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Coppie Dink: niente figli, doppio stipendio e un nuovo modello di vita

Le coppie Dink spopolano sui social, specie negli Usa, ma si diffondono anche in Italia.

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    Le coppie Dink (Double Income, No Kids – doppio stipendio niente figli) rappresentano una nuova realtà sociale in crescita, specialmente sui social media e nei paesi occidentali, Italia compresa. Si tratta di coppie che scelgono consapevolmente di non avere figli, potendo così godere di due stipendi e concentrarsi sulla propria carriera e sulla qualità della vita. Questa scelta, considerata da molti egoista, per altri è simbolo di libertà e consapevolezza, oltre che una risposta ai cambiamenti economici e sociali del nostro tempo.

    Cosa significa essere Dink

    Le coppie Dink vivono senza figli, ma con due entrate economiche, il che permette loro di concentrarsi su relazioni personali, obiettivi di carriera e interessi individuali. In Italia, secondo i dati Istat, il fenomeno sta crescendo parallelamente al calo della natalità: nel 2023 le nascite sono diminuite del 3,4%, con una media di 1,21 figli per donna nel 2024. Negli Stati Uniti, le famiglie childfree sono passate dal 37% nel 2018 al 44% nel 2021, e in Inghilterra il 51% delle persone tra 35 e 44 anni ha dichiarato di non avere figli né di volerli in futuro. A sorprendere è che i motivi principali di questa scelta non sono legati a difficoltà economiche o problemi di salute, ma piuttosto a una visione diversa della vita e delle priorità.

    Perché scegliere di essere Dink?

    Secondo la psicologa e sessuologa Eleonora Sellitto, le motivazioni principali includono: il desiderio di libertà personale e tempo per sé stessi. Le coppie danno priorità alla carriera e agli obiettivi personali. Una minore pressione sociale rispetto al passato per avere figli. Il rifiuto del carico emotivo e psicologico legato alla genitorialità. La mancanza di riconoscimento del lavoro familiare, che grava ancora principalmente sulle donne. E infine la percezione della genitorialità è cambiata. Se in passato i figli rappresentavano una “ricchezza sociale”, oggi molte coppie vedono nella mancata genitorialità una strada per una vita più appagante e libera da vincoli. “Non scegliere di avere figli fa parte della nostra libertà, prima individuale e poi di coppia. L’importante è che il concepimento sia una scelta consapevole e d’amore, non un obbligo sociale“, conclude la psicologa.

    Un fenomeno tra generazioni e contesti culturali

    Sul fenomeno sociale le differenze generazionali sono marcate: la Gen Z e i Millennial (67% e 65% rispettivamente) spesso ritengono troppo gravoso l’impegno di essere genitori. La mancanza di stabilità economica, combinata con il desiderio di realizzazione personale, spinge molti a rinunciare ai figli. Al contrario, per la Generazione X e i Baby Boomer, la genitorialità era vista come una parte inevitabile della vita, in un contesto di maggiori certezze economiche e sociali.

    La crescita del pet parenting

    In alternativa ai figli, molte coppie Dink optano per un animale domestico, considerato meno impegnativo a livello emotivo ed economico. Per alcuni, un cane o un gatto rappresenta una forma di compagnia che non compromette il tempo o le risorse necessarie per coltivare altre passioni e obiettivi. Il fenomeno sta ridefinendo il concetto di famiglia, portando a un dibattito su priorità personali, valori sociali e cambiamenti culturali. Lungi dall’essere solo una scelta individuale, questa tendenza riflette una trasformazione profonda nella percezione della vita e del ruolo delle coppie nella società contemporanea.

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