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Curiosità

Monkey, il gatto cleptomane che ha arricchito la sua padrona Megan

Monkey è un gatto della Cornovaglia che ruba ogni cosa e lo porta alla sua padrona Megan come un “gratta e vinci” da 14 mila euro.

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    Un gatto cleptomane della Cornovaglia, Inghilterra, sta diventando una piccola celebrità sui social. Monkey, questo il suo nome, torna ogni giorno a casa con un “dono” per la sua umana, Megan . Il suo bottino? Di tutto: da sacchetti vuoti di patatine a bustine di semi. Ma la vera sorpresa è arrivata quando Monkey ha riportato un gratta e vinci già grattato, risultato essere vincente.

    Quattordicimila euro tra i canini del gatto

    Inizialmente Megan pensava fosse solo spazzatura, ma ha scoperto che il biglietto valeva il doppio di quanto previsto: circa 14 euro. Nulla di straordinario, ma sicuramente un colpo di fortuna inaspettato! Il video dell’impresa felina è diventato virale su TikTok (@meganchristiann), raccogliendo migliaia di commenti divertiti.

    Monkey è diventato social tra divertimento e telecamere segrete

    C’è chi scherza sul fatto che Monkey ripaghi i suoi debiti, mentre altri propongono di mettere una telecamera sul suo collare per svelare le sue misteriose incursioni. Megan, però, preferisce mantenere la sorpresa e continua a godersi le buffe avventure del suo gatto. Chi sa cosa Monkey porterà a casa la prossima volta!

      Curiosità

      Cosa ci fa il nostro Paese nella Top 15 dei Paesi più antipatici del mondo?

      Azioni del governo, cultura e mentalità, religione, comportamento dei turisti, arte, cucina, usi e costumi: tutti questi elementi possono far apprezzare o meno un paese. Ma ci sono nazioni che, per un motivo o per l’altro, proprio non riescono a farsi amare. E sorprendentemente, c’è anche l’Italia nella top 15 dei paesi più odiati al mondo.

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        World Population Review, ripresa da Stars Insider, ha stilato la classifica degli stati più odiati al mondo, basandosi su vari aspetti che contribuiscono a formare le opinioni negative. Questi includono la politica interna ed estera dei paesi, le violazioni dei diritti umani, i comportamenti culturali, e persino le percezioni legate ai personaggi pubblici e alla storia. Questa classifica offre uno sguardo affascinante e a tratti scioccante su come certe nazioni siano viste negativamente nel contesto globale.

        Tra i paesi più odiati, troviamo nazioni con storie di conflitti, instabilità politica, violazioni dei diritti umani e politiche controverse. Ogni paese nella lista ha le sue specifiche motivazioni che alimentano il disprezzo internazionale. E in questa particolare classifica, anche l’Italia, nonostante la sua ricca cultura, il suo cibo amato in tutto il mondo e le sue bellezze naturali, si trova tra i primi quindici paesi meno apprezzati. Ma perché? Andiamo a scoprirlo insieme.

        La classifica

        Sudafrica: Questo paese, nonostante le sue bellezze naturali, è spesso criticato per le sue problematiche interne legate alla criminalità e alle disuguaglianze sociali.

        Canada: Nonostante la reputazione di paese pacifico, il Canada è legato negativamente da alcuni alla figura di Justin Bieber, una scelta curiosamente artistica.

        Australia: Spesso invidiata per la sua bellezza, ma criticata per le sue politiche di immigrazione e il trattamento delle popolazioni indigene.

        Myanmar: La persecuzione della popolazione musulmana Rohingya ha attirato molte critiche internazionali.

        Vaticano: La reputazione negativa è in gran parte dovuta all’occultamento di scandali di abusi sessuali all’interno della Chiesa.

        Qatar: Non piacciono le violazioni dei diritti umani e le forti disparità sociali.

        Turchia: Accusata dall’ONU di violazione dei diritti umani nel 2017.

        Argentina: In miglioramento dopo la vittoria della Coppa del Mondo, ma ancora criticata per problemi economici e sociali.

        Indonesia: Ricca di turbolenze politiche e crisi finanziarie.

        Serbia: L’astio non manca tra popolazioni limitrofe.

        Somalia: Il principale problema è la pirateria.

        Corea del Sud e Messico: Criticati per corruzione e cartelli della droga, nonostante la loro bellezza culturale.

        Italia: Arriviamo così all’Italia, un paese che, nonostante il suo patrimonio artistico e culinario, viene spesso criticato per la maleducazione percepita e la poca ospitalità verso gli stranieri. Ma è davvero così?

        L’Italia nella classifica dei paesi più odiati

        L’Italia, nota per la sua arte, la sua cucina e i suoi paesaggi mozzafiato, sorprende per la sua presenza tra i quindici paesi più odiati al mondo. Ma perché?

        Azioni del governo e politica

        L’instabilità politica italiana, con frequenti cambi di governo e polemiche interne, può contribuire a un’immagine di inefficienza e disorganizzazione. Le politiche migratorie controverse e le difficoltà economiche hanno anche alimentato percezioni negative.

        Cultura e mentalità

        Gli italiani sono spesso descritti come calorosi e ospitali, ma non manca chi li percepisce come maleducati e poco tolleranti verso gli stranieri. Questo stereotipo, sebbene esagerato, può influenzare negativamente l’immagine del paese.

        Religione

        Il ruolo predominante della Chiesa Cattolica in Italia, con le sue influenze sulla vita pubblica e privata, può essere visto come un aspetto negativo da chi proviene da culture più secolari o con differenti orientamenti religiosi.

        Comportamento dei turisti

        L’Italia è una delle mete turistiche più ambite al mondo, e il comportamento dei turisti può talvolta creare tensioni con i locali, contribuendo a un clima di incomprensione e frustrazione reciproca.

        Arte e cultura

        Paradossalmente, l’Italia è anche invidiata per il suo immenso patrimonio culturale. Questa invidia può trasformarsi in risentimento, soprattutto quando si parla della gestione e della conservazione di tale patrimonio.

        Cucina

        La cucina italiana è amata in tutto il mondo, ma anche qui può esserci un rovescio della medaglia. La rigidità con cui vengono difesi i piatti tradizionali può essere vista come chiusura verso le innovazioni culinarie di altre culture.

        Altri paesi della classifica

        Oltre all’Italia, la classifica include anche paesi come Siria, Francia, Germania, Regno Unito, Afghanistan, India, Giappone, Arabia Saudita, Iraq, Iran, Pakistan, Israele e Stati Uniti. Ciascuno di questi paesi ha le sue specifiche ragioni per cui è malvisto, che vanno dai conflitti interni e le violazioni dei diritti umani alla storia passata e le politiche attuali.

        Il podio dell’odio

        Salendo verso il podio dell’odio, troviamo al terzo posto la Corea del Nord, al secondo la Cina e, al primo posto, la Russia, soprattutto per le relazioni tese con gli Stati Uniti.

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          Curiosità

          Fertilità maschile e aumento della lunghezza del pene: una strana evoluzione

          In breve, mentre il pene si allunga, la fertilità diminuisce: un paradosso che richiede attenzione e studio approfondito. Ma, per ora, possiamo solo prendere atto di questa curiosa evoluzione e aspettare ulteriori sviluppi.

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            Negli ultimi decenni, la fertilità maschile ha subito un declino notevole: gli spermatozoi sono sempre più lenti e meno numerosi, mentre la lunghezza media del pene è in crescita. Aldilà delle facili battute, questa combinazione rappresenta un problema serio, influenzato da fattori come lo stress, lo stile di vita sedentario e l’esposizione a sostanze inquinanti.

            Secondo uno studio pubblicato su The World Journal of Men’s Health e ripreso dalla Società Italiana di Andrologia, il professor Michael Eisenberg dell’Università di Stanford ha analizzato 75 studi su circa 56.000 uomini, raccogliendo dati degli ultimi 80 anni. Sorpresa: la lunghezza media del pene in erezione è aumentata del 24% negli ultimi 24 anni, passando da 12 a 15 cm. Un risultato inaspettato che ha lasciato perplessi anche gli esperti, i quali si aspettavano una decrescita.

            Cause dell’allungamento del pene

            Ma perché il pene si allunga? Eisenberg attribuisce questo fenomeno a cambiamenti nei nostri corpi dovuti all’esposizione a sostanze chimiche come pesticidi e prodotti per l’igiene, che alterano gli ormoni maschili. Questi cambiamenti sono correlati anche a obesità, stress e pubertà anticipata. Tuttavia, lo studio non esplora esplicitamente le ripercussioni di questo allungamento sulla salute riproduttiva, richiedendo ulteriori ricerche.

            E ora che accade?

            Sebbene questo studio rappresenti un primo passo importante, è solo l’inizio. Future ricerche esamineranno diverse popolazioni per determinare se questo cambiamento è universale o circoscritto a specifici gruppi. L’obiettivo è capire come l’aumento della lunghezza media del pene influenzi la salute maschile, con un’attenzione particolare agli stili di vita e all’esposizione agli agenti chimici.

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              Curiosità

              I Greci? Si sentono quelli con più cultura…almeno nella loro testa

              La ricerca del Pew Research Centre ci offre uno spaccato interessante sulle diverse percezioni che i popoli europei hanno della propria cultura. Mentre alcuni, come i greci, esibiscono un orgoglio nazionale smisurato, altri preferiscono adottare un atteggiamento più umile. Ma al di là dei numeri, è importante ricordare che la cultura è un patrimonio complesso e sfaccettato, che non può essere ridotto a semplici classifiche-

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                Una ricerca realizzata dal Pew Research Centre ha svelato un dato sorprendente: l’89% dei greci crede che la propria cultura sia superiore a quella di qualsiasi altra nazione. Un primato assoluto che lascia tutti a bocca aperta. Ma cosa c’è dietro questo dato che in apparenza sembra sconcertante, ma che poi in fondo non lo è del tutto? Prima di spiegare le ragioni che spingono i Greci a pensarsi superiore agli altri popoli almeno in Europa, (quella a 27 stati) è giusto spiegare che il Pew Research Centre è un centro studi statunitense con sede a Washington che fornisce informazioni su problemi sociali, opinione pubblica, andamenti demografici sugli Stati Uniti ed il mondo in generale. Insomma una miniera di dati. Su qualsiasi argomento. E su questi dati molti altri creano ricerche ad hoc. A volte su commissione, a volte astruse, a volte per curiosità e a volte per giocare. Ma a che scopo? Per realizzare classifiche.

                Una classifica tira l’altra

                Eh sì perché al mondo ci sono milioni di persone a cui le classifiche piacciono tanto. Ci giocano. Realizzano veri e propri campionati prendendo come partecipanti le cose più astruse come, per esempio, le bandiere degli Stati, i simboli – di qualsiasi genere -, le squadre di calcio, gli atleti. Va bene di tutto purché si possa sviluppare una competizione e alla fine si possa stilare una classifica. Per capire chi è il migliore, chi è l’ultimo, chi avanza e chi indietreggia. Inoltre ci sono molti blogger esperti che utilizzano i milioni di dati disponibili suo web per creare a loro volta altri siti web, giornali, fanzine, infarciti di curiosità dal mondo. E d’altra parte con quello che passa il convento della vita reale, con tutti i suoi guai facciamoli giocare a qualcosa. O no?

                Identità e orgoglio nazionale

                Ritornando alla classifica dei popoli che pensano di avere una cultura superiore a quella di altre nazioni è assolutamente comprensibile che un popolo con un passato glorioso come quello greco cerchi di proteggere la propria identità. E il proprio orgoglio nazionale. Soprattutto dopo le tante difficoltà economiche che hanno messo a dura prova il paese nel corso degli ultimi dieci anni. Ma affermare con così tanta sicurezza di essere culturalmente superiori al resto del mondo è davvero giustificato?

                Un passato glorioso, un presente… più incerto

                Non si può negare che l’antica Grecia abbia lasciato un’impronta indelebile sulla storia dell’umanità. Filosofi, artisti, scienziati: i greci ci hanno regalato un patrimonio inestimabile. Ma siamo sicuri che questo basti a giustificare una tale presunzione? Cosa hanno fatto i greci negli ultimi secoli per mantenere questo primato culturale?

                Tzatziki e rebetiko: un patrimonio culturale sufficiente?

                Certo, la cucina greca è deliziosa e il rebetiko è una musica affascinante. Ma sono davvero sufficienti a garantire alla Grecia un posto d’onore nel panorama culturale mondiale? E che dire della letteratura, della pittura, della scultura? A parte Nikos Kazantzakis, quanti grandi scrittori greci del Novecento possiamo citare?

                La Grecia non è sola

                La Grecia, però, non è sola in questa sua convinzione di superiorità culturale. Anche altri paesi dell’Europa orientale, come la Georgia (85%), l’Armenia (84%), la Bulgaria (69%), la Bosnia (68%), la Romania (66%) e la Serbia (65%), condividono questa opinione. Ma cosa spinge questi popoli a credere così fermamente nella superiorità della propria cultura?

                Correttezza politica e orgoglio nazionale

                La risposta potrebbe nascondersi dietro il concetto di correttezza politica. In molti paesi, ammettere di considerare la propria cultura superiore a quella degli altri è considerato maleducato e offensivo. Per questo motivo, molte persone preferiscono nascondere il proprio orgoglio nazionale dietro un velo di modestia. Ma nell’Europa orientale, l’orgoglio nazionale è ancora un valore molto sentito e viene espresso apertamente.

                E gli altri paesi?

                Mentre i greci e gli altri popoli dell’Europa orientale esibiscono il loro orgoglio nazionale senza remore, altri paesi sembrano più inclini all’autocritica. Gli italiani, ad esempio, sono famosi per la loro tendenza ad autodenigrarsi. Ma questa è davvero la loro opinione? O forse si tratta semplicemente di un modo per apparire più modesti?

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