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Lifestyle

E tu che tipo di colazione sei…? Dolce, salata, abbondante o solo caffè?

La colazione è il carburante di cui il cervello e il corpo hanno bisogno per iniziare le proprie attività e funzionare al meglio durante la giornata. Molti studi si sono concentrati su quale sia la colazione ideale e se sia necessario farla sempre.

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    Ognuno di noi ama fare la colazione di prima mattina a modo suo. C’è chi la fa assolutamente a casa. Chi al bar da solo o con amici. E’ certo che la colazione incide sul rendimento della nostra giornata. E soprattutto sul rendimento scolastico degli studenti.

    Colazione come primo carburante

    Quante volte abbiamo letto questa affermazione e quante volte ce lo siamo sentiti dire dai nostri genitori. E una volta diventati grandi quante volte lo abbiamo ripetuto ai nostri figli…Una ricerca australiana ha dimostrato finalmente l’abbinamento tra cibo malsano, e poco digeribile, e concentrazione dei nostri ragazzi a scuola. Ma soprattutto con i bassi punteggi nei test, e durante le prove orali. Stessa cosa per chi esce da casa la mattina senza prendere proprio nulla.

    Lo studio pubblicato sul Journal of School Psychology

    Una nuova ricerca condotta da team di tre diverse Università australiane e pubblicata da poco sul Journal of School Psychology ha dimostrato i diversi impatti di tre tipi di colazione sulla motivazione degli studenti ad apprendere e sul loro rendimento. Gli alunni australiani presi in esame sono stati 648 provenienti dalla scuola superiore di cinque istituti privati del Nuovo Galles del Sud. Due di queste scuole erano scuole maschili, due femminili e una era mista. Gli studenti avevano un’età media di 13-14 anni. Le abitudini alimentari messe a confronto hanno esaminato tre diversi tipi di colazione, secondo le linee guida dietetiche australiane pubblicate dal National Health. Colazione sana, malsana, assente.

    Colazione sana. Pane tostato integrale con uova o carne magra per iniziare…

    Pane tostato integrale con uova o carne magra, o yogurt a basso contenuto di grassi e a basso contenuto di zucchero, o yogurt naturale, muesli di avena con latte magro o frutta. Questa è stata la colazione considerata sana dai ricercatori australiani.

    Colazione malsana. Snack confezionati ricchi di grassi saturi, cibi e zuccherate

    La colazione malsana era composta prevalentemente da cibi e snack confezionati ricchi di grassi saturi, cibi e bevande ad alto contenuto di zucchero. Per esempio prodotti da forno dolci e bevande energetiche o zuccherate. E prevedeva anche un elevata presenza di sale.

    Cos’è stato testato

    I risultati scolastici sono stati valutati il giorno stesso della colazione durante le lezioni di scienze. Sono stati sottoposti agli studenti alcuni questionari sulla motivazione, compreso quanto i ragazzi fossero sicuri nello svolgere i compiti di scienze. E inoltre è stato chiesto loro quanto apprezzassero la materia e quanto si concentrassero sull’apprendimento. Gli studenti hanno svolto anche un test sui contenuti del programma di scienze. I ricercatore per poter comparare erano stati informati in precedenza dei risultati degli alunni nella stessa materia.

    I risultati

    Analizzando e comparando i dati è stato rilevato che gli studenti che avevano fatto una colazione sana la mattina della prova avevano dimostrato livelli più elevati di motivazione e risultati. Gli studenti, invece, che non hanno fatto colazione avevano avuto livelli più bassi. Gli studenti che avevano l’abitudine di una colazione malsana hanno avuto risultati altrettanto bassi rispetto a coloro i quali non avevano mangiato nulla.

    Le linee guida italiane

    Anche nel nostro Paese fare colazione è considerato uno stile di vita salutare. E’ raccomandata in tutte le linee guida per perseguire una sana alimentazione. In uno studio sugli effetti cognitivi e le performance scolastica associati alla prima colazione hanno mostrato in genere migliori risultati. Sia per la memoria visiva, sia per in logica e creatività quanto nella colazione sono stati consumati alimenti energetici con una percentuale maggiori del 20% dell’energia totale dell’intera giornata.

    Ma qual è la colazione ideale per gli studenti?

    La Società Italiana di Nutrizione Umana e quella di Scienze della Alimentazione hanno proposto alcuni esempi di colazioni equilibrate adatte ai bambini/ragazzi: una tazza di latte con un cucchiaino di cacao, biscotti frollini oppure cereali da prima colazione, un frutto fresco;
    uno yogurt, cereali da prima colazione, frutta fresca e frutta secca a guscio; una tazza di latte, un toast, un frutto; una spremuta di frutta fresca, una fetta di pane con ricotta e pomodoro.

    E per noi adulti?

    La colazione ideale pe noi adulti dovrebbe includere alimenti ricchi di fibre, come frutta, verdura, cereali integrali, fette biscottate, biscotti non farciti. E’ importante anche il consumo di latte e derivati, fonti preziose di calcio (si dovrebbe assumerne almeno il 20% dell’intero consumo giornaliero), incluso lo yogurt bianco e, a piacere, mescolato con frutta fresca o secca.

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      Società

      Bunker per ricchi: la nuova corsa al rifugio antiatomico (mentre lo Stato guarda altrove)

      Dal conflitto in Ucraina alle minacce nucleari, passando per le “follie” di Trump e Putin: la paura spinge sempre più italiani benestanti a costruirsi un rifugio antiatomico. Le aziende del settore parlano di un +30% solo negli ultimi mesi. Ma mentre i bunker privati crescono, lo Stato resta a guardare.

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        Tira una brutta aria. E c’è chi, letteralmente, si scava un buco per sparire sottoterra. La corsa al bunker privato in Italia non è più roba da cospirazionisti o prepper americani, ma una realtà che cresce di anno in anno, spinta da un mix letale: paura, instabilità globale e disponibilità economica. Ecco allora che sempre più italiani benestanti si rivolgono a ditte specializzate per farsi costruire un rifugio sotto casa, a prova di fine del mondo. O quasi.

        Il boom è confermato dai numeri. ItalBunker, una delle aziende leader nel settore, segnala un’impennata del 30% nelle richieste negli ultimi mesi. Da inizio guerra in Ucraina, le richieste sono aumentate del 200%. «Ormai ci chiamano ogni giorno – racconta Angelo Cavalieri, ingegnere dell’azienda – famiglie, imprenditori, società, tutti vogliono sapere come farsi un bunker nel giardino o in cantina».

        Ma c’è una regola base: la prima cosa del bunker è non parlare del bunker. Si firmano accordi di riservatezza, i progetti vengono segretati o addirittura distrutti. «Nessuno vuole far sapere che si sta preparando a una guerra nucleare – dice Cavalieri – e la privacy è fondamentale».

        A trainare il business sono soprattutto le famiglie facoltose e le aziende in zone considerate “sensibili”: vicino a aeroporti militari, caserme, confini. La fascia di prezzo, del resto, taglia fuori i più: per costruire un rifugio antiatomico di circa 50 metri quadri, servono almeno 150-200 mila euro. Ma c’è anche chi alza l’asticella: «Stiamo realizzando un bunker di 170 metri quadri che supera il milione di euro», rivela Salvatore Fugazzotto di MioBunker.

        Le strutture sono veri e propri appartamenti sotterranei: camere da letto, scorte alimentari, impianti di decontaminazione, bagni con doccia, sistemi di ventilazione, pompe per l’acqua. E ovviamente una zona fitness, perché anche in un’apocalisse, il fisico va mantenuto. I modelli più sofisticati includono serre idroponiche per coltivare ortaggi e persino vasche di acquaponica per l’allevamento di pesci.

        Ma non solo emergenze: i bunker, in tempo di pace, diventano sale giochi per bambini, caveau per opere d’arte o rifugi di lusso per paranoie discrete. Alcuni, racconta Cavalieri, «ci hanno chiesto stanze per custodire barche, quadri, addirittura una jeep». Il senso di sicurezza, spiegano gli imprenditori del settore, oggi è merce rara e preziosa.

        Un altro nome del settore, Bariblock, si concentra sulle costruzioni a prova di radiazioni, con particolare attenzione al settore ospedaliero e medicale. Ma le richieste di informazioni per bunker privati, anche da loro, sono in forte aumento. E intanto, sempre più italiani si domandano: perché dobbiamo pagarceli da soli?

        La domanda è lecita. Perché se è vero che Bruxelles ha indicato come necessaria una mappa dei rifugi pubblici in ogni Paese europeo, in Italia la situazione è desolante. «Non esistono rifugi pubblici funzionanti – denuncia Fugazzotto – ci stupisce che lo Stato non abbia mai pensato di contattarci per realizzarli. La protezione dovrebbe essere un diritto, non un lusso per chi se lo può permettere».

        Nel frattempo, i bunker privati proliferano. In silenzio, nel sottosuolo. Senza sirene d’allarme, ma con tutte le comodità moderne. Il paradosso è evidente: mentre si parla di giustizia sociale, c’è chi si prepara a sopravvivere al collasso globale con palestra, sala cinema e orto bio a cinque metri di profondità.

        Per tutti gli altri, beh… c’è sempre la speranza.

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          Società

          E’ operativa la piattaforma Siisl: nuove opportunità per disoccupati e non, a caccia di lavoro e occasioni di formazione

          Lavoro, come funziona la piattaforma che dal 18 dicembre sarà aperta a tutti.

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            Tutti i cittadini italiani e stranieri, (disoccupati e non) dal 18 di questo mese di dicembre 2024 potranno accedere alla nuova piattaforma Siisl (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa). Questa innovativa risorsa promette di semplificare la ricerca di lavoro e di corsi di formazione, offrendo uno strumento uniforme e centralizzato per collegare candidati e imprese in modo più efficiente. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa iniziativa, che mira a trasformare l’interazione tra cittadini e Centri per l’Impiego. La nuova piattaforma Siisl incroncerà domanda e offerta di formazione e lavoro con regole omogenee in tutt’Italia e controlli certi per rendere più performante l’interazione tra cittadini e i centri per l’impiego.

            Un punto di incontro tra domanda e offerta di lavoro

            Siisl è pensata per rendere più semplice la vita dei disoccupati e delle imprese. Grazie all’algoritmo basato sull’Intelligenza Artificiale, chi cerca lavoro potrà caricare il proprio curriculum vitae e ottenere suggerimenti personalizzati per posizioni lavorative o percorsi formativi in linea con le sue competenze ed esperienze. Contemporaneamente, le imprese potranno pubblicare offerte di lavoro, agevolando così il reclutamento per coprire posizioni vacanti.

            Come funziona Siisl per i disoccupati?

            La procedura è semplice e si sviluppa in pochi passi. Iscrizione automatica per chi richiede la disoccupazione. Chi richiede Naspi o Dis-Coll verrà automaticamente registrato sulla piattaforma una volta accolta la domanda. Entro 15 giorni dall’approvazione della domanda, il beneficiario dovrà accedere a Siisl per completare il profilo, integrare il curriculum e sottoscrivere il “patto di attivazione digitale”. Questo patto è il primo passo verso un percorso personalizzato che verrà finalizzato insieme al Centro per l’Impiego (CPI). Questi ultimi, che sono strutture pubbliche territoriali dedicate alla ricerca di lavoro e alla formazione, gestiranno le attività legate al patto di servizio personalizzato. I candidati potranno anche decidere di avvalersi del supporto di agenzie private accreditate.

            Grazie a Siisl, chi è in cerca di occupazione potrà contare su una maggiore visibilità e su strumenti avanzati per individuare le opportunità più adatte al proprio percorso. La piattaforma punta a creare un sistema più trasparente ed efficace per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, offrendo risposte concrete alle esigenze di disoccupati, lavoratori e aziende.

            Ma fate attenzione. Ecco che succede se non ci si attiva

            Chi non compila il profilo o non si presenta agli appuntamenti programmati con il CPI rischia sanzioni. In caso di prima assenza ingiustificata, la sanzione sarà la decurtazione di un quarto della mensilità della disoccupazione. Alla seconda, una mensilità intera. Alla terza, si perde il diritto alla disoccupazione e allo status di disoccupato. I Centri per l’Impiego avranno un massimo di 90 giorni per contattare chi non si attiva, ma eventuali inadempienze del CPI non penalizzeranno il cittadino. Se invece l’interessato viene chiamato e non si presenta al centro per l’impiego, senza giustificato motivo, scattano le sanzioni già previste dal Dlgs 150 del 2015.

            Con Siisl un vantaggio anche per le imprese

            Le aziende potranno pubblicare offerte di lavoro (visibili fino a due mesi) e trovare candidati adatti grazie al database di profili disponibili su Siisl. La piattaforma permette inoltre di chiudere rapidamente posizioni aperte qualora venga trovato un candidato idoneo. Regioni ed enti formativi potranno a loro volta caricare opportunità di formazione, inclusi tirocini non curriculari.

            I centri per l’impiego: un ponte tra cittadini e lavoro

            I Centri per l’Impiego (CPI) sono strutture pubbliche che operano a livello territoriale per favorire l’inserimento lavorativo, offrendo supporto a chi cerca lavoro attraverso orientamento, percorsi di formazione e intermediazione con le aziende. Grazie alla collaborazione con Siisl, il loro ruolo sarà ulteriormente potenziato, garantendo una gestione più strutturata e uniforme su scala nazionale.

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              Tendenze

              OnlyFans? Si guadagnano un sacco di soldi… ma ci si fa anche un “mazzo” così! (gallery)

              Se pensate che lavorare su OnlyFans sia una passeggiata, Hayley Davies è probabilmente la persona giusta per farvi cambiare idea. La modella australiana ha dichiarato che il suo impegno è totale, che lavora il doppio delle ore di una persona normale e che, anche quando si “disconnette”, la sua mente rimane sempre connessa al business. Insomma, tra un selfie e l’altro, c’è un vero e proprio sacrificio.

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                Hayley, che guadagna dieci volte il suo stipendio precedente in una sola settimana, ha raccontato al Daily Star che il suo lavoro la prosciuga mentalmente e fisicamente. Chi l’avrebbe mai detto? Non basta semplicemente scattare qualche foto audace e incassare? No, signori miei! Ci vogliono strategia, marketing, creatività e una capacità di engagement che manco il miglior social media manager di una multinazionale!

                Il mito da sfatare: fare soldi facili? Magari…

                Molti credono che su OnlyFans basti postare qualche foto e aspettare che i soldi piovano dal cielo. Ma Hayley ci tiene a precisare che dietro ogni immagine c’è una pianificazione meticolosa. Orari da rispettare, contenuti da differenziare, clienti da intrattenere… praticamente un CEO di se stessa, ma con meno cravatte e più lingerie.

                Routine? Quale routine?

                “Faccio fatica a dormire e sto lavorando con dei life coach per trovare un equilibrio”, confessa Hayley. Perché quando il tuo business è il tuo corpo, la pressione è costante. E tra un set fotografico e una strategia di marketing, trovare il tempo per una vita privata diventa complicato. Alla faccia di chi dice che gli influencer non fanno niente!

                Il nuovo sogno di gloria

                Che piaccia o no, il successo di Hayley dimostra che OnlyFans è una piattaforma che premia chi sa mettersi in gioco (letteralmente). Ma dietro le quinte c’è molto di più: strategia, lavoro h24 e una dedizione che farebbe impallidire chiunque. Quindi, se pensate di buttare tutto all’aria per aprire un account, sappiate che non è così facile come sembra… a meno che non abbiate la stessa etica del lavoro di Hayley!

                Ma chi l’ha detto che vendere il proprio corpo online sia semplice?

                Tra battute ironiche e riflessioni più serie, la storia di Hayley Davies mostra un lato inaspettato dell’industria di OnlyFans: non è solo questione di selfie piccanti, ma di strategia, dedizione e molto lavoro. E, come in ogni settore, chi si impegna di più, guadagna di più. Chapeau, Hayley!

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