Curiosità
La storia di Borgo Parrini: il piccolo borgo più colorato del mondo
Borgo Parrini e altri piccoli paesini italiani sono testimonianze viventi della ricchezza culturale e storica del nostro Paese.

Borgo che? Borgo Parrini! Ah… e dove si trova? E’ situato in una frazione di Partinico a pochi chilometri da Palermo. E perché si parla di lui? Semplice perché è il borgo più piccolo d’Italia e, soprattutto, uno dei più colorati al mondo. Questo affascinante paesino, in cui vivono solo 20 abitanti, si distingue per i suoi intonaci sgargianti e la cura meticolosa di ogni dettaglio architettonico. E d’altra parte ragazzi siamo in Sicilia con il suo sole, la tua terra bruna e il mare azzurro…
Un viaggio a ritroso nel tempo
La storia di Borgo Parrini risale al Cinquecento, quando venne fondato dai religiosi Gesuiti. Inizialmente, il borgo era un luogo di campagna e tradizione, ma col tempo è diventato un punto di eccellenza estetica e culturale. Ogni angolo di Borgo Parrini racconta una storia, dai cortili fioriti alle scale dipinte con maestria, dalle finestre colorate ai tetti e inferriate che si armonizzano perfettamente. Borgo Parrini è considerato una vera e propria opera d’arte a cielo aperto. Le fioriere, i balconi e i cortili evocano un’epoca passata, mentre i colori vivaci degli edifici rendono il borgo un luogo unico e incantevole. Si potrebbe starlo a guardare per giorni. La bellezza del borgo, infatti, attira visitatori da ogni dove, desiderosi di ammirare e fotografare questo piccolo gioiello nascosto tra le colline siciliane.
…eh comu si arriva pi chistu luogo?
Per chi desidera visitare Borgo Parrini, è possibile raggiungerlo facilmente da Partinico. Situato in una posizione strategica, il borgo è ben collegato e rappresenta una tappa obbligatoria per chiunque voglia scoprire le meraviglie nascoste dell’Isola ma a questo punto dell’intera Italia.
Parrini e i suoi fratelli
Questo borgo siciliano fa parte di una serie di luoghi del cuore sparsi in tutta la nostra penisola. Qualche esempio? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Tra le tante gemme ci piace ricordare Castelluccio di Norcia, in Umbria, famoso per la fioritura delle lenticchie, offre panorami mozzafiato e una pace senza pari. Civita di Bagnoregio, nel Lazio. Conosciuto come “il paese che muore“, questo borgo arroccato su una collina di tufo è un luogo suggestivo e affascinante. Poi Sant’Agata de’ Goti, in Campania, un borgo medievale che sembra sospeso nel tempo, con stradine strette e antiche chiese. Risalendo verso nord come dimenticare Vigoleno in Emilia-Romagna, un piccolo borgo fortificato con un castello imponente e viste panoramiche sulla campagna circostante. Più a nord Neive in Piemonte, situato tra le colline delle Langhe, famoso per i suoi pregiati vini e le sue stradine medievali.
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Curiosità
La famiglia Zammit rifiuta 30 milioni di dollari per la casa
La famiglia Zammit ha rifiutato un’offerta di 30 milioni di dollari per vendere la loro casa a The Ponds, Sydney. La loro decisione diventa un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana.

La famiglia Zammit, residente a The Ponds, Sydney, ha fatto notizia rifiutando un’offerta di 30 milioni di dollari per vendere la loro casa. Questa abitazione rappresenta per loro non solo un bene materiale, ma un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana. Circondata da un’enorme area commerciale e sviluppi residenziali, la casa dei Zammit è un baluardo contro l’avanzata della cementificazione. Questa decisione ha suscitato ammirazione e riflessione sulla crescente pressione dell’urbanizzazione nelle grandi città.
La storia dietro il rifiuto
Nonostante l’enorme somma offerta, la famiglia Zammit ha scelto di rimanere nella loro casa storica, dimostrando un attaccamento emotivo e culturale al loro luogo di vita. Questa scelta coraggiosa riflette il desiderio di mantenere un legame con le proprie radici e di resistere alla spinta verso la modernizzazione a tutti i costi. La casa, costruita su un terreno di due ettari, è circondata da negozi, ristoranti e complessi residenziali di nuova costruzione, rendendo il rifiuto dei Zammit ancora più significativo.
Un simbolo di resistenza
La decisione della famiglia Zammit è diventata un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana eccessiva. In un’epoca in cui molte persone cedono alle offerte lucrative dei costruttori, i Zammit hanno scelto di mantenere la loro casa come testimone del passato e baluardo contro l’invadenza del cemento. Questo rifiuto mette in luce la crescente tensione tra lo sviluppo urbano e la conservazione delle tradizioni e dei legami familiari.
Curiosità
Il Paese di “Bengodi”? Quello naturalmente dove si fa più sesso! Lo sai qual è?
Ti sei mai chiesto quale sia il paese in cui si fa più sesso? Se pensavi a qualche nazione famosa per il suo romanticismo o per la libertà sessuale, potresti restare sorpreso. Determinare dove le persone siano più attive sotto le lenzuola non è semplice, ma fortunatamente alcuni studi ci forniscono risposte molto interessanti.

Il tema non è solo una curiosità piccante, ma ha risvolti sociologici e medici. La frequenza dei rapporti sessuali è influenzata da fattori culturali, sociali, economici e persino biologici. Inoltre, il sesso è legato al benessere psicofisico: migliora l’umore, rafforza il sistema immunitario e aiuta persino a dormire meglio. Per questo, aziende e istituti di ricerca periodicamente conducono sondaggi su vasta scala per capire quali siano i paesi in cui si fa più sesso. E i risultati? Beh, non sempre sono quelli che ci si aspetterebbe!
Sfatiamo qualche mito: non sempre i più liberi sono i più attivi
Molti potrebbero pensare che i paesi del Nord Europa, famosi per la loro apertura mentale sulla sessualità, siano in cima alla classifica. Oppure che nazioni dal clima caldo e dall’immagine passionale, come Spagna o Italia, siano imbattibili. E invece no! La realtà è ben diversa e il podio va a una nazione che, sebbene sia associata alla storia, alla filosofia e alle bellezze naturali, sembra avere anche un altro grande talento…
E il vincitore è… la Grecia!
Secondo uno studio globale sulla salute sessuale condotto dall’azienda Durex, il paese dove si fa più sesso è la Grecia. Sorpreso? I numeri parlano chiaro: i greci dichiarano una media di 164 rapporti all’anno. In pratica, quasi un giorno sì e uno no! Un risultato impressionante che li porta a dominare la classifica, lasciandosi alle spalle nazioni ben più popolate o con reputazioni più “calienti”.
Ma quali altri paesi si piazzano bene? Ecco la top 5:
Classifica dei paesi più sessualmente attivi
- Grecia – 164 rapporti all’anno
- Brasile – 145 rapporti all’anno
- Russia – 143 rapporti all’anno
- Polonia – 140 rapporti all’anno
- India – 130 rapporti all’anno
Curiosamente, l’Europa non domina questa lista: dopo la Grecia, troviamo solo la Polonia tra le prime posizioni. Il Brasile conquista la medaglia d’argento, confermando la passionalità del popolo sudamericano. E l’Italia? Beh, non siamo in cima alla classifica. Nonostante la nostra fama di latin lover, i dati mostrano che gli italiani sono più “moderati” quando si tratta di frequenza dei rapporti.
Perché la Grecia domina la classifica?
Cosa rende i greci così attivi sotto le lenzuola? Ecco alcune possibili spiegazioni:
- Stile di vita rilassato: il clima mediterraneo e un approccio più disteso alla vita quotidiana potrebbero contribuire a una maggiore intimità.
- Dieta mediterranea: alimenti come olio d’oliva, pesce e frutta secca sono noti per favorire la salute sessuale.
- Cultura e tradizione: la sessualità in Grecia è storicamente considerata una parte naturale e importante della vita.
Il sesso nel mondo: tra stereotipi e realtà
Questa classifica ci insegna che la sessualità è un fenomeno complesso e che spesso gli stereotipi non riflettono la realtà. Il fatto che alcuni paesi aperti mentalmente non siano tra i più attivi sessualmente dimostra che la frequenza dei rapporti è influenzata da molteplici fattori. E tu, sei sorpreso dai risultati di questa classifica? Faresti le valigie per un viaggio in Grecia?
Curiosità
Si va a mangiare un club sandwich all’East Village? Sarà possibile tra qualche anno con il VDR2
Da Roma a New York in 55 minuti, da Londra a Pechino in poco più di un’ora. Sarà possibile quando verrà adottato il nuovo motore VDR2.

Da Roma a New York in appena 55 minuti, o da Londra a Pechino in poco più di un’ora. No, non è fantascienza, ma una possibilità concreta, grazie alla rivoluzione tecnologica nel settore dell’aviazione. La startup texana Venus Aerospace ha svelato il prototipo di un motore aereo ipersonico, il VDR2 (Venus Detonation Ramjet 2000 lb Thrust Engine), capace di portare i viaggi a una velocità di Mach 6 (circa 7.400 chilometri all’ora).
Il motore VDR2: una rivoluzione nell’aviazione
Il motore VDR2 non è certo un motore convenzionale. Sfrutta la detonazione rotante, una tecnologia avanzata che genera onde di detonazione cicliche anziché basarsi sulla combustione lenta del carburante, come nei motori attuali. Questo sistema consente di raggiungere velocità mai viste prima nei voli commerciali, promettendo di ridurre drasticamente i tempi di viaggio. Il primo volo di prova è previsto per il prossimo anno, e segnerà certamente l’inizio di una nuova era nell’aviazione civile e militare.
Sempre più viaggi lampo
La possibilità di volare da una parte all’altra del mondo in tempi ridottissimi non è un concetto del tutto nuovo. Il Concorde, negli anni ’70 e ’80, permetteva già di attraversare l’Atlantico da Parigi a New York in circa 3 ore e 30 minuti, grazie alla sua velocità di Mach 2. Tuttavia, problemi di sicurezza, rumore e costi operativi portarono al ritiro del supersonico nel 2003. Al giorno d’oggi, altre startup stanno cercando di perfezionare nuove tecnologie. Boom Supersonic, ad esempio, sta sviluppando l’aereo Overture, che potrebbe volare a Mach 1.7 e promette di collegare Tokyo a San Francisco in 5 ore, la metà del tempo attuale.
L’impatto del VDR2 sui viaggi futuri
Se il progetto di Venus Aerospace dovesse superare le sfide tecniche e di sicurezza, potrebbe davvero trasformare il settore dei trasporti aerei. L’idea di coprire lunghe distanze in meno di un’ora potrebbe non solo ridurre i tempi di viaggio, ma anche ridefinire il concetto di globalizzazione e connettività. Raggiungere Sydney da Londra potrebbe richiedere un paio d’ore grazie ai motori ipersonici, cambiando drasticamente il modo in cui pensiamo ai viaggi intercontinentali. E non solo.
Le tante sfide da superare
Naturalmente, lo sviluppo di tecnologie ipersoniche presenta ostacoli significativi. Questioni legate alla sicurezza, all’efficienza energetica e all’impatto ambientale dovranno essere risolte prima che tali aerei possano diventare una realtà commerciale. Inoltre, come è stato per il Concorde, anche i costi di gestione, manutenzione e il prezzo dei biglietti per i passeggeri potrebbero rappresentare un limite. Tuttavia, se superate queste sfide, il VDR2 potrebbe aprire una nuova frontiera per il trasporto umano e persino avere applicazioni militari, ampliando le possibilità di utilizzo della tecnologia.
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