Curiosità
Note musicali, la chiave universale per il linguaggio del suono
Le sette note della scala musicale do, re, mi, fa, sol, la, si sono un sistema di notazione che ha radici profonde nella storia della musica occidentale. Questo sistema risale a secoli fa e ha una base sia teorica sia pratica che ha influenzato la musica come la conosciamo oggi.
Le 7 note
La combinazione e la successione delle note, mediante l’uso di scale e accordi, permettono la composizione di un’infinita varietà di musica. Le note musicali sono i fondamenti del linguaggio musicale, rappresentano i suoni con diverse altezze di tono e durate. In musica occidentale, le sette note principali sono Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si.
Le origini delle note
Pitagora (circa 570-495 a.C.) matematico e filosofo greco, scoprì che la musica poteva essere spiegata attraverso rapporti numerici semplici con il monocordo. I greci, invece, utilizzavano il sistema del tetracordo, che consisteva in quattro note. Due tetracordi congiunti formavano un’ottava, stabilendo una sequenza di otto note (diatoniche) simile alla scala moderna, di cui le sette note sono una parte.
Guido d’Arezzo (circa 991-1050), monaco benedettino è spesso accreditato con la formalizzazione del sistema delle sette note. Nel suo sistema, ogni nota era rappresentata da una sillaba derivata dall’inno latino “Ut queant laxis”. Le prime sei note della scala (ut, re, mi, fa, sol, la) erano le sillabe iniziali delle frasi dell’inno.
Estensione dell’Ottava
La scala diatonica di sette note si ripete all’interno di ogni ottava, fornendo una struttura coesa e ripetitiva che facilita l’apprendimento e l’esecuzione della musica. La scelta delle sette note nella musica occidentale è il risultato di secoli di evoluzione teorica e pratica, fondata su principi fisici, matematici e pratici. Questo sistema continua a essere fondamentale nella composizione e nell’educazione musicale, dimostrando la sua efficacia e la sua duratura rilevanza.