Cucina
Polenta concia: il piatto povero che sa di montagna e abbondanza
Burro fuso, formaggio filante e polenta fumante: un trio perfetto per un piatto che affonda le radici nella cucina contadina delle Alpi. Un tempo cibo per chi lavorava nei campi, oggi è una specialità da riscoprire. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla polenta concia, dalla sua origine alle varianti più golose.
La polenta concia è un piatto che parla di fatica e di resistenza. Nasce tra le montagne del Nord Italia, in particolare in Piemonte e Valle d’Aosta, dove i pastori e i contadini dovevano affrontare inverni rigidi con ingredienti semplici, ma altamente energetici. “Conciare” significa arricchire, rendere più sostanziosa la classica polenta con ciò che la montagna offriva: burro e formaggio.
Non era un piatto da tutti i giorni, perché il burro e i formaggi grassi erano beni preziosi, ma veniva preparato nelle occasioni speciali, nelle feste o quando serviva un pasto calorico per affrontare il gelo. Oggi, con il boom della cucina tradizionale, la polenta concia ha conquistato anche i ristoranti, diventando una vera specialità del comfort food italiano.
Gli ingredienti: semplicità e abbondanza
La polenta concia ha pochissimi ingredienti, ma tutti fondamentali:
- Farina di mais (preferibilmente macinata a pietra)
- Burro di montagna (più saporito e profumato)
- Formaggi locali (Toma, Fontina, Bettelmatt, secondo la regione)
- Sale e acqua (per la cottura della polenta)
La vera magia avviene quando il formaggio si scioglie e si fonde con la polenta e il burro fuso, creando una consistenza cremosa e un sapore ricco e avvolgente.
Varianti regionali: ogni valle ha la sua concia
Se chiedete a un valdostano e a un piemontese di preparare la polenta concia, otterrete due piatti diversi. La ricetta cambia a seconda delle zone:
- Valle d’Aosta: qui si usa la Fontina DOP, il formaggio simbolo della regione, che rende la polenta incredibilmente filante e cremosa.
- Piemonte (Biellese e Valsesia): spesso viene usata la Toma Piemontese e il burro d’alpeggio, che le conferiscono un gusto più deciso.
- Lombardia: in Valtellina si trova una variante più rustica, con Bitto o Casera, spesso servita con salsiccia o funghi.
- Friuli e Trentino: in alcune zone alpine si aggiungono speck o pancetta croccante, per un sapore ancora più intenso.
Non esiste una versione “ufficiale”: ogni famiglia ha la propria ricetta, tramandata di generazione in generazione.
La preparazione: il segreto è nella pazienza
Fare una buona polenta concia non è difficile, ma richiede il rispetto dei tempi di cottura tradizionali.
- Si porta l’acqua a ebollizione, aggiungendo il sale.
- Si versa a pioggia la farina di mais, mescolando con un mestolo di legno per evitare grumi.
- Si cuoce a fuoco lento, mescolando continuamente per almeno 40-50 minuti (chi vuole fare prima usa la polenta istantanea, ma non è la stessa cosa).
- Si aggiungono burro e formaggio a pezzi, mescolando fino a ottenere una consistenza cremosa e filante.
- Si serve bollente, con una colata di burro fuso sopra.
Chi ama i sapori più decisi può aggiungere una spolverata di pepe nero o accompagnarla con funghi trifolati.
Valori nutrizionali: una bomba calorica (ma ne vale la pena)
Diciamolo subito: la polenta concia non è un piatto light. È un concentrato di carboidrati, grassi e proteine, perfetto per chi deve affrontare il freddo o una giornata di sci, meno adatto a chi sta a dieta.
- Calorie per porzione: circa 500-600 kcal
- Carboidrati: 60-70g (dalla polenta)
- Proteine: 15-20g (dal formaggio)
- Grassi: 30-40g (burro e formaggi grassi)
Non è un piatto da mangiare ogni giorno, ma è perfetto per una coccola invernale o dopo un’escursione in montagna. E, soprattutto, è un’esperienza di gusto che va provata almeno una volta nella vita.
Conclusione? La polenta concia è più di un piatto: è un pezzo di storia
Non è solo cibo, è una tradizione che profuma di camini accesi, di rifugi di montagna, di tavole imbandite dopo una giornata sulla neve. È la dimostrazione che la cucina più povera può diventare la più ricca, che pochi ingredienti possono dare vita a qualcosa di straordinario.
E poi, diciamocelo: come si fa a resistere a quella colata di formaggio filante?