Curiosità

Le donne nelle Forze Armate italiane: sentinelle di parità!

Il modello di reclutamento delle donne nelle Forze Armate italiane rappresenta un passo avanti significativo verso la parità di genere. Ma per garantire una piena parità e la valorizzazione del potenziale femminile, è necessario affrontare le sfide legate alla conciliazione vita-lavoro, mobilità, congedi parentali e discriminazione.

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    L’apertura delle Forze Armate italiane alle donne, avvenuta nel 2000 con la legge numero 380, ha rappresentato un passo storico fondamentale verso la parità di genere e il riconoscimento del contributo delle donne al Paese.

    E sotto questo aspetto, l’Italia si posiziona tra i Paesi più avanzati in termini di parità di genere nelle sue Forze Armate per la mancanza di preclusioni a livello di incarichi, impieghi, ruoli o categorie rappresenta un passo avanti

    Il modello di reclutamento delle donne nelle Forze Armate italiane si distingue per la sua inclusività, permettendo l’accesso a tutti i ruoli e gradi. Le donne possono infatti arruolarsi come allieve ufficiali e sottufficiali, ufficiali a nomina diretta e militari di truppa in ferma prefissata.


    Ma, nonostante i progressi compiuti, il modello italiano deve ancora confrontarsi con alcune sfide per garantire una completa parità di opportunità e una piena conciliazione tra vita professionale e vita privata per le donne militari.

    Conciliazione famiglia-lavoro: L’impegno nelle Forze Armate, con i suoi turni di lavoro spesso irregolari e i periodi di missione all’estero, può creare difficoltà nel conciliare le esigenze lavorative con quelle familiari.

    Matrimoni e unioni tra militari: Le normative attuali possono creare ostacoli per i militari che desiderano sposarsi o unirsi civilmente con un collega. Occorre una revisione delle norme per garantire pari diritti e tutele a tutti i militari, indipendentemente dal loro stato civile.

    Mobilità: Le esigenze familiari possono talvolta richiedere limitazioni alla mobilità dei militari. È necessario trovare un equilibrio tra le esigenze di servizio e quelle personali, garantendo flessibilità e supporto nella gestione degli spostamenti e delle assegnazioni.

    Le donne militari hanno diritto al congedo di maternità e ai congedi parentali, ma non sempre è facile usufruirne appieno a causa delle esigenze lavorative. Occorre promuovere una cultura che valorizzi l’utilizzo dei congedi da parte degli uomini e delle donne, garantendo la continuità lavorativa e il sostegno ai neo-genitori.

    Sebbene la parità di genere sia un valore promosso all’interno delle Forze Armate, episodi di discriminazione e stereotipi di genere possono ancora verificarsi. È necessario un impegno costante per promuovere una cultura inclusiva e di rispetto nei confronti di tutte le persone, indipendentemente dal genere.

    Ma a che punto siamo
    Le donne sono presenti in tutti i corpi militari, dalla Marina Militare all’Esercito, dall’Aeronautica Militare all’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Capitanerie di Porto.

    Dal 2009 anche le scuole superiori militari hanno ammesso le allieve (Nunziatella e la Teuliè per l’Esercito, Morosini per la Marina e Douhet per l’Aeronautica).

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