Curiosità
Il Paese di “Bengodi”? Quello naturalmente dove si fa più sesso! Lo sai qual è?
Ti sei mai chiesto quale sia il paese in cui si fa più sesso? Se pensavi a qualche nazione famosa per il suo romanticismo o per la libertà sessuale, potresti restare sorpreso. Determinare dove le persone siano più attive sotto le lenzuola non è semplice, ma fortunatamente alcuni studi ci forniscono risposte molto interessanti.

Il tema non è solo una curiosità piccante, ma ha risvolti sociologici e medici. La frequenza dei rapporti sessuali è influenzata da fattori culturali, sociali, economici e persino biologici. Inoltre, il sesso è legato al benessere psicofisico: migliora l’umore, rafforza il sistema immunitario e aiuta persino a dormire meglio. Per questo, aziende e istituti di ricerca periodicamente conducono sondaggi su vasta scala per capire quali siano i paesi in cui si fa più sesso. E i risultati? Beh, non sempre sono quelli che ci si aspetterebbe!
Sfatiamo qualche mito: non sempre i più liberi sono i più attivi
Molti potrebbero pensare che i paesi del Nord Europa, famosi per la loro apertura mentale sulla sessualità, siano in cima alla classifica. Oppure che nazioni dal clima caldo e dall’immagine passionale, come Spagna o Italia, siano imbattibili. E invece no! La realtà è ben diversa e il podio va a una nazione che, sebbene sia associata alla storia, alla filosofia e alle bellezze naturali, sembra avere anche un altro grande talento…
E il vincitore è… la Grecia!
Secondo uno studio globale sulla salute sessuale condotto dall’azienda Durex, il paese dove si fa più sesso è la Grecia. Sorpreso? I numeri parlano chiaro: i greci dichiarano una media di 164 rapporti all’anno. In pratica, quasi un giorno sì e uno no! Un risultato impressionante che li porta a dominare la classifica, lasciandosi alle spalle nazioni ben più popolate o con reputazioni più “calienti”.
Ma quali altri paesi si piazzano bene? Ecco la top 5:
Classifica dei paesi più sessualmente attivi
- Grecia – 164 rapporti all’anno
- Brasile – 145 rapporti all’anno
- Russia – 143 rapporti all’anno
- Polonia – 140 rapporti all’anno
- India – 130 rapporti all’anno
Curiosamente, l’Europa non domina questa lista: dopo la Grecia, troviamo solo la Polonia tra le prime posizioni. Il Brasile conquista la medaglia d’argento, confermando la passionalità del popolo sudamericano. E l’Italia? Beh, non siamo in cima alla classifica. Nonostante la nostra fama di latin lover, i dati mostrano che gli italiani sono più “moderati” quando si tratta di frequenza dei rapporti.
Perché la Grecia domina la classifica?
Cosa rende i greci così attivi sotto le lenzuola? Ecco alcune possibili spiegazioni:
- Stile di vita rilassato: il clima mediterraneo e un approccio più disteso alla vita quotidiana potrebbero contribuire a una maggiore intimità.
- Dieta mediterranea: alimenti come olio d’oliva, pesce e frutta secca sono noti per favorire la salute sessuale.
- Cultura e tradizione: la sessualità in Grecia è storicamente considerata una parte naturale e importante della vita.
Il sesso nel mondo: tra stereotipi e realtà
Questa classifica ci insegna che la sessualità è un fenomeno complesso e che spesso gli stereotipi non riflettono la realtà. Il fatto che alcuni paesi aperti mentalmente non siano tra i più attivi sessualmente dimostra che la frequenza dei rapporti è influenzata da molteplici fattori. E tu, sei sorpreso dai risultati di questa classifica? Faresti le valigie per un viaggio in Grecia?
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Curiosità
Ma quando è Pasqua quest’anno? Ogni anno ci chiediamo la stessa cosa. Ecco perchè cambia giorno
La Pasqua e il mistero della sua data mobile: tra calendario lunare, equinozio di primavera e antiche decisioni del Concilio di Nicea.

A differenza del Natale, che cade sempre il 25 dicembre, la Pasqua è una festa “mobile” e la sua data cambia continuamente, oscillando tra marzo e aprile. Ma perché? La risposta si nasconde tra antiche decisioni ecclesiastiche, il calendario lunare e l’equinozio di primavera. Ecco come viene stabilito il giorno in cui si celebra la festa più importante del cristianesimo.
Il legame con il calendario lunare
La principale ragione per cui la Pasqua non cade mai lo stesso giorno è che la sua data si basa sul calendario lunare, che non segue esattamente le stesse regole del calendario solare che usiamo quotidianamente. Viene celebrata la prima domenica dopo la prima luna piena successiva all’equinozio di primavera, che cade tra il 20 e il 21 marzo di ogni anno. Poiché il ciclo lunare non corrisponde esattamente a un mese solare (il mese lunare dura circa 29,5 giorni), la data varia da anno in anno.
I tre elementi fondamentali per decidere il giorno preciso
L’equinozio di primavera. Per convenzione ecclesiastica, è fissato al 21 marzo, anche se astronomicamente può cadere tra il 19 e il 21 marzo. Il plenilunio. Si considera il plenilunio ecclesiastico, cioè una data calcolata secondo tabelle create dalla Chiesa, non quello osservato scientificamente. La domenica successiva. La celebrazione cade la domenica successiva al plenilunio.
La decisione fu presa del Concilio di Nicea
Il modo di determinare la data della Pasqua fu stabilito nel 325 d.C. dal Concilio di Nicea, che cercò di uniformare la celebrazione della risurrezione di Gesù in tutto il mondo cristiano. Il Concilio decise che la Pasqua dovesse essere celebrata la prima domenica dopo la luna piena che segue l’equinozio di primavera. Tuttavia, il Concilio non si basò su osservazioni astronomiche dirette, ma piuttosto su un calcolo che permettesse di determinare la data in modo costante e prevedibile, evitando la necessità di osservazioni dirette del cielo.
Le differenze tra il calendario Gregoriano e il calendario Giuliano
Un altro fattore che contribuisce alla variabilità della data di Pasqua è la differenza tra i calendari gregoriano e giuliano. Il calendario gregoriano, introdotto nel 1582 da Papa Gregorio XIII, è il sistema di datazione utilizzato dalla maggior parte del mondo occidentale. Tuttavia, molte chiese ortodosse, tra cui quella russa e quella greca, continuano a usare il calendario giuliano. Più “lento” rispetto al calendario gregoriano, di circa 13 giorni. Di conseguenza viene celebrata in date diverse a seconda che si segua uno o l’altro dei calendari. Ahh adesso ho capito…!!! Ma non basta.
Il ciclo di 19 anni: il Meton e la previsione delle date
Per prevedere le date delle festività, inclusa la Pasqua, è stato introdotto un ciclo di 19 anni noto come il “Ciclo di Meton“. Questo sistema si basa sulla scoperta che, in 19 anni, i cicli del sole e della luna si allineano molto vicino, il che consente di prevedere con una buona approssimazione la data in ciascun anno del ciclo. Questo ciclo, sebbene utile, non elimina la variabilità della data, ma fornisce un riferimento utile per calcolare le date delle festività. E quindi ecco le prossime dieci date nelle quali verrà celebrata… così vi organizzate per tempo.
5 aprile 2026 Pasqua 2026
28 marzo 2027 Pasqua 2027
16 aprile 2028 Pasqua 2028
1 aprile 2029 Pasqua 2029
21 aprile 2030 Pasqua 2030
13 aprile 2031 Pasqua 2031
28 marzo 2032 Pasqua 2032
17 aprile 2033 Pasqua 2033
9 aprile 2034 Pasqua 2034
25 marzo 2035 Pasqua 2035
Curiosità
Hai un giardino? Ecco come organizzarsi per creare uno spazio attrezzato entro l’estate
Intendiamoci nessun ti sta chiedendo di ricreare Disneyworld, ma solo usare un po’ di fantasia per trasformare il tuo – anche piccolo – giardino in un luogo attrezzato per fare divertire tuoi bambini. O nipoti, per esempio. Soprattutto se la tua casa al piano terra si affaccia proprio sul pratino. Alla fine ne ricavi una stanza in più, o meglio una vera e propria playroom all’aria aperta da utilizzare almeno tre mesi l’anno.

Nessun ti sta chiedendo di ricreare Disneyworld ma se possiedi uno spazio verde fronte casa puoi trasformarlo in un ambiente attrezzato aspettando l’estate. Avendo alcuni mesi di vantaggio bisogna mettersi al lavoro subito. Basta avere un box o uno spazio a riparato dve fare volare la tua fantasia e dare sfogo alla tua creatività. Obiettivo? Trasformare il tuo giardino in uno spazio dove fare giocare i tuoi bambini. Bisogna usare un po’ di ingegno e di tempo libero. Segare, saldare, intrecciare materiali diversi per fare diventare un piccolo spazio di terra in un luogo attrezzato per fare divertire i vostri figli e i loro amici. Naturalmente tutto sarà più semplice se la vostra casa si trova al piano terra e si affaccia proprio su un prato protetto. Entro l’estete ne ricaverete una stanza in più, o meglio una vera e propria playroom all’aria aperta da utilizzare almeno tre mesi l’anno. E quindi che aspettate mettetevi al lavoro…
Trucioli, sabbia, paletta e secchiello
Potresti acquistare direttamente giochi già pronti, come scivoli, casette con tanto di porticina e finestre, piscine gonfiabili, tende da capo indiano, altalene e amache. Ma costano. E se in queste cose si riesce a risparmiare è tutto di guadagnato. In fondo i bambini si divertono con poco. Per esempio basta visitare una falegnameria e farsi regalare tutti gli scarti delle loro lavorazioni, trucioli, segatura, e sparpagliare il tutto su una parte del prato. Poi chi ha la vicinanza di un cantiere edile o rivenditore potrebbe procurarsi della vera e propria sabbia, utile per inventare forme diverse mischiata ad acqua. Naturalmente servono secchielli e palette. Potreste creare una pista per fare giocare i bambini con biglie palle da tennis o da ping pong ma prima bisogna creare una base ben solida magari in tartan.
I nostri bimbi sono sempre pronti alle novità
Per creare uno scivolo basta una vecchia scala di ferro o alluminio conficcando i quattro piedini direttamente nella terra fino a che si può. Poi bisogna procurarsi un’anta di un vecchio armadio da recuperare da un rottamaio o direttamente in discarica, che farà da scivolo. La si pulisce e la si applica sul lato vuoto della scala. Alla base potrete metterci un gonfiabile capiente pieno d’acqua. Oppure quando il caldo si farà sentire basterà una semplice tinozza. Se si dispone di un albero con un forte ramo sporgente basta recuperare un cordone intrecciato resistente tagliarlo in due (o in quattro), prendere una tavoletta 30 x 40 cm, (dal falegname di sopra), fare due o quattro buchi con trapano e fargli scorrere gli estremi del cordone. Un nodo sotto la tavoletta. Le altre estremità del cordone intrecciate insieme due a due e poi vanno legate a due anelli che infilerete nel ramo.
E la tenda?
Bastano tre manici di spazzoloni o scope fuori uso uniti insieme alle estremità con un spago stretto e un lenzuolo matrimoniale che non usate più. Una pinzatrice e via, la tenda e pronta.
La casetta fatte di cartone
Per realizzare una casette da giardino per bimbi basta recuperare quattro grandi scatoloni, sia in discarica sia dove si raccoglie il cartone, ma anche un supermercato, per esempio, va benissimo. Ne hanno a bizzeffe e di tutte le dimensioni. Poi si usa un po’ di fantasia per montare qualcosa che possa somigliare a una casetta. Basta costruire un rifugio dove i più piccoli si possono sentire al riparo da tutto e liberano la loro fantasia e piccoli segreti.
Curiosità
Golosi di Ponticino in lutto: chiude la gelateria di Pupo
Dopo dieci anni di attività, chiude i battenti la gelateria “Gelato al Cioccolato”, fondata dal celebre cantante Pupo nel suo paese natale, Ponticino. L’annuncio sui social ha lasciato un segno nei cuori dei clienti affezionati e degli abitanti del Valdarno.

È la fine di un’epoca a Ponticino, piccolo paese del comune di Pergine Valdarno, in provincia di Arezzo. La gelateria “Gelato al Cioccolato”, fondata da Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, ha ufficialmente chiuso le sue porte. Inaugurata nel 2015, la gelateria prendeva il nome da uno dei brani più celebri del cantante, diventando in poco tempo un simbolo del territorio e una tappa obbligata per gli amanti del gelato artigianale.
L’annuncio della chiusura: «Non è stata una decisione semplice»
A comunicare la notizia sono stati i gestori dell’attività, con un post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale della gelateria. Il messaggio, carico di emozione e gratitudine, ha toccato profondamente la comunità locale e i tanti fan del cantante.
«Carissimi amici e clienti, purtroppo siamo costretti ad annunciare la chiusura definitiva della nostra attività. Non è stata una scelta facile, ma una serie di valutazioni personali e commerciali ci hanno portato a questa decisione», si legge nel post.
Parole sincere che hanno evidenziato la difficoltà del momento e il forte legame con il territorio.
Una gelateria diventata punto di riferimento nel Valdarno
Negli anni, “Gelato al Cioccolato” ha rappresentato molto più di una semplice gelateria. Era un punto di ritrovo, un luogo di sorrisi e condivisione, capace di attirare clienti non solo da Ponticino, ma anche da tutto il Valdarno e dalla vicina Arezzo. A contribuire al suo successo, la qualità dei prodotti, l’accoglienza calorosa del personale e il fascino legato al nome di Pupo.
I messaggi dei clienti: un’ondata di affetto sui social
Non sono mancati i messaggi di affetto e nostalgia da parte dei clienti abituali. La bacheca della gelateria si è rapidamente riempita di commenti, ringraziamenti e ricordi. C’è chi ricorda la bontà inconfondibile del gelato artigianale, chi elogia la gentilezza dello staff, chi semplicemente scrive “grazie” per i bei momenti trascorsi.
Un pezzo di storia locale che se ne va
La chiusura di “Gelato al Cioccolato” segna la fine di una parentesi dolce e significativa per la comunità. Anche se le serrande si abbassano, rimane il ricordo di un’iniziativa che ha saputo unire musica, territorio e passione per la qualità. E in bocca… quel gusto dolce e un po’ salato.
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