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Cucina

Churros: la ricetta originale, la storia e tutte le varianti di un dolce irresistibile

Croccanti fuori e morbidi dentro, i churros conquistano ogni palato con la loro semplicità. Scopri la loro affascinante storia, la ricetta autentica, i valori nutrizionali e le varianti più golose in giro per il mondo.

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    I churros sono uno di quei dolci che evocano immediatamente immagini di mercatini spagnoli, feste di paese e colazioni golose nelle caffetterie di Madrid. Ma da dove arrivano realmente?

    Le origini dei churros sono avvolte nel mistero. Alcuni storici sostengono che siano stati introdotti in Spagna dai mercanti portoghesi, che avrebbero scoperto ricette simili in Cina (come gli youtiao, bastoncini fritti salati). Altri, invece, li fanno risalire ai pastori spagnoli, che preparavano un impasto semplice da friggere direttamente sui fuochi da campo, ispirandosi alle corna delle pecore churras (da cui potrebbe derivare il nome).

    Dalla Spagna, i churros hanno viaggiato in tutto il mondo, conquistando il Sud America e diventando una colazione tipica in Messico, Argentina e Brasile. Oggi li troviamo anche negli Stati Uniti e persino in Asia, sempre accompagnati da cioccolato caldo o salse golose.


    La ricetta originale dei churros spagnoli

    I churros sono facilissimi da preparare e richiedono pochi ingredienti. Ecco la ricetta tradizionale spagnola.

    Ingredienti:

    • 250 ml di acqua
    • 125 g di farina 00
    • 1 cucchiaio di zucchero
    • 1 pizzico di sale
    • 1 cucchiaio di burro (facoltativo)
    • Olio di semi per friggere
    • Zucchero e cannella per la copertura

    Procedimento:

    1. In un pentolino, portare l’acqua a ebollizione con lo zucchero e il sale (e il burro, se si vuole un impasto più morbido).
    2. Togliere dal fuoco e aggiungere la farina tutta in una volta, mescolando vigorosamente fino a ottenere un impasto denso e omogeneo.
    3. Trasferire l’impasto in una sac à poche con bocchetta a stella.
    4. Scaldare abbondante olio di semi in una padella profonda e spremere l’impasto direttamente nell’olio bollente, tagliandolo con le forbici per ottenere la lunghezza desiderata.
    5. Friggere fino a doratura e scolare su carta assorbente.
    6. Passare i churros ancora caldi in una miscela di zucchero e cannella.
    7. Servire con cioccolata calda densa o altre salse a piacere.

    Valori nutrizionali: quanto sono calorici i churros?

    I churros, essendo fritti e zuccherati, non sono propriamente un cibo light. Una porzione media di 100 g di churros (circa 3-4 pezzi) apporta:

    • Calorie: 350-400 kcal
    • Carboidrati: 45 g
    • Grassi: 18 g
    • Proteine: 4 g
    • Zuccheri: 10 g

    L’abbinamento classico con la cioccolata calda aumenta ulteriormente l’apporto calorico, rendendoli un vero peccato di gola. Ma d’altronde, chi può resistere?


    Le varianti dei churros nel mondo

    Come tutti i dolci iconici, anche i churros si sono evoluti nel tempo, dando vita a diverse varianti regionali:

    • Churros messicani: più lunghi e sottili, spesso ripieni di dulce de leche o crema alla vaniglia.
    • Churros argentini: simili a quelli messicani, ma ripieni di cioccolato o crema pasticcera.
    • Porras (Spagna): versione più spessa e morbida, tipica di Madrid.
    • Churros americani: spesso serviti con salse al caramello o alla fragola, tipici dei parchi divertimento.
    • Churros al forno: una versione più leggera che evita la frittura, mantenendo comunque la croccantezza.
    • Churros giapponesi: spesso a forma di anello, con impasti aromatizzati al tè matcha o al sesamo.

    Churros, una tentazione senza tempo

    Siano essi fritti, al forno, ripieni o semplicemente cosparsi di zucchero e cannella, i churros continuano a far innamorare generazioni di golosi in tutto il mondo. Prepararli in casa è semplicissimo e permette di personalizzarli a proprio gusto. Che sia per una colazione speciale o una merenda in compagnia, una cosa è certa: un churro tira l’altro!

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      Cucina

      Pasquetta, che grigliata! Manuale semiserio di sopravvivenza al lunedì più abbuffato dell’anno

      Dalla Val d’Aosta alla Sicilia, passando per griglie fumanti, picnic gourmet e dolci esplosivi: scopriamo (con ironia) cosa si mangia davvero a Pasquetta in Italia. Un tour gastronomico che fa ridere, sbavare e forse anche riflettere. Con qualche incursione internazionale, perché anche all’estero sanno come rendere il Lunedì dell’Angelo una scusa per strafogarsi.

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        Italia, terra di santi, navigatori e… torte salate. Pasquetta in Italia non è una semplice ricorrenza, è un vero e proprio sport nazionale: la corsa al miglior cestino da picnic. Dimenticate le regole e i formalismi della domenica di Pasqua: qui vince chi sa organizzare la tavolata più comoda, ricca e trasportabile. E guai a presentarsi senza almeno tre tipi di torte salate, altrimenti sei lo zimbello del prato.

        Non si butta via nulla

        Dal Nord al Sud, la geografia gastronomica cambia ma l’obiettivo resta lo stesso: mangiare come se non ci fosse un martedì. Uova sode, pizza di formaggio, piconi, salumi assortiti, fave e pecorino, frittate da usare anche come frisbee se serve. È il regno del “svuota frigo con stile”, dove ogni ingrediente avanzato dalla Pasqua trova nuova gloria.

        Primi freddi, cuori caldi

        Sarà pure primavera, ma le pance degli italiani non conoscono stagioni. I primi piatti a Pasquetta devono essere freddi, pratici e instagrammabili. Pasta ‘ncasciata, cous cous, timballi da tagliare col machete e insalate di riso colorate come una sfilata di Carnevale. Il vero segreto? Portarne poca. Tanto tutti aspettano solo i secondi… e la griglia.

        Griglia, mon amour

        Altro che Cupido: il vero amore degli italiani scocca sulla brace. Pasquetta è sinonimo di barbecue, e ogni anno, da Nord a Sud, si consumano migliaia di metri quadri di salsiccia, costine, pancetta, verdure grigliate e mortadella spessa con pistacchi (provatela e poi ringraziate). Le bruschette, naturalmente, sono il pane quotidiano del lunedì dell’Angelo: aglio, olio, pomodoro e un pizzico di poesia. Non dimenticate il vino, la birra artigianale e un amico con la patente, per sicurezza.

        Dolci regionali: il colpo di grazia

        Pensavate di salvarvi? E invece arriva il momento più dolce (e letale): colombe, uova di cioccolato, pastiere, cuddure cu l’ova, taralli e bussolai. Ogni regione ha il suo dessert tipico e una nonna pronta a imporlo a forza. Per chiudere in bellezza, meglio se sdraiati su un prato con lo sguardo perso nel cielo e la coscienza pesante come un casatiello.

        E nel resto del mondo? Sempre a pancia piena

        Se pensavate che solo noi italiani ci godiamo la Pasquetta, vi sbagliate: in tutto il mondo il lunedì dell’Angelo è una scusa perfetta per ingozzarsi. In Francia e UK si va a caccia di uova (quelle di cioccolato, mica le sode), mentre in Germania si griglia con orgoglio teutonico. Negli USA? Food truck e picnic nei parchi, perché se non puoi cucinare, almeno mangia bene. E in certe città italiane si festeggia anche di martedì. Perché una Pasquetta sola può non bastare…

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          Torta pasqualina, la ricetta della tradizione ligure per la tavola di Pasqua

          Nata a Genova secoli fa, la torta pasqualina è uno dei piatti più amati delle feste pasquali. Ecco la ricetta originale con tutti i segreti per prepararla a regola d’arte, rispettando la tradizione che prevede addirittura trentatré sfoglie sovrapposte.

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            A Pasqua non può mancare sulla tavola una fetta di torta pasqualina, capolavoro della cucina ligure che profuma di primavera e antiche tradizioni. Una torta salata apparentemente semplice, ma che racchiude nella sua preparazione gesti e simboli tramandati nei secoli.

            Nata a Genova già nel Cinquecento, la torta pasqualina era un vero e proprio rito: nella versione più tradizionale, prevedeva ben trentatré sfoglie sottilissime, tante quanti gli anni di Cristo. Oggi la ricetta si è un po’ semplificata, ma il cuore resta lo stesso: un guscio croccante che racchiude un ripieno di erbette, ricotta, formaggio grattugiato e uova intere, che cuocendo si rassodano creando le iconiche “sorprese” al taglio.

            Gli ingredienti per una torta pasqualina perfetta

            • 500 g di farina
            • 250 ml di acqua
            • 40 ml di olio extravergine di oliva
            • Sale q.b.
            • 800 g di bietole o spinaci
            • 400 g di ricotta fresca
            • 100 g di parmigiano grattugiato
            • 5-6 uova fresche
            • Noce moscata q.b.
            • Pepe nero q.b.

            Come si prepara

            1. L’impasto:
            In una ciotola, si impasta la farina con l’acqua, l’olio e il sale fino a ottenere un composto liscio ed elastico. Dopo averlo fatto riposare coperto per circa un’ora, si divide l’impasto in più palline, da stendere sottilissime: almeno quattro sfoglie, se si vuole rispettare la tradizione.

            2. Il ripieno:
            Si lessano le bietole, si strizzano bene e si tritano grossolanamente. Si uniscono alla ricotta, al parmigiano, a un pizzico di noce moscata e a un po’ di pepe, amalgamando tutto fino a ottenere un composto omogeneo.

            3. L’assemblaggio:
            Si unge una teglia rotonda e si stendono due sfoglie sovrapposte. Si distribuisce il ripieno lasciando dei piccoli incavi dove si versano le uova crude, intere. Si copre tutto con le altre due sfoglie, sigillando bene i bordi.

            4. La cottura:
            La torta si cuoce in forno già caldo a 180 °C per circa 50-60 minuti, fino a ottenere una superficie dorata e fragrante.

            Un simbolo di festa

            La torta pasqualina non è solo un piatto: è un pezzo di storia che si porta in tavola. Gli ingredienti raccontano la stagione — le erbette fresche della primavera — e la simbologia delle uova richiama la rinascita e la speranza, al centro della tradizione pasquale.

            Perfetta da gustare tiepida o fredda, la torta pasqualina è anche l’alleata ideale per le scampagnate di Pasquetta: facile da trasportare, sazia, conquista tutti e profuma di casa.

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              Cucina

              Kaiserschmarrn, il dolce imperiale che conquista tutti: la ricetta originale austriaca

              Dalla storia alla preparazione, ecco tutti i segreti del Kaiserschmarrn, la frittata dolce che viene servita con confetture e zucchero a velo per un’esperienza autentica di gusto e tradizione. Perfetto per colazioni o merende autunnali.

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                Il Kaiserschmarrn è un dolce tradizionale austriaco, perfetto per chi ama i sapori rustici e autentici della cucina mitteleuropea. La sua storia è legata all’imperatore Francesco Giuseppe I, grande amante di questo dolce semplice ma gustoso. Il Kaiserschmarrn è simile a una frittata dolce sbriciolata, arricchita con uvetta e servita con zucchero a velo e confettura di frutti di bosco o composta di mele.

                Ingredienti

                • 100 g di farina
                • 250 ml di latte
                • 4 uova
                • 2 cucchiai di zucchero
                • 1 pizzico di sale
                • 50 g di uvetta (ammollata in rum o acqua tiepida)
                • 20 g di burro
                • Zucchero a velo q.b.
                • Confettura di mirtilli o composta di mele per accompagnare

                Preparazione

                1. In una ciotola, mescola farina, latte e sale fino a ottenere una pastella liscia.
                2. Dividi le uova separando albumi e tuorli: monta i tuorli con lo zucchero e aggiungili alla pastella.
                3. Monta a neve gli albumi e incorporali delicatamente al composto.
                4. In una padella antiaderente, sciogli il burro e versa la pastella, distribuendo uniformemente le uvette ammollate.
                5. Cuoci a fuoco medio fino a doratura, quindi girala e sbriciolala con una forchetta.
                6. Continua a cuocere fino a doratura completa.

                Servizio

                Servi il Kaiserschmarrn caldo, cospargendolo di zucchero a velo e accompagnandolo con confettura di mirtilli o composta di mele.

                Varianti e consigli

                Il Kaiserschmarrn può essere arricchito con mandorle tritate o mele a cubetti. Il segreto per un risultato perfetto è la cottura: deve rimanere soffice all’interno e leggermente croccante all’esterno.

                Un dolce semplice ma irresistibile, perfetto per colazioni sostanziose o merende golose che conquisteranno tutti!

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