Curiosità
Se bella vuoi apparire, agli algoritmi ti devi affidare…
Ecco come si fa a chiedere all’intelligenza artificiale di generare consigli personalizzati, aiutarci a migliorare il nostro aspetto e a sentirci più sicure. Scopri come le chat basate sull’intelligenza artificiale stanno trasformando l’esperienza utente, offrendo informazioni, suggerimenti e risorse su una vasta gamma di argomenti, dalla bellezza alla scienza, per migliorare il benessere e l’innovazione
Come funziona
Al via la moda delle chat basate sulla tecnologia di intelligenza artificiale che svolgono diverse funzioni, come rispondere a domande e curiosità su qualsiasi argomento, generare articoli, racconti, poesie o qualsiasi altro tipo di contenuto richiesto, ma soprattutto fornisce suggerimenti e risorse su argomenti come benessere e sviluppo personale. Vale a dire: se ben gestito da prompt giusti, i comandi, può simulare conversazioni realistiche e interagire con noi come se fosse una persona reale, anche se la sua capacità di comprendere e rispondere è basata solo su algoritmi di intelligenza artificiale, ma crea comunque un’esperienza di conversazione piacevole e coinvolgente.
Ed è pure facile
Quindi, la sua versatilità e capacità di adattamento alle nostre domande rendono l’AI una risorsa utile in una vasta gamma di contesti e applicazioni. L’intelligenza artificiale può analizzare grandi quantità di dati provenienti da studi scientifici, pubblicazioni accademiche, recensioni di prodotti, e altro ancora, per identificare tendenze emergenti e aree di ricerca promettenti nel settore della bellezza e della scienza, ad esempio.
Facciamo un esempio
Ad esempio, se abbiamo effettuato acquisti di prodotti per la cura della pelle, non dobbiamo fare altro che utilizzare l’IA può per suggerirci immediate recensioni e feedback degli utenti per valutarne l’efficacia e l’adattabilità a diverse esigenze della pelle. Inoltre, basandosi su tutti questi dati, l’IA può generare raccomandazioni personalizzate per creme per il viso che soddisfano le esigenze specifiche.
L’efficacia di tali suggerimenti
Gli algoritmi possono giocare un ruolo importante nell’accelerare la ricerca scientifica, ad esempio, nel settore della bellezza e della scienza, identificano opportunità di innovazione, prevedono tendenze future e forniscono nuove prospettive per la comprensione e il miglioramento del benessere umano, ma è importante che l’efficacia di tali suggerimenti dipenda dalla qualità dei dati di input che vengono forniti da mano umana per generare le raccomandazioni.
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Curiosità
Il Vaticano dei Sufi: Tirana sfida Roma con un’Islam laico e liberale
La comunità Bektashi, perseguitata da Ataturk in Turchia e da Hoxha in Albania, ha un rapporto speciale con l’attuale premier albanese Rama che ora vuole dotarla di una Santa Sede.
Nel cuore dell’Albania, tra le montagne del Dajti e le vestigia di una Tirana post-comunista, emerge una visione innovativa di fede e politica. Il premier socialista Edi Rama ha proposto di riconoscere ufficialmente una “Santa Sede” per i Bektashi, la comunità sufi che fonde misticismo islamico, modernità e laicità.
Gli ideali del Bektashismo? Pace, libertà e inclusione
La comunità Bektashi, guidata dal carismatico Baba Mondi, predica una versione progressista e inclusiva dell’Islam. Libertà personale, uguaglianza di genere, separazione tra politica e religione e un forte focus sull’individualità sono i pilastri di questa tradizione. Non ci sono divieti assoluti: “Bevi e mangia quello che vuoi, ma senza esagerare”, dice Baba Mondi, riassumendo il pragmatismo del loro credo. Al centro c’è l’uomo: “Chi conosce se stesso, conosce Dio”. La comunità, che rappresenta circa il 5-10% della popolazione albanese, promuove un Islam pacifico e aperto al dialogo, rifiutando l’oscurantismo e l’estremismo. I Bektashi sono noti anche per la loro storica apertura verso altre religioni, come dimostra il rifugio offerto agli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.
Un’alleanza per il futuro: Edi Rama e Baba Mondi
L’idea di una sede ufficiale per i Bektashi è nata dal rapporto di fiducia tra Edi Rama e Baba Mondi, rafforzatosi dopo la loro partecipazione congiunta ai funerali delle vittime dell’attentato di Charlie Hebdo nel 2015. Rama, da sempre promotore di una Tirana moderna e aperta, vede in questa proposta un simbolo di tolleranza religiosa e un argine contro il crescente estremismo. La “Santa Sede” non sarebbe una copia del Vaticano, ma un riconoscimento giuridico che permetterebbe ai Bektashi di operare come entità autonoma, con passaporti e status diplomatico, pur rimanendo all’interno delle leggi albanesi. “Non vogliamo muri o confini, ma un riconoscimento che garantisca la nostra sopravvivenza e influenza”, spiega Baba Mondi.
Un Islam sufi tra tradizione e modernità
I Bektashi, nati nel XIII secolo come élite mistica dell’Impero Ottomano, hanno una storia di resistenza. Sopravvissuti alla repressione di Ataturk e alla dittatura comunista di Enver Hoxha, oggi incarnano una visione progressista dell’Islam che si sposa con i valori europei di libertà e diritti umani. “La religione senza politica è fede, con la politica diventa potere”, afferma Baba Mondi, distanziandosi dall’Islam politico. Ma non tutti vedono di buon occhio questa iniziativa. La comunità sunnita, maggioritaria in Albania e a Tirana, rivendica il suo ruolo come unico rappresentante dell’Islam nel Paese. Anche la Turchia di Erdogan, che mantiene legami con i Bektashi turchi, si oppone, temendo che un riconoscimento possa scatenare rivendicazioni simili altrove.
I tentativi di Tirana di farsi spazio nel mondo
La proposta di Rama non è solo simbolica: mira a trasformare Tirana in un crocevia interreligioso e a promuovere un Islam liberale come antidoto all’intolleranza globale. “I Bektashi non hanno alle spalle Stati potenti, ma uno Stato autonomo sarebbe per loro una garanzia di sopravvivenza”, spiega Rama.
Curiosità
Oltre le conquiste: le fobie nascoste dei personaggi più influenti
Dietro l’immagine di invincibilità e potere, si nascondono spesso fragilità e paure. Scopriamo quali erano le fobie più bizzarre di alcuni personaggi storici, dai generali romani agli scrittori italiani, anche quello più grandi.
Immaginatevi Giulio Cesare, il condottiero che ha conquistato mezza Europa, terrorizzato da un semplice insetto. O Alessandro Manzoni, l’autore dei Promessi Sposi, terrorizzato dalle pozzanghere. Sembra incredibile, eppure anche le figure più potenti e influenti della storia hanno avuto le loro paure, a volte bizzarre e inaspettate.
Alessandro Manzoni e la paura dell’acqua
Lo scrittore italiano, noto per i suoi romanzi storici, soffriva di limnofobia, la paura delle pozzanghere e dei luoghi umidi. Un’esperienza traumatica in gioventù, in cui rimase impantanato, potrebbe aver scatenato questa fobia che lo accompagnò per tutta la vita. Manzoni evitava le passeggiate sotto la pioggia e pianificava accuratamente i suoi spostamenti per evitare qualsiasi contatto con l’acqua.
Napoleone Bonaparte e il terrore dei gatti
L’imperatore francese, famoso per la sua determinazione e il suo coraggio, aveva una paura irrazionale dei gatti. Secondo alcune fonti, un episodio traumatico della sua infanzia potrebbe essere all’origine di questa fobia. La presenza di un gatto era sufficiente a innervosirlo profondamente e a fargli evitare quelle stanze.
Giulio Cesare e la repulsione per gli insetti
Anche Giulio Cesare, uno dei più grandi condottieri della storia, aveva una fobia piuttosto inusuale: la paura degli insetti. Questa repulsione era talmente nota che lo spingeva a prestare particolare attenzione alla pulizia e all’igiene personale per evitare qualsiasi contatto con questi piccoli animali.
Questi esempi ci mostrano come anche le persone più potenti e influenti siano esseri umani con le loro fragilità e paure. Le fobie di questi personaggi storici ci ricordano che, nonostante le loro conquiste e il loro successo, erano soggetti alle stesse emozioni e paure di tutti noi.
Curiosità
John Krasinski: l’uomo più sexy del mondo 2024 secondo People. E voi cosa ne dite?
“Probabilmente mi toccheranno più lavori domestici ora che sono ‘l’uomo più sexy’,” ha aggiunto l’attore, erede del titolo conferito nel 2023 a Patrick Dempsey.
Dopo aver vestito i panni di un analista della CIA in Jack Ryan e aver diretto una saga horror di successo, John Krasinski si è aggiudicato un titolo inaspettato: l’uomo più sexy del mondo per il 2024, secondo la rivista People. L’annuncio, come da tradizione, è arrivato durante il Late Show di Stephen Colbert, lasciando Krasinski sorpreso e senza parole. “Non riesco a capacitarmene, è un blackout completo,” ha commentato l’attore, nato nel Massachussets, con il tono ironico che lo contraddistingue. “Forse è solo uno scherzo, magari tutti stanno cospirando contro di me.” Tra gli “altri cospiratori”, pare esserci anche la moglie, Emily Blunt, che gli ha risposto scherzosamente proponendo di tappezzare la casa con la copertina del magazine. “Probabilmente mi toccheranno più lavori domestici ora che sono ‘l’uomo più sexy’,” ha aggiunto l’attore, erede del titolo conferito nel 2023 a Patrick Dempsey.
Da The Office a Jack Ryan: un viaggio che ha conquistato il pubblico
La carriera di Krasinski è partita dai toni comici di The Office, dove ha interpretato l’adorabile e disinvolto Jim Halpert. Per nove stagioni, dal 2005 al 2013, Krasinski ha incantato il pubblico con il suo personaggio ironico, spiritoso e sempre pronto a fare scherzi nell’ufficio di Dunder Mifflin. Il suo percorso, però, non si è fermato alla sitcom: Krasinski ha esplorato anche il grande schermo, prestando la voce a Lancillotto in Shrek Terzo e recitando in In amore niente regole, diretto da George Clooney. Nel 2008 ha debuttato come regista con Brief Interviews with Hideous Men, ma è stato solo dieci anni dopo, con il thriller A Quiet Place, che ha consolidato la sua reputazione anche dietro la macchina da presa, collaborando con la moglie Emily Blunt. Questa svolta l’ha portato a una dilogia di successo che ha affascinato il pubblico e i critici di tutto il mondo.
Jack Ryan e nuovi orizzonti
Dal 2018, Krasinski è diventato il volto di Jack Ryan nella serie Prime Video ispirata ai romanzi di Tom Clancy. L’attore ha indossato i panni dell’analista CIA per quattro stagioni, aggiungendo nuove sfaccettature al personaggio e guadagnandosi l’apprezzamento del pubblico amante dell’azione e della suspense. Ad ottobre 2024, Amazon MGM Studios ha confermato che la saga di Jack Ryan proseguirà sul grande schermo: un film vedrà nuovamente Krasinski come protagonista, affiancato dai colleghi Wendell Pierce e Michael Kelly, con una sceneggiatura firmata da Aaron Robin, già autore della quarta stagione della serie.
Progetti recenti e futuri
Oltre a Jack Ryan, il 2024 ha visto Krasinski impegnato su più fronti. Ha prodotto A Quiet Place – Giorno 1, una serie spin-off che arricchisce la saga da lui diretta, e ha lavorato al suo nuovo film, IF – Gli amici immaginari, dove recita al fianco di Ryan Reynolds. Per lui non è la prima volta su una copertina: già nel 2015 e nel 2018 era apparso su Men’s Health Mag, ma questa volta l’attore si trova al centro dell’attenzione per un riconoscimento che, sebbene accolto con autoironia, segna un’ulteriore consacrazione del suo fascino e del suo successo.
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