più creativi amano sperimentare aggiungendo formaggi come il gorgonzola o il pecorino per un sapore più deciso, o optando per un tocco di limone o erbe fresche, come il timo e il basilico, per una nota agrumata e fresca. Infine, per chi cerca una versione più cremosa, l’aggiunta di un cucchiaio di mascarpone o di crema di formaggio in fase di mantecatura è l’ideale.

        Ecco gli ingredienti per preparare un classico risotto agli asparagi, per circa quattro persone:

        Ingredienti

        • 320 g di riso Carnaroli (o Arborio)
        • 300 g di asparagi (freschi, tagliati a rondelle e tenendo le punte intere)
        • 1 cipolla (piccola, tritata finemente)
        • 1,2 l di brodo vegetale (circa, da aggiungere man mano)
        • 50 ml di vino bianco (per sfumare)
        • 40 g di burro (di cui metà per la mantecatura)
        • 60 g di parmigiano grattugiato
        • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
        • Sale e pepe (q.b.)

        Procedimento

        Dopo aver pulito e tagliato a rondelle gli asparagi, si fa rosolare la cipolla nell’olio d’oliva e metà del burro. Si aggiungono poi gli asparagi, facendoli cuocere leggermente e insaporire. In una casseruola a parte, il riso viene tostato a secco per un minuto, sfumato con il vino bianco e quindi cotto con aggiunte graduali di brodo caldo. Dopo qualche minuto si uniscono anche gli asparagi (tenendo da parte le punte per guarnire). A cottura ultimata, il risotto viene mantecato con il burro restante e il parmigiano per ottenere una cremosità perfetta. Buon appetito!

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          Fai da te il plumcake: la dolce e morbida colazione per una giornata piena di energia

          Tra tradizione e creatività, il plumcake conquista il cuore di chi cerca una colazione genuina e nutriente, senza rinunciare al piacere del dolce.

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            Morbido, profumato e incredibilmente versatile: il plumcake è uno di quei dolci che non passano mai di moda. Perfetto per la colazione o per una merenda golosa, è l’ideale per iniziare la giornata con una carica di energia e buonumore. Ma da dove arriva questa delizia che tutti amiamo? E come possiamo realizzarlo a casa, adattandolo ai nostri gusti e alle nostre esigenze?

            La storia del plumcake

            Nonostante il nome suggerisca una tradizione anglosassone, il plumcake che conosciamo oggi è frutto di un’evoluzione tutta europea. Originariamente, il termine indicava una torta arricchita con prugne (plum in inglese), secche o fresche. Con il tempo, la ricetta si è trasformata, perdendo le prugne e acquisendo una consistenza soffice e burrosa, simile al nostro pan di Spagna, ma con un tocco più rustico. Il plumcake come lo intendiamo oggi, infatti, si è diffuso in Italia e in altri paesi come dolce da colazione, amato per la sua semplicità e per la capacità di accompagnarsi a mille varianti.

            La ricetta classica del plumcake

            Ingredienti:

            • 3 uova
            • 180 g di zucchero
            • 120 g di burro fuso (o 100 ml di olio di semi per una versione più leggera)
            • 180 g di farina 00
            • 50 g di fecola di patate (per una maggiore morbidezza)
            • 100 ml di latte o yogurt bianco
            • 1 bustina di lievito per dolci
            • Scorza grattugiata di un limone o estratto di vaniglia

            Preparazione:

            1. Preriscalda il forno a 180°C e prepara uno stampo da plumcake imburrato e infarinato o rivestito con carta da forno.
            2. In una ciotola, monta le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
            3. Aggiungi il burro fuso (o l’olio) e il latte, mescolando delicatamente.
            4. Setaccia la farina, la fecola e il lievito, poi uniscili gradualmente al composto, continuando a mescolare.
            5. Aggiungi la scorza di limone o l’estratto di vaniglia per aromatizzare.
            6. Versa l’impasto nello stampo e inforna per circa 40-45 minuti, controllando la cottura con uno stecchino.
            7. Lascia raffreddare completamente prima di sformare e servire.

            Qualità nutrizionali

            Il plumcake fatto in casa è una fonte di energia grazie alla combinazione di carboidrati complessi, zuccheri e grassi. Le uova apportano proteine, mentre la farina e lo zucchero offrono energia immediata, ideale per affrontare le sfide della giornata. Utilizzando yogurt al posto del burro, si può rendere la ricetta più leggera e aumentare l’apporto di calcio. Inoltre, varianti con farine integrali o zucchero di canna possono migliorare il contenuto di fibre e sali minerali.

            Variazioni creative

            Il plumcake è un dolce che si presta a infinite reinterpretazioni:

            • Plumcake al cioccolato: Aggiungi cacao in polvere all’impasto e gocce di cioccolato per una versione golosa.
            • Plumcake con frutta fresca o secca: Pezzetti di mela, mirtilli, uvetta o noci regalano un tocco in più.
            • Plumcake vegano: Sostituisci le uova con 3 cucchiai di semi di lino tritati e ammollati in acqua, usa latte vegetale e olio di cocco.
            • Plumcake salato: Riduci lo zucchero e aggiungi formaggi, verdure o salumi per una versione sfiziosa da servire come aperitivo.

            Un dolce da condividere

            Il plumcake non è solo un dolce, ma un simbolo di convivialità. Prepararlo a casa significa creare qualcosa di genuino, personalizzabile e perfetto per essere condiviso con famiglia e amici. Sperimenta con gli ingredienti, trova la tua variante preferita e goditi una colazione che ti coccola fin dal primo morso.

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              Victoria Sponge, dolce regina di Britannia, un’icona tra le torte

              La Victoria Sponge Cake è avvolta nel fascino dell’Inghilterra vittoriana. La leggenda vuole che la regina Vittoria fosse una grande appassionata di dolci e che amasse gustare una fetta di questa torta durante il rito del tè pomeridiano brittannico.

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                Composta da due torte al burro ripiene di crema e poi spolverata di zucchero a velo, la Victoria Sponge richiede poco tempo per prepararla ed è accessibile a tutti. Questa torta nel tempo è divenuta una presenza costante nelle cucine britanniche, sia come dessert con il classico tea time, sia per le occasioni speciali.

                Ingredienti 2 torte da 18 cm di diametro
                200 g di burro a pomata
                200 g di zucchero semolato
                4 uova grandi
                200 g di farina autolievitante
                1 cucchiaino di lievito in polvere (per dolci)
                Un cucchiaino di concentrato di vaniglia
                Per la farcitura
                20 ciliegie caramellate q.b.
                300 g di crema diplomatica già pronta
                Per le finiture
                100 g di lamponi freschi
                Zucchero a velo vanigliato

                Procedimento
                In una ciotola grande, sbatti con il frullino elettrico il burro morbido e lo zucchero fino a ottenere una sorta di crema densa, poi aggiungi le uova uno alla volta, e tra uno e l’altro sbatti bene per farlo incorporare.

                Adesso, con una spatola, incorpora la farina autolievitante alla quale avrai miscelato il lievito e mescola tutto delicatamente fino a ottenere un impasto omogeneo.

                Dividi l’impasto equamente in due stampi uguali, in precedenza imburrati e infarinati, livella la superficie con il retro di un cucchiaio e informa assieme a 170 gradi ventilato, per circa 20-25 minuti, o fino a quando le torte appaiono ben dorate e uniformi in superficie.

                Una volta cotte, lascia raffreddare completamente le torte, capovolgi uno stampo e disponine una su un piatto da portata, spalma la crema diplomatica e distribuisci le ciliegie caramellate, poi copri con l’altra torta, sistema sulla sommità i lamponi, spolvera con lo zucchero a velo e servi a fette.

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